
L’Europa tifa per le emissioni zero o quasi zero. Lo testimonia il fatto che il Parlamento di Strasburgo ha approvato il Regolamento “Emission Performance Regulation for Cars and Vans”, un bel giro di vite per le automobili che verranno.
I tagli alle emissioni al 2025 e al 2030
Con questo importante provvedimento l’Europa si mette avanti. Impegnandosi all’abbattimento delle emissioni di CO2 derivanti dai veicoli di nuova immatricolazione del 20% al 2025 (rispetto al 15% della proposta iniziale della Commissione). Per poi salire al 40% al 2030 (rispetto al 30% della proposta originaria). “Un risultato storico”, esulta Veronica Aneris, referente per l’Italia di Transport&Environment, sul sito di Motus-e. “È il segno di un autentico progressismo del Parlamento, che avrà ricadute positive sulla salute di tutti i cittadini europei e sull’economia complessiva dell’area euro. Il punto cruciale è l’introduzione di obiettivi obbligatori sulle vendite di auto elettriche. Come sta accadendo in Cina, infatti, le case automobilistiche offriranno più modelli dando l’impulso decisivo alla mobilità a zero emissioni”.

I target di vendita per l’auto elettrica
L’aspetto più rilevante del documento, riferisce ancora Motus-e, riguarda l’inedita previsione del target di vendite per i veicoli elettrici: 20% al 2025 e 35% al 2030. Un’evidente spinta per l’intero comparto e per le imprese che sviluppano tecnologie legate ad infrastrutture di ricarica e batterie. Alla previsione di tali target sulle vendite, il Parlamento ha affiancato l’inserimento di penali per le case auto che non dovessero rispettare gli obiettivi fissati. È ovvio che chi, come noi di Vaielettrico.it, crede fermamente in un futuro a emissioni zero, non può che rallegrarsi di queste decisioni. Anche se prima che il pacchetto di misure diventi operativo occorre superare ancora alcuni ostacoli, a cominciare dall’Enviromental Council del 9 ottobre, in cui ogni governo nazionale potrà dire la sua. E in momenti come questi…
Aiutini sì, ma l’elettrico deve camminare da solo

Resta il fatto che non ci convince del tutto l’idea che l’auto elettrica venga imposta dall’alto, ope legis. Tanto più se a imporla è l’Europa, spesso accusata di prendere decisioni lontane dall’interesse dei cittadini. L’Europa deve fare la sua parte e spingere il continente verso un futuro prossimo più sostenibile. Ma anche l’industria dell’auto deve moltiplicare gli sforzi. Investendo in ricerca per darci auto elettriche alla portata di tutti. Citycar che costino 10-15 mila euro, a sostituire quell’obbrobrio che sono le utilitarie diesel, simbolo delle scelte sbagliate che ci lasciamo alle spalle. La Renault al Salone di Parigi ha presentato un piccolo Suv elettrico che sarà venduto solo in Cina, ad un prezzo equivalente a 9 mila euro. Prodotti così devono essere studiati anche per l’Europa. Perché l’elettrico può e deve farcela da solo, con qualche giustificato aiuto, ma sempre camminando sulle sue gambe.