Europa nucleare: undici stati Ue riaffermano la volontà di rafforzare la cooperazione. Ovviamente non c’è l’Italia, la trazione è francese.

Europa nucleare: “Alla pari con le rinnovabili nelle politiche climatiche”
Gli Stati sono: Bulgaria, Croazia, Francia, Ungheria, Finlandia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Slovenia. I ministri dell’energia degli 11 si sono riuniti a Stoccolma. In una nota si spiega che “il rafforzamento della cooperazione industriale nello sviluppo delle capacità nucleari europee sono obiettivi importanti della politica energetica comune“. Questo “conformemente agli obiettivi del trattato Euratom, la promozione della ricerca e la diffusione delle informazioni tecniche“. Nonché “la fissazione di norme di sicurezza uniformi in linea con le migliori pratiche internazionali“. I ministri “hanno convenuto di promuovere una più stretta cooperazione tra i rispettivi settori nucleari nazionali. Al fine di garantire la migliore cooperazione tra le catene di approvvigionamento e di esplorare programmi di formazione e progetti industriali congiunti”. Questo al fine di sostenere nuovi progetti basati su tecnologie innovative, ma anche il funzionamento di centrali esistenti.
Tra gli obiettivi “le migliori pratiche per la sicurezza”
L’iniziativa della riunione degli ’11’ con la Commissione europea e la presidenza di turno della Ue (Svezia) è stata presa dalla Francia e dal presidente Macron in persona. Dall’elenco manca, come si vede, la Germania, che in passato ha puntato fortemente sul nucleare, per poi cambiare strada. Ma Parigi insiste con l’obiettivo appunto di far porre nelle politiche climatiche l’energia nucleare alla pari con le fonti energetiche rinnovabili. Nel comunicato congiunto, i ministri dell’energia degli 11 Stati indicano anche di aver discusso “delle possibilità di una maggiore cooperazione scientifica. Oltre che della diffusione coordinata delle migliori pratiche nel campo della sicurezza“. Concludendo che “l’energia nucleare è uno dei tanti strumenti per raggiungere i nostri obiettivi climatici, per generare elettricità di base e garantire sicurezza di approvvigionamento‘.
Ho letto varie critiche sul costo degli accumuli casalinghi che ho indicato in circa 1000 €/kWh. Ovviamente questo è un prezzo medio “chiavi in mano” comprensivo di tutto. Ci sta che c’è l’offerta speciale su un particolare modello o che si possa trovare direttamente dal produttore a prezzo assai minore ma ovviamente bisogna essere un po’ più esperti per verificare compatibilità, pagare l’installatore… ma questo è solo un punto di partenza.
Semplificando il discorso all’osso, proviamo a considerare quanto accumulo serve ad una normale abitazione per essere indipendente al 100% per tutto l’anno. Normalmente in fase di pianificazione si fanno i conti partendo da una percentuale di autoconsumo medio che sia un buon compromesso fra costo dell’impianto e costo dell’energia che dobbiamo prelevare dalla rete che è ben lontano dal 100% (diciamo 60-80%). Raggiungere quel 100% può costare molto di più perché vuol dire avere una capacità di accumulo tale da fornire energia elettrica all’abitazione per alcuni giorni quindi magari passare da una batteria da 20 kWh ad una da 50 kWh. Avere solo fonti rinnovabili comporta ragionamenti sulla stessa falsariga ma complicati dai molteplici fattori da prendere in considerazione. La presenza o meno di fonti non intermittenti in una percentuale non trascurabile secondo me va vista in questa chiave.
Quali sono le fonti non intermittenti e non climalteranti a disposizione in Italia? Il geotermico copre meno del 5% della produzione. L’idroelettrico arriva al 15% circa ma stiamo assistendo agli effetti della siccità che impone cali pesanti della produzione in molti casi (si parla di 30-40% in meno in alcune annate) e con poco margine di aumento. Quanto costerebbe e quanto ci vorrebbe dotarsi di sistemi di accumulo sufficienti a garantire l’erogazione di energia?
A proposito di costi dell’accumulo a livello “industriale”, da un articolo su vaielettrico di agosto 2022, viene riportato:
“Per il modulo standard che Energy Dome fornirà in veste di OEM (25 MW di capacità, 200 MWh di dispacciamento) il costo di stoccaggio sarà di 50-60 dollari per MWh rispetto a 132-245 dollari delle grandi batterie al litio.”
Significa aggiungere (arrotondando) almeno dai 5 ai 25 centesimi al kWh in bolletta.
Un’alternativa interessante, almeno sul casalingo, sono le batterie modulari. Sto guardando ad esempio quelle di BYD, con moduli da 3Kwh impilabili; si può pensare di partire con 9-12 kwh, iniziare a vedere quanto autoconsumo si riesce ad ottenere in casa, e se si nota che si rilascia in rete troppa elettricità di giorno per poi prelevarne di notte, aggiungere un pacco batteria. L’operazione oltretutto è fattibile in autonomia.
Gli accumuli privati sono una cosa
quelli industriali delle compagnie elettriche , un’altra
i primi posono aiutare i privati fortunati a consumare più rinnovabilie e/o annullare il consumo di gas nelle abitazioni ,
(in USA Tesla con queste batterie ha creato le centrali elettriche virtuali in California e in Texas,in Italia la situazione la vedo più complessa)
i secondi saranno a disposizione di tutta al cittadinanza a prezzi molto inferiori ,
il litio ferro fosfato , lo vedo bene abbinato alle colonnine fast e superfast
magari sistemi tutti DC/DC con tettoie fotovoltaiche di migliaia di metriquadri di parcheggi abbinate
poi ci sono gli accumuli STAGIONALI “industriali
sperimentazioni sul campo di:
Ferro Aria in USA
compressione di CO2 Sardegna Italia Energy Dome che ha citato anche lei
gravitazionali Cina (su progetto svizzero)
che costeranno una frazione del litio , litio che in alcune applicazioni sono già convenienti oggi
l’Italia , secondo me
grazie alla sua latitudine , ha isogno di accumulo “pesante” per pochi mesi l’anno
mesi in cui abbiamo bisogno anche di molto calore ,energia termica, oltre a quella elettica
Per questo sono state sperimentati , dei COgeneratori damento di quartiere di qualche MegaWatt elettrico con abbinato il TELERISCALDAMENTO
Coogeneratore unica macchina che è migliore come rendimento di un motore elettrico
magari parzialmente o totalmente alimentato da biogas prodotto dalla fermentazione della raccolta dell’umido urbano e/o depurazione delle fogne urbane .
doh!
le rinnovabili non sono una , sono molte e vanno divise tra gli attori tradizionali e i molti cittadini
a cui va aggiunta TANTA ingegneria e tanta occupazione per installazione e manutenzione degli impianti ,
SOLO Enel pensa di RADDOPPIARE i dipendenti fissi , senza contare l’indotto
che con la manifattura futura in mano completamente ai robot (per rimanere in tema automotive )..
“buttali via” !!
In molti casi sono in grado di tirar fuori qualche numero per conto mio per farmi un’idea di quanto accumulo occorrerebbe in un paese come l’Italia, in questo caso per me è troppo complesso produrre una stima anche solo grossolana. La sensazione è che i numeri in ballo siano notevoli per essere soddisfatti dagli accumuli (soprattutto per l’accumulo stagionale). Sarei lieto di essere smentito.
PS: l’accumulo gravitazionale mi convince poco, grandi gru che sollevano blocchi pesanti tonnellate tutto il tempo. La stabilità di una simile struttura in caso di vento, l’usura dei cavi… mah… si vedrà.
Gli accumuli gravitazionali si possono fare anche in miniera: Tecnologia green/ Maxi eolico, accumulo in miniera, idrogeno col sole
@Ivan: “…L’idroelettrico arriva al 15%…” l’idroelettrico anche in siccità può essere un accumulo. Già oggi diverse centrali pompano su acqua quando c’è eccesso di produzione. Non è facile trasformare in reversibili le centrali con turbine Pelton ma non è impossibile.
Batterie ad H2O 🤣
L’estate scorsa, almeno in Piemonte, occorreva scegliere se usare l’acqua per irrigare o per produrre energia elettrica. Sono decenni che si usano le centrali idroelettriche con questo scopo, anche senza le rinnovabili da sempre si usa acquistare l’energia elettrica di notte quando costa meno per poi rivenderla di giorno a prezzi più alti. Se però l’acqua scarseggia, c’è poco da fare.
Comunque in merito alla riunione di Stoccolma e all’assenza dell’Italia, rilancio con la nota frase di Nanni moretti:
“Mi si nota di più se vengo e me ne sto in disparte o se non vengo per niente ?”
Io, al posto del nostro ministro, per una questione squisitamente politica sarei andato e me ne sarei stato in disparte.
Non esserci per nulla, vuole comunque dire lasciar tutto il campo agli altri.
Eppure gugol ce l’avete, digitate “prezzo accumulo”, senza guardare aliexpress o altri cinesi, vi vengono fuori cifre ben minori. Si può anche con trovaprezzi: medialux 10kWh per 3.507,30€, un V-TAC e mi sembra che non ci sia alcuno “sconto in fattura”. Poi bisogna vedere se è compatibile col proprio inverter e nel caso bisogna comprarne uno specifico. Per grossi accumuli la cifra si riduce ulteriormente.
E’ finito qui ma voleva essere il seguito di
Alessandro D. 1 Marzo 2023 at 19:42
Adesso lo vado a copiare sotto
Dai, diciamoci la verità. A nessuno frega niente del riscaldamento globale. Lo ripeto: a nessuno frega niente del riscaldamento globale!
Falliremo tutti gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030, continueremo a bruciare carbone dopo il 2030, continueremo a usare auto a benzina e caldaie a gas ben oltre il 2035, falliremo l’obiettivo di essere carbon neutral al 2050 (mi viene da ridere a pensarci), useremo ancora fonti fossili in abbondanza dopo il 2050. Ovviamente con “noi” intendo l’Europa, mica solo l’Italia (troppo facile scommettere contro un cavallo zoppo). Forse può farcela qualche Paese scandinavo.
E se non ce la faremo noi, che siamo uno dei continenti più ricchi, tecnologici e meno popolati del pianeta, come pensate che ce la possano fare Paesi o continenti poverissimi e iper popolati, che devono ancora tirare fuori dalla povertà centinaia di milioni se non miliardi di persone?
Si stima che la famosa soglia degli accordi di Parigi da non oltrepassare di 1,5° C verrà varcata entro qualche anno, molto prima del 2030. Quella dei 2 gradi verosimilmente verrà varcata prima del 2040.
La verità è che dovremmo iniziare OGGI a fare qualunque cosa con le tecnologie che abbiamo OGGI per smettere di lanciare CO2 nell’atmosfera: nucleare per coprire la parte “fissa” dei consumi (che saranno sempre più alti per elettrificazione di trasporti e riscaldamenti) E rinnovabili a manetta per coprire i picchi e incentivare l’autoconsumo. Dovremmo scovare ogni metro cubo di gas e litro di benzina bruciati e romperci la testa per capire come sostituirlo subito e in maniera stabile e duratura. Invece siamo qui a discutere da decenni se è meglio una tecnologia o l’altra, mentre continuiamo a bruciare enormi quantità di gas, di petrolio e riapriamo centrali a carbone.
Si dirà: eh ma le centrali nucleari ci vogliono anni a costruirle. È la profezia che si autoavvera: non inizio a costruirle nel 2000 perché fra poco avremo le rinnovabili, non inizio nel 2010 perché è costoso, non inizio nel 2020 perché è già troppo tardi, non inizierò nel 2030 perché siamo fuori tempo massimo e ormai non possiamo fare nulla per cambiare la rotta. Tutto questo mentre avremmo avuto il tempo per decarbonizzare la nostra economia 3 volte. E invece… Il meglio è nemico del bene. A nessuno frega niente del riscaldamento globale.
Quanto ottimismo…comincio dalla fine: se il meglio è nemico del bene, anche il peggio lo è. Prendo il tuo post come uno stimolo. Non lo so neanche io se raggiungeremo gli obiettivi, ma lo sento come un dovere etico prendermi l’impegno a fare il mio. Non potrei guardare con orgoglio i miei figli se non lo facessi.
Secondo la “International Renewable Energy Agency” nel 2019 gli investimenti per energie rinnovabili ed efficientamenti energetici sono stati 1,4 trilioni di miliardi di Dollari (che suona bene ma sono 1.400 miliardi). Una spesa del 50% superiore a quella di appena 3 anni prima. E il trend è in crescita. Diciamo che proprio tutti scemi non lo siamo.
Severissimo ma giustissimo.
Sposo appieno lo spirito del commento.
-A nessuno frega niente del riscaldamento globale.-
Magari a nessuno no, ma sicuramente non proprio a tutti.
Per quel che vale, però, porto il mio caso.
Non sono un “inquinatore seriale”, non cambio l’olio della macchina direttamente sui tombini… eccetera.
Però non posso nemmeno definirmi uno “spirito ecologista”.
Eppure le ultime estati, con le loro temperature assurde e la siccità ormai conclamata in cui viciamo qui al nord, un po’ gli occhietti li hanno aperti anche a me.
E anche a tanta altra gente.
Bellissimo commento, hai totalmente ragione.
P.s.: Abc vieni a trovarci e a scrivere più spesso però trova un nick diverso, chiamarti “caro abc amico mio” mi fa un po’ sorridere …
Facile dire “non ce la faremo mai” in modo da autoassolversi nel non provarci nemmeno.
Andatevi a vedere il Tesla Investor Day andato in scena questa notte, ignorate la parte auto che onestamente è la parte più banale, ma guardate le idee che hanno e i non-limiti che si pongono: la gente che cambia il mondo sono gli ottimisti, i pessimisti sanno solo sedersi in un angolo a criticare.
visto che molti sono fissati con le grandi opere centralizzate,
perchè non fare un mega impianto di accumulo gravitazionale o a compressione di co2
da abbinare a campi fotovoltaici e o eolici lunghi migliaia di km
Lungo le autostrade e le ferrovie italiane
io per il nucleare oprerei per il mantenimento in sicurezza di quelle che ci sono in Francia e le poche che ci sono in Spagna da integrare in una rete Europea , con rinnovabili in crescita
mentre l’accumulo stagionale e in fase di sperimentazione e affinamento nei prossimi due decenni
dopo per me potrebbero essere
tranquillamente chiuse
Oppure mettiamo in rete tra loro gli accumuli delocalizzati come sta testando Tesla negli Stati Uniti (ma non devono essere per forza quelli di Tesla a tendere) in modo da avere una rete distribuita di tanti piccoli accumuli, che risulta come potenza totale molto più grande anche di quelli centralizzati, e allo stesso tempo più resiliente perchè il crash di un singolo nodo impatta solo per una piccola percentuale il totale.
con me sfondi una porta aperta
il problema è la mentalità di questo paese
è un paese conservatore ,piramidale , quello che io definisco una democrazia di carta con un apparato politico-burocratico di stampo mafio-fascio-sovietico-fantozziano ,
all’italiano medio ,assuefatto da un secolo di questa “roba”, piace pensare che siano “altri” a risolvere tutti i suoi problemi , anche se sanno bene nell’iconscio che risolveranno ben poco .
Mai parlare di collaborazione tra pari o simili ,o alla Kennedy di cosa puà fare il cittadino per il proprio paese ,
siamo una minoranza che la pensiamo così
Comunque è possibile e necessaria la coabitazione di entrambe le tecnologie di produzione elettrica ,
centralizzata e decentralizzata
le rinnovabili sono talmente convenienti che molti possono fare da se
ma in molti casi c’è da dire che bisognerà affidarsi al gestore forse per sempre
parlo dei centri storici , intoccabili un po per burocrazia e in parte per oggettivo senso artistico ,culturale e estetico,
li l’energia dovrà per forza arrivare da qualche altra parte ;
anche se ,
dove non c’è il ministero a decidere , è stato possibile fare un mega impianto fotovoltaico in pieno centro storico a Roma nella Città del Vaticano
e nessuno si è lamentato sull’impatto visivo della cosa
forse perchè è stato fatto molto bene
non posso dire altrettanto di certe opere che di energetico non hanno nulla come ad esempio la copertura/museo dell’Ara Pacis
che è un vero “pugno nell’occhio” a cui non mi abituerò mai
le tangenziali e le consolari ancora in mano all’ANAS (pubblica) potrebbero diventare centrali di rinnovabili in poco tempo
e fornire energia alle città d’arte
e magari diventare una fonte di ricavi , per essere manutenute in maniera civile e degna di un paese civile
i miei due sampietrini senza buche
Nello ho sempre pensato la stessa cosa.
In molte altre nazioni , la “Res Publica” viene intesa come appartenente a tutti, e quindi è responsabilità di tutti prendersene cura. Per questo trovi la signora a Zurigo che ti fa notare che hai parcheggiato fuori dalle strisce (impedendo a chi viene dopo di parcheggiare vicino a te), a Oslo non trovi un mozzicone di sigaretta per terra, a Londra tutti fanno ordinatamente la coda. E in tutti questi posti ahime gli italiani sono noti per essere gli incivili prepotenti.
Perchè da noi la cosa pubblica diventa la cosa di nessuno, e quindi ognuno pensa per se, e anzi tenta sempre di approfittarsene. Se ti lamenti con uno per un parcheggio ti senti pure dire “fatti i r@zzi tuoi” in tono oltretutto minaccioso, e così per qualsiasi altra cosa. Peccato per loro che quelli SONO fatti miei, perchè stai abusando di una cosa che è anche mia. Salvo poi lamentarsi dello Stato che non li aiuta quando sono loro a necessitare di qualcosa.
“Fatta l’Italia bisogna fare gli italiani” disse D’Azeglio. Ma non si sono mai fatti gli italiani. Quindi per esempio ben vengano le imposizioni, perchè tutti quelli che sbraitano “a me da fastidio lo stop alle termiche perchè non mi si impongono le cose!” è l’esatta dimostrazione del perchè tale imposizione serva.
Il nucleare a fissione porta con sè tali e tante questioni, di sicurezza e finanziarie, che io non mi cimenterei. Non a caso sono pochissimi i progetti di nuove centrali, ancora meno i cantieri. I sistemi di accumulo per il fotovoltaico sono invece tanti e interessanti, molti già ingegnerizzati. E poi le reti intelligenti, per cui l’eccesso di produzione della Svezia ad esempio può essere convogliato in Italia, e viceversa. E il sistema del vehicle to grid, per cui le auto elettriche diventano accumulatori a disposizione della rete, in pratica vendono energia e vengono remunerate. In prospettiva una BEV diventa fonte di guadagno. E allora sì che l’auto elettrica sarà solo per ricchi ;)..
Concordo sul fatto che il nucleare porti con sè molte questioni, però affermare che il nucleare da fissione sia in dismissione mi sembra una falsa informazione.
Dati IAEA riportano che 57 nuovi reattori sono in fase di costruzione a fronte dei 422 attualmente esistenti (fra attivi e sospesi).
https://pris.iaea.org/PRIS/WorldStatistics/UnderConstructionReactorsByCountry.aspx
Se invece ci riferiamo alla sola Europa occidentale allora è vero che i nuovi progetti in realizzazione sono una piccola parte del totale (solo 3).
Per tutte le persone che credono alla propaganda secondo cui le centrali a fusione nucleare saranno disponibili a breve: si tratta semplicemente di fumo negli occhi. Se va bene, gli addetti ai lavori stimano che tale tecnologia sarà disponibile commercialmente tra 40-50 anni.
Detto questo, è anche falso che le centrali a fusione non producono scorie. Di fatto, i materiali che circondano un tokamak dopo qualche anno di funzionamento diventano prodotti a media radioattività che andranno smaltiti tali e quali come i prodotti radioattivi generati dalle tanto temute e spaventose centrali a fissione. Il nucleare non è più roba per l’Italia ormai: i governi fanno fatica a finanziare 300 milioni annui per incentivare l’elettrico, figurarsi metterci la faccia in un programma energetico che richiede investimenti di decine e decine di miliardi.
Quando sei un politico con la popolarità al minimo, non c’è niente di meglio di un po’ di sana propaganda
Prendiamoli in giro questi francesi e la loro fissa col nucleare, chiamiamoli trogloditi e arretrati, mentre il mondo abbandona il nucleare loro insistono con questa tecnologia obsoleta basata su fonti non rinnovabili che emette scorie radioattive. Loro sono Nokia, il resto del mondo è Apple.
Peccato che poi Nokia si prende la sua bella rivincita, ti tira fuori una cosetta che si chiama fissione nucleare, ora tutto il mondo investe tutto quello che ha nel nucleare a fissione che produce quantità enorme di energia senza scorie, in una sfida epocale tra Cina-USA-Europa-Canada a chi arriverà per primo al primo reattore commerciale. E da chi va tutto il mondo? Da chi ha smantellato tutti i suoi programmi nucleari o da chi ha continuato a crederci e a fare ricerca? Da questi ovviamente e ora la Francia ospita Iter e chiaramente tutti gli investimenti sul nucleare a fissione. E indovinate nel campo della ricerca, ogni anno, qual è il progetto che becca la più alta percentuale di finanziamenti? L’intelligenza artificiale no, la ricerca medica no … vabbè, non ci arrivereste mai, ve lo dico io, è Iter.
E tutti quelli che dicevano Nokia, tv bianco e nero, calesse, 33 giri sono rimasti a bocca aperta, e non proferiscono più parola.
ehm…Enzo…
guarda che hai scritto una mega boiata…
la fissione nucleare è quella che si usa nelle centrali da diciamo 60 anni…
intendevi (spero!) “fusione”
ma, guarda un po’, ogni anno è pronta commercialmente tra 20 anni.
ah, funziona a combustibile nucleare.
in Italia, di fatto, non ce n’è.
prima dipendenti dal gas, dopo dall’uranio. geniale.
Fusione nucleare, fusione. Ma il senso è quello. Non importa quando saranno pronti, anche per la ia se ne parlava da 80 anni e ora abbiamo chatgtp. Prima o poi arriverà, questo è sicuro, non è che devono farla per forza entro il 2035 pure questa …
Peccato che con solo i soldi che si sono spesi ad oggi in un qualcosa che nemmeno sanno se funzionerà si installavano tante di quelle rinnovabili con accumulo che ne avremo avuto A BASTA per decarbonizzare tutta l’Europa. Buona visione a tutti.
pensa Antonio che dopo tutti i casini generati dalle centrali nucleari se ne sta ancora parlando roba da matti ma come si fa a pensare ancora alla costruzione di un prodotto che non nessuno per ora è in grado di spegnere per decenni e decenni due incidenti e ancora stanno bruciando e devastando i territori con la radiazioni pazzesco
bla bla bla
assodato che è assolutamente da portare avanti la ricerca per essere sul treno
allo stesso maniera per cui OGGI è importante non scendere dal treno dell’elettrico…
…ma tu imbastiresti una infrastruttura nazionale
su una tecnologia che verrà nel tempo di poi nel laboratorio di dove?
ma sei serio?
Sei fisso o fuso? 🤔
Forse intendeva fusione, e non fissione. E comunque mi risulta che la tecnologia “commerciale” sia ancora ben al di là dell’essere utilizzabile. Infine, la mancanza di scorie dipende dal combustibile utilizzato (sì, ce ne sono di vari tipi: deuterio, trizio, elio3, ecc.), che nel caso di produzione di significative quantità di neutroni veloci rende estremamente radioattivo il materiale di contenimento. Estrema sintesi, lo ammetto.
FUSIONE NUCLEARE magari intendi ! Sull’esperimento riuscito del 5 dicembre 2022
A parte che é FUSIONE e non fissione.
Ma la fusione é lontana decenni dal portare ad un reattore funzionate a guadagno. E lo dicono gli scienziati americani stessi che hanno compiuto la reazione a guadagno poche settimane fa.
Quindi ho paura che per ora la Francia si concentrerà sul finire Flamville che é dal 2007 che ci lavora e ci ha speso una ventina di mld su quell’EPR 600.
Mah, poco più di un mese fa leggevo un articolo in cui, secondo il giornalista, gli scienziati del settore ridevano e si scambiavano battute del tipo: ed anche quest’anno di arriveremo fra 30 anni.
Sosteneva inoltre che nonostante tutti gli entusiasmi dimostrati sui media, la fusione non ha ancora prodotto un Watt di energia.
Poi per carità, non sono del settore e non è il mio mestiere.
All’inizio pensavo fosse un lapsus, poi però hai ripetuto “fissione” altre 4 volte. Quindi non sai nemmeno cosa significa. Enzo…
Vabbè, ma si sta parlando di Enzo, bisogna anche prenderlo sul serio?
Veramente?
Il nucleare è una costosa lenta ed inutile follia.
Abbiamo le criticità sotto gli occhi, perché continuare?
Abbiamo le innocue rinnovabili, perché non investire su quello?
Una vergogna.
Purtroppo la maggior parte delle rinnovabili presenta un serio problema: l’intermittenza. Le centrali eoliche producono più o meno corrente in base all’intensità del vento con variabilità giornaliera e stagionale, il fotovoltaico pure (con la certezza che di notte la produzione è nulla). Si sta lavorando molto sull’accumulo ma i costi per ora sono elevati. Probabilmente la scelta migliore per annullare le emissioni climalteranti è un mix di nucleare (a fissione) e fonti rinnovabili.
In maniera molto onesta occorre ammettere che una centrale termonucleare occupa pochissimo territorio rispetto alla produzione e, benché pericolose, produce pochissime scorie.
Salvatore Bernabei , CEO di Enel Green Power
non la pensa affatto come lei
Per non parlare di quel che pensa dei vegetariani quel mio amico che fa il macellaio… 🤭🤭🤭
(Scherzo eh?)
Io no. Il nucleare sarebbe l’abbinamento ideale con le rinnovabili, ma con tutta la propaganda contro che è stata fatta in Italia non se ne può neanche parlare.
-Il nucleare sarebbe l’abbinamento ideale con le rinnovabili-
Non mi fa impazzire il nucleare.
Trovo che sia il classico patto col diavolo.
C’è che l’alternativa è peggiore… perchè o ancora non esiste (fusione), o fa più danni nell’immediato (carburi vari) o comunque ti lascia il dubbio che almeno una volta, almeno per sbaglio, almeno per sfiga verrà il giorno che per una disgraziata serie di motivi rimani almeno un po’ di tempo con le braghe di tela (rinovabili puranco con accumulo).
Prontissimo a dire che sbaglio.
E comunque anche l’uranio non è eterno. Il Torio qualcosa di più, ma nemmeno lui.
@L’Astuto che io sappia il nucleare è poco modulabile mentre per le rinnovabili avremmo bisogno di fonti o accumuli fortemente modulabili. Il nucleare può essere preso in considerazione (non è il mio parere) ma “a sè stante”.
Daniele, pensa che ci sono tecnici che dicono il contrario, mah.
Astuto, pensa che Starace, ad di Enel, ing. Nucleare è contrario.
Ma tu guarda un po’…
Il fatto è che per una centrale nucleare, come si vede dai casi attualmente esistenti, si impiegano molti anni e una caterva incredibile di soldi (ovviamente fuori budget) per essere portata a termine e in funzione.
Sacrosanto, dico sul serio.
Ma il mondo, si spera, non finirà nel 2035. Parlare di nucleare è qualcosa che si fa per forza di cose dandosi un orizzonte più ampio. Personalmente sono favorevolissimo ad implementare a dismisura le fonti rinnovabili. Ma per farla breve credo che per un pezzo almeno continuerò a trovarmi d’accordo con l’amico Ivan. Chiaro che una centrale nucleare non andrei a costruirla su una faglia, a cavallo di un potenziale terremoto. Questo mi sembra pacifico.
Con rinnovabili a dismisura quanto altro può servire?
Non è che “altra roba” più che funzionale alla produzione di energia è utile a far girare soldi in una certa direzione?
Alla Francia faceva comodo l’Italia e viceversa
la sovrappoduzione di energia notturna delle centrali nucleari francesi veniva comprata a basso costo dagli italiani per ripompare nei bacini in quota l’acqua delle centrali idroelettriche
oggi un po per carenze idriche Italiane , un po per i frequenti fermi delle centrali Francesi , che cominciano a invecchiare ;che si legge anche potenziali rischi di incidenti gravi , le cose stanno peggiorando .
Si stima che sistemando la rete elettrica tra nazioni , l’Europa potrebbe risparmiare il 30% di energia che oggi ..
VA BUTTATA, si legge non usata e/o sprecata per inefficenze della rete.
il Portogallo si appresta a diventare un esportatore di energia elettrica ,
non perchè ha il nucleare , ma perchè sta buciando le tappe per le rinnovabili la Spagna non sarà in grado di assorbire la sovrapproduzione eolica e/o solare del Portogallo,anche pechè sta crescendo molto anche lei,
ma Francia e Italia ,potrebbero ,”volentieri” approfittarne ..
io non capisco perchè l’Italia ,
non copia i vicini di banco e latitudine ,Spagna e Portogallo
hanno le tariffe elettriche troppo basse per farci una “buona cresta” ?
so’ malfidato e pure cinico
Del discorso che condivido in toto mi piace premere, anche perché lo faccio da sempre e in quasi tutti gli ambiti, su una vera unificazione dell’Europa. Siamo un continente che punta a diventare Stato? Bene! Rete elettrica unica, esercito unico, economia unificata (qua ho paura sarà impossibile e qualche forma ibrida sarà da trovare) and so on…
Se davvero dobbiamo diventare Stato facciamo subito le cose più fattibili, altrimenti smettiamola con ‘sta storia e ognuno per se.
Sul topic nucleare, sinceramente, non me la sentirei di essere totalmente contrario come fonte “tampone” nel mentre che si diventa 100% green, ma altrettanto sinceramente non farei costruire nulla di potenzialmente devastante in Italia, fosse anche che chi costruisce la centrale sia giapponese/francese/qualsiasi altra nazione “che le sa fare bene”. Non tanto per il territorio assolutamente sismico che abbiamo (anche i giappi sono messi malissimo da quel punto) ma perché in Italia, qualcosa che funzioni davvero, non l’ho mai vista
Eh si amico Ivan. Sad but true. 🤷♂️
Falso. La fonte rinnovabile principale è continua. Sono i nostri primitivi sistemi di trasformazione e distribuzione che sono isolati.
Ivan conta fino a 3 e vedrai che qualcuno dirà che non hai capito niente perché l’eolico è rinnovabile e il nucleare no. Sta a vedè. 1, 2 …
Ivan, domanda. Il tuo discorso da per scontato che il costo per gli accumuli sia superiore a quello per il nucleare a fusione. Ne sei sicuro?
Si parla di nucleare a fissione (la fusione è ancora ben al di là da venire in pratica) ma immagino sia solo un refuso. Il discorso del costo degli accumuli è estremamente complesso e non sono in grado di tirar fuori dei numeri sensati. Sarebbe molto interessante riuscire ad approfondire il tema. Le tecnologie per accumulare energia sono numerose, la più consolidata consiste nell’uso di batterie con un costo di un migliaio di euro al kWh, non mi sembra poco. Altre tecnologie come l’accumulo gravitazionale, la compressione dell’anidride carbonica, la produzione di idrogeno le vedo promettenti ma ancora un po’ acerbe. Se hai qualche dato in più, penso sia interessante per tutti.
Attualmente si pompa su acqua nelle centrali idroelettriche. Ma non in tutte perchè molte sono a turbina Pelton che non è reversibile. Non è certo facile rendere reversibili impianti con “salto” elevato come molte delle nostre ma ritengo che ci si debba studiare sopra. E spero che lo stiano facendo.
Ivan, non era un refuso in quanto la fissione non la prendevo neppure in considerazione. Però va bene, facciamo fissione. Il punto era il confronto dei costi. Io non sono in grado di dare delle informazioni. Ma visto che il succo del tuo discorso era meglio nucleare che accumulo perchè i costi di quest’ultimo sono ancora elevati, pensavo un po’ di numeri li avessi tu.
io con 5000 eur su Aliexpress ,
com PRIVATO , ne acquisto 20 kWh di LitioFerro Fosfato
con bms e scatola e connettori
da dove esce il numero 1000 euro a kWh ?
su novella 2000 di qualche decennio fà ?
-da dove esce il numero 1000 euro a kWh-
Quando ho fatto un po’ di indagine per varie situazioni mie, confermo che quella è grossomodo la cifra che mi è stata fatta. Poi che sia davvero quella “giusta” se ne può anche discutere. Ma la cifra che ha detto Ivan l’ho riscontrata pure io
Eppure gugol ce l’avete, digitate “prezzo accumulo”, senza guardare aliexpress o altri cinesi, vi vengono fuori cifre ben minori. Si può anche con trovaprezzi: medialux 10kWh per 3.507,30€, un V-TAC e mi sembra che non ci sia alcuno “sconto in fattura”. Poi bisogna vedere se è compatibile col proprio inverter e nel caso bisogna comprarne uno specifico. Per grossi accumuli la cifra si riduce ulteriormente.