Estasi e Impeto: Ahera ha deciso questi due nomi per le supercar elettriche che produrrà in un nuovo stabilimento a Mosciano Sant’Angelo, in Abruzzo.
Estasi e Impeto prodotti dal 2026 in una fabbrica in Abruzzo
Di Ahera si parla da due anni, da quando furono svelati i nomi dei Co-fondatore del nuovo marchio, Hazim Nada e Sandro Andreotti, e del capo del design, Filippo Perini. Ora arrivano altre immagini e i nomi dei primi due modelli. Oltre alla conferma che le auto saranno made in Abruzzo, con un investimento di 1,2 miliardi di euro per la costruzione di “un impianto di produzione all’avanguardia“. Con contributo del Ministero del Made in Italy nell’ambito di un Contratto di Sviluppo del Fondo Automotive.
L’inizio della produzione è previsto per metà 2026, con a regime 540 nuovi posti di lavoro presso lo stabilimento e altri 110 addetti a Milano, dove ha sede il quartier generale dell’azienda. Produzione prevista: 25 mila veicoli all’anno.
Il SUV di Aehra prende il nome di Impeto “per celebrare l’energia creativa che innesca la nascita di qualsiasi capolavoro rivoluzionario“. La berlina è stata invece chiamata Estasi “come segno di contemplazione della bellezza di un oggetto“.
Per i nuovi modelli annunciata un’autonomia fino a 800 km
La casa automobilistica ha anche stabilito una relazione strategica con l’Università dell’Aquila. Sede di uno dei centri di ingegneria EV più avanzati al mondo, l’università sarà fondamentale per lo sviluppo del sistema di propulsione elettrica avanzato di AEHRA, con autonomia di 800 km (497 miglia), e di tutte le future tecnologie EV. Una partnership è stata anche attivata con il Politecnico di Milano. “Siamo lieti di svelare i nomi dei primi modelli Aehra – ha commentato Hazim Nada, fondatore e Ceo di Aehra – ovvero il SUV Impeto e la berlina Estasi. Questi veicoli altamente concettuali rappresentano un’espressione di pura arte automobilistica italiana. Che, ai nostri occhi, scaturisce da una fusione senza precedenti di bellezza e innovazione“.
- Tesla Model 3 Performance: esagerata? “Va a bomba, ma con garbo” / La VIDEO-PROVA di Paolo Mariano
“SilkFaw, è lei?”
Esatto
quello che mi da fastidio è che butteranno una valanga di milioni pubblici per un progetto per me già perdente in partenza, si parla di 400 milioni pubblici. A me pare follia.
un’ altra Rimac … a casa nostra… e col governo che potrà dire “noi i soldi li abbiamo messi… Ma le elettriche non le vuole nessuno”
Invece che finanziare opere (punti di ricarica a costi onesti) e vetture popolari…
in effetti.. un po’ di particolari fanno pensare male
bisogna sperare che il progetto faccia innamorare magari un gestore di fondi sovrani arabi … un po’ come per Lucid (che non era partita benissimo).. ma ha trovato importanti finanziamenti con il Fondo Sovrano dell’Arabia Saudita ed altri…
però a me ricorda sempre il sogno sfumato in Motor Valley della Silk-Faw (anche se una collaborazione cino-americana ultimamente è poco realizzabile…)
25000 auto elettriche l’ anno? Ci siamo svegliati ottimisti …
Si direi di sì anche perché non sembrano modellini particolarmente economici.
La rimac ha abbandonato tutto, dopo aver venduto nemmeno un terzo delle auto, mi pare dovevano venderne 150. Nelle supercar elettriche l’interesse è praticamente nullo.
propongo di chiamarle “ipercar”
perché nell’area “supercar” ci sono berline elettriche premium di grande serie che vendono, a partire da circa 55.000e ( Tesla Performance, Zeekr, Polestar, etc) sono già supecar “da 3 secondi” e ancora usabili tutti i giorni
è un bel cambiamento di parametri e di minore costi rispetto alle auto a combustione.. i sostantivi per definire le categorie delle auto andrebbero aggiornati 🙂
si ma le supercar mica devono andare solo nel dritto e fare lo 0-100…
test dell’alce, al versione recente resa più difficile, Tesla M3 e MY sono al vertice, il resto sono chiacchere 🙂
E soprattutto dovrebbero essere in grado di completare almeno un sol giro al ‘ring prima che le batterie vadano a fuoco, la M3P non ci riesce (più), la nuova al ‘ring ha fatto ‘na figuraccia …
visto che costano la metà delle termiche di prestazioni simili, con lo stesso prezzo se ne può prendere 2, e mentre una si ricarica l’altra fa i giri veloci 🙂
Forse sono in 10 anni allora la cifra è fattibile per un’azienda che spunta dal nulla, senza rete di vendita, senza rete di assistenza