Esistono i motori elettrici per i pescherecci? Si può lavorare con sistemi di propulsione meno rumorosi e che non emettono emissioni pericolose per i pescatori? Ci scrive Barbara, rappresentante di una cooperativa di pescatori e lettrice. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it
“E’ possibile che ancora non ci sia un sistema a propulsione elettrica per i pescherecci?”
“Salve, siamo un cooperativa pesca ma non solo, abbiamo dei battelli (natanti) che fanno traghettamento. Volevamo capire se riguardo i pescherecci, e mai possibile che ancora non ci sia un sistema a propulsione elettrica? Tra l’altro noi usiamo la stessa motorizzazione dei camion, naturalmente con servizi diversi. Potete darmi delle info a riguardo“. La mail è firmata da Barbara a nome della cooperativa che si occupa di pesca, ma anche di trasporto passeggeri e turismo.
In Norvegia le prime barche elettriche per la pesca
Risponde Gian Basilio Nieddu: Grazie Barbara ci fa molto piacere ricevere questa domanda perché conferma l’interesse di questo mondo e dei rappresentanti di questo mestiere millenario, per un mare pulito e per buone condizioni di lavoro per i pescatori che hanno diritto ad ascoltare più la musica del mare che il rumore dei motori. E soprattutto respirare aria pulita ì.
Abbiamo scritto di Elida, la barca a supporto dei pescatori che lavorano in un impianto di acquacoltura in Norvegia.
Si tratta di una Polarcircle 860 cabinata, trasformata in elettrico dal produttore di motori norvegese Evoy. Ecco i dati: un motore da 300 kW – secondo l’azienda equivalente circa a 400 CV – mentre la capacità del pacco batteria è di 120 kWh. La scelta di Nils-Tore Karstensen, il piscicoltore che ha acquistato la barca, è motivata dalla silenziosità del motore elettrico che così non spaventa i pesci dell’impianto.
Altre due barche per la pesca sono state varaei dal cantiere Brødrene Hukkelberg che ha ordinato due sistemi elettrici Evoy da 300 kW per altrettante barche (leggi qui). Sempre in Norvegia ma con i croati di Tema si elettrificano i pescherecci (leggi qui). Si tratta di pescherecci per impianti di acquacoltura, in altri casi si è puntato al doppio motore: quello tradizionale per lo spostamento più lungo e l’elettrico per la zona di pesca.
E in Italia? L’esempio di Torqeedo
Ma in Italia? Anche nel nostro Paese si punta al elettrico. Come ci ha spiegato Gennaro Giliberti responsabile vendite di Torqeedo che ha realizzato un sistema di propulsione dedicato: “I clienti sono stati molto soddisfatti per la migliore qualità del lavoro“. Concludiamo sempre con Torqeedo e un progetto ad alto tasso ecologico nel lago Vittoria in Africa dove lo sversamento degli idrocarburi sta mettendo a rischio il fragile ecosistema (leggi qui). Insomma Barbara, si può fare; naturalmente ogni peschereccio ha le sue particolarità . Tutte da studiare.
Nissan montera’ un 65 kWh robusto da camion, ma ti ricordo che servono praticamente 30/35 ore di sole per ricaricarlo del tutto con un pannello solare di buona qualita’.
Buon giorno,
Transfluid-Bellmarine ha realizzato le seguenti applicazioni su barche da pesca:
Sicilia-peschereccio d’altura ibrido (RINA)
Norvegia: peschereccio per acquacoltura ibrido (DNV)
Canada: peschereccio tipo trawler d’alto mare ibrido
Olanda: numerose barche da pesca elettriche
Giappone: barca da pesca sportiva d’altura ibrida
esistono anche motori italiani, della Mitek.
La versione 165 cavalli, è in produzione da anni, stanno arrivando le versioni da 250 / 300 cv, non male direi