Esclusi dagli ecoincentivi auto: il Sud alza la voce (e non ha torto)

Ecoincentivi auto sud

Tra le tante proteste ricevute per gli ecoincentivi auto “a macchia di FUA”, abbiamo scelto quelle di Leonardo, Giovanni e Alfio, tre lettori del profondo Sud. Perché ci dispiace particolarmente veder frustrata la voglia di auto elettrica nell’area del Paese che finora ne ha dimostrata meno e perchè proprio in quell’area la rarefazione degli insediamenti industriali costringe a pendolarismi spesso di alcune decine di chilometri.  Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it.

Indignati per gli incentivi solo per le città

Qui Santeramo al colle, destinazione Matera

Proprio oggi sono andato dal concessionario per l’ acquisto di una Kia EV3 con i presunti ecoincentivi auto che dovrebbero partire a breve. Ho una euro 4 a benzina pronta da rottamare con requisiti sotto i 30k Isee… Purtroppo è arrivata la delusione (non rientro in area funzionale) benché abiti in un paese di 30.000 abitanti a 20 e 50 km da paesi sopra i 50.000 abitanti. Altri di 1.000 rientrano… Addio auto elettrica… Sono di Santeramo in colle (tra Bari e Matera); pensare che migliaia di persone sono pendolari che lavorano alla Natuzzi da Santeramo a Matera. Leonardo

Qui Sicilia, destinazione Catania

Ennesima “porcata”  fatta dai nostri politici alle nostre spalle …Vivo in provincia di Catania e viaggio tutti i giorni per andare a lavoro nella zona industriale di Catania. Volevo rottamare la mia vecchia C3 prendendo una macchina elettrica. Ma il nostro caro ministro ha deciso che persone che vivono in comuni che distano 5 km dal mio possono usufruire dell’incentivo, io no … Tutto questo e’ vergognoso visto che io pago le tasse come chiunque altro e sono un pendolare come molti altri…. Giustissimo mettere dei paletti sull’Isee ma vergognoso discriminare in base alla zona di residenza….Senza parole. Giovanni

Sono un padre che possiede una vecchia Renault euro 2. Macchina che mia figlia usa tutti i giorni a Catania dove studia. Abbiamo la residenza in un paese a 35 km di distanza con un numero di abitanti di poco più di 30.000 abitanti.  Volevo sottolineare quando sono ridicoli a volte i nostri politici. Volevo sfruttare gli incentivi per cambiare l’ auto a benzina euro 2 che utilizza mia figlia tutti giorni in città ma non sarà possibile perché il mio paese non rientra nel FUA. Continueremo ad inquinare finché i nostri politici non si sceglieranno. Grazie a voi di Vaielettrico per la possibilità che date a noi tutti di esternare i nostri pensieri. Alfio

Ecoincentivi auto: le FUA penalizzano soprattutto il Sud

Risposta- Le FUA (Aree Funzionali Urbane) sono l’elemento decisamente più indigesto e fuorviante dei futuri (quando?) ecoincentivi auto versione 2025. Il perchè l’abbiamo scritto tante volte: premiano il pendolarismo a breve raggio, proprio quello che potrebbe e dovrebbe disporre di soluzioni di mobilità sostenibile alternative all’auto privata. Paradossalmente, infatti, le FUA sono nate come strumento di pianificazione del trasporto pubblico; pianificazione in molti casi effettivamente attuata, in altri, colpevolmente, no.

Sappiamo però che al Sud, dove scarseggiano i posti di lavoro e le occasioni di impiego, il pendolarismo è spesso a lungo e lunghissimo raggio, spesso praticato per necessità anche da lavoratori a basso salario e quasi sempre originato in una miriade di piccoli comuni “dimenticati” dalle aziende di trasporto pubblico. In questi casi il mezzo di trasporto privato non ha alternative. Ed è un mezzo che,  accumulando percorrenze medie annue ben superiori alla media, dovrebbe essere il primo da elettrificare. Sarebbe davvero impossibile trovare una soluzione che estenda gli ecoincentivi auto ai pendolari veri, seppur residente fuori dalle FUA?

Incentivi auto fra proteste e proposte: “Certificare il pendolarismo no?”

Concludiamo riportando l’appello di Fabio Pressi, presidente dell’Associazione degli stakeholder della mobilità elettrica Motus-E, che richiama  l’urgenza di “chiarire rapidamente le regole, limitando al massimo i paletti per l’ottenimento dei bonus e accelerando sulla messa a terra delle risorse”.

  • Guarda anche il VIDEO di Filippo Pagliuca

Visualizza commenti (1)
  1. Dispiace dover essere d”accordo con (questo) Governo, ma il fatto che gli incentivi stavolta siamo gestiti dal Min. dell’Ambiente doveva in qualche modo riflettersi sui requisiti d’accesso e quindi la finalità. Non incentivare la domanda, ma fare qualcosa per le aree più inquinate d”Italia. È vero che un’auto termica inquina allo stesso modo a Cosenza e a Torino, ma la concentrazione degli inquinanti è maggiore nella città della pianura Padana, quindi…

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