Ernesto del cantiere Riva è la barca dell’anno nella categoria natanti. Un bel segno per la nautica elettrica che al Salone di Genova nel concorso organizzato dalla rivista Vela e Motore e UCINA – Confindustria Nautica vede salire sul podio la propulsione elettrica.
Il premio è arrivato per la qualità del “prodotto”. Un altro motivo per gioire perché si è scelto l’elettrico e la sostenibilità ma pure l’estetica, il design e la funzionalità. Il bello si sposa con l’ambiente.
Ernesto figlio del cantiere attivo dal 1771
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Vedere salire sul gradino più alto del podio e nella manifestazione nautica più importante d’Italia una barca elettrica è molto positivo per l’intero settore. Un futuro a zero emissioni che in questo caso viene da lontano. Più precisamente dal 1771, anno d’inizio lavori a Laglio, sul lago di Como (guarda).
Disegnato da Mani Frers
![Daniele Riva e Mani Frers con Ernesto](https://www.vaielettrico.it/wp-content/uploads/Daniele-Riva-e-Mani-Frers-con-Ernesto-1024x683.jpg)
Ernesto è la prima di una serie d’imbarcazioni full electric. Un’opera d’arte nautica firmata da Mani Frers, figlio di Germán Frers, progettista del Moro di Venezia. “Ernesto” poi è stato sviluppato da E-Concept, il centro ricerche del cantiere, ed è stato costruito in legno certificato e altri materiali rinnovabili e riciclabili.La sostenibilità ha interessato oltre la propulsione i materiali di costruzione della barca.
Ernesto premiato anche dalla FMI
Il natante è lungo 7,65 metri e porta otto passeggeri ed è stato premiato anche a Montecarlo con lo “Special Award for Sustainable Development” della Federazione Motonautica Mondiale.
Primo nella categoria natanti
Il premio Barca dell’anno è diviso in cinque categorie: Barca a motore, Barca a Vela, Natanti, Multiscafi e Gommoni. Nei natanti ha avuto la meglio Ernesto mentre il voto è stato dato on-line con i lettori che hanno scelto il modello che consideravano più innovativo, piacevole, funzionale.
Dopo Ernesto ecco Elettra
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La volontà elettrica del cantiere si legge anche nella scelta del varo di Elettra. Si tratta di una “vaporina”, imbarcazione tipica della grande borghesia e dell’aristocrazia di inizio ‘900, rivista in chiave moderna. Notevole la propulsione con due motori Brushless da 100 kW, alimentati da due gruppi di batterie da 600 V 90 kW. Quest’ultimi firmati dagli svizzeri di Ecovolta.
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Solo una piccola correzione al testo senza importanza. La Union International Motonautique (UIM) è la federazione internazionale della motonautica. La FIM è la Federazione Italiana Motonautica.
Semplice te stupenda……
Il gusto classico e intramontabile italiano
Splendido instant classic wooden boat, con guida avanzata.
Le essenze utilizzate ne conferiscono l’immagine di un’opera d’arte, ma fa specie vedere Cedro Brasiliano e Mogano Sipo sacrificati per quest’opera da maestro d’ascia.
L’avrei preferito in fibra di carbonio.
Questo irresistibile E-Commuter, mi risulta che sia stato progettato anche dall’ingegnere napoletano Carlo Bertorello.
È vero che può raggiungere 30 nodi di velocità massima?
Il contributo di Bertorello lo abbiamo citato nel primo articolo dedicata alla barca nel 2017 e linkato in questo ultimo articolo https://www.vaielettrico.it/cantiere-riva-la-prima-volta-elettrica-dopo-3-secoli/ a Montecarlo l’anno scorso ha fatto 20 nodi al test https://www.vaielettrico.it/barche-belle-e-veloci-ernesto-di-riva-sul-podio-al-challenge-di-montecarlo/ ora ne dichiarano 33
La ringrazio per le risposte.
Personalmente trovo che il più irresistibile di questi E-Commuter sia il Dasher, a poppa aperta, disegnato da Michael Peters realizzato dai cantieri Hinckley.
https://www.vaielettrico.it/dasher-by-hinckley-e-yacht-da-500mila-dollari/
Chissà se mai faranno un cat elettrico prestazionale come l’MTI 340X della Marine Technology Inc. di Randy Scism?
La ringrazio Alberto è sempre un piacere leggere le sue osservazioni mai banali, poi seguo sempre le sue indicazioni