Non sarà solo una sfilata la Eregatta che si terrà dal 2 al 4 giugno tra i canali di Venezia all’interno del Salone Nautico Venezia. Alle tre prove già previste se ne aggiunge una quarta dedicata alla velocità. E si annuncia gran spettacolo con barche che volano e superano abbondantemente i 50 nodi. Lo anticipa a Vaielettrico Kevin Desmond, uno degli artefici principali di questo appuntamento internazionale.
Quasi 50 anni dalla parte del motore elettrico. Un pioniere, uno scrittore e un giornalista, ma soprattutto un militante delle emissioni zero. Tutto questo è Kevin Desmond tra i principali protagonisti del movimento elettrico veneziano.
Kevin Desmond, lo scrittore della mobilità elettrica

Desmond sta lavorando sulla Eregatta che proietta la Laguna, i suoi palazzi, la Sua Grande Bellezza a livello mondiale come laboratorio della nautica elettrica. Abbiamo incontrato Kevin online per parlare del futuro della navigazione a emissioni zero. Ma è necessario un ritratto di questo intellettuale innamorato dei motori elettrici in tutte le declinazioni possibili.
La sua storia prende il via nel 1976 quando inizia a pubblicare libri sulla storia delle barche a motore e già nel lontanissimo 1979 scrive il suo primo articolo sulle barche elettriche. Non è solo interesse giornalistico visto che negli anni ’80 viene nominato presidente dell’Electric Boat Association e inizia la sua attività di promozione della navigazione elettrica come redattore di “Electric Boat News“.

Nel 1992 Kevin approda in Francia dove contribuisce a fondare l’ Associazione francese della barca elettrica (AFBE – Association Française pour le Bateau Electrique). Organizzazioni fondamentali per fare pressione sui decisori politici (leggi qui) e organizzare con più forza ed efficacia la promozione. Una sfida (quasi) vinta: oggi sono numerosi i cantieri francesi specializzati nel settore elettrico.
Ha pubblicato 6 libri sulla mobilità elettrica: dagli aerei all’agricoltura

E dall’acqua Kevin è approdato su altri lidi, ma sempre a bordo di mezzi elettrici. Un lavoro notevole: ha pubblicato ben sei libri dedicati alla mobilità elettrica nelle sue differenti declinazioni ovvero barche e navi, aeroplani e droni, biciclette e motociclette, camion, macchine agricole. Una sorta di enciclopedia sui veicoli a batteria.
Ma veniamo all’oggi. Kevin è fortemente impegnato in Italia (ma ricordiamo anche l’ultima creatura ovvero il sito 366 solutions) dove è uno dei protagonisti, anche come presidente della Electric Boat Association, della Ong Venice Agenda 2028 che in collaborazione con IWI, Assonautica e altri soggetti come il Comune di Venezia sta promuovendo la mobilità elettrica nella città d’acqua più importante e bella al mondo. Uno degli più appuntamenti più interessanti, insieme al Salone Nautico, è la Eregatta elettrica.
L’intervista a Kevin Desmnond

Desmond, le gare del programma si svolgeranno all’interno del bacino acqueo dell’Arsenale e con diverse prove: autonomia, manovrabilità ma pure la misurazione della quantità di moto ondoso provocato attraverso un misuratore d’onda. In questi giorni avete deciso anche la prova dedicata alla velocità?
Si certo, un elemento importante. La velocità è una necessità inderogabile quando bisogna operare con urgenza. Questa disciplina si aggiunge alle altre tre, come lo slalom, e la prova si articola in 150 metri in andata e ritorno.

Un electric speed trail con la qualificazione a 28 nodi. Sappiamo che i motori Evoy toccano i 70 nodi, ma sarà uno spettacolo vedere anche Candela o Vita Yacht. E’ importante far vedere le prestazioni attuali delle barche elettriche e si affronterà anche la questione sicurezza: gli atleti indosseranno il giubbotto e il casco. Ma conta anche il risparmio e chi consuma meno vince. Naturalmente la velocità non è la priorità. In particolare per Venezia dove c’è l’esigenza di arrestare un fenomeno distruttivo come l’erosione che colpisce i palazzi storici.
Iniziamo a vedere una scossa elettrica anche in acqua, come ci si può innamorare della mobilità a emissioni zero?
Io ho iniziato occupandomi dei motori termici. E già nel 1979 ho scritto il mio primo articolo sulle barche elettriche dove ho scoperto la magia di questa navigazione. Una folgorazione come San Paolo sulla via di Damasco. Allora non si parlava di ecologia, c’era bisogno di tranquillità, di poter godere la natura. Il primo raduno che organizzai vide la partecipazione di ben 25 barche. C’è stata una forte attenzione mediatica per il record mondiale di velocità, quando si sono raggiunti gli 80 nodi. Un gran lavoro di promozione e si vedono i risultati, per esempio in Olanda.
Poi Venezia?

Ho sentito il sindaco Luigi Brugnaro dire: “Il futuro è green”, ma green o green washing? Si è iniziato a investire sull’ibrido, anche se non ero molto contento di questo perché preferisco l’elettrico. Il traguardo dell’elettrificazione sarà tagliato quando anche le barche per i funerali saranno a batteria. Sarà inevitabile. Per il futuro servono barche silenziose, leggere e non inquinanti. Il fenomeno dell’innalzamento delle maree sta avanzando, l’inquinamento è un tema dell’agenda politica.
Abbiamo tante piccole barche a batteria, ci sono traghetti elettrici che lavorano su brevi tratte, ma per le grandi navi si parla di idrogeno. Ma oggi manca la tecnologia. Che futuro vedi su questo fronte?

L’elettrificazione avanza. Ci sono sia i traghetti elettrici che imbarcazioni come i taxi boat. Ad Amsterdam nel 2030 non devono essere elettriche solo tutte le auto, ma pure tutti i mezzi di trasporto. Anche le barche. La tecnologia dell’idrogeno deve maturare. Secondo me bisogna aspettare dai 3 ai 4 anni per vedere qualcosa di serio. Lo stesso discorso vale per gli aerei dove per avere dei collegamenti quotidiani serviranno almeno 5/6 anni.
Buongiorno
Ho conosciuto Kevin Desmond nel 93/94 a Venezia sul vaporetto elettrico E1 che navigava sul canal grande nel ambito di una manifestazione sui trasporti
Era presente sul vaporetto un esponente di EDF con il quale ho colaborato per anni Sui i Bus elettrici a Roma e i vaporetti a Parigi
Ho comperato di recente uno a uno tutti i libri di Kevin di cui vi consiglio la lettura e che hanno la grande qualita di essere molto documentati e di mettere in risalto l’aventura di questi uomini inventori industriali non per ultimo il libro “inovators in battery technology”
bene Patrick, manca la tua intervista che da tempo stiamo cercando di organizzare. Hai molto da dire