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Eolico off shore, si sveglia l’Italia: impianti per 2,4 GW dalla Puglia alla Romagna

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Primi via libera per la creazione di un hub del Mediterraneo. Sono saliti a quattro gli impianti, per un totale di 2,4 gigawatt, hanno superato l’esame della Valutazione di impatto ambientale. Altri 20 gigawatt sono in lista d’attesa. Complessivamente l’eolico off shore potrebbe soddisfare quasi il 20% della domanda di elettricità in Italia

Dopo almeno cinque anni di attesa, l’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore (Aero) ha annunciato che sono arrivati a quattro i primi impianti che possono proseguire nell’iter autorizzativo che li porterà a produrre energia dal vento catturato in mezzo al mare“. I quattro impianti sfruttano la tecnologia dell’eolico “floating“. In pratica, la basi su sui poggiano i piloni con le pale eoliche non vengono fissati ma “ancorati” al fondo marino.

E’ l’eolico off shore “galleggiante“, pensato per gli impianti che vanno a sfruttare la forza del vento dove il mare è più profondo. Proprio come nel Mediterraneo. E per la sua posizione, l’Italia può diventare il punto di riferimento per questa tecnologia. Perché dispone di porti che possono essere attrezzati per ospitare sia navi e personale destinati alla manutenzione, sia i cantieri che portano le attrezzature al largo.

L’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale nell’eolico off shore galleggiante

E’ un altro passo avanti. Il Decreto Porti – in dirittura d’arrivo individua Augusta, come hub prioritario per il nostro Paese. A dimostrazione che dopo aver atteso a lungo, con un solo impianto off shore in attività nel porto di Taranto, ora anche l’Italia potrà dire la sua. E diventare il punto di riferimento nel Mediterraneo per le energie rinnovabili offshore. Secondo il Global Wind Energy Council, l’Italia è il terzo mercato a livello mondiale per potenziale di sviluppo dell’eolico galleggiante

I quattro impianti che hanno superato la Valutazione di impatto ambientale son dislocati tra Sicilia, Puglia e Romagna. Al largo di Barletta, c’è il progetto Barium Bay, con una potenza installata di 1,1 gigawatt. Nasce da una joint venture tra Galileo, piattaforma paneuropea per le rinnovabili, e Hope, azienda di Bari. Sorgerà a 40 km dalla costa, con 74 pale “floating”.

Al largo di Ravenna c’è il progetto Agnes, 600 mw di eolico e 100mw di fotovoltaico galleggiante. Due miliardi di investimento per un impianto che potrà portare elettricità a mezzo milione di famiglie. Poco distante, a Rimini, altri 330 mw con il progetto Energia2020. Il quarto impianto che ha passato la Via si trova al largo della Egadi, in provincia di Trapani: sono i primi 250 mw di un progetto ben più ampio a cura di Seas Med

Di Augusta si è detto. Altri porti strategici per la filiera dell’eolico galleggiante sono stati individuati in Taranto, Brindisi, Civitavecchia, che “garantiranno l’assemblaggio e la logistica degli aerogeneratori eolici, contribuendo allo sviluppo di una filiera industriale italiana”, come si legge in una nota a cura di Aero.

L’impianto eolico off shore a Taranto

Al 2050 potrebbero essere installati al largo delle coste italiane impianti fino a 20 gigawatt di potenza installata

La crescita dell’eolico offshore galleggiante è un’occasione storica per l’Italia. Oggi abbiamo gli strumenti per rendere il nostro Paese leader nella transizione energetica, creando un’industria nazionale che generi occupazione, innovazione e valore. Il successo di questa trasformazione dipenderà dalla capacità di istituzioni e imprese di lavorare insieme per costruire un futuro sostenibile” ha dichiarato Fulvio Mamone Capria, presidente di Aero.

L’associazione ha anche raccolto i dati di tutti i progetti sull’eolico galleggiante. In Italia ci sono 130 progetti, per un totale di 86 GW, in base alle richieste di connessione alla rete di Terna. “Di questi 130, solo 75 progetti (49 GW) hanno accettato i preventivi di connessione di Terna” spiega l’associazione. Di questi 75, solo 23 progetti, per circa 16,5 GW, hanno avviato l’iter di Valutazione di Impatto Ambientale presso il Ministero.

Dunque, solo una minima percentuale dei progetti che hanno fatto richiesta di connessione, rappresenta l’obiettivo al 2030 e anche gli scenari più ambiziosi difficilmente prevedono una potenza installata superiore ai 20 GW al 2050“. Ma sarebbe un passo avanti significativo verso gli obiettivi di decarbonizzazione.

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1 COMMENTO

  1. ok 15 o 20 GW come limite massimo realistico al 2035,
    ma spero anche 35 o 40 GW come ipotesi al 2045

    visto che 49 GW gia ora avrebbero accettato la ipotesi tecnica/economica di connessione alla rete proposta da Terna, e forse aspettano a procedere con le altre autorizzazioni che la tecnologia maturi ancora, visto che scende di prezzo ogni anno, e anche che il quadro normativo e delle aste pubbliche si assesti

    il Politecnico di Torino per i mari Italiani stima un potenziale di 207 GW di eolico offshore galleggiante.. teorico, poi va scremato privilegiando i progetti nelle posizioni piu favorevoli rispetto a non ostacolare piu di tanto le rotte marittime delle navi e a selezionare i siti piu ventosi, con costo energia minore, e appunto forse i arriva a circa i primi 40 GW relativamente facili

    == tempistica

    3 anni (gia’ fatti) di studi climatici della area di installazione
    5 anni di goffo, lento e torbido iter italico di autorizzazione
    1 anno per aspettare la prima asta pubblica
    3 o 4 anni per realizzare fisicamente il parco galleggiante, se intanto i porti per la logistica saranno stati attrezzati

    = costi investimento

    oggi sembra investimento circa 3000 euri per KW potenza
    futuri scenderanno a circa 2200 euri a KW potenza

    ok 15 o 20 GW come limite massimo realistico al 2035,
    ma anche 35 o 40 GW come ipotesi al 2045

    visto che 49 GW gia ora avrebbero accettato la ipotesi tecnica/economica di connessione alla rete proposta da Terna, e forse aspettano a procedere con le altre autorizzazioni che la tecnologia maturi ancora, visto che scende di prezzo ogni anno, e anche che il quadro normativo e delle aste pubbliche si assesti

    il Politecnico di Torino stima un potenziale di 207 GW di eolico offshore galleggiante per Italia.. teorico, poi va scremato privilegiando i progetti nelle posizioni piu favorevoli rispetto alle rotte marittime delle navi e ai siti piu ventosi, con costo energia minore, e appunto si arriva a circa i primi 40 GW relativamente piu facili

    == tempistica

    5 anni di iter di autorizzazione e di studio climatico dell area
    1 anno per aspettare la prima asta pubblica
    3 o 4 anni per realizzare fisicamente il parco galleggiante, se intanto i porti per la logistica saranno stati attrezzati

    ok 15 o 20 GW come limite massimo realistico al 2035,
    ma anche 35 o 40 GW come ipotesi al 2045

    visto che 49 GW gia ora avrebbero accettato la ipotesi tecnica/economica di connessione alla rete proposta da Terna, e forse aspettano a procedere con le altre autorizzazioni che la tecnologia maturi ancora, visto che scende di prezzo ogni anno, e anche che il quadro normativo e delle aste pubbliche si assesti

    il Politecnico di Torino stima un potenziale di 207 GW di eolico offshore galleggiante per Italia.. teorico, poi va scremato privilegiando i progetti nelle posizioni piu favorevoli rispetto alle rotte marittime delle navi e ai siti piu ventosi, con costo energia minore, e appunto si arriva a circa i primi 40 GW relativamente piu facili

    == tempistica

    5 anni di iter di autorizzazione e di studio climatico dell area
    1 anno per aspettare la prima asta pubblica
    3 o 4 anni per realizzare fisicamente il parco galleggiante, se intanto i porti per la logistica saranno stati attrezzati

    == costi investimento

    oggi sembra investimento circa 3000 euri per KW potenza
    futuri scenderanno a circa 2000 euri a KW potenza

    per raffronto, oggi eolico su terra secondo i dati IRENA costa circa 1400 euri a KW potenza, prezzi che scenderanno ancora, ma ha una resa energetica un poco piu bassa avendo venti meno forti rispetto ai siti offshore

    == costi energia

    in breve,
    ad ora nel mediterraneo stimerei 130 euri al MWh,
    che hanno un andamento di discesa ogni anno puntando a circa 80 euro al MWh,
    cioe’ relativamente costosa rispetto a FTV utility ed eolico su terra,
    ma pregiata nel buon funzionamento notturno e invernale e si pone a 40 km dalle coste, oltre a valorizzare i settori metallurgia e navali italiani

    in dettaglio,
    le aste per eolico offshore galleggiante aprono con una tariffa massima alta, 180 euri, essendo i primi progetti in assoluto, ancora acerbi, pero’ poi durante la asta iniziano i ribassi di prezzo per mettere in competizione i vari progetti delle societa’ private proponenti, proprietarie e finanziatrici dei progetti con capitali totalmente privati

    in Francia la prima asta pubblica di contratti di aquisto energia da eolico galleggiante, la prima in assoluto di tutta europa, nell-estate 2024 ha chiuso i ribassi e firnato il contratto a una tariffa effettiva e ventennale di 86 euri al MWh, con rivalutazione annua al tasso di inflazione.. il parco eolico galleggiante corrispondente ora avendo un contratto di fornitura con tariffa assegnata certa, inizia ad essere costruito

    pero’ era un sito marino sulla costa francese atlantica con vento abbastanza forte.. correggendo i parametri di produzione di energia con i venti medi del mediterraneo italiano, la tariffa da noi sarebbe stata circa 130 euri al MWh, se assegnata in vera una asta competitiva, ovvero con piu’ concorrenti rispetto alla quantita’ di contratti da assegnare,

    senza giochetti all-italiana come con il governo attuale italiano che limita le autorizzazioni e quindi il numero di concorrenti alle aste, facendo gonfiare i prezzi persino delle rinnovabili, oltre che di tutte le altre fonti di energia, finche non decideremo di votare gente almeno un minimo piu’ seria e onesta

    PS questi valori di costo energia dovrebbero scendere ancora ogni anno, forse sino a 80 euri al MWh nel mediterraneo, e 50 euri nei mari del Nord… forse ancora meno abbinandolo a FTV galleggiante e sistemi di accumulo locali

    resta comunque una rinnovabile relativamente cara, rispetto a FTV ed eolico su terra, che hanno e avranno costi a scendere anche sino a 25-40 euri al MWh, e in sud italia anche meno, in pratica sara’ invitante anche la produzione di idrogeno e ammoniaca verdi

    in compenso anche se costicchia, eolico offshore si pone a 40 km dalle coste, ha buona regolarita’ in inverno e di notte, e recupera e sviluppa indotto industriale navale e metallurgico che sarebbe una specialita’ italiana

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