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Eolico, le isole scozzesi dove si “curano” malattie rare con i proventi delle pale

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La notizia è stata riportata dal quotidiano inglese Guardian. ll professor Jim Wilson, docente di genetica a Edimburgo, ha proposto di utilizzare i profitti dei parchi eolici per finanziare programmi di screening di massa nelle isole scozzesi. L’obiettivo è identificare e prevenire tumori rari e malattie del sangue. Wilson, a capo di un progetto sul DNA vichingo, ha scoperto focolai di malattie rare nelle Shetland, Orcadi e Ebridi.

Un caso che potrebbe fare scuola, nel rapporto sempre più complicato tra sviluppo delle rinnovabili e opposizione delle comunità locali. Stiamo parlando delle “compensazioni” destinate ai territori che ospitano impianti rinnovabili. “La genomica è il futuro della medicina, ma necessita di finanziamenti“, ha dichiarato Wilson. Per questo motivo propone di sfruttare una delle ricchezze dei mari delle isole scozzesi degli ultimi anni per sovvenzionare la ricerca. “I diritti per la realizzazione dei parchi eolici sono un’opportunità perfetta per fare la differenza nella salute della popolazione odierna e delle generazioni future”.

Il professor Wilson, a capo di una ricerca di medicina genomica nelle isole scozzesi, vuole destinare i fondi a screening di massa

I nuovi parchi eolici e altri progetti di energia verde nelle zone rurali e insulari della Scozia – dove si trova la maggior parte dell’eolico della Gran Bretagna – genereranno decine di milioni di sterline in “finanziamenti a beneficio della comunità“. Al momento, vengono spesi per progetti come il rifacimento della rete viaria o per programmi destinati all’occupazione giovanile,  nuove sale comunali, giardini pubblici. Ma Wilson vorrebbe intercettarne una parte per lo screening di massa. Lo ritiene molto più utile socialmente e conveniente. “E‘ molto più importante di un bel pezzo di strada“, ha affermato.

Le ricerche già effettuate hanno rilevato, per esempio, che uno su 40 abitanti delle Shetland è portatore del gene per la malattia di Batten, un disturbo mortale per i bambini subiscono neurodegenerazione. Ciò aumenta il rischio che una coppia “portatrice” che vive nelle isole possa avere un figlio destinato a soffrire di questo disturbo, il più delle volte mortale. Wilson ha affermato che molti dei disturbi individuati, tra cui l’emocromatosi, erano legati alle radici celtiche della Scozia piuttosto che alle origini vichinghe, e che erano diffusi anche in Irlanda.

Fondi per prevenire malattie delle comunità locali

Come riporta il Guardian, se i fondi fossero disponibili, si potrebbero istituire programmi di test su misura nelle isole scozzesi per lo screening di malattie specifiche della comunità. Questo permetterebbe ai portatori di cercare trattamenti precoci o di fare scelte riproduttive informate, migliorando significativamente la qualità della vita e la salute pubblica nelle isole.

Ricordiamo che la diffusione dell’energia eolica in Scozia ha potuto soddisfare il bisogno di energia elettrica di milioni di famiglie, ma anche sollevato le proteste delle comunità locali per l’abbattimento alberi e per la diffusione di impianti lungo le coste.

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3 COMMENTI

  1. Pensare a cosa si potrebbe fare in Sardegna, dove per effetto fondatore molte malattie genetiche sono altrettanto diffuse…

    • non solo, rivitalizzare un sistema sanitario in continua chiusura. Caso eclatante è l’ospedale di Lanusei con il punto nascite chiuso, che obbliga le mamme a divenire di trasferirsi a cagliari. Ma noi sardi siamo testardi e ignoranti come il peggior granito locale

  2. Ci sono tanti modi per impiegare i proventi dei parchi eolici installati nei territori: questo è sicuramente uno dei più nobili ! Onore e rispetto ai promotori dell’iniziativa.

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