L’eolico in Europa continua a crescere: nei primi sei mesi del 2024 sono stati installati altri 6,4 gigawatt di potenza. Guida la Germania, seguita da Francia e Spagna. L’Italia resta nelle retrovie, piazzandosi solo al settimo posto. Crescono anche i volumi delle aste, ma hanno rallentato le decisioni finali di investimento. E rimane il problema delle reti.
Il vento continua a spingere l’energia eolica in Europa. Lo si legge nei numeri del nuovo rapporto dell’associazione WindEurope: nei primi sei mesi dell’anno sono cresciuti i nuovi impianti connessi alla rete. Per la precisione sono stati aggiunti 6,4 gigawatt di nuova potenza installata di cui 5,3 GW a terra e 1,1 GW in mare.
Nella classifica delle nuove installazioni comanda la Germania, seguita da Francia e Spagna
La Germania ha confermato la sua leadership sia Europa che all’interno della Ue, con 1,7 GW di nuove installazioni, seguita dalla Francia (1,2 GW) e dalla Spagna (0,7 GW). Rimane nettamente staccata l’Italia, avanzata solo di 0,3 GW e preceduta anche da Svezia (0,54 GW), Turchia (0,43 GW) e Finlandia (0,38 GW).
L’Italia avrebbe un grande potenziale da sfruttare diventando il numero uno nel Mediterraneo grazie ai possibili investimenti dell’eolico galleggiante. Ma al momento si sta scontrando con una politica del governo che non favorisce il settore e con le opposizioni delle Regioni. In particolare in Sardegna come dimostrano questi due VIDEO
Da segnalare il rallentamento del Regno Unito (solo 0,18 GW), dovuto ai ripensamenti del governo conservatore, al congelamento di alcuni progetti per le difficoltà legate a tassi e catena degli approvvigionamenti. Ma il successo della nuova asta sotto il governo laburista invertirà la tendenza.
In aumento anche gli ordini di turbine eoliche: gli investimenti complessivi sono saliti dell’11% nella Ue, mentre si arriva a +33% se si tiene conta di tutta l’Europa. Crescono anche i volumi delle aste: nei primi sei mesi dell’anno sono state assegnate gare per 19,7 GW, il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023.
Eolico è in ritardo sugli obiettivi Ue 2030
E veniamo alle note dolenti, come evidenziati nel report di WindEurope. Oltre ai ritardi per ampliare l’efficienza delle reti e la potenza installata dei sistemi di accumulo, nel semestre hanno rallentato le decisioni finali degli investimenti: -30% rispetto al 2023, a 15,4 miliardi complessivi.
Di questo passo, al 2030 la potenza eolica installata in Europa sarà pari a 350 gigawatt, di cui 296 a terra e 54 in mare. Lontano dagli obiettivi che si è data l’Unione europea con 425 GW installati a fine decennio.
Be cosa normale per la vs testata elogiare le auto elettriche, con testimonianza di chi è contento..forse con casa propria, con fotovoltaico..mai vedo una recensione di chi non possiede questi requisiti..siamo in milioni , , è con certi tipi di lavori che ti tengono fuori casa quasi tutta la giornata, poi secondo voi poi deve cercarla una colonnina , fare la fila.. è non ditemi che la Rete è capillare…in certi posti mancano è devi emigrare..voi ho notato che fate raffronti solo con grandi città..ma i piccoli paesi??
Nei piccoli paesi sono rari i condomini con decine di appartamenti. E’ molto più facile poter ricaricare in garage o in cortile. Falso che manchino le esperienze di chi è costretto a ricaricare da colonnine pubbliche. Ne abbiamo pubblicate a decine. Semplicemente, lei spunta oggi senza averci mai letto.
Energiewende è infatti un gran successone in Germania…
Quindi secondo te dovrebbe fallire anche Enel che fa impianyi del genere con profitto in tutto il mondo da decenni ?
Ho dato una ricontrollata ai suoi commenti: in un anno e dieci giorni ne abbiamo pubblicati 24 e uno, il penultimo, l’abbiamo cestinato. Nessuno presenta il minimo interesse per i nostri lettori, ma quasi tutti sono al contempo insulsi, arroganti e provocatori. Si è potuto esprimere a sufficienza. Abbiamo capito come la pensa e ci basta. Cambi linea o finirà nel cestino