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Rinnovabili: il kit eolico che sfrutta il vento dei jumbo negli aeroporti

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Sfruttare il vento creato dai motori degli aerei per generare energia rinnovabile. E’ l’idea di una start up del Texas, che sta sperimentando un impianto eolico nell’area attorno all’area occupata da aeroporti. Ma con lo stesso principio si è anche proposta alle compagnie ferroviarie che gestiscono l’alta velocità, a cominciare dalla Sncf francese.

A pensarci bene, l’idea è piuttosto intuitiva: raccogliere l’energia prodotta dai motori degli aerei durante le fasi di decollo e atterraggio. Questo vento, generato dai potenti motori degli aerei, può essere trasformato in energia elettrica utilizzabile all’interno degli aeroporti e dei terminal. Inoltre, il vento segue schemi costanti e la sua intensità è abbastanza prevedibile.

Come funziona l’Energy Capturing Pod?

L’idea nasce da un chirurgo texano, il dottor Tarek Souryal, che oltre 20 anni fa concepì un modo innovativo per catturare il vento generato dagli aerei. Souryal ha sviluppato la tecnologia dell’Energy Capturing Pod (ECP). Si tratta di dispositivi simili a gabbie che ospitano turbine eoliche. Queste turbine sono progettate in modo da sfruttare al meglio il vento prodotto dai motori degli aerei, trasformandolo in energia elettrica.

Per come sono state pensate, ogni pale funziona autonomamente e si può realizzare di varie dimensioni, a seconda dell’estensione dell’aeroporto. Come si dice, è una tecnologia “scalabile”. Inoltre, ogni modulo è equipaggiato con due pannelli fotovoltaici da 550 W che supportano il sistema, consentendo ai dispositivi di funzionare in completa indipendenza dalla rete elettrica. Ogni generatore può produrre fino a 2 kW di energia, che viene utilizzata direttamente all’interno dell’aeroporto.

A cosa possono servire? L’energia prodotta dalle ECP può essere utilizzata per alimentare dispositivi smart, ricaricare auto elettriche o semplicemente ridurre la dipendenza dell’aeroporto dalla rete elettrica tradizionale. Questo non solo contribuisce a ridurre le emissioni di carbonio, ma può anche portare a significativi risparmi sui costi energetici per gli aeroporti. Di fatto, si può integrare con impianti fotovoltaici o si può prendere in considerazione come una alternativa.

Jet Wind sta sperimentando gli impianti eolici all’aeroporto di Dallas e applicare la tecnologia anche alle linee ferroviarie

Jet Wind è il nome della società che sta trasformando il prototipo in modello industriale. L’obiettivo di Jet Wind non si ferma agli aeroporti, perché vorrebbe applicare il principio del vento creato dai mezzi di trasporto anche alle linee ferroviarie, in particolare dell’alta velocità, così come alle autostrade.

Secondo i dati pubblicati dal dottor Souryal l’attività umana produce quotidianamente enormi quantità di energia inutilizzata. Ogni giorno sono programmati oltre 100.000 voli e più di 10 milioni di passeggeri trasportati globalmente, gran parte di questa energia viene dispersa nell’atmosfera senza essere sfruttata. Una singola turbina eolica, simile a quella provata all’aeroporto di Dallas Love Field, potrebbe generare fino a 300 MWh di elettricità all’anno, se posizionata in un grande aeroporto come quello di Los Angeles.

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1 COMMENTO

  1. per quanto riguarda gli aerei non posso sbilanciarmi.. troppo complesso in quanto interviene un motore a reazione (spinta di aria) e traffico a getto discontinuo.

    per quanto riguarda la versione per veicoli, è semplicemente una baggianata. lessi già una 20 ina di anni fa un articolo simile.
    l’epilogo fu basato su semplici considerazioni di tipo aerodinamico.

    la colonna d’aria mossa dai veicoli è causa di attrito e consumi di carburante (tant’e vero che si lavora su aerodinamicità degli stessi per farli consumare meno) la ” coda di vento” ed il “risucchio” d’aria causato soprattutto da veicoli poco aereodinamici (treni autobus camion etc) non è certo gratuita.
    durante la marcia del veicolo si forma una zona di aria “compressa ” nella parte anteriore , ed una zona di depressione nella parte posteriore del veicolo.
    il “vento” generato altro non è che la risultante di queste due azioni.

    eventuali pale eoliche inevitabilmente frenerebbero quell’aria , causando un maggiore differenziale di pressione (più facilmente intuibile il maggior vuoto al posteriore del veicolo in marcia) che verrebbe quindi maggiormente “frenato” causando maggiori consumi di carburante.
    in altre parole l’energia prodotta dalle pale verrebbe “rubata” Dal veicolo che le fa muovere”e non certo generata dal nulla (sarebbe contro il primo principio della termodinamica). per cui nessun vantaggio.

    la cosa è ancora più intuitiva (perché li sarebbe l’optimus dell’applicazione) si ha nel caso di grandi arterie autostradali dove il “vento” prodotto dalla colonna di veicoli in movimento diminuisce i consumi dei veicoli in arrivo (un po’ come quando si va in biciletta col vento alle spalle e si fa meno fatica) , frenare quella colonna d’aria con una pala eolica diminuirebbe la velocità del flusso d’aria facendo consumare più carburante a i veicoli in arrivo.

    Risultato sarebbe che i veicoli consumano un po’ di più e che l’installatore farebbe corrente gratis sulle spalle dei viaggiatori.

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