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Eni compra da Renault auto per il car sharing. E porta il biofuel in Fomula 1

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Il gruppo Eni non molla i biocarburanti. La società italiana ha annunciato un accordo con Renault che prevede innanzitutto il ritorno di Eni in Formula 1, fornendo il carburante per le gare e testando biofuel durante le competizioni. In cambio acquisterà Renault per il servizio di car sharing “Enjoy”

La Commissione europea sembra preferire gli e-fuel, combustibili sintetici che si ottengono a partire da acqua e CO2 atmosferica tramite un processo noto come elettro-sintesi. Piacciono alla Germania e alle case automobilistiche tedesche. Mentre non guarda con favore ai biofuel, ottenuti dalla lavorazione di biomasse e scarte vegetali e animali.

Piacciono, invece, molto al gruppo Eni. Per dimostrare il suo impegno per la decarbonizzazione la oil company italiana ha trovato una via “popolare” per pubblicizzare i biocarburanti: il ritorno del marchio Eni in Formula 1.

Eni, con il ritorno in Formula 1, sperimenterà biocarburanti per le corse sportive assieme al team Alpine della Renault

Alla base c’è un accordo con il gruppo Renault, guidato dal manager italiano Luca De Meo. Eni diventerà Official Energy and Fuel Partner della scuderia Alpine, con un accordo pluriennale. In pratica, fornirà carburante per le monoposto del team guidato da una vecchia conoscenza del “circo” della Formula 1 e delle cronache mondane italiane, Flavio Briatore.

Ma non è tutto. Come si legge in una nota “Eni, il Gruppo Renault e BWT Alpine Formula One Team collaboreranno per testare nuovi prodotti a base di biocarburanti per il mondo delle corse“. Come dire: se funzionano per i bolidi che vanno a 300 all’ora perché non devono andare bene anche per le auto dei comuni automobilisti?

Oltre a vedere il marchio Eni sulle monoposto Alpine e ai pit stop, vedremo anche il marchio Renault sulle auto del servizio di car sharing Enjoy. Le due aziende lavoreranno insieme per sviluppare  “infrastrutture per la mobilità elettrica, servizi di mobilità smart e soluzioni di fornitura energetica a supporto del processo di transizione“. Il primo risultato concreto è proprio quest’accordo tra Renault e Enilive per il car sharing a marcio Enjoy. “Del resto – come ha fatto notare il Sole24-Ore – le vetture Enjoy sono per lo più Fiat 500 non più prodotte e un cambiamento era necessario.

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9 COMMENTI

  1. Per carità, se questi biocarburanti derivassero esclusivamente da scarti di oli vegetali mi potrebbe anche star bene.
    Poi però leggi che gli oli usati coprirebbero lo zero virgola della domanda, e che Eni foraggia coltivazioni a tutto spiano in Africa per produrre l’olio vegetale e vabbè….

    • tramite Coldiretti che pubblicizza i contratti stanno spingendo molto a crescita di coltivazioni di semi oleosi da biodiesel anche in Italia (es. girasoli).. pagano abbastanza una miseria, anche perchè la resa per fare carburanti è bassa, ma aggiungendo gli incentivi europei l’agricoltore raccimola qualcosa

      agricoltore che forse avrebbe preferito qualche ettaro metterlo ad agrivoltaico, produrre 100 volte più energia del biodiesel a parità di superficie, e averne un forte introito economico con cui sostenere l’azienda e più dipendenti

      però l’anno scorso Coldiretti, il consorzio Bonifiche Feraresi ed Eni si sono tanto spesi l’anno scorso per far vietare tramite decreto l’agrivoltaico del tipo a pannelli bassi, quello che non richiedeva ne incentivi ne grandi investimenti ne troppe difficoltà con le autorizzazioni

  2. chissà
    forse a breve assisteremo ad un nuovo scontro in Formula 1: la Renault con i motori a bio-carburanti… e l’AUDI con gli e-fuels 🏁🏎🏎😂 chissà chi vincerà….

    (la F1 però appartiene a LibertyMedia … dopo il “drill-drill” di Trump imporranno la benzina con il piombo per tutti 😂 )

    • E chi vince si porta a casa il Dinosaur award? 😀
      Intanto la Formula E mette da quest’anno il pit stop obbligatorio, con caricatori da 600kw che caricheranno il 10% della batteria (da 38 kwh) in 30 secondi circa, col preciso scopo di mostrare quanto possano essere veloci le ricariche.
      C’è chi guarda avanti e chi guarda indietro.

      • 👍👍non vedo l’ora di vederle le nuove auto ed i pitstop elettrici 🪫⚡⚡⚡🔋🏎️🏁😂

        E poi…vuoi mettere il divertimento con la guida da autoscontro che fanno!!?
        Oramai col trenino di F1 tutte in fila dietro Verstappen mi addormento 🥱😴e guardo solo le gare interessanti in replica Sky 😉

      • Sarebbe un’ottima occasione per Alpitronic per mettere alla prova i suoi nuovissimi caricatori HYC 1000, dove quel 1000 sta proprio per 1000 kW (= 1 MW) di potenza 🤩

        • magari potranno utilizzare gli HYC nei circuiti permanenti dotati di cabine di alimentazione adeguate… negli altri circuiti “provvisori” sarà complicato far coincidere linee di alimentazione di tale potenza con gli spazi destinati ai box e la ricarica in gara.. non so se usano BESS per alimentare i sistemi attuali…

          • In alcune piste cittadine dove questa cosa è parecchio complicata da fare, si portano dietro generatori (credo diesel, potrebbero sforzarsi ad usare dei megapack), fatto che alimenta le patetiche prese in giro dei fan-del-brum-brum per dire che alla fine anche queste FE sono alimentate a fossili, non capendo per niente il senso di queste dimostrazioni tecnologiche, e fatte oltretutto dal pulpito di chi a ogni gara brucia non so quante tonnellate di carburanti.

            Fatti un giro sugli articoli di siti come FormulaPassion, altro che i commenti che troviamo qui…

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