Eni scommette sulle batterie al litio: “Puntiamo al 10% del mercato europeo”

Un passo avanti importante della joint venture creata da Eni con Seri Industrial: è diventato operativo il progetto industriale per la produzione di batterie al litio stazionarie nell’area industriale di Brindisi. L’obiettivo: realizzare un polo per la produzione di oltre 8 GWh/anno di batterie litio ferro fosfato su base acquosa, destinate prevalentemente ad accumuli stazionari di energia elettrica.

Il processo di “transizione” di Eni, da società legate ai combustibili fossili all’energia verde, passa inevitabilmente anche dalla batterie. Nel suo percorso di riconversione industriale di fronte alla crescita che appare inarrestabile della green economy, la società controllata dal ministero dell’Economia non poteva di certo trascurare la tecnologia dei sistemi di accumulo destinati ad accompagnare lo sviluppi delle rinnovabili.

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La joint venture con il gruppo Sirio Industrial

Ecco perché è nata Eni Storage Systems, joint venture di cui detiene il 50% più un’azione, mentre il gruppo Seri Industrial controlla il 50% meno un’azione. Il progetto di Brindisi, annunciato la prima volta nell’ottobre 2024, “è parte del piano di trasformazione industriale che Eni sta realizzando per contribuire a uno sviluppo industriale improntato a una sempre maggiore sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale ed economico”, come si legge in una nota.

Eni e Seri Industrial – che puntano a integrare il centro di produzione di Brindisi con quello di  Teverola, nella provincia di Caserta. hanno un obiettivo quantomeno ambizioso: conquistare il 10% del mercato europeo delle batterie stazionarie.

Al momento, il progetto è nella fase di ingegneria e di valutazioni economiche, finanziarie e autorizzative, attività che sono previste concludersi entro il primo trimestre 2026, per passare subito dopo alla fase esecutiva. A Brindisi ci saranno “la produzione della materia attiva catodica e di assemblaggio delle batterie in sistemi Battery Energy Storage Systems. In prospettiva – si legge ancora – si aggiungerà anche l’attività di riciclo delle batterie che, insieme alla produzione della materia attiva catodica, sara’ disponibile anche per altri operatori del settore”.

Visualizza commenti (11)
  1. Come svegliarsi tardi e proporre un prodotto obsoleto…
    Eppure sarebbe bastato poco a creare un prodotto anche tecnologicamente semplice ma in grado di creare un cluster VPP certificato dal governo (essendo azienda statale), nulla di meno di quello che fa già Tesla in America ed altri stati.

    1. sarebbe stato bello se avessero iniziato con le celle al sodio, anche associandosi con produttori cinesi per avere il know-how più velocemente, ma immagino avrebbe richiesto un maggiore sforzo manageriale.. vedremo in seguito

      con le LFP puntano a future aste governative riservate a prodotti europei, in cui vengono concesse tariffe che coprono prezzi anche doppi rispetto ai prodotti cinesi; e magari a finanziamenti europei per gli stabilimenti

      ho sentimenti contrastanti su questo.. mi fa piacere si inizi a produrre in italia, poi anche temo si “siedano” , oltre che su costi più alti per forza in europa, e fin qui ci sta, anche sul riciclare specifiche obsolete, se possono confidare poi di essere salvati da contratti e aste governative dedicate.. che ci sia di mezzo ENI, che al governo fa fare quello che vuole, mi mette un po’ in allerta.. speriamo bene che invece facciano sul serio

      come nel caso dei pannelli fotovoltaici prodotti da Enel in Sicilia (con anche finanziamenti europei) in teoria ottimo che ci siano, e verranno salvati dalle aste dedicate ai prodotti europei (una ci sarà tra poco) ma poi guardando sul sito hanno specifiche abbastanza vecchiotte, le stesse che avevano annunciato anni fa e non più aggiornate, e prezzi circa doppi dei concorrenti cinesi.. non so quanti ne stiano vendendo

      ho cercato on-line pannelli prodotti in europa da ditte tedesche , e hanno specifiche un po’ più aggiornate e costi solo 40-50% più alti dei corrispondenti cinesi (ma forse fanno in europa solo i moduli, e le celle sono importate, mentre enel forse fa anche le celle, e allora nelle aste compete in una categoria diversa)

  2. …nel frattempo BYD inaugura l’accumulo BESS più evoluto :
    14,5 MWh= tre Tesla Megapack 3, con batterie Blade brevettate…

    1. Entro fine anno partiranno le nuove linee di produzione di CATL per le batterie al sodio, ho letto al costo stimato di 10$/kWh, ideale per un accumulatore stazionario.
      Già oggi non giustifico i costi di 400-500€/kWh quando un accumulatore auto costa mediamente un terzo, dovessero arrivare sul mercato batterie al sodio BYD o Huawei al Sodio sarebbe la morte nella culla del progetto ENI.

      E lo dico con sommo rammarico

      1. questo è un accumulo domestico ( 10 KWh) al SODIO
        https://www.kmdpower.com/it/product/kamada-power-10kwh-home-sodium-battery/

        su alibaba a 1000 euro + spedizione
        https://www.alibaba.com/product-detail/Custom-48V
        -10kwh-Sodium-ion-battery_1601456372440.html?spm=a2700.galleryofferlist.normal_offer.d_title.7a3213a0tN01Pz

        in Italia e in Europa ci sono già almeno tre ditte che rivendono dei suoi cloni a 3000-6000 euro, dico cloni perché le celle già ora comprabili per ora sono solo cinesi e anche queste le vedi su alibaba

        ============================
        per ora aquistabili sono celle al sodio ancora un poco “acerbe”, densità 120-150 Wh-kg e non più grandi di 210AH; arriverà a breve la generazione successiva come CATL, densità 160-175 Wh-kg

        le celle LFP commerciali da storage sono più mature, densità 165-185 Wh-kg e riescono già a costruirle in grossi formati, 314Ah, 628Ah, 1100Ah, ora anche 2700Ah

        nello storage statico celle piccole è uno svantaggio, devi lavorare di più per collegarne molte insieme a parità di capacità totale; mentre per le auto fa comodo siano piccole per collegarne tante ed alzare il voltaggio

        prima cercavo per curiosità i dati e prezzi su alibaba, ora ho visto i venditori cinesi di celle batteria hanno aperto canali youtube dove spiegano in inglese i dettagli dei loro prodotti, per me bravi e ancora bravi, commercianti più diretti e trasparenti dei nostri che invece nascondono ogni dato tecnico per gonfiare di più i listini

        1. Il prezzo è veramente basso, ma è certificato CEI per gli impianti connessi?
          So che batterie e inverter per impianti a isola, senza certificazione, costano molto molto meno. Peccato che poi vengano connessi ad alla rete tramite un rele’ di sgancio automatico che fa lo switch da rete alle batterie. Ma sono legali? Avevo inteso di no, ma molti clienti sono convinti di si.

      2. PS: credo che i media hanno un po’ esagerato il dato del basso costo:

        10-12 $/KWh sarebbe il prezzo delle materie prime delle celle al sodio; la cella finita costa qualcosa di più; potrebbe un po’ alla volta scendere di costo ad esempio sino a 25 $/KWh (ora invece sono appena arrivate e ancora costicchiano)

        nelle celle LFP leggo ci sarebbero circa 22 $/KWh di materie prime, ma che può aumentare se il litio e/o il rame avessero oscillazioni di prezzo; e circa metà di questi 23 $/KWh sono dati proprio dal litio e dal rame, che invece nelle celle al sodio non sono presenti, da cui il risparmio e anche il minore rischio di oscillazioni di prezzo in caso di casini geopolitici

        al momento le celle finite LFP stanno sui 38 $/KWh
        https://www.metal.com/en/markets/42

        quelle al sodio sui 60-70 $/KWh (ma scenderanno man mano)
        https://www.metal.com/en/markets/43

        1. Grazie per le informazioni, parliamo comunque di prezzi molto più abbordabili di quello che si trova oggi sul mercato come accumulo stazionario.
          Vengono messi sul mercato accumulatori da 5kWh, cominciamo a proporre tagli da 10-20kWh a prezzo di 200€/kWh

          1. ..su portali di vendita europei, non italiani ma che spediscono via corriere, vedo accumuli domestici LFP da 5-10-15-20-30 KWh ora si trovano sui 100€/KWh o 150€/KWh, anche se non sono i nomi più famosi (BYD, LG, Tesla)

            forse in italia i listini proposti risentono ancora in parte della scia del superbonus, che pagava 1000€ a KWh, e in generale sono più lenti ad aggiornarsi

          2. @RS purtroppo non posso comprare on-line, poi dovrei trovare anche chi me lo installa….
            Nei prossimi anni mi farò fare altri preventivi, spero si arrivi ai prezzi che dici tu. Certo non pretendo questa convenienza su un Powerwall, ma su BYD/Huawei magari si…

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