Si fa largo anche Enermia. Tra i big che offrono impianti di ricarica, c’è anche questa start up modenese fondata da un giovane imprenditrice, Flavia Samorì.
Una start-up dalla Motor Valley
Il bello dell’elettrico, l’abbiamo scritto più volte, è che accanto ai soliti nomi noti dell’automotive e dell’energia, nascono tantissime start up. Un’ulteriore scossa a un mondo già rimescolato dal radicale cambio di tecnologia. Il core business di Enermìa (qui il sito)sono le colonnine per auto elettriche. I clienti sono enti pubblici, che vogliono incentivare la mobilità sostenibile nel territorio, ma anche imprese, centri commerciali, condomini, gestori di parcheggi. In questa intervista l’ad Flavia Samorì, laurea in Economia Aziendale, con Master e dottorato di Ricerca in Finanza, spiega i suoi piani. .
- Come è nata l’idea di entrare nel mondo delle auto elettriche?
“L’idea di business nasce dalla passione per le tematiche ambientali, che mi stanno a cuore da sempre. E che, dopo anni di lavoro nella finanza, (quella che genera valore non che specula), ho pensato di trasformare in un lavoro, andando oltre la partecipazione attiva. Volevo fare qualcosa di concreto e promuovere la mobilità sostenibile mi è sembrata una soluzione capace di avere un impatto reale sul futuro di tutti noi“.
- Che cosa differenzia Enermìa dai grandi player già sul mercato?
“Abbiamo deciso di ampliare l’orizzonte di business, che parte dalla costruzione di una rete di ricarica con colonnine e dei servizi accessori a brand Enermìa. Estendendosi però anche sul fronte del servizio all’utente finale. Non ci limitiamo quindi all’hardware, ma sviluppiamo anche le app, le piattaforme informatiche di gestione, il software. Insomma, la nostra è un’offerta a 360 gradi e non si limita a un aspetto della filiera. Una scelta che rende l’offerta flessibile, capace di inserirsi non solo nel nostro mercato principale, ma anche a supporto dei mercati in cui sono attivi i clienti, nel pubblico e nel privato”.
Il target? Enti pubblici, centri commerciali, hotel…
- Sì, ma nella pratica che cosa significa?
“Abbiamo molti accordi già consolidati con importanti Comuni ed enti pubblici di medie e grandi dimensioni. Come Bologna, Milano, Regione Emilia Romagna, Genova, Castelfranco Emilia, Quarrata in provincia di Pistoia. Ma presto potremo comunicare alcune importanti novità, su grandi clienti nel nord e centro Italia. Nella nostra strategia ci sono anche accordi con associazioni di categoria come i taxisti, le società di car sharing, i gestori di parcheggi. Soggetti interessati per sensibilità ambientale, necessità di servizio o per avere una ulteriore leva di marketing, a questo tipo di infrastruttura”.
- Con quale logica?
“La logica degli accordi è basata sull’idea di spingere l’uso del veicolo elettrico in modo più capillare. Con una strategia focalizzata sull’utilizzo reale e non sul solo possesso. Per i privati come hotel, centri commerciali e garage, che vogliono dotarsi delle infrastrutture di tipo aziendale per rivendere il servizio ai propri clienti, offriamo sia le colonnine che la gestione. Ovvero ricarica, fatturazione, servizio, manutenzione. Abbiamo infine un terzo livello di fornitura, per grandi imprese che vogliano sviluppare il servizio di mobilità elettrica: la gestione chiavi in mano di tutta la filiera di servizi. Si va dall’infrastruttura ai sistemi informatici a brand Enermìa o di terze parti, su cui siamo in grado di sviluppare le personalizzazioni del caso”.
“La tariffa? Soluzione mista tra consumo e tempo”
- Come avete impostato la vostra politica tariffaria? Tariffe a forfait o per potenza erogata?
“Enermìa non ha tariffe a forfait, né abbonamenti mensili. Ci basiamo sulla logica del pay as you go, nessuno deve pagare un servizio che non utilizza. Abbiamo quindi scelto modalità a tariffe miste, pensata per favorire l’uso del mezzo, incentivandone la circolazione su strada. Se si imposta una tariffa solo sul kW, infatti, l’utente potrebbe utilizzare spazio e colonnina solo come parcheggio (sono privati, spesso collocati in aree urbane prestigiose). Anche la tariffa a tempo non è corretta, perché incide di più su chi ha un’auto più piccola che assorbe meno elettricità a parità di tempo. Abbiamo identificato una soluzione mista, che parte dal kW, fino alla piena ricarica, per poi diventare a tempo. In modo da incentivare l’uso dell’auto che, circolando, si ricarica in autonomia”.
- Che obiettivi vi ponete per il 2019?
“Come anticipato, abbiamo alcuni importanti accordi ormai in chiusura e di cui daremo presto notizia, con l’obiettivo di arrivare a una quarantina di colonnine in tutto il paese. Ci siamo inoltre strutturati con una rete di agenti che sottopongono le offerte ai nostri clienti-target come parcheggi aziendali, hotel, centri commerciali. Ma stiamo ampliando i nostri orizzonti verso accordi con società legate al mondo dell’energia, catene del food e della grande distribuzione organizzata”.
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