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Energy Observer nel suo giro del mondo fa tappa a Venezia

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Una barca con due motori elettrici alimentati da un mix di energie rinnovabili: solare, eolico e idro-eolico, più idrogeno che sta facendo il giro del mondo per far conoscere i benefici e lo stato dell’arte della navigazione a emissioni zero. Si chiama Energy Observer e sarà a Venezia dal 7 al 15 luglio.

La tappa veneziana – seguiranno quelle in Montenegro ed Albania – è la venticinquesima del suo giro del mondo “Odyssée pour le Futur”. Il “Solar Impulse del mare” – così ribattezzato  in onore all’aereo solare – resterà nella marina dell’Isola della Certosa fino al 16 luglio. In questi dieci giorni l’equipaggio guidato da Victorien Erussard e Jérôme Delafosse incontrerà tutti coloro che sono interessati alle innovazioni offerte dalle energie rinnovabili in un villaggio espositivo aperto gratuitamente dal 7 al 15 luglio.

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Il tour tra 50 paesi e 101 porti ha preso il via nel giugno del 2017 a Saint-Malo in Francia, si concluderà nel 2020, si sono già percorse più di 7.000 miglia e come sottolineano gli organizzatori: “Senza emettere gas a effetto serra né polveri sottili”. La mission? “La spedizione ha l’obiettivo di testare in condizioni estreme un insieme di tecnologie energetiche che si basano su un sistema di produzione, gestione e stoccaggio intelligente dell’energia”.

Un traguardo da tagliare come si legge nel comunicato grazie: “A un mix di energie rinnovabili (solare, eolico e idro-eolico) e a un doppio stoccaggio con batterie dell’idrogeno prodotto a bordo con l’elettrolisi dell’acqua di mare”. L’imbarcazione punta all’autonomia energetica e la definiscono una “smart grid galleggiante” che può essere preso a modello anche sulla terraferma.

La barca e il sistema di propulsione

Energy è stato costruito in Canada nel 1983 dall’architetto navale Nigel Irens, in collaborazione con il navigatore Mike Birch. Parliamo di un catamarano importante nella storia della vela dove si è fatto valere nelle regate più prestigiose: con il nome ”Enza New Zeland” nel 1994 si aggiudicò il Trofeo Jules Verne. Prima delle innovazioni recenti misurava 24,38 metri, ora raggiunge i 30,5 metri per 12,80 di larghezza. Sono stati installati ben 130 metri di pannelli solari per una potenza installata di 21 kw di energia, due pale eoliche verticali da 1 kw ed infine un sistema per dissalare l’acqua e produrre idrogeno tramite elettrolisi. La velocità media è di 8/10 nodi.

i motori elettrici

Questo mix di energie prodotte in navigazione alimenta due motori elettrici ad alto rendimento (97%) che si possono trasformare in idrogeneratori. Per riuscire a raggiungere l’autonomia energetica è necessario ottimizzare i consumi, per questo si è sviluppato un software che permette di individuare i parametri di una navigazione a basso consumo ovvero ottimizzazione della rotta in relazione al vento, alle onde, e alle correnti.

Prevista l’ottimizzazione della produzione di energia a bordo attraverso l’analisi della luce solare, della presenza di nuvole, livello di idrogeno, distanza da percorrere. Infine una vela automatizzata varia la velocità della barca permettendo di far passare i motori elettrici in modalità idrogeneratori.

 

Il progetto è stato ideato dall’istituto di ricerca Cea-Liten, insieme alla Fondazione dell’ambientalista francese Nicolas Hulot (attuale ministro per l’ambiente francese) e l’Unesco. Tra i finanziatori una compagnia assicurativa, Thélem assurances, e AccorHotels ovvero la più grande compagnia alberghiera al mondo che dichiara di sponsorizzare il progetto non solo per la visibilità mediatica, ma pure per testare le innovazioni energetiche sperimentate a bordo nelle sue strutture. Tra i partner anche Toyota. Il progetto ha un costo complessivo di 30 milioni di euro: 5 per l’acquisto della barca e dei macchinari e 4 all’anno per i costi di gestione.

Gli interni di Energy

Energy Observer approda a  Venezia, spiegano gli organizzatori, perchè la città soffre di diversi problemi: “La scomparsa della biodiversità marina, un traffico marittimo molto intenso e la pressione dei numerosissimi turisti sono solo alcuni dei motivi che hanno fatto scegliere la città come scalo di primo piano per l’equipaggio di Energy Observer”. Inoltre il lavoro fatto a Venezia sarà l’oggetto della serie di documentari intitolati “L’Odyssée pour le futur”, messi in onda sull’emittente francese Canal+ a partire da settembre 2018, e che saranno accompagnati dalla produzione di una web serie sulle soluzioni concrete e applicabili testate a bordo.

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2 COMMENTI

  1. Grazie Venezia Help per il commento. Venezia è una città bellissima e fragile, tutta da salvare. L’utilizzo di energie rinnovabili e di veicoli a emissioni zero sono sicuramente degli strumenti di tutela del suo ecosistema. Sul tema abbiamo dedicato diversi articoli https://www.vaielettrico.it/sos-venezia-serve-contratto-di-laguna-proposta-della-coop-elettrica-sestante/ https://www.vaielettrico.it/a-venezia-serve-una-scossa-parola-di-legambiente/ e altri ancora che consigliamo di leggere.

  2. Venezia è solo una delle tante città considerate patrimonio dell’umanità che soffre a causa del inquinamento, speriamo che questo tour a basso consumo, stimoli l’utilizzo di energie rinnovabili.
    La terra è la nostra casa dovremmo rispettarla nel modo più coretto. Anche se ciò vuol dire spendere milioni di dollari per rispettare l’ambiente.

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