Energica riparte? Nuovi soci da Singapore

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Energica riparte con nuovi investitori in arrivo da Singapore? La notizia è stata data dalla stessa azienda emiliana sul canale YouTube e su LinkedIn.

Energica riparte: nuova proprietà dopo le disavventure di Ideanomics?

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Sarebbe la terza proprietà ad avvicendarsi alla guida dell’azienda modenese, dopo i fondatori (la famiglia Cevolini) e la società di investimenti americana Ideanomics. La buona notizia (c’erano timori di uno stop definitivo dopo un’asta andata deserta) è stata data dalla stessa Energica. Anche se con le cautele caso: “Il processo giudiziario in corso per la cessione di Energica ha ricevuto un’offerta con un deposito significativo da parte di investitori con sede a Singapore. Sono appassionati che credono e condividono i valori comuni di Energica. Se il processo avrà successo, lo stesso team dietro Energica sarà incaricato di gestire le operazioni e continueremo a creare tecnologie all’avanguardia per i nostri clienti. Il nostro primo obiettivo è quello di supportare i clienti e la comunità“.

60 giorni per concludere il processo giudiziario

Energica riparte

Due mesi di tempo e sapremo se il passaggio di proprietà di concluderà con successo, come fa sapere la stessa Energica: ” Il processo giudiziario si concluderà entro 60 giorni e continueremo a condividere gli aggiornamenti nel corso del tempo. La strada da percorrere è impegnativa mentre trasformiamo Energica in un business solido per i nostri clienti, distributori, partner di fornitura e investitori“.

La speranza è che la procedura si concluda con successo, per salvare un patrimonio tecnologico di tutto rispetto. Anche se l’azienda si è scontrata con le difficoltà oggettive legate al settore più ostico per l’elettrico, come le moto prestazionali. A settembre sapremo se la Motor Valley emiliana potrà contare su uno dei suoi marchi più giovani.

Visualizza commenti (2)
  1. Alessandro D.

    Adesso che avete finito di bisticciare avete capito perchè l’unico vero valore aggiunto di Energica, l’unica cosa che la rendeva davvero interessante era la Dottoressa Cevolini? 😛

    Scherzi a parte, le moto elettriche devono trovare una loro anima. Fatte così come sono fatte oggi, hanno poco da dire e si scontrano con un mondo che invece scoppia di salute a livello di “sensazioni offerte” e di “cose da dire” ai clienti ne ha ancora tantissime.

    Senza dimenticare che il motore a scoppio, nella sua architettura, determina profondamente il carattere di una moto. Al contrario le moto elettriche possono al massimo essere tutte assimilabili a un V6 o a un V12 come tipo di erogazione.

    Il che, per l’amor del cielo, non è che sia brutto a priori. Esagerando, Io sarei più che disposto a valutare l’eventualità di fare un sacrificio umano in cambio di una ipotetica motocicletta V12 che però sia guidabile come una motocicletta.
    Ma mi accontenterei anche di qualcosa che a livello di “ignoranza” mi ricordi il Laverda V6, tanto per parlare di moto che conoscono in quattro.

    Però con l’elettrico, se vieni da un certo tipo di eseprienza e ti piace il mono o se ti piace il bicilindrico… ecco diciamo che la risposta è no.

    Questo però non vuol dire che non si possano fare cose interessanti.
    Ma le cose inbteressanti si fanno indagando seriamente su cosa può piacere al cliente. Non pensando di imporgli cose che non gli interessano dicendo che “è necessario”.
    A far discorsi del tipo “te la devi prendere così perchè sono fatte così, e se non ti piaccioni vai pure a piedi” l’unica cosa che si rischia è che il cliente ti accontenti, i suoi soldi se li spenda altrove e tu semplicemente smetti di esistere.

    Che poi è esattamente quello che sta succedendo alle moto elettriche.

    1. Io sono fra i 4 (scherzo) che conosce la storia della Laverda V6 che fu costruita per le gare di Endurance (portata da Nico Cereghini se non erro) ma che cambiando il regolamento fu messa al bando…posso dire che da parte di quelle chicche Italiche al pari delle Guzzi V8 o della Gilera 4 cilindri !
      Ad ogni modo e goliardia motociclistica a parte , concordo in tutto il tuo scritto aggiungendo che per il settore moto non vedo un gran futuro generazionale perché si giovani frega ben poco delle moto a discapito degli smartphone o altre corbellerie virtuali…e ai boomer miei coetanei l’assioma elettrico – moto dice ben poco ma non per motivi di costo (c’è chi spende oltre 1000€ per un terminale Akra) bensì per sensazione alla guida e libertà d’azione…tutto ciò fa sì che se avessi dei baiocchi da investire non li metterei nella causa moto “grossa” elettrica (meglio sicuramente negli scooter da città) …imho ovviamente!

      1. Alessandro D.

        Sono corsi e ricorsi.
        Per esempio, negli anni ’60 le motociclette fatte come le avevano fatte fino ad allora non le voleva più nessuno (NES-SU-NO) ed è stato solo nel 1969, con la Honda CB750 Four, che qualcuno ha trovato il modo di cambiare paradigma e presentare “l’oggetto-moto” come un costoso ma tutto sommato accessibile passatempo per una nuova classe media che finalmente si poteva permettere l’automobile E la motocicletta.

        Quel che proprio vedo che non si vuole capire (e questo perfin malgrado le legnate commerciali da “zeru vendite” al cubo che vediamo) è che da un lato abbiamo una clientela che non è minimamente scontenta di quel che gli dà l’attuale produzione, e quindi per farle cambiare idea ci vuole qualcosa che veramente la stupisca nei loro gusti con gli effetti speciali.
        La moto elettrica monomarcia “peg perego dei grandi”, che pesa 400 kg a causa della batteria, che in autostrada se ci vai a 130 dura niente e che comunque ogni 150 km ti fa star fermo mezz’ora (sempre che abbia la presa CCS2) evidentemente non è il tipo di effetto speciale che funziona.

        Dall’altra parte si insiste testardi nel far proposte merceologiche con tematiche tanto care ad informatici e nerds (connettività, guida autonoma, funzionalità smart… etc) cui alla clientela reale NON GLIENE POTREBBE FREGARE DI MENO :D.
        (Dicesi clientela reale quella clientela che davvero entra nelle concessionarie per comprare davvero una motocicletta pagando con soldi veri, non i nerds cui statisticamente non interessano le moto e quindi le comprerebbero solo a parole)

        Ma lei crede? Testa bassa, “Che figata la moto connessa allo smartphone, ti puoi rivedere la tua gita su googlestaminc4i@, monitorare i consumi sull’app, e poi figata: senza mani! se voglio guida da sola”… eccetera.

        Al netto degli odierni limiti tecnici delle batterie, si continua fieramente e con pertinacia a farle brutte, sfigate e noiose.
        Chiaro che così diventa un dialogo fra sordi.

        Ma se potessi farmi una moto elettrica fatta come dico io, sono pronto a scommettere che piacerebbe anche a lei. 😉

        1. Se il “piacerebbe anche a lei” era rivolto al sottoscritto , rispondo che è possibile (mai dire mai insomma) ma per ora l’elettrico sulla Moto , e ripeto Moto non scooter, vi è qualcosa che non quadra …intendo che quello che vedo un giro sono prevalentemente due tipologie : enduro stradali e tourer dove , prestazioni a parte , hanno autonomie da 300 a 500 km …naked e super sportive dove hanno si 200 km di autonomia scarsa ma viene premiato l’handling andando a centellinare il singolo Kg !
          Per questo due motivi (autonomia e peso a seconda) attualmente la vedo dura …poi tra 50 Anni si vedrà ma non sarà più una mia scelta 🙂

          1. Alessandro D.

            Guardi, sono d’accordo con lei, peso e autonomia sono l’attuale zavorra di queste moto.

            Ma ripeto: mancano la fantasia e la capacità di “cavalcare le caratteristiche” al fine di ottenere un prodotto interessante.
            Si va allo “scontro frontale” cavalcando le prestazioni (soprattutto sul dritto…), con l’ovvio risultato che la gente continua a preferire l’originale.
            Con tutto che cose non banali sono già state fatte, ma vedo che nessuno vuol raccogliere le esperienze altrui.

            Rimango dell’idea che le possibilità per fare cose interessanti ci sarebbero, e avrei un sacco di idee in materia, che sarei contento di sviluppare… se avessi quei due o tre milioni che mi avanzano nel comodino.
            In ogni caso forse troppe idee da esporre nei commenti.

      2. non tutti i ragazzi si perdono sullo smartphone, il mio adesso sta mettendo mano alla mia vecchia NSR 125 r , ordinato marmitta jolly motor in carbonio, kit cambio elettronico , conta marce, gomme nuove, tubi freno racing in treccia più tagliando completo …… uno scherzetto che mi fa tirar fuori quasi 3k euro. mentre per il mio cbr 1000 rr del 2010 scqrico completo titanio +kit controllo trazione ed abs ho lasciato giù 1800 ero per il primo ad altri 1200 per il controllo trazione ed abs. Almeno nelle mie zone non si vedono ne moto elettriche ne scooter elettrici, i ragazzino che sono tanti viaggiano a scooter classici 2t e sono riemerse dalla polvere tante 125 anni 90 che è un piacere sentirne il tintinnare del motore ed il classico odore del castrol ……….. adesso qualcuno scriverà che la terra muore :-))

        1. Alessandro D.

          Mi cito: Il 2 tempi è come l’eroina. ti da tanto, ma ti chiede troppo. Anche a livello ambientale.

        2. Ma VivaDio che ogni tanto (riferito a suo figlio) qualche mosca bianca c’è nel senso che a qualcuno piace fare ancora qualcosa con le mani …mia figlia , ormai ragazza a tutti gli effetti , adora cucinare (e non sempre è un bene per la linea dei famigliari 🙂) me se le propongo di fare un giro su una cabrio (d’epoca ormai perché ha 29 Anni) o sulla moto , mi giro ed…è già pronta !!!
          Questione anche in che famiglia cresci e cosa sei abituata , sin da piccola , a vedere in casa…fine OT e comunque bella cosa 👍

          1. quando poco prima della fine della scuola suo cugino che ha un’officina di moto gli ha chiesto se andava a dargli una mano per il periodo delle vacanze ha detto subito di si; la scuola non voleva accettarlo come PCTO perchè considerato ad alto rischio e per tutta risposta si è fatto di propria volontà un corso di due giorni con gli artigiani per la sicurezza per lavori ad alto rischio, ora sparisce dalle 8 alle 19 tutti i giorni anche se è a un km da casa ; ovviamente non riceverà un cent da suo cugino ma sa che potrà mettere le mani sulla mia/suamoto seguito da meccanico professionista…… deve imparare!

  2. la moto al giorno d’oggi è uno sfizio costoso e spesso sei a cifre quasi al pari di un’automobile all’acquisto o hai le spalle grosse comei principali gruppi Honda, Kawa, Yama e Suzuki o fai fatica. Se vogliono vendere, tolgono la batteria e ci mettono un bililindrico, le moto sono belle, dimezzeranno i costi produttivi saranno più appetibili alla massa magare in partnership con i cinesi cone Voge/Loncin o Benelli /Geely

      1. le moto elettriche vedo che vanno via come il pane….. chi le fa fallisce.
        i motociclisti non le vogliono si vede che non vai in moto

      2. Stufa a petrolio… Poi quando vi chiamano lavatrici fate gli offesi.
        Beh, io ho lo scooter elettrico, ne sono più che soddisfatto ma è un mezzo di trasporto per la città per andare al lavoro, per divertirsi ho anche la mia bella stufa a petrolio Yamaha, bicilindrico 700 cc cp2 che va a meraviglia, coppia poderosa, guidabilissima e molto divertente. Ovviamente marmitta originale quindi non spacco i timpani a nessuno, la prendo la domenica per gite fuori porta senza pianificare nulla, posso partire verso le località più amene con una sosta di due minuti al primo distributore vicino a casa e per 300 km sto apposto. Non si affretti a ricordarmi bollo e manutenzioni, i tagliandi li faccio da me in garage e spendo poco, mi passo un’oretta all’anno e mi diverto pure, il bollo costa una cifra sostenibilissima per una passione. Lei si goda pure la tristezza della sua ” moto ” a batteria.

    1. Eh come no…come se i Ducatisti che vanno a liscio nel comprare una moto nuova si metteranno poi a comprare una moto elettrica…non contarci (e te lo dice uno che abita nella motorvalley e va in moto da 40 Anni)!
      Come detto la moto è un pianeta emozionale dove non conta la meta ma altre sensazioni che ricevi durante la guida…e tra questi , tanti per citarne uno , il rumore allo scarico non è secondario 👍

      1. Per tanti, non per tutti e non so nemmeno se siano la maggioranza. Altrimenti non venderebbero un botto le moto 20cv che fanno anche 30/40 km/l. Per tanti è un mezzo alternativo all’ auto, non c’è da fare mitologia e religione su tutto.
        Anche perché o diventerà una cosa da una nicchia o col tempo chi vuole una moto si dovrà adattare alla fine dei motori a combustione.

        1. Sono un appassionato da sempre ma non per questo non ho gli occhi buoni…nel senso che si vendono si scooter e moto da 20 cv (di cui tanti é vero li usano come commuter) ma se vai ai tanti ritrovi di motociclisti del sabato o della domenica sulle colline o in montagna , sono tutte moto dai 700 cc in su…anzi fatti un giro in montagna e la stragrande maggioranza sono oltre 1000 cc…chi fa il fatturato delle aziende top europee (quelle invidiate in tutto il Mondo) sono moto dai 15K€ in su mentre le cosiddette motorette fanno da contorno …capisco sia difficile da capire per chi non ha questa passione ma è la realtà !
          Mentre riguardo al bando dei motori termici sulle moto prevedo ancora lunga vita dei pistoni …anche perché un settore dai numeri risibili per il discorso inquinamento !

  3. “A settembre sapremo se la Motor Valley emiliana potrà contare su uno dei suoi marchi più giovani.”

    Più che altro, a settembre sapremo se la Motor Valley emiliana perderà un altro pezzo grazie all’ignavia, alla pusillanimità e alla miopia della tanto celebrata imprenditoria italiana. 😭😭😭

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