Energica torna in sella. Grazie a una nuova proprietà (investitori da Singapore) il brand modenese prepara le prossime mosse per tornare sul mercato.
A fine luglio avevamo raccontato del possibile ingresso di un investitore di Singapore in Energica Motor Company, il brand modenese specializzato in moto elettriche ad alte prestazioni. La notizia è ora ufficiale: l’accordo è andato a buon fine e il futuro dell’azienda si rimette in moto.
In un video pubblicato sui social e su YouTube, il CEO Stefano Benatti ha annunciato i prossimi passi del marchio.
Ripartenza: assistenza, ricambi e produzione dei modelli
Il primo obiettivo è riconquistare la fiducia dei clienti storici garantendo nuovamente assistenza e ricambi. Il magazzino verrà rifornito per permettere a tutti i proprietari di una moto Energica di avere accesso rapido a pezzi originali e supporto tecnico.
Il secondo step riguarda la ripresa della produzione di tutti e quattro i modelli della gamma: Ego+, Eva Ribelle, EsseEsse9, e l’Experia.
Parallelamente, Energica punta a riaprire i punti vendita e i centri assistenza nei principali mercati nazionali e internazionali.

Energica: continuità nel team e nella visione
Benatti ha voluto anche rassicurare gli amanti del marchio specificando che il “core team”del costruttore rimane invariato, con l’obiettivo di mantenere Energica come produttore di riferimento delle moto elettriche più veloci e con la maggiore autonomia al mondo.
Le sfide del mercato delle moto elettriche in Italia
La strada però non sarà semplice e i tempi sicuramente non brevissimi. In Italia le moto elettriche faticano ancora a imporsi: molti motociclisti tradizionali restano scettici verso le due ruote a batteria: il costo è troppo alto e l’autonomia troppo bassa. Tuttavia, il contesto è cambiato rispetto a pochi anni fa e anche i motociclisti prima o poi se ne accorgeranno.
Oggi le colonnine di ricarica rapida sono molto più diffuse, anche lungo i percorsi meno battuti. Inoltre, il successo della mobilità elettrica sulle quattro ruote sta aprendo la strada si spera possa aprire la strada anche a moto e scooter.
L’augurio per Energica è che il ritorno sul mercato possa coincidere con una crescita dell’interesse verso le due ruote a zero emissioni. Se la sfida sarà vinta, il marchio modenese potrebbe confermarsi come punto di riferimento tecnologico e prestazionale nel settore delle moto elettriche.



Credo sia notizia di oggi che dal 2025 sarà sospeso il campionato di MotoE.. Pare non andasse molto bene. Un po’ come Energica…
Oh dai! Bella notizia.
Ma la Dottoressa?
Sempre sperando che l’investitore di Singapore non punti ad acquisire il know-how di Energica per poi trasferire l’attività a Singapore e lasciare al suo destino la scatola di Energica ormai svuotata…
Non sarebbe né la prima né l’ultima volta che ciò accade in svariati settori.
Il mercato delle moto “grosse” elettriche semplicemente non esiste.
E’ una simpatica nicchia, che un domani potrebbe senza dubbio valere, ma che oggi conta zero.
Le tecnologie di Energica, che ho sempre detto essere la migliore piattaforma “due ruote” nel mondo elettrico, a confronto con quelle dell’ultimo dei “car maker” asiatici semplicemente sono “artigianato spinto”.
Il punto è un altro: con le premese di cui sopra se a quelle moto (pur ottime) gli togli la bandierina italiana per farle altrove, stai semplicemente buttando il tuo investimento nel cesso. Per lo meno: nell’immediato e ancora per un bel pezzetto.
Se interpreto bene il tuo pensiero, intendi dire che a livello di industrializzazione Energica deve ancora fare enormi, giusto? Perché a livello tecnologico non cr do che sia così indietro rispetto a competitor con spalle più grosse, quelli che manca è passare dall’artigianato spinto a millemila moto l’anno.
Chiaramente questo sarà lento, perché come dici giustamente tu il mercato ancora non c’è. Ma questo potrebbe essere un vantaggio: chi si prende la poca clientela adesso, non deve rincorrere dopo
-Se interpreto bene il tuo pensiero, intendi dire che a livello di industrializzazione Energica deve ancora fare enormi, giusto? –
No, sto dicendo che per quanto nel microscopico mondo delle moto Energica abbia fatto la migliore piattaforma possibile, a livello “assoluto” qualsiasi car maker, anche il più sfigato, a livello tecnologico se li mangia a colazione.
Cioè, non sono loro quelli che hanno una tecnologia così all’avanguardia da far gola.
Fanno delle ottime moto elettriche, ci mancherebbe, ma il giorno che è uscita la Ducati V21L (che a Bologna hanno fatto con la mano sinistra in pausa pranzo) si son presi subito 2 secondi al giro a parità di pista.
E’ di oggi la notizia di Ducati e delle batterie allo stato solido sulla loro VL.
Che ovviamente non piovono dal cielo, ma arrivano dal gruppo VAG.
Ora, stringi strringi oggi a livello di hardware quello che fa la vera differenza è la batteria.
E con tutto l’affetto… se Ducati ha le batterie allo stato soldio da 600 e rotti Watt/litro ed Energica no, oggi come oggi Energica di colpo è indietro.
E di brutto.
Insomma, dico solo che sono dubbioso in merito all’idea che qualcuno si comperi la Energica per “portarsela all’estero”, per quanto possano andare bene non fanno astronavi, ad oggi la cosa più “importante” è proprio la provenienza.
Detto questo, bisogna lavorare sul prodotto e sulla percezione/appetibilità del medesimo da parte ella clientela.
Bisogna veramente ribaltare il paradigma, ricominciare a pensare “cosa vuole il mio cliente e come posso darglielo?”
Perchè continuare a pensare come si è fatto fino ad ora “la moto elettrica si può fare solo così, ed è il cliente che deve adattarsi” vuol dire che fra un anno si riportano i libri in tribunale.
Ma se ci si mette a lavorare con buon senso, poi è assolutamente vero che “chi si prende la poca clientela adesso, non deve rincorrere dopo”