Energica, al termine del CDA, ha comunicato che si appresta ad accedere alla liquidazione giudiziale (ex artt. 121 e ss CCII). Nessuna dichiarazione da parte dell’investitore di maggioranza.
Abbiamo raccontato alcuni giorni fa della delicata situazione in cui si trovava Energica. Situazione che è ulteriormente peggiorata e che ieri ha portato l’azienda a comunicare la liquidazione giudiziale ex artt. 121 e ss. CCII. Non c’è ancora una data, ma la decisione sembra ormai inevitabile.
Il brand di Modena ad oggi è controllato al 75% dal fondo americano Ideanomics Inc. che di fatto ha portato all’attuale situazione. Entrato come socio di maggioranza per traghettare il passaggio di Energica da un dimensione imprenditoriale a una industriale, il fondo americano si è trovato in grosse difficoltà interne e ha interrotto i finanziamenti prima di raggiungere gli obbiettivi concordati. A Modena sono arrivati circa il 40% degli investimenti stabiliti.
Come si è arrivati alla liquidazione
“La crisi del mercato elettrico – spiega Energica – e la diminuzione degli investimenti nel settore ha impattato su Ideanomics, compromettendo le capacità di investimento in Energica.
L’azienda ha inoltre vissuto anche la flessione negativa del mercato e della filiera automotive, risentendone in modo più significativo in quanto piccola media impresa.
L’impegno verso gli obiettivi e la mission è rimasto invariato, ne è la riprova l’utilizzo di strumenti come il contratto di solidarietà volti a salvaguardare i lavoratori e superare il periodo di difficoltà.
Nonostante questi sforzi diretti da parte della dirigenza e la ricerca da parte degli stessi di ulteriori nuovi investitori, il management ha dovuto purtroppo riscontrare, financo in queste ultime ore, la sopravvenuta impossibilità di coltivare proficuamente le trattative così avviate, e proseguite al fine di ricercare la migliore valorizzazione degli attivi legati alla continuità aziendale, nell’interesse dei creditori.
In tale contesto di assenza di alternative praticabili, la liquidazione giudiziale rappresenta atto dovuto che consentirà la distribuzione degli attivi liquidatori ai creditori, nel rispetto delle cause legittime di prelazione e della loro par condicio”.
Difficile ora prevedere i passi futuri sia per il brand che per i lavoratori. La speranza (anche se magra) è che qualcuno “approfitti” della situazione e almeno non lasci cadere nel nulla tutto il lavoro fatto in 15 anni di attività. Per quanto riguarda i lavoratori, seguiranno l’iter di tutele garantite dallo Stato.
Nella comunicare questa difficile situazione Energica ha precisato che la nota stampa riguarda i soci fondatori e che “Ideanomics ha deciso di non rilasciare commenti”. Una presa di responsabilità e al contempo una presa di distanza.
Che tristezza.
Ma il nostro caro ministro Urso dov’è ?
Gongola, assieme a Salvini, la Meloni ed ai loro amici.
Chi l’avrebbe mai immaginato? Possibile che le moto elettriche fossero un progetto sbagliato? In fondo per soli trentamila euro ti davano la possibilità di guidare un veicolo elettrico. Chi vorrebbe spenderne un terzo per essere costretto a sentire il rombo del motore? Chi mai vorrebbe guidare una Honda al posto di un’ Energica?
Da Modenese mi dispiace davvero,ho visto anni fa il primo prototipo con il collaudatore al bar e lo riempii di domande,purtroppo il loro sogno è finito.
Il fatto è che uno si compra quello che vuole e gli piace in base alle sue possibilità. Vale per le auto come per le moto. Questo ovviamente quando si parla di prodotti di un certo livello che possono suscitare interesse dal punto di vista del design e delle prestazioni o chiamiamole sensazioni….
Quindi è la passione che cancella tutti i calcoli economici e ti fa vivere bene.
Capisco benissimo chi ha 4 Moto Guzzi, anche perché ho una MV Agusta che ha lo stesso numero per i kg e i cavalli.
Se però preferisce ho anche un GSX-R 1000 K5 preparato “quasi superstock”, da 187 cavalli all’albero 170 alla ruota pinzebrembomonoölins etc etc.
Ultimamente bisognoso di lavori, quello sì ohimè. 🤷♂️
Continuo a pensare che la piattaforma della Experia, fra le elettriche, sia la migliore moto elettrica al mondo.
Leggo commenti che mi lasciano perplesso. La energica xperia ha componentistica, tecnologia e prestazioni da tourer top di gamma (basta leggere la scheda tecnica o qualunque recensione). Una moto a benzina minimamente paragonabile la paghi molto ma molto più di 10k.
Caro Gigi, ti porto solo come esempio la Honda cbr600 rr 2024, un gioiello sia come estetica , livrea e motore e tecnologia. 12000 euro chiavi in mano, nessuna energica 20-30k si avvicina allo splendore Honda, prima di parlare informatevi!!!
La famosa CBR 600 RR Touring.
No, ma poi il Cibierre.
Avesse detto la F3… nemmeno la F4, bastava la F3…:)
Tutti quelli che si sono lanciati entusiasti in questo mondo fatato stanno cadendo uno a uno folgorati come mosche. La prossima che farà il botto, e che botto, sarà northvolt.
Un collega ha venduto tutto il vendibile e si e’ fatto prestare soldi da chiunque conoscesse perche’ era andato in fissa per una Desert X. 18000 euro. Veniva da una onestissima Tenere’ 700, che aveva pagato meno della meta’ e faceva esattamente le stesse cose. Non c’e’ stato verso di farlo ragionare, la voleva e basta. E alla fine lo abbiamo preso per quello che era, uno sfizio personale sul quale non ci dovevamo mettere bocca. Come lo e’ la moto stessa.
Questo per dire che mal digerisco i commenti di chi dice “30k sono troppi, con 10k ci prendo una moto che fa le stesse cose”, perche’ in questo ordine di pensiero Ducati, BMW e HD non esisterebbero… e invece vendono e tanto.
30k sono tantissimi ma chi ce li ha li spende volentieri per un prodotto che piace. Quello che e’ mancato e’ cavalcare l’onda della “miglior moto elettrica al mondo”, perche’ sono arrivati quando l’onda si e’ infranta sulla costa.
Quanto know-how si e’ costruito! Spero che un giorno si riprenda il filo tristemente interrotto oggi.
La verità è che non è vendibile una moto elettrica a 30 k che ha prestazioni di una termica che ne costa 10k senza incentivi adeguati…….
Eppure, che le piaccia o no, Energica pare sia stata soffocata dai troppi ordini (soprattutto dall’estero) e dall’incapacità di soddisfare tale domanda, trasformandosi da start-up a industria vera e propria, a causa dello ‘sgambetto’ fattole dal fondo USA che qualche anno fa ne acquisì la proprietà promettendo di finanziare tale trasformazione, e che invece l’ha lasciata a metà del guado (https://www.vaielettrico.it/energica-un-patrimonio-italiano-a-rischio-chi-la-salva/).
Mai sentito che troppi ordini facciano fallire le aziende.
Se davvero fosse così, la legge di mercato permetterebbe di alzare il prezzo e alimentare ancor piú la catena di fornitura. Le aziende sane funzionano in siffatta maniera: con il venduto si finanzia la produzione. O dobbiamo pensare che si viva solo di finanza a perdere e spesa pubblica?
Io ho visto con i miei occhi fallire un ristorante per i troppi coperti.
Questo ristorante solitamente faceva sempre il tutto esaurito e ad un certo punto era arrivato al punto che doveva prendere le prenotazioni 2 mesi prima. Piano piano la gente ha smesso di andarci perché, nonostante fosse il miglior ristorante della zona, l’attesa era troppo lunga (nonostante avesse provato ad assumere più camerieri e a prendere un locale in affitto più grande)
Quando ti arrivano troppi ordini e tu non sei pronto a gestirli è un problema tanto quanto quando non ti arriva nessun ordine.
-Mai sentito che troppi ordini facciano fallire le aziende.-
Purtroppo può succedere.
Le faccio un quadro di massima.
Sei una piccola azienda e le cose vanno bene.
Imbrocchi un modello, e in rapporto alle tue dimesioni ti arrivano dei buoni ordinativi (in questo caso si parlava di 1100 pezzi per un anno)
Per evadere questi ordinativi hai bisogno di investire nella tua azienda, quindi cerchi liquidità
trovi un socio investitore che ti offre la liquidità che cerchi, firmi il contratto, in teoria non sono più solo parole. Cosa potrebbe andare storto?
All’improvviso il socio investitore, che evidentemente non era così solido, ha problemi finanziari, smette senza motivo di erogare la liquidità e in ultima analisi non rispetta il contratto.
Tu sei lì con gli ordini in mano, i debiti fatti per investire nell’azienda, i macchinari e le linee a metà del guado per la produzione, i fornitori mezzi pagati e mezzi no per i pezzi con cui costruire le moto… E i soldi all’improvviso e senza preavviso sono finiti.
Tutto sembrava andare per il meglio e di colpo ti sei trovato un cetriolo lungo 30 cm che ti bussa dietro ai pantaloni.
Si potrebbe stare a discutere su come sia stato possibile arrivare a tutto ciò senza “paracadute”, su come sia possibile che l’azienda non riesca a trovare qualche forma di continuità oppure ancora su come non riesca a trovare accordi con altre aziende.
Tanto per dire: davvero davvero non si riesce a fare una Joint venture con Piaggio? Io ci avrei almeno provato.
Però insomma, è andata così e mi dispiace.
Ma sì, come vede putroppo può succedere anche di morire grassi.
Bene, le moto lasciamole come sono sempre state!
Peccato, davvero un peccato.
Per non parlare dell’imprenditoria italiana, ormai morta.
L’imprenditoria italiana, quella vera, non è Energica sovvenzionata da fondi pubblici.
Andate a studiare Tacita: un imprenditore italiano che metti i suoi soldi e va in giro per il mondo a farsi prendere sul serio (da ridere il racconto di come abbia convinto i coreani a dargli componenti), senza mai essere pubblicizzato dal ‘main stream’ ma continuando a crescere evolversi e migliorare.
Possiamo dire con orgoglio di non esserci dimenticati di Tacita https://www.vaielettrico.it/tacita-la-sfida-di-rigo-ai-moto-faracassoni/. E Vaielettrico aveva appena un mese di vita
Mi spiace davvero, perchè al netto di ogni mia considerazione tecnica ho sempre sostenuto apertamente che quella della Energica Experia fosse l’unica “piattaforma” veramente valida al momento sul mercato.
Insomma, lasciando perdete il classico “io l’avrei fatta in un altro modo”, per quello che ho visto, e tra le cose che oggi esistono davvero e non per sogno, la Energica Experia a mio avviso è di gran lunga la migliore moto elettrica al mondo.
Mi spiace davvero, è un vero peccato.
Beh proprio la Experia è l’esempio chiaro per cui queste moto non vendono. Una sport tourer con 222 km di autonomia wmtc? Sono scemi?
E come se non bastasse ad un prezzo (30 carte) con cui ti porti a casa una Multi V4 o un GS 1300 ben accessoriato, con 50kg di peso in meno e con 50 cavalli in più.
Qualche mese fa mi sono portato a casa con meno di 15mila € una Tracer 9 GT, sospensioni semi attive, 119cv e 93nm di coppia sempre costanti fino all’ultima goccia di benzina, 350 km di autonomia, 20kmL di consumo medio in extraurbano, 220kg con il pieno di benzina.
Per quale assurdo motivo avrei dovuto pagare 15mila € in più per avere meno, e per avere il piccio delle ricariche a metà giro?
Il suo unico errore è stato quello di non impegnarsi un pochino di più e prendere la nuova Moto Guzzi Stelvio.
Una Moto Guzzi ti fa diventare immediatamente una persona migliore e più allegra, migliorano anche la circolazione sanguigna e la pressione, va da sè che anche l’intimità ne trae giovamento.
Pensi che io di Guzzi ne ho quattro, ho sempre fatto una vita sregolatissima e al limite del suicida, sono appena uscito dall’ospedale e mi sono ripreso alla grande anche grazie alla V7 850 che ho conprato a Marzo.
Inoltre la Guzzi, non paga di essere prodotta a km zero, si fa beffe della la scritta “Made in Italy” ma addirittura riporta “Made in Mandello del Lario”.
Abbracci la vera fede, venda subito la mangiariso e si comperi un pezzettino di vera felicità. 😇
In realtà stavo per prendere una v100 Mandello, solo che anche leggendo recensioni e comparative ho preferito andare su una moto più diffusa e con un motore che già avevo apprezzato in passato.
Male male, doveva perseverare e cercare l’esemplare giusto. Si ricordi sempre che non sei tu che scegli la tua Moto Guzzi, ma è lei che sceglie te.
Continui a girare per concessionarie e rivenditori, faccia finta di nulla e curiosi in giro finchè un giorno si troverà all’improvviso di fronte una Moto Guzzi che le dirà “ti prego, ti stavo aspettando, adottami e portami via con te… 🙃😃”
Succede sempre così, mi creda.
C’è di buono che è ancora in tempo e la Yamaha è un assegno circolare.
Abbiamo capito che lei ce l’ha più lungo. Ma non ci racconta nulla di nuovo: qualche moto l’abbiamo avuta anche noi e soprattutto Alessandro
Non si tratta di dimensioni anatomiche, ma di rapporto costo/prestazioni.
Le moto moderne sono mezzi da svago, non basta una batteria di trazione a fare un buon veicolo.
Si ma…capisci che economicamente è insostenibile, cioè solo chi è molto facoltoso economicamente va a spendere 30 k per una moto che equivalente ad una di 10 k, con le auto (+ incentivi) spesso si raggiungeva il valore dell auto termica e questo è un discorso molto importante