Energia troppo cara: questa volta è Assolombarda a fornire le cifre, con l’impietoso confronto con Francia e Spagna.
Prezzo Unico Nazionale: Italia 109,08, Francia 34,81, Spagna 61,04

Il costo dell’energia “rimane un concreto e pericoloso squilibrio competitivo. Oggi, in Europa, le nostre imprese pagano l’energia fino a tre volte di più rispetto ad altre grandi economie”. Lo ha detto Alvise Biffi, presidente di Assolombarda, in occasione dell’assemblea generale a Milano. A settembre 2025 il costo medio dell’energia elettrica, Prezzo Unico Nazionale, in Italia era di 109,08 euro/MWh, contro 34,81 della Francia, 83,51 della Germania, 61,04 della Spagna. “Un divario dovuto al fatto che il prezzo dell’energia elettrica nell’Unione europea è legato al prezzo del gas naturale utilizzato per la sua produzione. E l’Italia è più penalizzata perché utilizza molto più gas rispetto agli altri Paesi europei per produrre elettricita”, ha aggiunto. Chiedendo un approccio sistemico di politica industriale.
Energia troppo cara: cosa fare nel breve e nel lungo periodo
Serve una strategia che consideri tutte le tecnologie, secondo Biffi. Focalizzata a costruire un mix energetico che ottimizzi al meglio competitività, sicurezza energetica e sostenibilità ambientale. “Perché è anche dalla forza della nostra energia che dipenderà il nostro futuro. E non c,è futuro senza industria, né per l’Italia, né per l’Europa“. Nel breve termine “si deve accelerare lo sviluppo delle rinnovabili già mature e competitive, come il fotovoltaico e l’eolico. Superando le criticità allo sviluppo delle rinnovabili in Italia“. Nel medio-lungo periodo, invece, “bisogna guardare con coraggio a tutte le tecnologie in grado di garantire energia a prezzi competitivi. I cosiddetti gas verdi, biometano e idrogeno, per avviare la decarbonizzazione dei settori più difficili da riconvertire. E il nucleare di nuova generazione, oggi più sicuro e sostenibile“. Inoltre, seguendo logiche di efficientamento energetico, soluzioni innovative come il teleriscaldamento.
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ingannevole e incompetente la parte sul nuculare
oramai lo sanno anche i sassi che in europa il nuculare di nuova costruzione farebbe alzare i costi energia, ed è ingannevole paragonarlo al nuculare già installato da 30 anni, e per di più in parte sovvenzionato da altra tassazione
è la differenza banale tra comprare un ‘auto nuova molto costosa oppure continuare a mettere il carburante su un’auto vecchia e pagata dal nonno, ereditata e da sfuttare finche và
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– il prezzo all’ingrosso dei PUN (i citati 34€ al MWh) vanno paragonati su base annua, e vanno integrati con le altre voci (tra cui sussidi al nuculare e oneri corrispondenti)
– infatti le bollette complete Spagnole sono più basse di quelle Francesi; quelle Francesi sono simili a quelle Italiane (tabelle Eurostat aggiornate); Spagna sta risanando il debito pubblivo, Francia lo sta aumentando, compresa EDF che sta facendo nuovi debiti
– il costo all’ingrosso (chiamiamolo PUN) annuale più basso in assoluto di solito lo hanno i paesi nordici e baltici; e se scegliamo a piacimento i mesi, la primavera spagnola manda il PUN praticamente a 0
nel 2025:
– EDF dichiara che i loro reattori francesi vecchi devono fatturare almeno 70€ MWh per no fare debito; il CRE (ente francese) invece stima 63€ MWh.. comunque il doppio dei citati 34€
– Corte dei Conti francese calcola 180€ MWh sui reattori di NUOVA COSTRUZIONE che siano impiegati in condizioni realistiche al 75% del capacity factor (in Francia la media è 71%),
oppure 130€ in situazioni iperottimistiche e irrealistiche (interessi sui finanziamenti bassissimi e utilizzo al 90%)
Dicendio i conti corretti come hai fatto tu, come possono spingere nella costruzione ( pagata da pantalone ) di nuove centrali nucleari che possono poi gestire ed incamerarne gli utili per riconsegnarle a pantalone che pagherà poi per dismetterle?
Vorrai mica che spieghino che il FV sopra la testa rende per gran parte dell’anno indipendenti?
..eh ci provano, tramite massiccia campagna di comunicazione ingannevole.. che ora sarà pure pagata con soldi pubblici, tramite apposito decreto già rilasciato
intanto in Germania la (mi pare quarta) asta pubblica Innovation Tender cioè per energia prodotta da grandi impianti “ibridi” che già includono già anche un accumulo di energia:
> Fotovoltaico con Accumulo B.E.S.S. a batterie (rapporto 3 a 2)
ha fissato prezzi tutto compreso 5,5 cents al kwh, cioè 55 euro al MWh
https://www-pv–magazine-com.translate.goog/2025/10/08/germany-wraps-up-solar-plus-storage-tender-with-average-price-of-e0-0531-kwh/?_x_tr_sl=auto&_x_tr_tl=it&_x_tr_hl=it
e vale la pena ricordare che in letteratura scientifica ci sono più di 700 pubblicazioni che mostrano come sia oramai relativamente semplice, più economico, più veloce, fare mix 100% rinnovabili
intanto in italia abbiamo un nutrito gruppo di amministratori e pubblicitari che si affannano a girare convegli di categoria e tv ripetentendo a macchinetta slogan terrapiattisti per cui le rinnovabili da sole non basterebbero