Energia, i tagli di Trump 20 miliardi di danni e 20mila occupati in meno

Secondo l’organizzazione Climate Power, i tagli all’energia green dell’amministrazione Trump causeranno la perdita di 20mila posti di lavoro. Mentre progetti per una valore pari a 70 miliardi di dollari risultano sospesi, cancellati o fortemente a rischio.

Non è proprio un’inversione di tendenza. Nemmeno la politica “ideologica” dell’amministrazione Trump riuscirà a cambiare il corso della transizione energetica verso le rinnovabili. Ma non c’è dubbio che le scelte della Casa Bianca a favore di Big Oil e il tentativo di smontare i decreti dell’ex presidente Joe Biden abbiano provocato un deciso passo indietro degli investimenti.

Gli esperti di Clean Power – come riportato dal Financial Times – hanno messo in evidenza come l’influenza di Trump si sia manifestata già in campagna elettorale. Prima delle elezioni del novembre scorso, un centinaio di progetti legati alle energie rinnovabili erano già stati messi in standby. Mettendo in discussione i progressi fatti sotto l’amministrazione Biden.

Energia, Trump taglia prestiti e sovvenzioni federali: ai 20mil posti di lavoro già persi ce ne sono altri 40mila in bilico

In particolare, sul fronte dell’occupazione manifatturiera. Oltre ai 20mila posti di lavoro già persi, ce ne sono ulteriori 40mila in bilico. Soprattutto in aziende che dipendevano da prestiti o sovvenzioni federali, ora minacciati dai tagli del governo.

Le ricadute si stanno facendo sentire in tutta la filiera. Dal fotovoltaico all’eolico, dall’idrogeno verde alla produzione di batterie e minerali critici. Complessivamente, i progetti coinvolti – sempre secondo Climate Power – valgono oltre 71 miliardi di dollari. Gli stati più colpiti sono Arizona, Nevada, Michigan e Georgia, gli hub emergenti della transizione energetica americana.

Interessante notare come sia incerto anche il futuro dei progetti finanziati grazie all’Inflation Reduction Act (IRA) nei distretti a maggioranza repubblicana. Secondo Clean Power,  il loro valore di aggira sui 200 miliardi di dollari. Potrebbero volatilizzarsi, visto che l’ala repubblicana del Congresso sta discutendo il taglio dei crediti d’imposta previsti dall’IRA.

Energia green negli Usa: si vede come dopo il massimo storico raggiunto l’anno scorso, le politiche di Trump causeranno una frenata nel 2025

Dal suo insediamento a gennaio, il presidente Trump ha già ordinato la cancellazione di progetti di primi piano come Empire Wind (1.000 posti di lavoro in meno). Ha revocato finanziamenti concessi nell’ambito dell’IRA. E ha sospeso nuovi permessi per progetti su terreni federali. A febbraio, riporta il Financial Times, l’azienda Kore Power ha rinunciato alla costruzione di una gigafactory per batterie da 1 miliardo di dollari a Buckeye, in Arizona. Dopo che il finanziamento da 850 milioni di dollari ottenuto dal Dipartimento dell’Energia nel 2023 è stato bloccato.

I numeri del primo trimestre 2025 confermano la tendenza negativa: l’occupazione nel settore dell’energia pulita è scesa da 406.000 posti alla fine del 2024 a 399.000 a marzo. Anche gli investimenti in nuove fabbriche sono calati, passando da oltre 20 miliardi di dollari a 18 miliardi tra dicembre e febbraio.

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