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Energia pulita: un fattore di crescita economica

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Un giro di affari di circa 320 miliardi di dollari, il 10% della crescita del PIL mondiale. Ecco quanto ha generato nel 2023 l’energia ‘pulita’ all’interno dell’economia globale.

A dirlo è l’Agenzia internazionale dell’energia (Iea), in un report che esamina nel dettaglio l’andamento della crescita di questo settore nelle principali regioni del mondo. Riflettori puntati sugli investimenti green in forte sviluppo, soprattutto su rinnovabili e tecnologie low cost, che si stanno ritagliano un ruolo sempre più centrale nel sistema energetico mondiale e nel processo di transizione in atto.

Il settore green: una nuova forza economica?

L’analisi proposta dall’Agenzia riporta dati molto significativi, che evidenziano come il settore delle energie pulite stia crescendo così rapidamente da proporsi come una nuova, potente, forza economica.

Basti pensare che la Iea ha stimato che l’elettricità pulita ha rappresentato circa l’80% della nuova capacità elettrica installata a livello mondiale nel 2023. E che siano stati investiti circa 200 miliardi di dollari nella produzione di tecnologie per l’energia pulita, con un aumento del 75% rispetto all’anno precedente. Investimenti che un po’ ad ogni latitudine, in percentuali più o meno considerevoli, hanno dato un contributo importante alla crescita totale dei vari PIL nazionali.

I dati si riferiscono ai principali mercati mondiali, laddove gli investimenti nella produzione di energia pulita sono in piena espansione, grazie soprattutto a mirate politiche industriali e ad una domanda di mercato in ascesa.

Tre le categorie di attività prese in considerazione nel report: investimenti in produzione di tecnologie green; investimenti nello sviluppo di capacità di generazione e diffusione dell’energia pulita (da fotovoltaico, eolico, batterie, reti elettriche, nucleare); vendite di auto elettriche e pompe di calore.

Il contributo alla crescita del PIL 2023 dato dagli investimenti e dalle vendite in tecnologie green

Energia pulita: investimenti boom nell’Ue

Il contributo più alto si è registrato in Unione europea, dove l’energia pulita ha rappresentato quasi un terzo della crescita del PIL nel 2023 (aumentato però del solo 0,5%). Gli obiettivi climatici dichiarati e le politiche a supporto stanno sostenendo gli investimenti green soprattutto nel comparto manifatturiero (per fotovoltaico, eolico e produzione di batterie), più che raddoppiati tra il 2022 e il 2023.

Gli investimenti nel settore delle rinnovabili, ma anche una decisa accelerata nelle vendite di veicoli elettrici, hanno avuto un ruolo importante nella crescita del PIL anche negli Stati Uniti. L’espansione delle tecnologie pulite ha infatti rappresentato circa il 6% della crescita totale nazionale (+2,5%), con margini enormi di miglioramento.

Discorso analogo per Cina e India, due colossi dell’economia mondiale che stanno investendo molto nella transizione green a più livelli. Il Paese del Dragone rimane un punto di riferimento negli investimenti per la produzione di tecnologie pulite, che hanno contribuito per il 50% alla crescita di quelli totali nel 2023.
Il comparto dell’energia green ha pesato per circa un quinto della crescita del PIL (+5,2%), aumento derivato soprattutto da investimenti mirati sulla capacità di generazione di energia pulita, seguito dalle vendite dei veicoli elettrici.

Produzione di tecnologie:n avanza l’India

In India – l’economia in più rapida crescita nel 2023 (+7,7%) – l’energia pulita ha contribuito per poco meno del 5%, soprattutto grazie agli investimenti in nuove capacità di generazione fotovoltaica.

Secondo l’analisi della Iea, pare che nell’area specifica l’interesse di imprese e investitori in campo green stiano aumentando, anche grazie ad alcune politiche mirate ad aumentare la capacità manifatturiera di tecnologie pulita.

Quota di investimenti e vendite in tecnologie green nelle singole aree

Più posti di lavoro nel mondo

Un dato certamente importante emerso dal report della Iea riguarda anche i benefici che la transizione energetica comporta nel campo dell’occupazione. Nel 2023, infatti, 36 milioni di lavoratori sono stati impiegati nelle filiere dell’energia pulita a livello globale.

L’occupazione in questo settore continua quindi a crescere, offrendo nuove opportunità di accelerare i processi di decarbonizzazione, modernizzando quanto più possibile i sistemi energetici e industriali.

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Phoenix
Vesper
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3 COMMENTI

  1. un grafico con le quote di generazione delle varie fonti energetiche in europa ora per ora, durante questa settimana:
    https://www.energy-charts.info/charts/power/chart.htm?l=it&c=ALL&week=18

    le energie fossili sono le fasce nel mezzo incolor arancione (metano) e in due tinte di marrone (lignite e carbone), si stanno assottiglianno anno per anno, e sono ingenti somme di denaro che non vanno più in “fumo”, visto che le rinnovabili costano meno

    in questa settimana il mix elettrico europeo (EU inclusi Efta e UK):
    https://www.energy-charts.info/charts/energy_pie/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=week

    – 60% rinnovabili
    – 18% fossili
    – 22% nucliare

    incece la media sui primi 4 mesi 2024 (con mesi invernali):

    – 51% rinnovabili
    – 26% fossili
    – 23% nucliare

    in crescità rapida, perchè la media nell’anno 2017 era:

    – 33% rinnovabili
    – 40% fossili
    – 27% nucliare

    tra i paesi che tirano la volata, c’è la Germania, a ritmi da vertigine, pare sia un continuo cantiere sia di nuove installazioni che di potenziamento della rete:

    – 64,5% media nel parziale primi 4 mesi 2024
    – 60% rinnovabile nel 2023
    – 37% rinnovabile nel 2017

  2. Belli i grafici che parlano del contributo sull’aumento, ma sarebbe molto più interessante vederli rapportati al PIL complessivo.

    • Portogallo
      produzione energia elettrica 2023 80% da rinnovabili
      rapporto debito pil previsto entro la fine del 2024 100%
      in calo per i prossimi anni
      potenziale 100% da rinnovabili entro 2035 invece 2050
      prezzo del kWh nettamente inferiore all’Italia anche alle colonnine

      praticamente fuori DAI PIIGS
      Spagna 2023 60% di energia elettrica da rinnovabili in crescita , copierà Germania e Portogallo
      come la Germania ha in programma la dismissione delle costose centrali nucleari

      prezzo del kWh nettamente inferiore all’Italia anche alle colonnine

      Grecia , dopo la troika , il paese è in ripresa
      l’energia elettrica è oramai prodotta per quasi il 50% di rinnovabili
      in forte crescita

      prezzo del kWh nettamente inferiore all’Italia anche alle colonnine

      titoli presi da google quest’anno,
      Repubblica ,La Stampa,Il Sole24ore

      “Da cenerentole a protagonisti: Madrid festeggia il tasso di sviluppo più alto d’Europa (più 2,5%) Lisbona il taglio di ben 35 punti del rapporto tra debito e Pil”
      “Spagna rapporto debito/PIL dovrebbe scendere al 106,3% alla fine del 2024 ”

      “La Grecia è tornata a un livello “investment grade” anche per l’agenza di rating Fitch, che nella serata di venerdì l’ha promossa a “BBB-” da “BB+” con outlook stabile, promuovendola quindi dal livello di rating “junk” (in italiano, spazzatura) in cui l’aveva relegata negli ultimi 13 anni”

      dei PIGS sesteremo solo noi con la nostra decadenza

      con la classe politica invertebrata o peggio propensa alla prostituzione economica e etica che abbiamo da 30 anni …

      disgusto e fastidio

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