Energia elettrica: con il calo della domanda di agosto e il boom delle rinnovabili, arrivano i prezzi negativi in tutta Europa. Non in Italia, dove toccano nuovi massimi, sempre sulla spinta delle centrali a ciclo combinato, con il prezzo del gas che sale a 40 euro al megawattora, ai massimi dell’anno
Era un dato atteso: con agosto cala la domanda di energia per la chiusura di molte attività economiche e calano i prezzi dell’energia elettrica in tutta Europa. Non a caso, anche se per un breve intervallo, sono arrivati i prezzi negativi.
Nei principali mercati continentali – nonostante le limitazioni alle esportazioni francesi fino ai primi di settembre – i prezzi medi sono scesi quasi ovunque all’interno della Ue. Il “quasi” riguarda l’Italia, unica eccezione ma non una sorpresa: il prezzo è salito a 134 euro al Mw, con un aumento del 12%.
Prezzi al limite dello zero in tutta Europa, tranne che Italia dove salgono di un altro 12%
A determinare i prezzi vicini allo zero – con il calo della domanda nelle ore centrali delle ultime due giornate – sono soprattutto le rinnovabili solari. Ma non in Italia: come più volte sottolineato, nel nostro Paese le centrali a gas fanno ancora il prezzo.
Il che, in questo momento, non è una buona cosa per la bolletta elettrica: il costo della materia prima “gas” in tutta Europa è in rialzo, a un passo dai 40 euro al megawattora che rappresentano il livello massimo dell’anno.
Un rialzo che verrà pagato nelle prossime bollette per chi ha sottoscritto contratti “variabili”. Ma soprattutto che fanno dell’Italia il Paese dove l’energia elettrica all’ingresso è la più cara in assoluto (quasi il doppio della Germanie e più di quattro volte della Francia).
Il governo vuole intervenire con il decreto Energy release, che assegna forniture elettriche a prezzi calmierati alle aziende energivore. Ma, forse, sarebbe meglio, intervenire sui limiti strutturali del sistema.
provo a spiegare ai peones che pensano che il prezzo negativo è negativo per il mercato ..
quale mercato ?
l’azienda elettrica improvvisata fa il suo campo fototovoltaico e va in perdita
negli orari diurni in cui c’è poca domanda e guadagna molto negli orari in cui c’è molta domanda
l’azienda elettrica intelligente ha un po di fotovoltaico un po di idroelettrico un po di eolico e qualche centrale a gas
quando le rinnovabili sono in sovrapproduzione , pompa acqua (energia gravitazionale) nei bacini superiori , per usarla quando la domanda e di conseguenza il prezzo sale
al cittadino interessa il prezzo medio del kwh
se le compagnie elettriche italiane non sono all’altezza di quelle Europee
succede che l’elettricità costa il 50% in più rispetto a Spagna e Portogallo ad Agosto
oltre a immettere miliardi di tonnellate di merd.. in atmosfera
e addirittura il doppio (200%) su base annua
fonte:
https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=month
Idrogeno da rinnovabile costa 15$ al kg, da steam reforming meno di 2, quindi è un mercato morto, 8 volte il costo, inutile parlarne ora.
I bacini idroelettrici costano, e devono essere fatti in zone adatte, non ovunque lì puoi fare, e devono essere pure abbastanza vicini ad un campo eolico o FTV per funzionare.
Stai parlando del mondo dei sogni, della teoria dove tutto funziona con un modello al PC, nel mondo reale le cose sono diverse
proviamo a capire se è “mondo dei sogni” oppure “mondo reale”:
– capacità di accumulo può anche essere a distanza dall’impianto, ed anche di un’altra società, basta che qualcuno compri dalla rete i kwh che altrimenti sarebbero in esubero e scenderebbero a prezzo nullo
– sistemi di pompaggio idroelettrico “PI”, ma anche “banali” container di batterie industriali “BESS”, installabili anche presso la propria sede; persino in italia i parchi utility fotovoltaici stanno inziando ad aggiungere un accumulo BESS con capacità a 2 ore; poi passeranno a sistemi a 4 ore, e poi a 8 ore
– la convenienza e la corsa a usare gli accumuli è iniziata nei paesi con almeno già 60% di rinnovabili, dove si possono avere più spesso i picchi di energia in eccesso rispetto ai consumi di rete instantanei
– Portogallo sono al 78% di rinnovabile, e infatti il 16% dell’energia consumata viene prima stoccata in economici sistemi PI
ne stanno anche costruendo altri, goglatevi “Tamega battery”,
40 GWh di accumulo idroelettrico per 1,5 miliardi di spesa;
potenza istantanea delle pompe per ricaricare i bacini è “solo” circa 800 MW, cioè sembrerebbe un accumulo con capacità a 50 ore rispetto alla potenza (oppure a 12 ore se scaricato e ricaricato ogni giorno)
– Spagna per ora “solo” 67% di rinnovabili, stanno per iniziare ad usare più accumuli; la società Iberdrola ha in progetto di aggiungere altri 170 GWh di accumuli idroelettrici
– Svizzera, condivide l’uso anche come accumuli dei loro bacini idroelettrici con i bacini italiani, visto che ci vende l’energia
– Germania (67% rinnovabili) sta partendo il mercato dei BESS, oltre a lavori per potenziare le reti di trasporto a distanza delle corrente
==== Italia siamo più indietro
rinnovabili devono crescere ancora; cioè inutile comprare i granai se non c’è ancora molto grano da conservare; a spanne ci vorranno altri 3-4 anni
secondo me, se non c’erano i decreti sabotaggio di questo governicchio, i prezzi energia più bassi e con picchi di esubero energia li avremmo avuti già a fine 2025, grazie a rapide e consistenti installazioni di agrivoltaico del tipo senza incentivi, a pannelli bassi, tipicamente su pascoli, prati perenni e terreni ora abbandonati/marginali
in Italia abbiamo 53 GWh di accumuli a pompaggio idroelettrici, in configurazione tipica capacità/potenza a 8-12 ore; in buona parte sono di ENEL, e per ora stanno a fare la polvere, lavorano al 10%, anche se a giugno luglio per es. forse già avrebbero potuto fatturare bene;
è indicativo che altri nuovi impianti siano in costruzione ma con investimenti privati, e con un tempismo per essere in funzione tra 3-4 anni
=== prezzo dell’idrogeno verde è già sceso
è più basso se generato con energia rinnovabile; nelle aste in Portogallo è già a 127 euro a MWh, circa 5 euro a Kg
impianti come quello appena approvato a Sines ( leggo 500 MW per produzione di idrogeno, e ammoniaca verde per circa 1200 tonnellate al giorno) puntano a scendere a 3 euro a kg
nel cortile italiano abbiamo al governo gli amici dei fossili e delle pentole magiche radioattive; fuori dal cortiletto, gli alti paesi con le rinnovabili stanno correndo con meno ostacoli e facendo sviluppo economico sempre più veloci
Tutti bei discorsi, ma:
– Capacità di accumulo distante, servono infrastrutture per portare la corrente, quindi costi. Poi se io compro energia per pompare acqua (e pago), pago l’impianto e tutto a quanto la devo vendere l’energia alla fine?
– Ci sono aziende che consumano tranquillamente un 1mw h24, sai che batterie ti servono? Ma anche solo i pannelli per avere una simile produzione. Non vi rendete conto degli ordini di grandezza, le aziende non sono una casa dove hai un forno acceso un paio di ore al giorno forse
– 40GWh di accumulo sono uno sputo per un paese come il nostro, come copri un intero inverno quando il ftv non produce?
– Germania, quella con le bollette più care del vecchio continente? Cambia esempio.
– le infrastrutture esistono già, è la rete elettrica stessa! Gli accumuli oltretutto, specie quelli chimici, possono essere dislocati più vicini alle zone di consumo, quindi in realtà l’elettricità farebbe meno strada rispetto ai metanodotti. Te ne puoi mettere uno anche in giardino potenzialmente, perchè (leggi punto 2)…
– mi sa che nemmeno tu hai idea degli ordini di grandezza, un container pack come i megapack Tesla contiene dai 4 ai 6 Mwh, e appunto ha le dimensioni di un container. Tesla ne ha montati 212 (827 Mwh) in Australia. A 1 Mwh ci metti appunto 827 ore a svuotarlo, ovvero 34 giorni. I modelli CATL arrivano a 6 Mwh per container quindi si possono fare installazioni ancora più dense. E siamo solo agli inizi, han già annunciato densità maggiori, e CATL li garantisce già per 15 anni.
– notizia sconvolgente, il ftv produce anche in inverno. Ma un progettista che non lavori dal divano ti direbbe che la soluzione è mixare la produzione con eolico e idroelettrico, stabilizzando poi l’intermittenza appunto con l’accumulo. Tendenzialmente mi fiderei più di questa gente che di Matteo.
Ma più o meno lei da dove spunta fuori, fa un mucchio di eccezioni dicendo cose che sono l’opposto di quello che dicono studiosi e tecnologi che studiano i sistemi energetici, senza contare la moltitudine di aziende che producono ormai sistemi di accumulo grida level e che stanno anche iniziando a vendere come il pane a quegli Stati che sono a livelli di penetrazione di rinnovabili già superiori al 50%.
Comprendo che le resta difficile da capire che si può produrre energia senza bruciare qualcosa ma le basterà attendere ancora qualche anno per scoprire da solo se un sistema di accumulo a batteria è in grado di mandare avanti una fabbrica
@Leonardo ho visitato giusto un mese fa un moderno datacenter in Nord Italia, consuma a pieno carico 10 MW, quindi non proprio robetta… beh i sistemi tampone sono una serie di container pack che reggono per due ore (quindi più o meno 20 mwh), quindi non solo capacità ma potenza, visto che erogano 10 mw di potenza continua. Ed erano una ventina di container (c’è anche da calcolare la ridondanza), nemmeno una quantità o uno spazio occupato esagerato, pensando alla potenza.
Per fare un esempio che anche quelli del bar possono capire, un campo da calcio occupa circa 7000 mq. Un container occupa circa 30 mq. Anche contando di usare solo il 50% del campo (spazi lasciati liberi per raffreddamento, cablaggi, attività varie) ce ne stanno 116. Arrotondiamo a 100 container, con quelli CATL da 6 mwh in un campo da calcio possiamo installare 600 Mwh.
@Marco Rossi, visto che non fa rispondere sotto alla tua risposta:
– Studia la legge di Ohm, per un cavo può passare un tot di corrente, oltre fonde. Se produci in Sardegna perché hai più sole e accumuli in Trentino perché hai le montagne devi fare nuove infrastrutture. Già quelle che ci sono sono abbastanza tirate, se il ftv/eolico in Sardegna produce troppo tocca limitarlo
– Bellissimo il container da 1mwh, quanto costa? Perché questo è un parametro fondamentale per un imprenditore. Ah poi se ho un accumulo da 5/6mwh devo avere anche qualcosa che me lo carica, tipo un ftv. Nel mio esempio di azienda che consuma 1mw h24 probabilmente ti serve un accumulo da 20/30mwh, per caricarlo che campo ftv ti serve? Un pò di realismo, rendetevi conto dei numeri, non paragonate tutto alla vostra casetta con una batteria di accumulo dove al massimo accendete il forno un paio di ore o fate una lavatrice.
– Durata 15 anni, da rapportare sempre al costo, comunque 15 anni non mi sembrano molti, le batterie costano e durano pochino, altre tecnologie che dichiarate costose durano almeno 60 anni
– Si il ftv produce anche in inverno, 1/6 di quanto fa in estate, e sorpresa, in inverno i consumi sono più alti. Mixare eolico e ftv, ottimo, peccato che in Italia le zone ventose non siano così tante. E ti può benissimo capitare che di notte non ci sia vento eh. Quali progettisti hanno redatto un piano credibile per fare un paese come il nostro 100% rinnovabili? Mi fai vedere i numeri in ballo?
Accettiamo tutte le opinioni, ma non tolleriamo le bufale. Per esempio ci dimostri che il FV in inverno produce 1/6 rispetto all’estate
@Luca Dell’oca, i campi da calcio li metti te? Hai parlato di costi di questi sistemi? Sai sono un parametro importante, perché un datacenter è obbligato ad averli, ma non per essere ecosostenibile, ma per necessità.
Ah sai che se vuoi essere green li devi anche caricare con energia green, per generare 10mw da ftv servono circa 50 mila mq, e sto considerando che quell’impianto abbia un power factor del 100%, cosa che sappiamo non essere vera (realisticamente per la zona che indichi 15/16%), fatti due conti di quanti pannelli servono per 1 azienda.
– eh, verissimo, la produzione elettrica sulle isole non può essere esportata. Questo infatti è un fake: https://it.wikipedia.org/wiki/Elettrodotto_Italia-Malta , e come questo tanti altri. Leggi la sezione dei cavi e la potenza di trasmissione, e poi ripetimi chi deve studiarsi Ohm… io l’ho fatto al liceo, quelli di Terna l’hanno pure applicata. Tu?
– vedo che nei tuoi sproloqui non hai postato un singolo link quindi magari non li sai cercare, permettimi di aiutarti: https://www.tesla.com/megapack/design. Mettono pure la pagina per ordinarli online. Ne vendono sempre di più, sia loro che CATL che altri, evidentemente siamo pieni di gente che ama spendere soldi a caso, o forse qualcuno sa fare due conti.
– garanzia 15 anni non vuol dire durata 15 anni.
– toh, ecco come funziona con un esempio pratico: https://www.popularmechanics.com/science/green-tech/a45900085/portugal-renewable-energy/
Ah, nota, è successo in Novembre, quando “il ftv produce 1/6 che in estate”. Come avran fatto mai??? Parlano appunto di mix, ma vedo che tu capisci quel che vuoi (o che puoi).
Adesso so già che tornerai dicendo che in un anno ci sono molto più di 5 giorni. Vero. Ci arriveremo, basta solo non avere i Matteo a pianificare queste cose o a spammare i siti per difendere lo status quo. Al Matteo che sta al governo torna qualcosa in tasca, ma a te? Non ti stanchi a prendere sberloni a ogni risposta, o ti pagano?
@Massimo Degli Espositi lo sanno anche i sassi che a dicembre il ftv non produce quanto a luglio, comunque puoi andare qui e c’è un comodo simulatore.
https://www.regreen.it/guida_fotovoltaico/producibilita.aspx
Poi se vuoi ti posto la produzione del mio, mese per mese e ti rendi conto che a luglio ha prodotto 1.5mwh, a dicembre 230kwh, stesso impianto, stessa zona. Forse non è esattamente 1/6, mi perdonerai l’arrotondamento.
Lo sanno anche i sassi che 1/6 è il doppio di 1/3. E purtroppo per lei la produzione media nei tre mesi invernali peggiori, secondo il suo simulatore, è poco più di un terzo rispetto alla media dei tre mesi migliori estivi. Per lei questo è un arrotondamento?
@Marco Rossi
– Ho detto che non si può fare? Ti ho detto che causa sovraproduzione in Sardegna e limiti ovvi dei cavi si deve tagliare la potenza degli impianti, altrimenti i cavi fondebbero, quindi lo so benissimo che si fa, ma ha dei costi spostare grandi quantità di corrente per km e km (oltre a perdite)
– Ma che esistono non lo metto in dubbio, il problema sono i costi, inutile che mi metti il link per comprarli ma non si parla di costi.
– Durata stimata quindi?
– Portogallo, dove c’è un sacco di vento e hanno turbine off-shore, oltre ad essere un paese con la richiesta energetica 1/6 dell’Italia (55twh/anno contro 330 circa nostri) dove il vento lo abbiamo in poche zone. E pure lì bruciano biomasse e gas per sopperire alla mancanza di vento/sole. Un record, 6 giorni a rinnovabili, gli altri 359 giorni si brucia gas.
La Sardegna è notoriamente la regione più ventosa d’Italia con valori simili al Portogallo. Trasportare l’energia elettrica costa. Trasportare in Sardegna gas e carbone per alimentare centrali termoelettriche no?
Media a tre mesi, ok perfetto. Nei mesi peggiori, dicembre e gennaio cosa facciamo? L’azienda di cui parlavo che consuma 1mw h24 come la alimenti in dicembre? Accumuli tutto a luglio e in dicembre quando il ftv produce pochissimo hai campi di batterie? O diciamo che spegniamo la fabbrica e tutti a casa?
Qualcuno più accreditato di lei ha già fatto tutti i conti. Terna guarda al 2050: ecco i conti dell’Italia green (e in auto elettrica)
@Marco Rossi, anche lo stretto di Messina è molto ventoso per quello, ma sei sempre lì, se la corrente la devi portare dove ci sono i consumi devi avere costose infrastrutture. Ah aggiungo che proprio la Sardegna sta bloccando gw e gw di rinnovabili autorizzate dal governo.
Trasportare gas e carbone costa, infatti io sono per eliminare gas e carbone e mettere il nucleare, così sì riusciamo ad essere green, con le sole rinnovabili finiamo come la Germania, a bruciare lignite e gas per rincorrere le rinnovabili intermittenti.
Il nucleare per risparmiare… Ha altre barzellette da raccontarci?
Tre giorni per finalmente uscire allo scoperto e proporci il nucleare! Ma non potevi dirlo subito???
E tra qui e il 2044 (se va bene) quando sarà pronta la prima centrale che facciamo, continuiamo allegramente a bruciare fossili vero? E una volta che c’è il nucleare, quante ne installiamo per evitare di dover trasportare l’elettricità, che dici tu essere un gran problema? Mettiamo un piccolo e puccettoso SMR in ogni comune, come racconta da un anno il tuo omonimo adoratore di felpe e sagre?
Già oggi di centrali termiche non ce ne sono tante, sono una 50ina, il resto del Paese è raggiunto con la rete ad alta tensione (che non è al limite e nemmeno messa male come cerchi di raccontarci, anzi è una delle migliori che esista.)
Il piano pensato dal governo secondo cui dal 2020 al 2050 ci sarà un quasi dimezzamento delle auto, il passaggio di tutte queste in elettrico, la gente di spontanea volontà metterà la pompa di calore, il fotovoltaico e l’accumulo a casa. Tutto senza prevedere incentivi.
Il piano non è tanto di Terna, ma del governo. Te lo dico oggi, e se vuoi ne parliamo fra qualche anno, l’obbiettivo è già mancato, non arriverai mai a quei numeri, ma neanche lontanamente, hai ancora gente con la caldaia a gasolio, figurati. E poi figurati se gli italiani rinunciano a metà delle auto che oggi hanno.
Ha mai sentito parlare di ban delle auto termiche dal 2035? Di Fit for 55%? Di Green Deal? Di Accordo di Parigi? Di Cop 28? Di Pniec? Stia accoccolato sul suo divano a guardare 90esimo minuto quanto vuole, ma non pretenda di spiegarci come va il mondo. Lei non ne sa nulla.
Esatto proprio il nucleare, che permette ai francesi di avere bollette basse, a differenza dei tedeschi in recessione da mesi dopo aver puntato tutto sul ftv e eolico, e con prezzi dell’energia alle stelle.
Guarda cosa è successo con olkiluoto, -75% del costo dell’energia. Ma fidiamoci del nulla.
Ah se vuoi i numeri vai su electricity map.
>Tutti bei discorsi, ma:
>– Capacità di accumulo distante, servono infrastrutture per >portare la corrente, quindi costi.
se ti fossi preso la briga di leggere il link Terna (gestore pubblico della rete elettrica italiana)
costi previsti e investimenti stanziati
Avresti visto i progetti per due tratte da 1GW tra Sardegna (Cagliari)e Sicilia (Temini Imrrese) e Sicilia (Termini Imerese) Campania (battipaglia) che si AGGIUNGONO alla rete esistente
perché è normale che la rete elettrica venga aggiornata
per renderla più robusta e RESILIENTE
nella bolletta ho pagato e pagate
18,56 eur per trasporto energia e gestione contatore
11,63 eur per oneri di sistema
anche se stacchi il contatore e non consumi nulla
a cosa credi che servano questi soldi ?
magari a rendere la rete elettrica più robusta , per evitare che a causa di una tempesta non crolli un traliccio e intere regioni rimangano al buio per troppe ore ?
“Il black out in Italia del 2003 è stato un incidente verificatosi sulla rete elettrica nazionale italiana il 28 settembre 2003, il più grave evento in tal senso nella storia d’Italia.”
https://it.wikipedia.org/wiki/Black_out_in_Italia_del_2003
soldi mal spesi , o sei tu che pensi troppo in piccolo ?
inoltre,per fortuna , la rete NAZIONALE e INTERNAZIONALE
verrà alleggerita dai piccoli impianti privati ,che grazie al crollo dei costi del fotovoltaico e delle batterie residenziali
possono arrivare alla completa autonomia in parecchie regioni d’Italia
>– Ci sono aziende che consumano tranquillamente un 1mw >per avere una simile produzione. Non vi rendete conto degli > ordini di grandezza,
e allora ?
un allaccio alla rete pubblica adeguato
10000 mq di pannelli hanno una potenza per difetto di 2 Megawatt , ci stanno su un capannone di 30000 mq ?
quanto risparmiano ?
millemila gigawatt ,roba da far tremare i polsi
cit.Ing. Cane
sa che oggi vengono installate turbine Eoliche da 16 MW
UNA
è la rete che lei ha paura di toccare , che grazie a telecomunicazioni e computer tiene in piedi il sistema energetico Europeo ,
scambiare energia all’abbisogna tra regioni e NAZIONI non è un ma è un bene ,
funziona così da quando è stata inventata la lampadina elettrica 1879 ,Torino è stata illuminata nel 1884 grazie agli elettrodotti a 3000 Volt con il generatore a 42 km
sa quei tralicci alti che sono OVUNQUE e nessuno nota più ?
>– 40GWh di accumulo sono uno sputo per un paese come il >nostro, come copri un intero inverno quando il ftv non >produce?
di solito in inverno c’è più vento
ci sarebbero le centrali geotermiche , che possono fare anche teleriscaldamento
idem centrali biogas accumulato d’estate ,magari usato in coogeneratori di quartiere in città
riduzione dei consumi domestici e aziendali
isolamento termico ,pompe di calore
>– Germania, quella con le bollette più care del vecchio >continente? Cambia esempio.
sbaglia e di grosso , la bolletta più cara del continente l’abbiamo noi da parecchi mesi ..
si aggiorni qui
https://www.energy-charts.info/charts/price_average_map/chart.htm?l=it&c=ALL&interval=year
le rinnovabili dominano negli ultimi anni perché
grazie alle economie di scala , ormai è stupido non utilizzarle
è più complesso gestirle , vanno fatti i mix giusti
ma ci pensano i computer e le telecomunicazioni a orchestrare la rete
Spagna produzione di auto , Tripla rispetto a noi
Portogallo un sesto della popolazione Italiana produce la metà delle auto che produciamo noi
“il portogallo è piccolo e non consuma ”
d’oh!
P.S.
è contento di avermi fatto perdere altro tempo per rispondere a queste stupidaggini che oramai dovrebbero capire anche alla scuola materna ?
@Nello rispondere con cavolate irrealizzabili non è rispondere.
Vediamo:
– Chi ha detto che non vanno fatti upgrade, ho detto che costano e qualcuno deve pagare. Se mi metto a costruire mega infrastrutture qualcuno deve pagare, poi ci lamentiamo delle bollette care
– Hai supposto dimensioni da te inventate, un capannone così grande consuma anche 10 volte. 1mw lo consuma un’azienda molto più piccola, basta avere qualche macchinario giusto e vedi come consumi. Inoltre anche con quelle dimensioni che mi hai detto un impianto da 2mw di fotovoltaico non basta, ma nemmeno in estate, in inverno non ne parliamo. Se mi dici “eh ma fai l’energia altrove” ti dico già, hai lo stesso problema in tutta Italia, la notte è uguale in tutta Italia”.
– Centrali geotermiche hanno un requisito, il territorio adatto, in Italia solo la Toscana dove c’è qualcosa di installato, meno di 1gw, teoricamente aumentabile di un 20%, ma poca roba comunque. Non è che la puoi fare dove ti pare la centrale geotermica.
– Vento in inverno vero, ma hai la poche zone in Italia ventose, e oltretutto distanti da dove ti serve l’energia. E proprio quelle zone protestano perché non vogliono nuove pale
– Non ho mai detto di essere contrario alle rinnovabili, sono semplicemente realista, la Germania che ha puntato tutto su quelle è finita a bruciare LIGNITE, e pagare le bollette più care del vecchio continente. Ottimo risultato dell’economia di scala o meglio delle follie green
Sì ma anche basta con questa storia della Germania, perché non prende l’esempio della Spagna. Guardi invece le tendenze di lignite e carbone e attenda qualche anno, potrebbe riuscire molto stupito.
Non ha mai detto di essere contrario alle rinnovabili? Forse, ma nei fatti continua a ripetere come un disco rotto nuculare nuculare. Con quello che costa? No grazie.
e chi ha parlato di idrogeno ?
io ODIO l’idrogeno , tranne che per certe produzioni industriali ..
sulle distanze degli impianti , io nonparlo di impianti industriali di 10 pannelli sul tetto o di 10 pale eoliche per 10 piccoli comuni ..
ti faccio rispondere da TERNA
https://www.terna.it/it/progetti-territorio/progetti-incontri-territorio/Tyrrhenian-link
gli accumuli , in Sardegna è in fase di test energydome,mediante compressione di co2,
ha ricevuto un ulteriore finanziamento dalla fondazione di Bill Gates ,35 milioni di dollari , dopo aver visto i risultati del primo impianto sperimentale funzionante
accumulo gravitazionale si può fare più facilmente con l’acqua
ma si può fare con qualsiasi materiale
gli svizzeri hanno realizzando un impianto in Cina con blocchi di cemento da accumulare su una torre
“Allacciata alla rete cinese la prima grande batteria gravitazionale EVx”
gli italiani hanno fatto uno studio di fattibilità per sfruttare i pozzi delle vecchie miniere
Enel fa impianti 100 percento rinnovabili da più di un decennio
il primo inaugurato in Cile
mix :eolico,fotovoltaico,geotermico
..
..
Domanda: che prezzo dell’energia ha adottato per calcolare il costo dell’idrogeno verde? Un prezzo negativo?
Sai vero che se anche l’energia ha un valore negativo il suo costo di produzione non è negativo? E aggiungo, quando va in negativo essendo gli impianti incentivati ai produttori va comunque pagata, e indovina chi paga.
Il governo italiano ha tutto l interesse a mantenere alti i prezzi dell’ energia perché é una forma di tassazione indiretta grazie all’ iva da una parte e alla distribuzione dividendi da parte di eni e enel al Tesoro dall’ altra. E visto la voragine dei conti pubblici non esiste proprio che questo governo in particolare rinunci a tali introiti, ne incentivi forme di energia rinnovabili, comprese le comunita energetiche, che romperebbero il monopolio de facto dei due attori principali. Per non parlare del algoritmo di calcolo del prezzo della energia elettrica che sarebbe facilissimo da modificare ma nei fatti rimane sempre quello da anni.
Capisci vero che i prezzi negativi non sono un bene per il sistema? Visto che gli impianti sono incentivati i produttori vanno pagati. E indovina chi paga? Ah sono stati autorizzati da poco 20gw di rinnovabili, poi si fermano per il comitato locale che fa ricorso al Tar, vedi Sardegna
Sono un bene i prezzi POSITIVI.
Infatti, speriamo che il PUN arrivi a 30cent anzi a 40 cent così mi arriva un bel rimborso per il ceduto.
Se siete contenti VOI figurarsi IO.
Robe veramente da ridere il cliente che VUOLE pagare di più se no si dispiace.
Dimmi, sarebbe un buon investimento quello di costruire un impianto sapendo che non incasserai nulla dalla vendita dell’energia prodotta?
I prezzi negativi sono un segnale importante per evitare che si costruiscano ancora impianti che immettono in rete energia che nessuno può consumare: servono a fare sviluppare gli accumuli e a chi sviluppa nuovi impianti a prevedere gli accumuli per aumentare la redditività e la quantità di energia immessa in rete.
Io autoconsumo OGGI che non mi conviene cedere.
Infatti sono passato ad induzione ed ho una BEV.
La cessione al GSE è crollata ovviamente.
Ma se sono tanti come te, preoccupati di quanto incassarei FATE DOMANDA per un PUN a 60cent a KWh… che io torno ad usare il turbodiesel ed incasso la cessione.
Se sei contento tu di dissanguarti con bollette astronomiche vuoi che mi dispiaccio IO che ci guadagno?
L’idea che i produttori e distributori possano creare tariffe VANTAGGIOSI PER ENTRAMBI non ti ha sfiorato?
Tipo nelle pre tipicamente a prezzo negativo dico ai miei clienti che pagano 5cent a KWh di materia energia.
Loro sono contenti perchè riapriamo IO felice perché incasso.
Troppo difficile? Eppure è un dibattito che in Francia è Germania è iniziato proprio sulle fasce orarie delle colonnine delle BEV.
Ah già dimenticavo da noi, salvo lo 0,6% del parco auto, le BEV non ci sono… si vede che siamo troppo avanti rispetto agli altri.
i prezzi negativi ci sono per il 3% del tempo, e i prezzi positivi per il 97% del tempo, in cui ovvio si fattura
sono come i freni sulle auto, si usano ogni tanto, ma il viaggio ovviamente si fa con il motore, non si frena tutto il tempo
PS: in italia poi i prezzi negativi non esistono, il minimo permesso è prezzo “zero”, e nei contratti (es. decreto sull’agrisolare) ci possono essere clausole per non pagare kwh non realmente erogati, cioè nei momenti di esubero
in generalei prezzi bassi o persino nulli o negativi, sono uno stimolo per gli investitori a far crescere anche i sistemi di accumulo, e a non investire più in filiere che non possono competere ai prezzi mediamente bassi delle rinnnovabili
quando avremo trasparenza (ci vorrà almeno un cambio di governo, questi sono dei peracottari molto corrotti) anche in Italia sopravviveranno solo i sistemi che possono generare l’energia a basso costo (compresi eventuali momenti a prezzo nullo), cioè le rinnovabili specie quelle in regime di libero mercato
più un po’ di accumuli, e un back-up a metano (poi diventerà a idrogeneo verde), con alta capacità installata ma sempre emno ore di funzionamento all’anno; questo non potendo competere sul prezzo al kwh, verrà pagato in parte anche per la funzione di back-up, già ora esiste il Capacity-Market
ma nel complesso anche accollandosi le modeste spese del back-up e degli accumuli, si risparmiano un fracco di soldi sul PUN medio, rispetto ad ora in cui le centrali a metano lavorano tantissime ore anno, e fissano anche il prezzo del PUN orario per buona parte del tempo
oggi non è più detto che gli impianti siano incentivati,
anzi la tendenza con le rinnovabili in Europa è sempre più a vendere energia in libero mercato
e se gli impianti sono incentivati, l’importante è che la tariffa fissata sia bassa, cioè nell’insieme faccia risparmiare rispetto alle fossili, anche se in alcuni momenti ci fossero “prezzi negativi”
Prezzi negativi poi è un fenomeno che si auto limita, se aumenta ci sarà più convenienza a installare velocemente più accumuli idroelettrici o a batteria, e/o a potenziare la rete, con l’effetto che l’energia in esubero diventerà stoccabile o trasportabile altrove, tipico per l’eolico, dando all’energia in esuburo un prezzo commerciale istantaneo positivo, non più negativo
però bisogna sforzare i neuroni per fare 2+2, invece di ripetere a pappagallo gli slogan dei detrattori finto espertoni caciottari su yuotube:
“unga bunga prezzi negativi rinnovabili brutte brutte, scappa, paura !! compra invece mia pentola radioattiva.. costa solo 8 volte di più..e devi aspettare qualche lustro in cui invece compri altro metano e petrolio.. unga bunga che affarone”
Prezzi negativi sono un male per:
– Centrali a gas, in cui il combustibile è fossile, per cui la soluzione più conveniente è spegnere le turbine
– Centrali nucleari: per queste il costo del combustibile è irrisorio ma la scelta è tra pagare l’energia immessa in rete oppure abbassare il CF (fattore di capacità) facendo aumentare i costi di produzione (per effetto di spalmare i costi di capitale su meno ore di produzione).
Per le rinnovabili i prezzi negativi non sono un bene ma dato il loro costo basso e avendo OPEX molto basso ha senso accumulare quanta più energia possibile nelle ore di prezzi negativi per venderla nelle ore di punta in cui i prezzi sono molto alti. Rinnovabili più accumuli sono il male assoluto per le centrali a gas che riducendo il CF si troveranno presto in competizione con gli accumuli nelle ore in cui “decidono loro il prezzo”. I prossimi anni saranno molto interessanti sul fronte produzione energia elettrica!!!
Tu che tariffe hai per la telefonia (ed internet) ?
Non capisco la pretesa, perché le elettriche dovrebbero avere tutto gratis?
Il problema non sono le 250 mila auto elettriche su 40 milioni di veicoli in circolazione. Il problema sono le bollette domestiche di tutti, i costi energetici per le aziende che con un sistema del genere e tassazione alle stelle, scappano dell’Italia e vanno a produrre altrove. Mentre per quelle che rimangono significa aumento dei costi, quindi prezzi in salita e inflazione in continuo aumento. Questi sono i problemi, a me se l’energia costa 0,22 o 0,25 non mi cambia niente visto il costo del carburante fossile (altro fattore di spinta per l’inflazione).
Non serve una laurea in economia per capirlo
Uhm… non hai capito.
Non si tratta di avere il “carburante” gratis per le elettriche.
Si tratta di pagare un “prezzo equo” per quello che comperi, un prezzo non da strozzinaggio/pizzo di stato (Giorgia, ti fischiano le orecchie?).
È come su tu andassi al ristorante, ordinassi un’aringa e un bicchiere d’acqua e sul conto scrivessero una aragosta e una bottiglia di Barolo Monfortino.
Al momento non si può protestare “alla cassa”, perché c’è una legge che dice “qualsiasi prodotto ittico vale come un’aragosta e qualsiasi bevanda vale come il Barolo Monfortino”.
Sei un altro con l’ansia di pagare la corrente a peso d’oro.
Siete il sogno di qualunque azienda.
La vendete come una cosa buona, i prezzi negativi sono un problema grosso, visto che grazie agli incentivi la corrente va pagata ai produttori anche se non vale nulla. E indovinate da dove arrivano quei soldi? E poi quando il FTV non produce si brucia carbone o gas per fare energia a prezzi ancora più alti
quante sciocchezzuole in poche righe, stai trollando
scelte genuflesse da parte di un governo genuflesso votato da chi crede a tutte le fandonie raccontate il campagna elettorale… vota Giorgia… il governo del cambiamento (climatico)
Siamo in mano agli incapaci, non c’è da aggiungere altro.
In una estate resa torrida e storica (visti i picchi temperature ma anche l’ insorabile tendenza alla crescita delle medie di vari gradi) purtroppo noi italiani, sempre tardivi ad agire, ci ritroviamo il peggior mix energetico possibile…legato proprio al costo degli idrocarburi…con conflitti europei già in corso ed altri ai confini ed in zone particolarmente delicate per i nostri rifornimenti.
A me vengono i brividi a ripensare alle conseguenze della guerra del Kippur… ed in un contesto di economia così debole tornare al 1973 penso sia un incubo.
Come le marmotte ed altri animali… dovrò pensare a come affrontare l’inverno…ai futuri costi energetici (e quanto riesco a coprirli con F.V. …metto l’ accumulo?) ma anche a tutti gli altri costi legati a doppio filo al carburante.
Su Sole24h ed altre testate leggo di tanti (tardivi) accordi … inizio (tardivo) di realizzazione progetti ..ma sempre in scala insufficiente alle necessità attuali..
Sarebbe l’ ora che la comunicazione a livello nazionale cambiasse nel senso dell’ onestà e della responsabilità…
È stata sbagliata in pieno la linea sulle forniture, dando prelazione a quelle a costi crescenti ma soprattutto tentando ignobilmente di far passare per inutili, inefficaci e anche elitarie radical-chic le F.E.R. su cui tutti gli altri paesi avanzati (U.S.A. e Cina in testa) stanno investendo cifre gigantesche ..
Aspetto gli studi comparati a livello europeo dei costi energetici 2024 delle famiglie (e imprese)… Ci sarà da discutere parecchio!
Qualche “testa ” dovrà cambiare (o cambia pensiero…) perché anche se non siamo come i francesi (che quando si arrabbiano..le teste le fanno rotolare sul serio).. se ci toccano “nel vivo” (il portafogli)..siamo lestissimi a cambiare direzione politica…
Giorgia & co. sono avvisati.
Solo un genio del male o un incapace colossale (a voi la scelta) poteva pensare di puntare a diventare l’hub del metano mentre tutto il mondo scappa dalle fonti fossili.
Intanto nel mondo si ragiona ad ampissimo raggio, fregandosene ampiamente della piccola provincia un millennio fa culla culturale del mondo… per esempio qui (https://www.politico.com/news/2024/08/02/trump-global-climate-change-strategy-00172550), guarda caso un piano contro l’amicone presunto dei genidelmale/sommincapaci di cui sopra.
Cara redazione, perdonatemi la pedanteria però “Mw” invece di MWh non si può davvero vedere.
Un altro maestrino che ci mancava infatti senza la tua precisazione tutti a bocca aperta senza capire, grazie Andrea per sempre grati
Poi si meravigliano quando le aziende ci scansano.
Vorrei vedere che uno che deve aprire un’azienda di produzione, oggi largamente automatizzate, viene in un posto con burocrazia elefantiaca e pre,zi energetici da primato (in senso di prezzi alti).
Il decreto Energy release ha solo la parvenza del provvedimento di un governo avveduto: in realtà stanno solo correndo ai ripari, coi prezzi tra i più cari d’Europa a causa del miope e scriteriato ricorso al gas, rischiamo di essere tagliati fuori dai nuovi investimenti per non parlare di un settore manifatturiero non più concorrenziale.