Energia nucleare: primi sviluppi in Europa per la tecnologia Smr. Un’azienda finlandese specializzata nello sviluppo di piccoli reattori modulari, Steady Energy, costruirà un impianto pilota “non nucleare” presso la centrale elettrica a carbone dismessa Salmisaari B nel centro di Helsinki. Vuole dimostrare il grado di sviluppo e l’efficacia dei sistemi di sicurezza del suo reattore LDR-50 al servizio del teleriscaldamento.
Dopo anni di attesa, il primo passo avanti per i “piccoli reattori modulari”: la tecnologia alternativa ai grandi impianti nucleare costruiti sul posto. Steady Energy realizzerà un impianto nell’ex centrale a carbone nel centro della capitale finlandese. E’ vero che per il momento servirà per sviluppare energia termica, riscaldando uffici e appartamenti. Ma il progetto – come riportato dal sito specializzato World Nuclear News appare come una svolta attesa da tempo. A cui guarderà con interesse il governo italiano, che ha scelto di puntare proprio sui reattori modulari per il rilancio del nucleare in Italia.
Dalla Finlandia un segnale: gli Smr sono pronti?
Steady Energy, azienda nata nel 2023 come spin-off del centro di ricerca VTT, costruirà il suo primo impianto dimostrativo all’interno della centrale dismessa Salmisaari B, nel cuore di Helsinki. Il progetto, in collaborazione con l’azienda energetica Helen, non prevede l’uso di combustibile nucleare: l’obiettivo è testare in condizioni operative reali la sicurezza e l’efficienza del reattore LDR-50, progettato per il teleriscaldamento urbano.
Il pilota avrà una potenza termica simulata di 6 MW e inizierà a prendere forma a fine 2025, con un investimento compreso tra i 15 e i 20 milioni di euro. Una volta completato, servirà a riscaldare parte della capitale finlandese utilizzando un elemento elettrico al posto del materia prime per la fissione nucleare, simulando il funzionamento del reattore in condizioni reali.
Nucleare Smr: come funziona, limiti e svantaggi
Il reattore LDR-50 è stato concepito per operare a bassa pressione e a temperature moderate (circa 150°C). Condizioni che ne semplificano la costruzione e ne aumentano la sicurezza rispetto ai reattori convenzionali. Grazie all’assenza di componenti meccaniche in movimento nel sistema di raffreddamento passivo, il rischio di guasto si riduce notevolmente. La struttura include due recipienti concentrici, con acqua interposta tra di essi, che funge da sistema di dissipazione del calore in caso di emergenza.
Questo approccio – ricorda ancora World Nuclear News – punta a rende accessibile l’energia nucleare anche a operatori locali e municipalizzate. Contribuendo così alla transizione energetica in contesti urbani o decentralizzati.
L’Italia vuole rilanciare il nucleare con gli Smr
In Italia, dopo aver abbandonato la tecnologia nucleare a seguito di due referendum abrogativi del 1987 e 2011, il governo Meloni ha cambiato nuovamente rotta. Puntando proprio sugli Smr come soluzione per ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. Nel 2024, è stata annunciata una Strategia nazionale per la reintroduzione dell’energia nucleare attraverso un percorso che prevede “sperimentazione, cooperazione internazionale e investimenti nella ricerca“. Se ne occupano Enel, Ansaldo Energia e Leonardo, tre società pubbliche che hanno dato vita a una joint venture di scopo, denominata Nuclitalia.
Molteplici gli obiettivi: sostenere la decarbonizzazione, stabilizzare l’apporto delle rinnovabili, rafforzare l’autonomia energetica nazionale fornire energia a prezzi inferiori agli attuali. Peccato che un recente rapporto pubblicato sul sito di Bankitalia, esclude che il nucleare possa garantire autonomia energetica e serva per abbassare i prezzi. Allo stesso modo, non esiste ancora un piano finanziario per la costruzione degli impianti e quanto peserà sui conti pubblici.
Nucleare bocciato da Bankitalia: “Non abbassa i costi delle bollette”
A livello globale, gli Smr stanno attirando l’attenzione di governi e investitori. Il Canada è uno dei paesi più avanzati in questo campo: Ontario Power Generation ha avviato la costruzione del primo reattore SMR del paese a Darlington, con messa in servizio prevista per il 2029. Negli Stati Uniti, il Dipartimento dell’Energia ha sostenuto progetti come quello di NuScale Power, anche se di recente l’azienda ha cancellato il programma.

Non solo Europa: dal Canada agli Usa, la ricerca sulla tecnologia nucleare degli Smr sta attirando investimenti per recuperare i ritardi rispetto a Cina e Russia
In Cina, lo Shidaowan HTR-PM — un reattore SMR ad alta temperatura e raffreddamento a gas — è stato connesso alla rete nel 2021, diventando uno dei primi esempi operativi al mondo. In Francia, EDF sta sviluppando il progetto Nuward, con il sostegno del governo, e si prevede un primo impianto pilota nei prossimi anni. Anche il Giappone, dopo il trauma di Fukushima, sta valutando un ritorno graduale al nucleare attraverso tecnologie modulari che offrano maggiore sicurezza e flessibilità.
Il sito scelto da Steady Energy rappresenta non solo un’opportunità tecnologica, ma anche un simbolo della riconversione energetica in atto. La centrale di Salmisaari, che ha cessato l’uso del carbone nel 2024, ha consentito a Helsinki di ridurre del 30% le proprie emissioni. Helen mira a diventare carbon neutral entro il 2030 e ad abbandonare completamente la combustione entro il 2040.
LEGGI anche “Favole metropolitane del mese/ ll fact checking di Nicola Armaroli” e guarda la VIDEO intervista
Non ho ben capito, qui il calore di fissione si usa solo per riscaldare la città, e quindi niente energia elettrica prodotta.
Dove sta il business? Solo nella riduzione della CO2 immagino, ma nessun impatto sulla mobilità elettrica.