Follia Le Pen: aumenta le bollette della Ue, uscendo dal mercato elettrico

francia elettricità

Nel caso in cui andasse al governo, la destra di Marine Le Pen vuole portare la Francia fuori dal mercato europeo dell’elettricità. Obiettivo: tornare a un prezzo “francese” dell’energia, contando sulle 19 centrali nucleari del Paese transalpino. Ma, per gli esperti, il risultato sarà solo quello di aumentare le bollette di cittadini e imprese

Non solo la conquista del Parlamento e del governo: nei ballottaggi che si tengono in Francia nel fine settimana si gioca un’altra battaglia che, al momento, ha interessato solo gli addetti ai lavori. Ma che – in realtà – potrebbe avere ripercussioni negative sui cittadini e le imprese francesi, fino ad allargarsi a tutta Europa.

Nel caso di vittoria dell’estrema destra guidata da Marine Le Pen, uno dei primi provvedimenti del nuovo governo prevede l’uscita della Francia dal mercato elettrico europeo.

Non si tratta solo di un annuncio da campagna elettorale. E’ scritto nel programma elettorale di Rassemblement National, il partito dei lepenisti che ha preso il posto dell’originario Front National.

Ma di cosa si tratta e perché le conseguenze negative si allargherebbero dalla Francia al resto d’Europa?  In sostanza, Le Pen ha promesso di interrompere i flussi di energia verso i Paesi confinanti, lasciando tutta la produzione all’interno dei confini francesi per tornare a un prezzo “autarchico” e non più influenzato dall’andamento dei mercati continentali.

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Le Pen non vuole più un sistema di esportazioni e di prezzi europei dell’energia elettrica

L’obiettivo è quello di abbassare le bollette di cittadini e imprese, sfruttando l’energia a basso costo delle 19 centrali nucleari francesi. Evitando di esportare energia ai Paesi confinanti.

In realtà, ammoniscono gli addetti ai lavori, la mossa rischia molto seriamente di indebolire il più grande fornitore di energia elettrica d’Europa, Electricité de France (Edf), e rendere meno sicuro l’approvvigionamento energetico di mezza Europa.

La Francia si sparerebbe sui piedi con questa Frexit elettrica“, secondo il parere di Nicolas Goldberg, responsabile energetico di Columbus Consulting  a Parigi citato da Bloomberg. “Le esportazioni non sarebbero garantite, il che porterebbe a una perdita di entrate nucleari per EDF“.

La Francia, infatti, esporta energia quando la produzione delle centrali nucleari eccede il fabbisogno interno (in particolare di notte). Questo permette di ottenere ricavi su energia elettrica che diversamente verrebbe sprecata.

L’energia nucleare francese è uno dei pilastri del sistema energetico dell’Unione europea

Ma le incognite sono anche altre. In caso di fermate dei reattori per manutenzione – cosa che negli ultimi anni accade sempre più spesso man mano che il parco nucleare invecchia per evitare incidenti – Edf non riuscirebbe a soddisfare il fabbisogno. E le importazioni potrebbero essere più costose.

Lo stesso in caso di inverni rigidi: la Francia – come è già avvenuto – dovrebbe far fronte ai picchi della domanda importando elettricità dall’estero. Ma nel caso di mercati non più collegati i costi andrebbero alle stelle.

Ma qualche esperto è ancora più pessimista. L’uscita della Francia dal mercato europeo dell’elettricità, ormai totalmente interconnesso, potrebbe avere ripercussioni molto più gravi. Il sistema delle 19 centrali francesi è un pilastro di quello che si chiama European Energy Exchange, dove ci si scambiano partite di energia: chi ha eccedenze le mette a disposizione a prezzi più bassi.

In pratica, il partito di Le Pen vuole abolire gli scambi – e la formazione dei prezzi – giornalieri per arrivare a contratti bilaterali di medio periodo. Ma questo potrebbe non essere possibile con le attuali direttive Ue, oltre a preoccupare seriamente i produttori.

Durissima la presa di posizione dell’amministratrice delegata del gruppo francese Engie, Catherine MacGregor: “Senza un mercato energetico europeo, saremmo esposti a prezzi ancora più volatili e persino al rischio di blackout“.

A preoccuparsi dovrebbe essere tutta Europa: nel caso di crisi energetiche – come accaduto nei mesi successivi all’invasione russa dell’Ucraina con il gas a livelli senza precedenti – il nucleare francese ha garantito una base sicura per tutto il continente.

Tra l’altro, il progetto della destra francese sembra arrivare fuori tempo massimo. I lavori di manutenzione degli ultimi anni hanno ridato stabilità al sistema nucleare e il boom delle rinnovabili ha portato a numerosi giorni di prezzi negativi. Facendo della Francia uno dei Paesi con il prezzo dell’energia più basso. Ma si sa, non sempre sovranismo fa rima con raziocinio.

Visualizza commenti (21)
  1. Le Pen, virus sfascia UE. Serve un antidoto subito.E purtroppo non lo trovo nell’intelligenza dei francesi.

    1. I ministri dell’Energia concludono la presidenza belga del Consiglio con il piano “Supergrid” dell’UE
      I ministri dell’energia dell’UE si sono impegnati a lavorare per una maggiore integrazione della rete elettrica europea e per facilitare una pianificazione a lungo termine e più transfrontaliera durante la riunione del Consiglio Energia di giovedì (30 maggio), l’ultima sotto la presidenza semestrale del Belgio.

      https://www.euractiv.com/section/energy-environment/news/energy-ministers-conclude-belgian-council-presidency-with-eu-supergrid-plan/

    2. seguendo quegli articoli, ci sono lavori importanti per aumentare ancora (oltre agli accumuli) le connessioni tra Stati e anche tra diverse aree degli Stati, che possono far scendere i prezzi energia e predisporsi agli aumenti rapidi anno su anno delle quote rinnovabili che staimo avendo; ad esempio:

      – aumento della capacità di trasporto elettricità dalla Spagna verso la Francia,
      per condivididere con gli altri Paesi europei l’esubero di energie rinnovabili che stanno avendo; questo farebbe bene anche alla Spagna, perchè ora hanno prezzi così bassi che rallentano ulteriori investimenti dei privati in rinnovabili (con prezzi di vendità del kwh spesso sotto a 1 cents, e sotto a 4 cents di media, il tempo di rientro dell’investimento si allunga anche per le rinnovabili)

      – aumento di capacità di trasporto tra Nord e Sud e tra Ovest ed Est della Germania, che a quanto pare non era messa bene come rete;
      al momento non riescono ancora a sfruttare tutta l’energia eolica del Nord, per portarla la Sud, dove invece non hanno voluto l’eolico e hanno ancora poco solare installato, più che altro vanno a carbone e elettricità posrtata dal Nord, i kwh eolici tedeschi per arrivare al Sud devono fare il giro dalla rete elettrica Polacca con sovraccosti (il Pun Polacco è più alto); ma hanno hanno appena trovato i finanziamenti ( sono molto rigorososi su questo) per un piano da 47 miliardi per potenziare 9 linee e fatto leggi apposite per fare in fretta

      – aumeno delle connessioni già saturate verso i peasi scandinavi (che fanno da batteria idroelettrica)

      – per l’Italia, come rete siamo messi meglio di altri, ma già non basta per sfruttare anche al Nord l’energia rinnovabile in crescita più rapida al Sud; Terna ha un Piano già in corso per potenziare ed efficentare le connessioni in più fasi, dal 2023 al 2030, e dal 2030 al 2024, sia le dorsali interne che le connessioni verso estero, per complessivi 11 miliardi di spesa; tra l’altro per lo più dismettono e smontano i vecchi elettrodotti e i nuovi li interrano oppureli posano in mare

  2. Secondo me non vuole rischiare di vincere le elezioni.

    Quanto all’italia può decidere di risolvere in discreta velocità il problema attraverso le rinnovabili e gli accumuli (che sono comunque il futuro) oppure perdere decenni e miliardi su miliardi aspettando il nucleare da mettere nel giardino dei politici, degli imprenditori del settore e degli investitori.

    1. Edwin Abbott

      Nel piano del governo, il “perdere miliardi su miliardi” si riferisce alle tasche degli italiani. Quest’ultima informazione però, in post-produzione, viene sostituita da applausi, così può andare in onda sulla Rai senza causare imbarazzi, o lancio di monetine al passaggio di Giorgio.

      Meno noto è dove finiranno quei miliardi che ci apprestiamo a perdere. Alcuni malignano che saranno tasche amiche del governo a riempirsi, ma sono inguaribili ottimisti che ipotizzano il governo non sia formato da perfetti incompetenti.

  3. Giovanni Battista Dini

    Per i “cugini” di destra italiani, però, avrà sicuramente un occhio di riguardo…

      1. Leonardo (R)

        Chi gestisce gli impianti nucleari si sta già lamentando, riduci il fattore di capacità degli impianti e il nucleare diventa ancora più costoso. Bastava capire che la strategia di vendita verso i paesi confinanti è un win win per entrambi, ma non arrivano neppure a questi concetti di una banalità assurda.

        1. Il detto “l’ unione fa la forza” non lo hanno capito…

          L’ UNIONE europea ci può rendere forti se coesi e con precisi piani di sviluppo comune ..

          Questa mentalità di totale autonomia dei territori ci riporta un passo alla volta al concetto delle città -stato… all’ epoca “dei comuni” governati da signorotti locali con vassalli e cortigiane attorno..a controllare tanti servi della gleba …

          “Chi siete? Dove andate?
          un fiorino!….Ma quanti siete? Dove andate?
          Un fiorino! “

        2. nel mix come energia annua “flessibile” hanno:
          – scambi con l’estero, in un anno,
          esportano 90 TWh e importano 40 TWh
          – 3% di idroelettrico con invasi
          – 4% di metano

          di termico, come potenza massima nominale installata, hanno 13 GW di metano, e se necessario altri 5 GW di olio/carbone

          per me non hanno molta capacità di modulazione, di dispacciamento; il dispaccamento ora lo fanno fare alle reti esterne, più flessibili di loro, modulando invece l’ampiezza delle loro espostazioni

          perchè i reattori sono lenti-rigidi (oltre a perdere molti soldi se li fai andare a basso regime come dici tu) e le altre rinnovabili non sono programmabili, isolandosi penso farebbero black-out in 4 minuti

          dovrebbero prima predisporre una buona quota di accumuli idroelettrici (PS: noi li abbiamo già) o accumuli a batterie (cinesi?) con cui poter fare più dispacciamento, modulazione

          e se volessero stare staccati dagli altri, di questi accumuli ne servono di più di quanti ne bastano se resti collegato ad altri paesi

          in alternativa riaumentano la potenza installata e la quota di metano, con cui fare dispacciamento alla vecchia maniera, e sperano che non si gli rompano/fermino i reattori tutti insieme come nel 2022,

          quando compravano corrente europea come disperati per non avere i black-out e hanno fatto impennare i prezzi per mesi, dopo che erano già saliti un poco per la crisi russa

          ======
          PS: le bollette francesi domestiche da febbraio sono arrivate a 28 cents a kwh (è stato tolto un sussidio in bolletta introdotto durante la crisi, costato 90 miliardi solo nel 2022), e in agosto e a fine anno sono previsti altri due ritocchini al rialzo

          scollegandosi dalla rete i costi aumentano, insomma un’ideona

  4. Io lo avevo detto che i “sovranisti” NON potevano formare un fronte per definizione. Se ognuno pensa solo ed esclusivamente al proprio Stato non puoi fare accordi con quelli vicini.
    Ed è l’ennesima prova che chi ha lo spazio è meglio se si fa un’assicurazione trentennale sulle forniture di energia di nome “fotovoltaico”.

  5. Che poi se fosse vero saremmo noi italiani a pagarne il prezzo coi blackout o il ritorno al carbone. Siamo noi i maggiori importatori di energia dal nucleare francese. Eh tra sovranisti non ci si guarda in faccia..

    1. Leonardo (R)

      Noi importiamo da Francia e Svizzera circa il 10-15% del nostro fabbisogno, di norma la notte quando le centrali nucleari producono più dei consumi dei rispettivi Paesi, a loro fa comodo perché monetizzano evitando di modulare le loro centrali, a noi fa comodo perché paghiamo poco l’energia importata. Non sono tanto i blackout che rischiamo ma il fatto che di notte, in mancanza di rinnovabili disponibili, dovremmo utilizzare il gas a colmare il gap.

  6. Edwin Abbott

    Il grande filosofo nordamericano John McClane, nella sua opera cardinale “Die hard with a vengeance”, pubblicata nel 1995, aveva individuato un termine atto a descrivere certi individui: mentecatto.

    1. Se la votano .. sapremo quanti c’è ne sono in Francia…e quanti ad applaudire negli altri paesi..

  7. Se la Le Pen fosse intelligente (sì, lo so, fa già ridere solo ipotizzarlo) saprebbe cosa è successo al Texas qualche anno fa. Texas che ha avuto la stessa sua idea partorita da fulgide menti.

  8. Sono le trollate alla Trump (es. muro con il Messico), o Salvino, o l’ideona dei conservatori inglesi di “creare un muro con fondamenta subacque lungo la manica per fermare le orde di immigrati”perchè gli “rubano l’energia”

    servono per diventare virali e avere visibilità, poi anche il loro pubblico capisce che sono battute da cori allo stadio, però intanto servono per fare gruppo e baldoria simil-alcolica, divertirsi e sentirsi parte di una imitazione mediatica di tribù

    una volta smossi, fosse anche con le c#####te, poi si ricordano di andare a votare al ballottaggio invece di fare astensionismo..

    il focus è questo penso, andate a votare, mentre il messaggio reale sottointeso è:

    >> energia come metafora del non rispetto di norme europee di bilancio
    == cioè aumenterò l’evasione fiscale e i condoni e i tempi della giustizia
    == aumenterò il debito pubblico e l’inflazione, che mi frega tanto saranno cavoli di chi viene dopo, ma anche continuerò a chiedere più sussidi europei (come fa salvino)
    == chi è evasore e abile con poco pelo sullo stomaco sa come proteggere e aumantare il suo tenore di vita da questa combinazione, evasione+condoni e debito-pubblico+inflazione
    == gli altri, i polli, i poveri, gli ingenui e gli sprovveduti, che mi votino perchè li faccio ridere su Fb con le battute i cori, hli dico che sono migliori degli immigrati, e gli prometto la luna

    immagino che di ideone ne sparerà una al giorno (i giorni passati c’era quella di smontare le torri eoliche) sino al ballottagio per restare “in trend” sui social media, fosse anche con la didascalia ” senti che d*****nte ah-ah-ah”, però intanto fa parlare di sè.. e toglie spazio ai temi seri di economia

    e dire che basterebbe mettere subito una croce sopra ogni politichino sorpreso a fingere di proposito, quando dice cose poco serie, per disincentivare questo andazzo in cui votiamo il più “divertente”, cioè i battutisti blillanti, invece degli “studiati”

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