Energia, l’Europa ha voltato le spalle ai combustibili fossili, a favore delle rinnovabili. Nel 2024, sono crollate le importazioni di carbone e anche la domanda di gas viene sempre meno. Il carbone ha avuto un calo di quasi il 50% rispetto al 2023. Mentre per il gas la riduzione nel terzo trimestre, è stata soprattutto per il Gnl, il cui utilizzo è sceso del 23%.
Non fatevi fuorviare da chi sostiene che le rinnovabili hanno avuto una frenata in Europa nel corso del 2023. Non avranno corso come mei due anni precedenti, ma hanno continuato a crescere . Mentre il calo dei combustibili fossili è decisamente innegabile, proprio a favore delle energie verdi. Con il carbone sempre meno utilizzato. E il gas naturale che rimane al centro dello scontro tra la Ue e la Russia, fino a tre anni fa il suo primo fornitore.
Le importazioni ridotte di 5 milioni di tonnellate
Nel 2024, l’Europa ha importato 21,9 milioni di tonnellate di carbone termico, in netto calo rispetto ai 40,9 milioni di tonnellate del 2023, secondo i dati forniti da Kpler, società specializzata in dati sul commercio globale. Di queste importazioni, circa 10 milioni di tonnellate sono transitate attraverso i porti olandesi, con una riduzione di quasi 5 milioni rispetto all’anno precedente.
La Germania ha importato 3 milioni di tonnellate, mentre la Polonia ne ha ricevute 2,2 milioni. Anche paesi come Spagna e Italia hanno registrato diminuzioni significative, con rispettivamente 1,6 e 1,1 milioni di tonnellate. Tutte le principali economie europee hanno quindi ridotto il loro ricorso al carbone, coerentemente con le strategie per la decarbonizzazione.
La produzione di energia elettrica nelle centrali a carbone in tutta Europa è calata del 25%
Secondo Firat Ergene, analista senior di Kpler citato dal sito specializzato Montel, l’importazione di carbone nell’UE ha toccato “sicuramente il livello più basso degli ultimi decenni“, con una produzione di energia da carbone in calo del 25% su base annua. Questa tendenza è sostenuta dalla crescita delle rinnovabili e dal miglioramento dell’efficienza energetica, i due pilastri della transizione verso un sistema energetico a basse emissioni di carbonio. Il tutto confermato da un calo strutturale le scorte nei terminal di Amsterdam, Rotterdam e Anversa hanno registrato una contrazione, attestandosi a una media di 4,7 milioni di tonnellate nel 2024, rispetto ai quasi 6 milioni dell’anno precedente.
“Nessun ritorno del carbone nel corso del 2025”
“Il carbone non tornerà nemmeno nel 2025“, ha affermato ancora l’analista di Kpler, sottolineando che, nonostante margini più favorevoli per il carbone pulito, questi non sono sufficienti a incentivare un aumento significativo della produzione. La crescente quota di energie rinnovabili, infatti, introduce incertezza nella disponibilità di spazio di mercato per i generatori a carbone.
Come per il gas, nonostante il calo della domanda i prezzi del carbone non sono scesi in egual misura. Per via della “speculazione” finanziaria che scommette sulla concorrenza da parte dei mercati asiatici. Dove il carbone è ancora una delle principali fonti per la produzione di energia elettrica. Nonostante la riduzione della domanda, il prezzo è rimasto a una media di 111,70 dollari per tonnellata nel 2024 rispetto ai 124 dollari dell’anno precedente.
Energia, la domanda di gas in Europa è in calo: le importazioni di Gnl calate del 23% nonostante il crollo dell’import con la Russia
Meno marcato il calo della domanda di gas in Europa, ma anche in questo il 2024 ha confermato la tendenza contraria ai combustibili fossili. Come dimostra il rapporto trimestrale (periodo giugno-settembre) dell’Osservatorio del Mercato del Gas che fa capo alla Commissione Europea.
Il consumo di gas nell’UE ha raggiunto i 56 miliardi di metri cubi, registrando un calo del 9% rispetto al trimestre precedente e una lieve flessione dello 0,3% su base annua. I principali consumatori di gas restano l’Italia (12,2 miliardi di metri cubi), la Germania (11 miliardi) e la Spagna (6 miliardi).
La domanda di gas per la produzione di energia elettrica ha continuato a diminuire, rileva ancora il rapporto dell’Osservatorio Ue. E questo nonostante le elevate temperature estive che ha fatto salire la domanda per l’utilizzo dei condizionatori e sistemi di rinfrescamento. Consumi che, inevitabilmente, sono stati coperti dall’aumento dei combustibili green.
La produzione di gas in Italia ormai prossima allo zero
La produzione interna di gas nell’UE ha totalizzato 7,8 miliardi di metri cubi, con una contrazione del 13% rispetto al 2023. I Paesi Bassi (2,34 miliardi di metri cubi) e la Romania (2,27 miliardi) si confermano i principali produttori, ma la produzione domestica ha coperto solo il 14% del consumo complessivo, rendendo necessarie ingenti importazioni. Ormai ridotta ai minimi termini la produzione italiana, che in passato aveva raggiunto i 20 miliardi di metri cubi annui.
Le importazioni complessive di gas sono diminuite del 6% rispetto al terzo trimestre del 2023, con una differenziazione tra le fonti. Il gas da gasdotto ha rappresentato il 67% delle importazioni (43 miliardi di metri cubi), mostrando un aumento del 5% su base annua, ma una lieve riduzione rispetto al trimestre precedente. Le importazioni di gas naturale liquefatto (GNL), pari a 21 miliardi di metri cubi, hanno subito una flessione del 23% su base annua. La Norvegia ha mantenuto il primato come principale fornitore di gas via gasdotto (47% del totale), mentre gli Stati Uniti si sono confermati leader nelle forniture di GNL (40%).
Si, buona notizia, ma il più schifoso e cancerogeno (il petrolio) non cala mai!?!?
Forse perché è il più redditizio per la nostra classe politica? (tutta nessuno escluso)
Non avete fatto nessuna considerazione sul calo di domanda di energia dovuto a calo di produzione.
Nemmeno citato l’eccezionale piovosità del 2024 (mentre veniva puntualmente citata la scarsa piovosità e carenza di energia idroelettrica per il 2022-23.
Di questo passo senza industrie in Europa avremo autosuffienza energetica green, ma non avremo più uno stipendio per mangiare.
Soliti articoli.
Soliti tuoi commenti stupidini
in realtà:
– consumi di energia elettrica in europa sono leggermenre aumentati dal 2023 al 2024
– produzione idrolelettrica 2024 è su valori normali e praticamente lo era già quasi anche nel 2023 ( 30 modesti Twh di differenza), l’anno di siccità è stato il 2022
non metto il link ai grafici perchè vorrei che posti tu i tuoi numeri e fonti (immagino qualche video pattume su youtube o portali web annessi),
così almeno ci fai fare qualche risata
Una segnalazione di un articolo incompleto sarebbe un commento stupidino?
Se ci fossero stati i consumi totali di energia la cosa sarebbe stata ineccepibile ma senza quelli l’intero articolo non ha senso.
O uno che legge un articolo su vaieletrico deve poi documentarsi e verificare la veridicità dei dati?
Uno che legge Vaielettrico sa che non pubblichiamo fesserie. Un provocatore, viene a cercare l’appiglio per infangarlo. Lei ne sa qualcosa.
credo sia normale che negli anni con meno intensità luminosa e meno intensità di vento, vada più forte la pioggia e l’idroelettrico,
e viceversa, si compensano
oscillazioni resa delle singole rinnovabili non cambia che la potenza rinnovabile installata aumenta ogni anno e sta sostituendo le fossili e un po’ più lentamente anche il nuculare
la crisi industriale è dovuta ai rialzi del prezzo del metano dal 2020-2021, le rinnovabili anche compresi accumuli costano meno del metano, sono la cura, non certo la causa
Che poi chi rompe sull’ impatto ambientale di eolico e fotovoltaico, ma saranno ben più brutte le centrali che vanno a combustibili fossili!
Anzi personalmente le pale eoliche nemmeno mi dispiacciono da vedere.
il gran guaio delle centrali a idrocarburi è che qualunque persona non vedente ne capisce immediatamente il grave impatto sul territorio e sulla salute delle persone (mentre magari l’eolico in cima alle colline o il fotovoltaico nelle valli non lo può percepire). Io passo ogni settimana vicino (talvolta pure “attraverso”) campi eolici e fotovoltaici… e l’unica cosa che mi suscitano è il sollievo: so che l’aria attorno è (un po’ più) pulita e non importiamo (a caro prezzo) carburanti da altri stati…
Mi dispiace soltanto per le grandi estensioni di capannoni industriali/artigianali senza copertura FV… i tanti terreni limitrofi in abbandono e pieni di erbacce (rischio di incendi pericolosi in estate!) che potrebbero essere occupati “in attesa” che le procedure di urbanizzazione e la necessità di espansione ne richiedano lo smantellamento (con magari “riposizionamento” sui nuovi tetti e piazzali automezzi), giusto per non sottrarre terreni veramente agricoli o di pregio paesaggistico.
In generale per me l’eolico non deturpa nulla e direi di non essere l’unico visto che nell’ estetica solar punk sono frequenti. I pannelli un po’ più bruttini se in mezzo ad un campo ma è già confermato che l’ agrivoltaico funzioni molto bene. Qua c’è chiaramente qualcuno con interesse che smuove la sensibilità delle persone facendo sì che creino problemi che altrimenti nemmeno avrebbero immaginato da sole.
Per quanto riguarda l’ urbanizzazione però aggiungo che andrebbe prima ripristinato ed ammodernato il parco immobiliare già ora presente. Qua in Emilia stiamo costruendo veramente ovunque, abbiamo paesi con metà immobili vuoti e messi male ed invece che migliorarli e sfruttarli costruiscono nuovo. Quando cercavo affitto in città feci una fatica enorme e alla fine presi una stanza perché non si trovava nulla nonostante qualcosa come 10mila immobili vuoti eppure vicino a dove giocavo a calcetto stavano costruendo un nuovo mega quartiere.
Quindi servono rinnovabili ma anche comportamenti diversi su tutto. Altrimenti non stupiamoci di malattie, specie alloctone invasive, alluvioni ed incendi.
in Toscana oltre a qualche grande estensione di pannelli FV si trovano da decenni grandi estensioni di serre… non ho mai sentito alcun commento sfavorevole (e dire che sono sempre state riscaldate con stufe a idrocarburi !!).
E anche qui ci sono da decenni capannoni in abbondanza costruiti giusto per “occupare” il terreno edificabile (e far incassare gli oneri di urbanizzazione al Comune).
Qua in Emilia nel capoluogo della mia provincia hanno fatto circa 10 anni fa o poco più un progetto enorme per riabilitare una zona degradata. Hanno costruito 3 mega palazzi per uffici e un parcheggio a più piani e un negozio di elettronica. Dopo una manciata di anni erano rimasti solo 2 locali (uno per drink e l’altro simil fast food) e un ufficio occupato, il negozio è aperto ma con pochi clienti il parcheggio aperto solo a piano terra. In breve hanno usato fondi europei solo per spenderli e dirlo agli elettori perché la zona è più carina di prima ma resta inutilizzata e vuota (e senza telecamere). E un progetto del genere suppongo abbia inquinato molto tirarlo su. Intanto però a me chiedevano tra i 5 e i 600 € per stanze piccolissime perché non ci sono alloggi.
Ah tra le altre belle cose il comune invece che fare ciclabili fa corsie ciclabili tirando una riga su strade già strette e pericolose , andavo a lavoro in bici pregando di non spaccarla o di finire sotto un auto. Però il comune afferma di essere tra quelli con più ciclabili anche se nessuno sa quali ( a parte una bellissima lungo i viali e qualcosina nelle zone più esterne).
Howl
Posso chiederti la città?
(Io Modena)