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Energia, con le rinnovabili il prezzo dell’elettricità è ai minimi da quattro anni

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Complice il lungo ponte del Primo Maggio, il bel tempo e giornate ventilate, il prezzo dell’energia elettrica in Italia ha raggiunto il livello minimo da quattro anni a questa parte. Il punto più basso è stato toccato domenica 4 maggio, con 51 euro al megawattora. A dimostrazione di come la crescita delle rinnovabili contribuisca ad abbassare il prezzo delle bollette di cittadini e imprese.

Di fatto, come hanno fatto notare gli osservatori più attenti, il disaccoppiamento del prezzo dell’energia è già una realtà anche in Italia. Anche se per pochi giorni, si è avuto la dimostrazione concreta che l’aumento della potenza installata di eolico e fotovoltaico, porti in modo automatico a un calo delle quotazioni dell’elettricità sul mercato.

Grazie alle rinnovabili, il prezzo dell’elettricità è sceso fino a 51 euro al megawattora durante il ponte del primo maggio

E’ vero che il calo del prezzo è avvenuto nei giorni in cui la domanda era più bassa a causa della chiusura degli uffici e di una parte delle attività produttive. Ma è altrettanto vero rispetto che per avere un prezzo così basso bisognava tornare indietro ai mesi in cui l’economia era ancora rallentata per le ricadute dell’epidemia di Convid.

Il risultato non potrà che essere ancora più favorevole – i termini di risparmi per la bolletta energetica – non appena entreranno in esercizio gli impianti dell’asta per le rinnovabili del provvedimento “Fer-X”. In pratica, verranno incentivati impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici “con costi vicino alla competitività di mercato”.

In pratica, riceveranno un aiuto economico soltanto le nuove tecnologie green, per consentire loro di fare l’ultimo salto verso la grid parity. Un provvedimento importante perché consentirà di mettere in esercizio fino a 40 gigawatt di nuova potenza.

Tutto questo avviene tre giorni dopo un altro record. Il 1 maggio, è stata una giornata storica per il settore dell’energia in Italia. Per la prima volta, il prezzo dell’elettricità è stato, di fatto, negativo per sei ore, dalle 11 alle 17 di giovedì scorso.

I dati del mese di aprile confermano il calo dei prezzi medi. Lo si vede dal grafico della Borsa elettrica: grazie alle rinnovabili, in particolare il fotovoltaico, i prezzi sono scesi in media sotto i 60 euro al megawattora tra le 13 e le 15. Contro una media sulle 24 ore nel mese di aprile di pochissimo inferiore ai 100 euro al megawattora.

In buona sostanza cosa è accaduto tra aprile e l’inizio di maggio. La maggior irradiazione ha favorito la produzione di elettricità con i pannelli solari. La crescita sostenuta delle nuove installazioni di fotovoltaico ha permesso di coprire la domanda di energia con le rinnovabili per buona parte della giornata. Riducendo il ricorso alle centrali a gas per compensare la parte di domanda non coperta da eolico e solare. Se a questo ci aggiungiamo il calo del prezzo della materia prima sul mercato europeo, il disaccoppiamento diventa una realtà.

Nonostante questo, il costo della bolletta in Italia rimane tra i più alti d’Europa. Anche qui parlano i grafici. Sempre il 4 maggio, la Spagna – al centro della polemiche per il clamoroso black out di pochi giorni fa – ha avuto un costo (11 euro) quasi cinque volte in meno di quello italiano. E proprio grazie alle rinnovabili. La Francia ha avuto un costo di 12,5 euro al megawattora e la Germania di 33 euro.

La strada è ancora lunga, ma pare segnata.

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29 COMMENTI

  1. Qui https://octopusenergy.it/blog/flessibilita-e-tecnologia-nel-mercato-energetico una spiegazione molto ben fatta sul tema, credevo che le tariffe ToU (Time of Use) fossero per qualche motivo vietate in Italia, in realtà da come è scritto nel link sarebbero solo poco diffuse, mentre in UK sono già disponibili.
    Octopus ci sta lavorando per cui credo a breve le offrirà sul mercato italiano, va da sè che andranno accompagnate con domotica e sistemi di ricarica intelligenti altrimenti si perde gran parte del beneficio, o comunque diventa stressante dover organizzare tutti i propri consumi in base al prezzo istantaneo

      • Si credo l’avevo letto, ma è una tariffa che si limita alle ricariche alle colonnine, non mi sembra che estenda il “prezzo dinamico” anche alle normali utenze civili.
        In realtà il mio commento era una risposta a quello di Daniele Sacilotto che chiedeva appunto se esistono contratti di fornitura a prezzo orario variabile, purtroppo per qualche motivo è venuto fuori come commento a parte.

        Ne approfitto per proporre un approfondimento di Vaienergy sul tema del Demand Response, si parla tanto (giustamente) di accumuli e di ricariche EV “smart” e V2G, ma a mio parere troppo poco di flessibilità in generale lato utenze industriali e civili.

  2. Io negli anni ho ridotto i consumi, ciò nonostante la bolletta è aumentata. Pesano moltissimo le spese fisse quali dispacciamento, commercializzazione (?) etc. Un vero obolo sulle spalle del cittadino, che crea una rendita di posizione per i gestori e che vanifica gli sforzi dei cittadini responsabili.l

  3. Speriamo che un giorno tutto questo porti a un reale abbassamento delle bollette.. per ora non è stato così.

    Ricordo anche che anche chi ha fatto gli investimenti per realizzare un impianto rinnovabile deve guadagnare qualcosa affinché tutto il sistema funzioni.. non può esistere un mondo in cui l’energia è gratis! Andrà trovato un nuovo compromesso.

    • L’energia non sarà mai gratis, ma con le FER molte speculazioni v’andranno a farsi friggere (finalmente, aggiungerei).
      Sarebbe interessante se si regolamentasse la possibilità di far installare batterie d’accumulo in tutti quei palazzi che non hanno spazio sufficiente per installare il fotovoltaico e poter caricare queste batterie nei momenti di minor costo per poi usare l’elettricità accumulata nei momenti di maggior costo. Basterebbero pacchi di 5-10 kWh ad appartamento per garantire i consumi da dopo il tramonto.

      • Sarebbe più efficiente un accumulo per ogni cabina secondaria, in modo da servire un’intero quartiere direttamente a 230-400V senza trasformazione, ed avere una gestione più smart (attualmente, chi ha l’accumulo inizia ad accumulare già nelle prime ore del mattino, quando invece sarebbe opportuno che l’energia venisse immessa in rete, per terminare la fase di carica a mezzogiorno quando invece tutti dovrebbero accumulare).
        Ancora più sicuro avere grandi BESS, che possano essere gestiti in modo smart per prevenire blackout (la Spagna insegna): se avessimo tutti una piccola batteria d’accumulo e ci fosse un blackout, poi come “tiri su” la rete?

        • Ma scusa se uno ha i pacchi batteria in casa e predispone per funzionare anche in caso di blackout. se ho abbastanza energia io in casa continuo ad averla, il sistema potrà essere ritirato su con calma.
          Come ha indicato un prof in uno degli interviste fatte da vaielettrico, tutta l’energia immessa dagli impianti fotovoltaici domestici è praticamente condivisa nella cabina di distribuzione locale. Il gioco di accumulare energia nei pacchi batteria di ogni consumatore finale nei momenti di picco da FER che può essere anche fatto fare dallo stesso gestore a prezzi più bassi, ha il solo scopo di abbattere i costi a chi non ha un impianto fotovoltaico (un pacco batteria occupa molto meno spazio di un impianto fotovoltaico e risolve 2 problemi, gestione picchi e abbattimento reale del costo della corrente). Se la batteria rimane dal lato del gestore, distributore sarà sempre possibile avere speculazioni sui prezzi. Visto che sono loro a dire quanta energia dare e quando alla rete. In pratica non si cambia il sistema. Poi posso capire che non tutto il picco potrà essere assorbito, ma se la stessa cosa lo facessero anche i centri commerciali o altre attività come ristoranti eccc, capisci che specie per i ristoranti che lavorano la sera, acquistare elettricità a basso prezzo il giorno e poi usarla la sera fa abbattere i costi ed aumenta i margini.

      • E’ un’ottima proposta a cui ho pensato anche io ma ci sono due problemi:
        – Spazi: sembra banale ma avere posto in un appartamento piccolo per una batteria ingombrante non è scontato, anche mettendole nelle zone comuni di un condominio di 30 appartamenti vuol un accumulo da 300kWh che prende lo spazio di un parcheggio auto come minimo
        – Ritorno dell’investimento: senza un impianto fotovoltaico puoi solo guadagnare dalla differenza di acquisto di corrente nelle due fasce orarie, se compro a 0 e poi la uso quando costa 15 avrò un guadagno per kWh di 15 centesimi. Per fare conti semplici diciamo che riesco a guadagnarci 10cent, per rientrare del costo di una batteria che mi costa 5000€ mi ci vorranno 50mila kWh che consumo in 10 o 15 anni.

        Purtroppo non sta in piedi senza un impianto fotovoltaico (e ho fatto conti estremamente generosi), ma non sarà così per sempre perché le batterie anno su anno diventano più economiche e meno ingombranti. Magari tra 5-10 anni sarà normale avere una batteria in casa grande come uno zaino

        • Direi che la dimensione di pacchi batteria da 2 kWh ma anche 5 kWh non sono un problema e nemmeno il costo.
          Io, non potendo installare un impianto fotovoltaico classico sto pensando a qualcosa plug&play come questo che costa veramente poco e non ruba praticamente molto spazio

          Direi che dobbiamo iniziare a pregare diversamente e cercare tutti quei prodotti che ci potranno essere utili cercando di non scoraggiare gli altri a cercare la soluzione che meglio si adatta a se stessi per così, spazi ecc…
          https://it.ecoflow.com/pages/stream-series-plug-in-solar-battery

          • Un pacco batteria da 2 o da 5kWh non è in alcun modo utile in una casa senza fotovoltaico, in quanto troppo costoso.

            Il kit che hai messo, che ho visto per curiosità, costa 1199€ per 2kWh di capacità lorda (ovvero 550€/kWh) che saranno netti 1.8 ed in prospettiva dopo X cicli di carica persino in diminuzione.

            Diciamo che lo carico 1 volta al giorno, mi consente di risparmiare 1,8 kWh al giorno per un totale di 54centesimi (costo corrente immaginiamo 30 centesimi). Su 365 giorni l’anno sarebbero 197.1 Euro, ma solo se lo caricassi con fotovoltaico.
            Senza FV se lo caricassi ad una tariffa bassa per scaricarlo nel momento in cui è più utile quanto potrei guadagnarci come differenziale? 10/15 centesimi? Diciamo per facilità 15 centesimi, sono 98.55€ all’anno.

            Nel primo caso quindi mi servirebbero 6 anni per rientrare della spesa, nel secondo caso 12. Ovviamente SENZA nessun tipo di intoppo e immaginando una resa costante nel tempo, ma sappiamo che una batteria perderà capacità nel corso degli anni quindi il ritorno sarà verosimilmente anche maggiore.

            Dichiarare come nel sito 1109€ all’anno di risparmio è per me una truffa, nel dubbio lo segnalo all’associazione consumatori con i conti appena fatti.

      • un accumulo nel cortile condominiale, forse potrebbe essere più ammortizzabile economicamente e anche “desiderato” se fosse dotato anche di un paio di prese di ricarica DC diciamo ognuna da 50 kw ?
        farebbe sia da punto di ricarica, che da accumulo per le abitazioni

        e in entrambi le funzioni, avrebbe il software di gestione che appena possibile predilige di ricaricarsi quando l’energia costa meno

        ..comunque si, gli accumuli BESS più sono grandi, come quelli “utility” (es. sopra 50 MW-h, cioè 8-10 semi-container) e meno costano, quelli grandi saranno i primi a diffondersi come quantità di stoccaggio, la corsa a installarli è già iniziata, anche in Italia

        BESS da condominio o da appartamento forse si diffonderanno in massa un poco dopo, a riguardo per me è da seguire la chimica ione-sodio che sta arrivando in commercio ora, è ancora meno infiammabile delle già buone LFP, magari avrebbe meno requisiti di sicurezza nelle installazioni degli accumuli

    • “non può esistere un mondo in cui l’energia è gratis” è una parafrasi del secondo principio della termodinamica.

      • almeno con le rinnovabili il conto termodinamico ed economico lo paga il Sole, forse in questo senso potremmo definirle “gratis” 🙂

        noi costa qualcosa fabbricare il sistema che raccoglie l’energia, pannelli e turbine, e anche l’allaccio alla rete elettrica, ma l’energia arriva in “regalo”

      • Anche se non sarà gratis, sicuramente il fotovoltaico con accumulo (in ogni appartamento) ha il pregio di renderci più autonomi e soprattutto costringe il mercato a ridurre i costi. Se lei lavora per un fornitore elettrico, posso capire la sua preoccupazione, ma il grosso di noi è un consumatore ed ognuno di noi guardiamo a quello che ci può permettere di risparmiare.
        Pensa tu, un conoscente si è persino staccato grazie ad un impianto off grid che si è installato da solo e che gli è costato 1/4 rispetto a quanto avrebbe pagato rivolgendosi a delle aziende. Sto parlando di batterie da 20 kWh e pannelli per più di 10 kWp.

        • Buondì Bob, ma il tuo conoscente in Inverno nelle giornate uggiose che fa? Dove abita? 20 kw se ne vanno in fretta no?

        • nei video “fai-da-te” vedo impianti anche più grandi, es 15-20 KW pannelli e 30-40 KW-h batterie (per questi quantitativi, spesso comprate on-line a basso prezzo, in kit da assemblare o già pronte)

          un mio conoscente in pianura padana ha 20 KW di pannelli e abitazione con coibentazione moderna (rivestimenti in legno, carton gesso e altri isoalnti), casa grande a 2 piani di 3 miniappartamenti abiatata dai suoi vari famigliari, termicamente è quasi passiva, cioè consumi molto bassi, e usa pompe di calore per fare il caldo e freddo.. anche in inverno produce più energia di quanta ne usa;
          lavoro fatti nel 2019.. la connessione alla rete se la tiene stretta, fa comodo anche se non preleva.. e all’epoca gli accumuli non erano un’opzione, poi mi diceva gli sarebbe spiaciuto “sprecare” l’energia in più che produce non reimmettendola in rete

  4. Per vedere comodamente i grafici dei prezzi zonali orari, consiglio di cercare in Telegram PREZZO ZONALE e iscriversi al canale della propria zona: ogni giorno si potrà ricevere il grafico con i prezzi per il giorno dopo, utili per programmare la ricarica dell’auto, accensione lavastoviglie, lavatrice, eccetera quando il prezzo è più basso: in questo modo si potrà:
    * limitare l’immissione in rete di energia quando viene remunerata poco (con SSP o RID)
    * abbassare il prezzo medio mensile e quindi il costo in bolletta per tutti
    * e soprattutto contribuire attivamente alla stabilità della rete e riduzione del consumo di energia fossile
    Quello di Telegram è un servizio gratuito, senza pubblicità e spam: solo 1 grafico al giorno con i prezzi orari.

      • gogli “pun orario gme” e trovi la pagina “esiti contrattazioni” con i dati

        https://gme.mercatoelettrico.org/it-it/Home/Esiti/Elettricita/MGP/Esiti/PUN

        si può selezionare il PUN nazionale oppure quello di una delle (sotto)zone italiane, e selezionare orario su uno più giorni

        si fa un po’ di a fatica capire come, ma dalla finestrella con le date si riesce a selezionare sia i dati di 24 ore, cioè un solo giorno, oppure un intervallo di più giorni, es tutti i giorni di aprile, trascinando il cursore sul calendarrio che mostra

      • I dati sono gli stessi del GME, solo che in Telegram li ricevi comodamente senza perdere la felicità.
        Inoltre, cliccando su https://creasol.it/Flex puoi vedere quali sono i link per prelevare i dati in formato CSV da utilizzare con la domotica, in formato semplice e senza doverti registrare.

    • Scusami ma serve avere un contratto di fornitura specifico per approfittare di queste fluttuazioni di prezzo? Perché io ho un contratto a prezzo fisso ma tariffazione bioraria, l’energia di giorno mi costa il doppio che di notte indipendentemente dal pun. Poi avendo fotovoltaico con accumulo attingo molto poco

      • in Italia non so se già ci sono questi contratti per le utenze domestiche

        in Spagna i contratti con prezzo che varia di ora in ora, con tanto di bollettino e previsione giornaliera dei prezzi orari consultabile su internet, sono una opzione disponibile, che permette di risparmiare ulteriormente rispetto alle loro già basse tariffe classiche mono, bi, tri-fascie orarie

      • Ciao, si. Il contratto dev’essere di tipo variabile con PUN orario ed il contatore di ultima generazione abilitato ai consumi orari. Pochissimi operatori lo fanno. Io lo ho appena attivato con Alperia anche per sfruttare il prezzo scontato alle colonnine Neogy. Un altro operatore che lo offre è Tate con una app dedicata fatta bene ma prezzo fisso abbastanza elevato. Io guardo il PUN orario dall’app del GSE.

      • Anche in Italia ci sono 3-4 fornitori che hanno anche la tariffa oraria.
        Se hai veramente una tariffa flat (bloccata per X mesi), non avrai un beneficio diretto.
        Se invece hai una tariffa in base al prezzo medio mensile, SI: se tutti consumassimo di più quando costa meno e consumassimo meno durante le ore di picco, il prezzo medio mensile si abbasserebbe.

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