Bollette elettriche, da luglio obbligo di cambiare fornitore ma nessuno lo sa

bollette elettriche

Bollette elettriche, dal primo luglio si cambia: famiglie e piccole imprese devono passare al mercato libero. Subito o fra tre anni? E possiamo cambiare idea? E chi sono i vulnerabili per cui non scatta l’obbligo? Scommettiamo che pochi lettori di Vaielettrico sanno rispondere. Perché nessuno lo sa e l’informazione è scarsa

Dovremmo vedere manifesti su tutti i muri delle città. Ne dovrebbero parlare la televisione tutti i giorni. Perché si tratta di una “rivoluzione”. O meglio, l’ultima fase di un grande cambiamento iniziato 24 anni fa: l’avvio del mercato libero dell’energia.

Dalle “lenzuolate” al mercato libero

Nel 2000, con le “lenzuolate” dell’allora ministro Pier Luigi Bersani, si aprivano le porte ai privati per la gestione dei servizi pubblici. A cominciare dalla fornitura di elettricità e gas naturale. Dal primo luglio scatta l’ultima fase, con la fine del mercato tutelato e l’obbligo del passaggio al mercato libero.

In realtà, non è esattamente così. Finisce il mercato tutelato, così chiamato perché l’Authority “tutela” i consumatori fissando le tariffe in base all’andamento delle quotazioni dei prezzi all’ingrosso. Ma il mercato libero verrà introdotto a tappe.

La prima scatta, come detto, il primo luglio. Data entro cui tutti coloro che sono rimasti nel mercato tutelato e non hanno mai cambiato fornitore avrebbero dovuto passare al mercato libero, scegliendo un nuovo operatore per la fornitura di elettricità.

Come muoversi sul mercato libero

QUI LE 10 REGOLE DA CONOSCERE PER LE NUOVE BOLLETTE

Ma non sarà proprio così. Perché per i prossimi tre anni, chi non ha scelto (o si è dimenticato della scadenza, cosa più probabile), rimarrà in una zona intermedia che è stata chiamata mercato a “tutele crescenti”.

Questo dal punto di vista dei consumatori. Perché per gli operatori la fase finale è già scattata. L’Italia è stata divisa in 26 zone che sono state messe a gara e assegnate tramite una gara al massimo ribasso.

Si parte con 26 zone e 7 fornitori

Il risultato finale è stato di 7 lotti (il massimo consentito) aggiudicati a Enel nonché a Hera; a Edison 4 lotti, 3 a Illumia, 2 a testa per A2a e Iren e 1 a e.On. Grandi esclusi Eni, attraverso la controllata Plenitude, e Acea.

mercato liberoCOME SCEGLIERE LE TARIFFE PIU’ VANTAGGIOSE (SE CI SONO)

Nelle ultime settimane a 4,5 milioni di famiglie è arrivata la lettera che le avvia di quale sarà il loro nuovo operatore e quanto pagheranno d’ora in poi: la tariffa è stata fissato in base al prezzo offerto dagli operatori in gara. Si parla di un risparmio medio sulle bollette elettriche attorno ai 130 euro.

Ma si può ancora tornare indietro

Attenzione: chi passa al servizio di tutele crescenti può sempre passare in ogni momento al mercato libero, scegliendo una delle tante offerte presenti sul mercato.

Così come, fino al 30 giugno, chi è passato negli ultimi anni al mercato libero ha ancora la possibilità di tornare indietro e passare al servizio di tutele crescenti.

Ma perché dovrebbe farlo e sobbarcarsi una complicazione burocratica in più? Perché può “mettersi” alla finestra e vedere cosa succede sul mercato e quali sono le offerte più vantaggiose a disposizione. Oppure, leggere le regole per capire se ricade nella condizione di consumatore “vulnerabile”. E rimanere nel mercato di tutela, con le tariffe stabilite ogni tre mesi dall’Arera.

Come abbiamo detto all’inizio si tratta dell’ultimo atto di una “rivoluzione” nei servizi al cittadini iniziata 24 anni fa. Ma se ne parla poco (l’ex monopolista si è lanciato più di altri in campagne pubblicitarie sui media) e soprattutto c’è ancora una scarsa attenzione da parte dei cittadini.

Lo conferma l’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research “un consumatore su 4, ovvero 11 milioni di individui, nemmeno sa del termine del regime di maggior tutela. Altro dato impressionante quello relativo ai 4,5 milioni di italiani che addirittura dichiarano di non sapere nemmeno se il loro contratto sia in regime tutelato o nel mercato libero”. AInoltre “anche tra chi è a conoscenza del termine, 3 milioni di persone ora nel mercato tutelato non hanno ancora deciso cosa fare. I più confusi risultano essere i 55-64enni”.

Mentre per i servizi telefonici gli italiani hanno imparato a risparmiare in base alle necessità, per l’energia si presta meno attenzione, anche se le bollette elettriche pesano di più sui bilanci familiari. Ma avremo modo di parlarne molto da qui in avanti

Visualizza commenti (10)
  1. Ci sono Asset, che un Paese come il nostro dovrebbe mantenere nel Pubblico, mi riferisco ad Autostrade, Telefonia, e soprattutto Gas e Elettricità. Dovete spiegarmi come beni e infrastrutture che sono stati create dalla TASSAZIONE di GENERAZIONI di ITALIANI possano poi divenire poi fonte di guadagno per Privati, che alla fine e nella migliore delle ipotesi, fanno cartello sulle tariffe. Mi dovete spiegare anche dove sarebbe il risparmio per il cittadino poiché questi privati devono guadagnare su queste concessioni. Se andiamo a vedere i prezzi più bassi dell’energia in Europa li troveremo dove il servizio viene erogato dallo Stato. Per la natura del Capitalismo Italiano il libero mercato di questi Asset risulta invece Tossico per il consumatore e non crediate che risparmieremo qualcosa alla fine. Non è poi neanche vero che in tutti i Paesi europei ci sia l’obbligo del passaggio al Libero Mercato. Francia mantiene “Tarif Bleu” per il 70% delle famiglie e in Germania “Grundversorgung” non obbligando al passaggio al mercato libero.

    1. Francamente non avevo dubbi che sarebbe stato una “purga”.
      Ho sempre saputo che sarebbe andata a finire così ed il perché è molto semplice:
      Al mio paese dirigi quando ero piccolo c’erano 5 o 6 barbieri da uomo.
      Il taglio quando ero piccolo costava 6 mila lire.
      Poi divenne 7 Mila lire, poi 8, poi 9… E stranamente aumentava il prezzo in tutti i barbieri del paese contemporaneamente (ma proprio lo stesso giorno).
      Ecco l’esempio perfetto che sin da piccolo mi fece capire come stavano le cose nel “mercato libero”.
      Ricordo che succedeva all’epoca la stessa identica cosa per i distributori di benzina.
      Ce n’erano solo due nel paese ed avevano lo stesso identico prezzo pur essendo uno Agip e l’altro Q8.

  2. Come si fa a dire che nessuno lo sa? Ricevo ogni giorno chiamate di persone che chiedono informazioni sulle tariffe e le tempistiche di Switch; è ovvio che qualcuno cadrà dal però, ma ormai meno del 10% sono in tutela, col tempo saremo tutti nel mercato libero.
    La vera differenza la farà la Consulenza.

    1. Io nel libero mercato ci andrò solo quando sarà assolutamente obbligatorio. E non voglio nessun consulente a cui pagare la provvigione, fosse per me, condividendo il post di Gluca, tutti i servizi essenziali dovrebbero essere gestiti dallo stato, o quanto meno lasciare anche la possibilità, oltre al libero mercato , di un servizio sicuro che non mira al profitto. Invece ci stanno traghettando in mano ai soliti prenditori

  3. Anch’io come un’utente qui sopra sono passato al mercato libero attraverso un raggiro. Da quel momento però ho capito che per risparmiare davvero dovevo restare con i grandi gruppi “Eni, Edison, Enel” principalmente, perché con i piccoli la “sorpresa” è dietro l’angolo.

    Ma quindi conviene tornare dal libero alle tutele crescenti? Io nemmeno sapevo esistessero queste tutele crescenti.
    Non ho capito in che modo cambia.
    Io ad esempio sono con Edison al momento mercato libero.
    Cosa cambia se chiedo di passare al mercato tutele crescenti ad esempio sempre con Edison? E nel caso come fare?

    1. Con le tutele graduali sono state messi a gara i servizi nelle varie province, i fornitori si impegnano a mantenere le condizioni del servizio a maggior tutela fino al 2027. In pratica si passa al libero mercato ma con fornitori che hanno l’obbligo di mantenere il sistema attuale per 3 anni. Diciamo che è una ulteriore proroga per gli irriducibili che non vogliono regalare soldi al primo arrivato

  4. Mercato libero, Plenitude gestore, consumo luce zero kWh nel bimestre, fattura emessa per Euro 40,97 !!!!!!!!!! Non consumo nulla poichè sono ricoverato a lunga degenza in una RSA a Roma. Pensionato 87 enne con Assegno sociale e indennità di accompagnamento (non arrivo con queste a pagare la mia quota in RSA). Dettagli , canoni fissi mensili 12 euro, spese trasporto ecc. 9 euro per 2 mesi più IVA totale Euro
    40,97. Bravi…. a chi ha introdotto il mercato libero!!!!!!!!!

  5. Comunque aspetto che qualcuno mi convinca che il mercato libero, cioè più di un venditore per l’energia elettrica e per il gas abbia senso. A mio modesto parere avrebbe senso solo più produttori che in concorrenza vendono per esempio a Terna e questa vendesse ovviamente a tutti allo stesso prezzo una cosa identica, cioè l’energia elettrica (che non è un’auto, un vestito, una casa, un gelato…)

  6. Avendo installato un impianto fotovoltaico e in previsione quindi di consumi annui molto bassi (qualcosa giusto nei mesi invernali), sono tornato al mercato tutelato per non pagare costi di commercializzazione fissi, per 3 anni. Ritengo comunque quello del mercato libero una delle più grandi truffe che sua mai stata perpetrata ai danni dei cittadini.

  7. Io su questo sono informatissimo. Attualmente sono ancora nel mercato tutelato e ci resto senza dubbi, dal 1 luglio visto che non ho scelto un fornitore del mercato libero finirò nel servizio a tutele graduali fino al 2027 quando poi per forza bisognerà passare tutti al libero. Ho avuto un’esperienza di libero mercato un paio di anni fa, ovviamente non per mia scelta ma per un raggiro abilmente orchestrato da quei ( aggettivo a vostra scelta) dei fornitori. Un delirio, mi hanno fatto spendere un sacco di soldi e alla fine sono dovuto andare per vie legali. I clienti faranno purtroppo la fine di quelli delle colonnine, prepariamoci a salassi indicibili. Ed è per questo che ho portato il mio fotovoltaico a 5,6 kW ed ho messo 10,4 kWh di accumulo, almeno in questo cerco di essere indipendente il più possibile

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