Enel X Way risponde alla “lettera di San Valentino…a una colonnina“, inviata da Giuseppe, un lettore a cui è capitata una disavventura con una ricarica. Nello staccare il connettore al termine di una ricarica, Giuseppe si era accorto che la colonnina si era spenta e che non era più possibile ritirare il cavo…
La colonnina si è spenta e Giuseppe non riusciva a staccare il cavo. Enel X Way spiega che cosa è successo.
Enel X Way risponde: “È scattato l’interruttore del contatore a monte…“
“Enel X Way risponde intanto confermando il profondo interesse a mantenere con grande interesse con tutti i clienti una relazione profonda e duratura. Improntata sulla reciproca soddisfazione (è l’unico caso di poligamia che accettiamo 😊), a maggior ragione per San Valentino.E per questo ci dispiace di aver fatto sopportare al signor Giuseppe Sorvillo un momento della relazione consensuale un po’ troppo “vincolante”, a causa di un cavo di ricarica e di una batteria poco presente. Per spiegare la situazione anche a tutti i lettori di Vaielettrico, che Enel X Way ringrazia, quando accade che la presa “trattenga” il cavo controvoglia, la nostra sala controllo ha una funzionalità che permette lo sblocco da remoto, istantaneamente. Sistema che non è stato possibile attivare poiché durante l’avvio della ricarica è scattato per qualche ragione l’interruttore del contatore a monte della colonnina, disalimentandola“.
“Ma di quale modello di auto elettrica si tratta?”
“Speriamo però che il nostro cliente abbia apprezzato, nello scomodo frangente, il fatto che la ditta Principium, nostro partner, sia venuta in 40 minuti, per un intervento di urgenza attivato dalla nostra control Room a seguito della sua chiamata al ns. Servizio Clienti. E siamo contenti che siano stati gentili e rapidi nell’intervenire. Siamo fiduciosi che dopo questo il rapporto possa proseguire, ed Enel X Way chiede – se possibile – di poter conoscere il modello di veicolo del signor Giuseppe. Sono state riscontrate delle anomalie ricorrenti (di scatto dell’interruttore a monte) con un modello nello specifico. Avere elementi ulteriori sarebbe utile per capire quale sia la problematica di “dialogo” tra veicolo e colonnina e soluzioni per risolverlo“.
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Da progettista di sistemi di backup e disaster recovery, vedo una criticià immediata qui: se la colonnina si disalimenta, control room non ha la minima possibilità di intervenire, e apparentemente l’unico sblocco meccanico previsto è quello di mandare il pronto intervento, constringendo l’utente a restare un’ora fermo in attesa del tecnico, per un’operazione che oltretutto richiede un minuto.
Io voglio sperare che questa lezione serva per migliorare il sistema, perchè lasciare la soluzione così non è accettabile. Magari mettere una batteria tampone sulla colonnina, con sgancio automatico del cavo in caso di blackout? Non servono tanti wh, giusto una carica di 1 minuto necessaria a sbloccare il connettore. O qualche altra idea, ma spero che “le mandiamo il tecnico” non sia la soluzione. Se vogliamo spingere sempre più persone a usare le auto elettriche, questi disguidi sono deleteri.
-è scattato per qualche ragione l’interruttore del contatore a monte della colonnina, disalimentandola-
In pratica è saltato il “salvavita” mi par di capire.
Ora: per quanto il dispositivo non nego che sia costoso (sui 300 euri al pubblico a volte) si può pensare anche al salvavita a riarmo automatico. Che in questi casi provvede (o almeno prova a farlo, non sempre ci riesce) a fare ciò che fa l’addetto umano in questi casi.
Ripeto: lo so che costa. Chiaro anche che se EnelX ne ordina a migliaia costerà sensibilmente meno.
Non dico che sia la soluzione definitiva per tutti i problemi, ma forse è da valutare anche questa.
Ben detto, grazie del commento! In conclusione se c’è un disinteresse governativo totale non ne verremo mai fuori.
Anche le colonnine gratuite Lidl fuori uso sono uno scandalo perché pubblicizzano una catena ma il servizio è inesistente.
Da quel che ci risulta le colonnine hanno una batteria-tampone che serve proprio ad alimentare lo sblocco della presa. E il problema che è accaduto è un concatenarsi di eventi, tra cui un malfunzionamento della batteria-tampone, come del resto il lettore aveva indicato in modo decisamente competente.
C’è sempre qualcosa che può andare storto Mauro, i test di failover che si fanno solitamente servono proprio a scoprire nuovi possibili problemi, e revisionare i progetti in base alle scoperte. Quello che spero non avvenga è considerare questa casistica come “estremamente rara” e quindi non meritevole di correzione da parte del fornitore. Perchè lasciare un cliente col cavo bloccato per un’ora è inaccettabile.
Non so, magari prevedere un blocco del cavo di tipo elettromagnetico, per cui se si interrompe l’elettricità il magnete si disattiva e il cavo si libera automaticamente?
E sono sempre dell’idea che se ormai accettiamo il Type2/CCS2 come standard de-facto (mi scusimo i pochi con ancora chademo, ma inizia a diventare un problema supportare entrambi per una percentuale molto bassa) potremmo anche avere le colonnine AC col cavo integrato, permettendo quindi lo sblocco in emergenza lato auto.
Sarei curioso di sapere se tutte le colonnine hanno questo problema, o altri hanno adottato soluzioni differenti.
Quando parlo di politica industriale americana e totale incapacità della politica europea … lì parlano di un uptime del 97% (mi pare l’articolo non lo precisava, ma a memoria la SLA si applica solo alle colonnine che hanno goduto dei finanziamenti pubblici) anche perché le colonnine che hanno problemi in Europa come negli USA sono davvero troppe secondo le ultime statistiche. Lì intervengono, qui da noi dormono sonni tranquilli …
Comunque un plauso al pr che ha risposto a VaiElettrico. Si scusa del problema ma soprattutto – apprezzo questo – chiede info sul modello perché vuole lavorare alla risoluzione del problema. E’ l’approccio, mi sbilancio, di un’azienda seria. Anch’io con la mia azienda, che opera in altro settore, faccio lo stesso ma tutte le aziende serie fanno così. Tecnicamente quello che è successo è un incident e quello che l’azienda sta gestendo è, dopo il recovery (aver sbloccato la preso), la remediation, ovvero trovare una soluzione affinché il problema non si ripresenti più. L’approccio, ripeto, è corretto e il fatto di aver “approfittato” dell’occasione per chiedere all’utente dettagli tecnicamente utili è da lodare.
Da progettista di sistemi di backup e disaster recovery, vedo una criticià immediata qui: se la colonnina si disalimenta, control room non ha la minima possibilità di intervenire, e apparentemente l’unico sblocco meccanico previsto è quello di mandare il pronto intervento, constringendo l’utente a restare un’ora fermo in attesa del tecnico, per un’operazione che oltretutto richiede un minuto.
Io voglio sperare che questa lezione serva per migliorare il sistema, perchè lasciare la soluzione così non è accettabile. Magari mettere una batteria tampone sulla colonnina, con sgancio automatico del cavo in caso di blackout? Non servono tanti wh, giusto una carica di 1 minuto necessaria a sbloccare il connettore. O qualche altra idea, ma spero che “le mandiamo il tecnico” non sia la soluzione. Se vogliamo spingere sempre più persone a usare le auto elettriche, questi disguidi sono deleteri.
Per paragone, in America hanno previsto degli SLA per le colonnine “per legge”:
https://chargedevs.com/newswire/white-house-sets-reliability-standards-for-federally-funded-ev-chargers/
tra cu c’è un minimo del 97% di uptime della colonnina. Che non è neppure tanto stringente, sono 263 ore all’anno di fermo consentito, ovvero 11 giorni. Io avrei messo anche meno, ma almeno è scritto su una legge.
Bravo Luca.
Se posso integrare…
-è scattato per qualche ragione l’interruttore del contatore a monte della colonnina, disalimentandola-
In pratica è saltato il “salvavita” mi par di capire.
Ora: per quanto il dispositivo non nego che sia costoso (sui 300 euri al pubblico a volte) si può pensare anche al salvavita a riarmo automatico. Che in questi casi provvede (o almeno prova a farlo, non sempre ci riesce) a fare ciò che fa l’addetto umano in questi casi.
Ripeto: lo so che costa. Chiaro anche che se EnelX ne ordina a migliaia costerà sensibilmente meno.
Non dico che sia la soluzione definitiva per tutti i problemi, ma forse è da valutare anche questa.
Ben detto, grazie del commento! In conclusione se c’è un disinteresse governativo totale non ne verremo mai fuori.
Anche le colonnine gratuite Lidl fuori uso sono uno scandalo perché pubblicizzano una catena ma il servizio è inesistente.
Da quel che ci risulta le colonnine hanno una batteria-tampone che serve proprio ad alimentare lo sblocco della presa. E il problema che è accaduto è un concatenarsi di eventi, tra cui un malfunzionamento della batteria-tampone, come del resto il lettore aveva indicato in modo decisamente competente.
C’è sempre qualcosa che può andare storto Mauro, i test di failover che si fanno solitamente servono proprio a scoprire nuovi possibili problemi, e revisionare i progetti in base alle scoperte. Quello che spero non avvenga è considerare questa casistica come “estremamente rara” e quindi non meritevole di correzione da parte del fornitore. Perchè lasciare un cliente col cavo bloccato per un’ora è inaccettabile.
Non so, magari prevedere un blocco del cavo di tipo elettromagnetico, per cui se si interrompe l’elettricità il magnete si disattiva e il cavo si libera automaticamente?
E sono sempre dell’idea che se ormai accettiamo il Type2/CCS2 come standard de-facto (mi scusimo i pochi con ancora chademo, ma inizia a diventare un problema supportare entrambi per una percentuale molto bassa) potremmo anche avere le colonnine AC col cavo integrato, permettendo quindi lo sblocco in emergenza lato auto.
Sarei curioso di sapere se tutte le colonnine hanno questo problema, o altri hanno adottato soluzioni differenti.
Quando parlo di politica industriale americana e totale incapacità della politica europea … lì parlano di un uptime del 97% (mi pare l’articolo non lo precisava, ma a memoria la SLA si applica solo alle colonnine che hanno goduto dei finanziamenti pubblici) anche perché le colonnine che hanno problemi in Europa come negli USA sono davvero troppe secondo le ultime statistiche. Lì intervengono, qui da noi dormono sonni tranquilli …
Comunque un plauso al pr che ha risposto a VaiElettrico. Si scusa del problema ma soprattutto – apprezzo questo – chiede info sul modello perché vuole lavorare alla risoluzione del problema. E’ l’approccio, mi sbilancio, di un’azienda seria. Anch’io con la mia azienda, che opera in altro settore, faccio lo stesso ma tutte le aziende serie fanno così. Tecnicamente quello che è successo è un incident e quello che l’azienda sta gestendo è, dopo il recovery (aver sbloccato la preso), la remediation, ovvero trovare una soluzione affinché il problema non si ripresenti più. L’approccio, ripeto, è corretto e il fatto di aver “approfittato” dell’occasione per chiedere all’utente dettagli tecnicamente utili è da lodare.