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Emissioni zero dal 2030? Londra fa marcia indietro

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Londra è una delle capitali mondiali dell'auto elettriche, con ricariche anche nei lampioni stradali.

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Emissioni zero dal 2030? Il governo britannico fa marcia indietro, sull’onda della crisi economica generata dai dazi imposti dal presidente americano Trump.

Emissioni zero dal 2030? Emissioni zero dal 2030? Il governo ci ripensa: avanti con le ibride

Il governo britannico ha presentato un piano di deroghe sull’elettrificazione per le aziende dell’automotive, colpito dalle tariffe al 25% di Donald Trump. I dazi “sono una cattiva notizia per l’economia globale ed è per questo che oggi stiamo mettendo in atto un pacchetto di misure a sostegno dell’industria automobilistica‘. Lo ha dichiarato il ministro dei Trasporti, Heidi Alexander, a Sky News. Nel dettaglio, l’esecutivo ha annunciato una maggiore flessibilità in merito al divieto di vendita di auto a benzina e diesel nel Paese dal 2030. Autorizzando i produttori a commercializzare auto ibride oltre tale data ed esentando i marchi di nicchia come McLaren e Aston Martin dagli obiettivi fissati. La decisione sembra in linea con quanto sta invocando da giorni la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Chiedendo a Bruxelles di “sospendere le norme del Green Deal relative al settore dell’auto”.

Emissioni zero dal 2030?
Il premier Keir Starmer: colpo di spugna sul 2030.

Greenpeace protesta, ma le aziende del settore: “Non basta, servono altre misure”

La decisione del governo inglese è stata subito accompagnata da forti polemiche. Per Greenpeacequesto pacchetto di misure indebolisce gli incentivi per la transizione” verso l’energia pulita. Invece per le case automobilistiche, “il governo ha ascoltato l’industria e ha giustamente riconosciuto la forte pressione a cui sono sottoposti gli operatori del settore“. È quanto ha dichiarato in un comunicato stampa Mike Hawes, direttore generale dell’associazione industriale Smmt. Tuttavia, di fronte alle “difficoltà potenzialmente gravi a seguito dell’introduzione dei dazi statunitensi, saranno certamente necessarie misure più significative. Per preservare la competitività della nostra industria“, ha aggiunto Hawes. Colpisce il fatto che a fissare l’obbiettivo del 2030 era stato il governo conservatore di Boris Johnson. E che ora a smontare tutto sia un esecutivo laburista come quello guidato da Kier Starmer.

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9 COMMENTI

  1. Tutte le nazioni aspettano di vedere cosa accadrà quando questo verrà attuato e nessuno vuole essere il primo.

    È una rivoluzione da tutti i punti di vista e più che mettere una data bisognerebbe disincentivare o tassare i mezzi inquinanti, più un mezzo inquina più paga, con ulteriori tasse e accise sui carburanti (esattamente come avviene in Cina), in questo modo, se le aziende vogliono sconti sulle proprie flotte, devono andare in mezzo meno inquinanti o direttamente elettrici.
    Finché ci saranno sovvenzioni e incentivi per le auto a scoppio, nessuno, o comunque pochissimi, sceglieranno mezzi meno inquinanti.

    Fossi io a scegliere obbligherei le persone a respirare i gas di scarico cancerogeni che emettono (con un tubo che esce dal motore e finisce direttamente in abitacolo, manco dal catalizzatore e filtro antiparticolato deve passare, tutto diretto dentro l’auto), ma per loro fortuna non sono io a decidere 😞

  2. Schematizzo ció che ha detto Colin Walker, Responsabile dei trasporti dell’Unità di informazione sull’energia e il clima in Uk:

    Contesto regolatorio
    Il ZEV Mandate impone ai produttori obiettivi annuali di vendita di veicoli a zero emissioni (EV), con l’obiettivo di eliminare gradualmente i veicoli ICE (a combustione interna) entro il 2035.
    Il governo ha annunciato una serie di modifiche che ne riducono l’ambizione, nonostante il settore avesse rispettato gli obiettivi nel primo anno di applicazione (2024).

    🛠️ Modifiche introdotte
    Estensione vendita HEV (ibridi non ricaricabili) fino al 2035
    Precedentemente vietati dopo il 2030, ora ammessi come i PHEV (ibridi plug-in), nonostante minori benefici ambientali e operativi.

    Esenzione per produttori di nicchia (<2.500 unità/anno)
    Potranno continuare a produrre e vendere veicoli ICE fino al 2035.
    Impatto marginale in termini di volumi ma simbolicamente rilevante.

    Riduzione delle sanzioni per non conformità
    Da £15.000 a £12.000 per veicolo, riducendo il deterrente economico.

    Introduzione di meccanismi di flessibilità intersegmento
    I crediti tra veicoli passeggeri e commerciali diventano trasferibili (es. 1 credito auto = 0.4 credito van).

    Estensione dei “crediti di miglioramento ICE”
    I produttori possono compensare parte degli obblighi EV con vendite di ICE a basse emissioni fino al 2029 (anziché 2026).
    Questo riduce il “vero” target EV (es. 28% nel 2025 scende al 22.7% effettivo).

    Estensione della possibilità di "borrowing" di crediti futuri fino al 2029
    Rischio sistemico: indebitamento eccessivo di crediti potrebbe compromettere la capacità dei costruttori di rispettare le quote future, incentivando ulteriori deroghe.

    📉 Implicazioni strategiche
    Rallentamento della penetrazione EV nel mercato domestico, con impatti a cascata su:

    Sviluppo dell'infrastruttura di ricarica (minor bankability per gli investitori).

    Mercato dell’usato (ritardo nell’effetto spillover).

    Progressi verso gli obiettivi Net Zero UK.

    Contrazione degli incentivi alla localizzazione industriale e della capacità produttiva EV nazionale, proprio mentre il mercato globale si sta elettrificando (+25% vendite EV nel 2024).

    Perdita di vantaggio competitivo dell’industria UK, che esporta l’80% della produzione: ritardare l’allineamento agli standard globali potrebbe causare erosione della quota di mercato internazionale.

    📊 Valutazione di impatto economico (fonte: CBI)
    Transizione rapida all’EV: +£16 miliardi di output, +167.000 posti di lavoro.

    Transizione lenta: -£34.1 miliardi di output, -400.000 posti di lavoro (–73%).

    🧩 Conclusione tecnica
    La revisione del ZEV Mandate rappresenta un cambio di rotta normativo a soli 16 mesi dalla sua implementazione. Ciò compromette:

    La credibilità regolatoria,

    La certezza per gli investitori,

    La stabilità industriale nel lungo periodo.

    Il mandato, nella sua forma originale, funzionava: ha favorito la competizione sul prezzo EV (+24% vendite nel 2024). Indebolirlo ora contraddice i segnali di mercato e aumenta il rischio di stagnazione tecnologica nel settore automotive britannico.

  3. Se automotive forse allentano rispetto al 2030, visti i casini in arrivo sulle filiere per le trampate

    ..invece Inghilterra lato generazione energia elettrica, dove al momento sono cari come Italia, sembra che stiano facendo i compiti per risolvere in fretta, anche grazie alla spinta ai progetti e alle normative sotto il governo attuale

    === Rinnovabili
    nel 2024 sono arivati a 50% rinnovabili,
    144 TWh di energia prodotta da rinnovabili

    84 TWh energia annua da eolico (soprattutto offshore)
    40 TWh bioenergie
    15 TWh fotovoltaico
    …..
    FTV hanno in programma di triplicarlo, e anche eolico offshore hanno gia lanciato molti nuovi progetti.. se ho capito sono rallentati piu’ dalla rete da aggiornare e da lunghi tempi di connessione

    === Accumuli
    impressionanti per quantita’ i loro progetti per i accumuli di energia gia’autorizzati

    150 GWh accumuli idroelettrici, principalmente in Scozia, con i singoli progetti di capacita’ tra 20 GWh e 45 GWh

    120 GWh accumuli a batterie BESS

    === Pompe di calore da riscaldamento
    non ho sottomano i dati, e come quantita’in termini assoluti e’ancora prematuro, ma avevo letto stanno spingendo anche su questo

  4. Quest’aria che tira di alleggerire la transizione non credo porterà a nulla di buono. Se la EU seguirà gli UK a mio avviso allora si dovrebbero (per coerenza) rimuovere i dazi alle BEV cinesi e a quel punto lasciare veramente libero il mercato. Le case automobilistiche europee potrebbero proporre le loro termiche e i cinesi le BEV a prezzi da termiche, così saranno i consumatori a decidere.

    • I dazi ai cinesi non verranno mai rimossi, anzi l’allentamento dei vincoli che si prospetta ne giustificherà il mantenimento.

      • Penso sarà proprio così, in più per l’Italia c’è l’aggravante salari linfatti lo stipendio medio annuo lordo in Inghilterra era di circa 42.210 sterline (49.300 euro) , mentre in Italia era di circa 33.855 euro lordi, e tutto questo aiuta a spiegare perchè la l’elettrico tira e invece qui no.

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