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Emissioni: l’usura delle gomme non basta a bocciare le BEV

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Uno studio pubblicato in marzo dalla piattaforma ScienceDirect (qui il riferimento) scioglie ogni equivoco sulle emissioni di sostanze dannose (polveri  sottili, PM 2,5 e PM 10, e ossidi di azoto, NOX) delle auto elettriche BEV  a confronto con quelle termiche ICE. E conclude che, nonostante il maggior peso (e anche al netto delle emissioni allo scarico pari a zero per le elettriche), le prime inquinano molto meno nella maggior parte delle condizioni di marcia.

emissioni bevLe emissioni non di scarico aumentano con il peso; ma questo è vero solo in teoria

Lo studio pubblicato da ScienceDirect è una secca smentita di quanto spesso sostengono i detrattori delle auto elettriche riferendosi a interpretazioni faziose di studi precedenti. Per per esempio di  questo dell’Università di Southampton, o di  questo di Emission Analitics. Entrambi puntano il dito sulle polveri sottili prodotte dall’usura degli pneumatici e dei freni.

Lo studio non si limita infatti a valutazioni teoriche, ma quantifica le emissioni di PM da pneumatici e freni incorporandoli dei due tipi di motorizzazione in un ambiente di simulazione del traffico microscopico reale.

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Impresa molto complessa, spiegano i ricercatori,  perchè la produzione di particelle di usura degli pneumatici (TWP) e quella relativa all’usura dei freni (BWP) variano in misura non lineare rispetto alla massa del veicolo e sono sensibili in modo diverso alle condizioni ambientali e di guida, in autostrada, in città o nelle aree rurali. Nonchè dei livelli di accelerazione/decelerazione e delle condizioni del traffico.

Nei BEV, ad esempio,  è possibile una riduzione fino al 24% delle emissioni complessive di PM  se viene utilizzata una corretta frenata rigenerativa.

Lo studio pubblicato da ScienceDirect dimostra così che:

  • 1) I BEV (più pesanti degli ICE) producono più emissioni di PM da pneumatici ma meno emissioni di PM dai freni grazie alla frenata rigenerativa. Tecnologia che può ridurre fino al 24% le emissioni complessive di PM  se viene utilizzata correttamente. E’ perciò necessaria un’analisi completa per evitare conclusioni errate.
  • 2) Se almeno il 15% del viaggio è in città, i BEV producono meno emissioni di PM non di scarico. La bassa velocità media, infatti, riduce per entrambe le motorizzazioni l’usura degli pneumatici, ma  premia la minor usura dei freni dei BEV grazie alla frenata rigenerativa.

Emissioni: anche in autostrada vincono le BEV se…

  • 3) In autostrada i BEV producono meno emissioni di PM non di scarico se il rapporto volume di traffico/capacità (VCR) è uguale o superiore a 0,25. L’indicatore VCR cresce in funzione della congestione del traffico, partendo da zero se la strada è  completamente libera e un veicolo può viaggiare a velocità costante. In queste condizioni si verifica surriscaldamento che usura maggiormente gli pneumatici nelle auto elettriche. Ma queste non traggono alcun vantaggio sul lato freni, che non vengono mai utilizzati.

Come detto, le emissioni di PM allo scarico di ICEV e BEV non sono state considerata. Tuttavia per le BEV sono realmente zero. Mentre la letteratura scientifica ci dice che le auto a combustione emettono mediamente PM per 0,032 gr/km e ossidi di azoto tossici (NOX) per 0,12 gr/km se a benzina e 0,30 g/km se diesel. Ma dopo l’introduzione del filtri anti particolato le emissioni allo scarico costituiscono meno del 10% delle emissioni tossiche totali.

Da sottolineare inoltre che circa il 60% del particolato prodotto dalla circolazione automobilistica deriva dal sollevamento della polvere dal suolo. Il 30-35% viene invece dall’usura di freni, gomme e asfalto.

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21 COMMENTI

  1. Le elttriche accelerano di più ma frenano più dolcemente senza usare le pastiglie dei freni, quindi a occhio mi parrebbe logico che anche come particolato le elettriche inquinino meno, se la scienza lo conferma bene.

  2. Il consumo degli pneumatici è maggiore relativamente ad alcune condotte di guida:

    1a – ovvia !- : alta velocità … se si diminuisce, anche il consumo e le emissioni calano.
    2a – velocità in curva con pneumatici che lavorano sulle “spalle”: guardate come le consumate di più sui bordi e vi renderete conto di quanto incide! Il che porta anche a
    3a – pressione errata dei pneumatici: vanno controllati costantemente (non solo prima delle ferie !) ed in particolare quando abbiamo molto caldo/freddo che si altera di più.
    4a – frenate/accelerate aggressive, con tutta la massa da rallentare / accelerare produce più abrasione (e ABS/ASR contengono ma non impediscono il consumo)

    La guida costante e regolare, prevenendo i rallentamenti e riprendendo gradualmente la velocità (Cds !! ) non è solo un “vezzo” da guidatori delle BEV (per aumentare l’autonomia e rigenerare la batteria) ma fa sopravvivere di più sia gli pneumatici, i freni e la vettura .. oltre che ovviamente… star più lontani dai guai.

    • Concordo. Il problema principale, nell’uso quotifiano, sono le variazioni, più elevata è la variazione, maggiore l’usura.

      In questo caso si vedono spesso auto elettriche pronte a bruciare tutti al semaforo, il vantaggio è che in molti casi non necessitano poi di intervenire bruscamente sui freni.

      La guida costante come descrive la applico anche alla mia termica e le differenze sono evidenti.

    • Concordo in toto. Lo stile di guida è fondamentale. I nostri governanti potrebbero obbligare ad installare in tutti i mezzi in circolazione un dispositivo che monitora lo stile di guida (accelerazioni alla Toretto, staccate da MotoGP ecc..) e in base a quanto si è “bravi” premiare il guidatore con sconti sull’assicurazione. Una cosa simile la fa Tesla in US. In attesa di un passaggio (il prima possibile) all’elettrico almeno si limitano gli inquinanti.

  3. Basterebbe che le elettriche costassero quanto una auto “normale” o che comunque ci fossero le possibilità di ricaricare in maniera semplice e autonoma, facile a dire prendi un elettrico… E se non ho la possibilità, come può succedere in un caso come il mio con garage interrato o peggio senza garage? Cosa faccio ? Tiro una prolunga dal 4º piano? Tutti bravi a dire “eh ma l’elettrico…” Avete mai valutato i problemi di chi vorrebbe passarci ma economicamente non riesce?

  4. Una domanda: il FAP cattura i PM ma poi con la rigenerazione del FAP alla fine non vengono espulsi comunque dallo scarico? Questo viene considerato?

    • il problema intanto è che ci sono diversi tipi di FAP in circolazione (varie generazioni “Euro_n”: ogni marchio ha studiato il suo; quelli con “cerina” (per abbassare la temperatura necessaria alla reazione del filtro) e quelli senza… che si “saturano” più rapidamente se usati in viaggi quotidiani brevi rispetto ai “globe trotters” sempre in autostrada ed a velocità elevata (in quei casi neppure ci si accorge della “rigenerazione in corso” del filtro antiparticolato); chi fa quasi solo città ogni tanto deve forzatamente fare un “giretto” a giri motore elevati (alcune case suggeriscono nei libretti di viaggiare almeno minuti ad 80kmh e marce basse); generalmente si vedono belle fumate dallo scarico durante questo procedimento (e sicuramente sono tutto fuor che salutari per umani ed ambiente).
      Il particolato che esce dallo scarico è comunque estremamente più fine: da PM10 scende a valori bassissimi PM0.0x (non è che svanisce nel nulla ! nè resta totalmente intrappolato nei filtri dello scarico) ed è causa di aggravamento del problema perché il particolato fine penetra nell’organismo molto facilmente, raggiungendo tutti gli organi vitali.
      Personalmente, dopo tanti anni tra motori (conc.) e tanti colleghi con problemi di salute anche seri (e qualche deceduto 😭 ancor giovane) preferisco star il più lontano possibile da ambienti inquinati e passo più tempo possibile al mare/campagna/montagna: anche i polmoni vanno “ripuliti”.. non solo il FAP.

    • Come già detto e ridetto più volte, la rigenerazione del fap non è un semplice frullamento che diminuisce le dimensioni, ma una combustione forzata, che diminuisce in maniera importante la totale quantità di particolato emesso.

  5. Non serve uno studio per capire che sono accuse pretestuose. Basta il buon senso e amore per la verità e obiettività.

    Si può onestamente sperare che i fanatici del motore a combustione siano obiettivi?

    Costoro non hanno alcun interesse per la verità, tranne la loro, quella che si inventano su misura per continuare a avvelenare le nostre città.

    • Gli studi sono oggettivi il buon senso ritengono di averlo tutti , solo che è molto personale, non si può credere che sia un unico valore per tutti eguale.

      • “i numeri sono molto affabili, basta torturarli abbastanza e ti diranno esattamente quello che vuoi sentirti dire”
        Ovvero, la “coppia instantanea” e il peso spropositato sono oggettivamente fonte di usura. Così come il cambiare auto ogni tre quattro anni perché “perde valore e non conviene riscattare una macchina obsoleta con batteria già menomata” (come più volte consigliato su queste lande) non contribuisce all’ambiente. Certo se poi tutti comprano baracconi da due tonnellate allora certamente una bev inquina infinitamente meno di una ICE. Se però il paragone lo fai con una catherham da 500 kg le cose cambiano. A quel punto mi si può dire chi è il pirla che usa una Catherine come mezzo di trasporto giornaliero, e qui si arriva alla triste verità. Le auto come mezzo di trasporto sono in realtà sorpassate, i talebani delle bev come i talebani dei SUV ICE sono due facce della stessa medaglia: Neanderthaliani che passano le loro tristi e improduttive giornate spostandosi a una media oraria di 15/20 km/h. Ogniuno fa le sue analisi e ognuno evince la propria ragione, ma sono entrambi ragionamenti fallaci.

        • Abbiamo un nuovo profeta, pare. “Il futuro è camminare.”

          Ahahahahahahahahahahaha

    • Non esageriamo come ultra BEV.
      Io come consumatore ho già deciso che tutte le future auto che comprerò saranno BEV. Ma ci sono moltissime persone che non si fidano e/o si informano su canali non favorevoli alle BEV. D’altra parte se gruppi come Stellantis mettono in commercio auto con SW di 15 anni dietro alla concorrenza come si può pensare di convincere al passaggio alla mobilità elettrica?
      Faccio un esempio: ho provato la Fiat Grande Panda elettrica, il sistema d’intrattenimento si era bloccato. Abbiamo dovuto parcheggiare, spegnere e riaccendere (a mho di Win95/98) in più nel fare ciò avevano chiuso l’auto e dopo l’accensione (senza aprire le porte) gli specchietti Enrico non si sono riaperti.

    • Direi che no, non so può sperare che siano obbiettivi, ormai è come per i tifosi del calcio è quasi un dogma, no BEV, e fa parte della triade Novax-Nomask-NoBEV( o Nowatt).Le persone sono le stesse e il brodo di coltura (non cultura, ignoranza) è quello di una ben precisa area politica.

      • Risposta da radicali chic totalmente slegato dalla realtà…

        Ma chi vive in centro in condominio senza box dove la ricarica la BEV, cala una prolunga dal balcone?

        Per chi non ha la possibilità di caricare in casa la BEV ha solo tanti svantaggi (costo d’acquisto, autonomia) e zero vantaggi

        • Difficile capire un semplice concetto ripetuto mille volte in questi articoli/commenti, al momento le BEV non sono per tutti ma per molti, molti più di quanti si creda o si faccia finta di non credere; ma vedo che è inutile non passa il concetto.

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