Come causare meno emissioni CO2? “Più eBike, più futuro” è la risposta scelta da Bosch per accompagnare il proprio studio sulle emissioni di anidride carbonica. Bici a pedalata assistita contro auto per capire se e quanto si inquina meno nella vita di tutti i giorni.
Bosch ha lanciato negli scorsi giorni la sua nuova App eBike Flow. Un sistema che offre la pianificazione del percorso, la navigazione e l’activity-tracking per ogni tipo di bici a pedalata assistita. Ma ha voluto fare qualcosa in più per convincere i potenziali clienti a lasciare l’auto e sostituirla con una eBike, perché solo così l’impatto ecologico viene davvero abbattuto.
Meno emissioni CO2 con l’eBike al posto dell’auto
Stando a quanto raccolto da Bosch infatti in un anno, i biker elettriche hanno usato la nuova App dell’azienda tedesca hanno percorso circa 471 milioni di chilometri negli spostamenti quotidiani in città. Se hanno sostituito l’auto, hanno risparmiato circa 110.000 tonnellate di CO2. L’equivalente di un viaggio in auto dall’Europa all’Asia per oltre 70.000 volte (distanza di 9298 km da Berlino a Pechino). Lo studio si è svolto tra il primo agosto 2023 e il 31 luglio 2024. Sono stati selezionati solo gli eBiker che, secondo uno studio condotto da Bosch eBike Systems, hanno pedalato non nel loro tempo libero.
Per essere ancora più chiari in questo studio vanno contati soltanto i valori di emissioni per lo spostamento, in un altro momento si analizzeranno quelli che riguardano la produzione del veicolo. Si è calcolato in 3 CO2 g/km per le eBike e 166 CO2 g/km per le auto. Il calcolo si basa sull’ipotesi dell’Ufficio federale dell’ambiente tedesco: autovettura = 166 g CO2/km.
Ma quante emissioni CO2 per la produzione dei veicoli?
La produzione di una eBike equivale a 263 kg di CO2, di cui una buona parte derivano dalla struttura, inteso come telaio e parti meccaniche, che arrivano a quota 124 kg. La parte elettrica ne aggiunge altri 84 kg, che possiamo però dettagliare. Il più “innocente” dei componenti è il display di controllo, con soli 2 kg di emissioni di CO2, di cui il 53% per via delle parti elettroniche, il 42% per lo schermo, e il 2% per l’involucro.
La batteria è la parte più impattante del comparto elettrico con 42 kg. Di questi una buona parte, il 73%, deriva dalle celle al litio che compongono l’accumulatore, per poi scendere al 12% per l’alloggiamento, 4% per i supporti delle celle e 3% per elettronica. Infine il motore, con 40 kg di CO2 equivalente, ha una grossa parte dovuta al corpo fisico, 55%, e una discreta quantità per l’elettronica, 17%. Le parti in acciaio, in minoranza visto l’uso di leghe leggere in gran parte, impattano per il 10%.
L’impatto climatico nell’utilizzo poi è ovviamente minoritario, 34 kg di CO2 dovuti a come si ricarica la eBike, ai quali però bisogna aggiungere le emissioni dovute alla logistica della consegna del bene, che sono di 21 kg di CO2. Anche questo lo scopriamo con i dati messi a disposizione da Bosch eBike Systems, che ci fornisce anche il dettaglio dell’impatto dei suoi componenti di assistenza elettrica alla pedalata.
Altro passo contro le emissioni CO2: le consegne
Si può essere d’accordo con Bosch oppure no. Ma è impossibile negare che l’azienda tedesca abbia deciso con forza di andare sulla strada delle eBike e della loro capacità di “alleggerire” la nostra impronta sulla Terra. Un altro esempio viene da Milano, dove Bosch eBike Systems, TRT e So.De. Social Delivery collaborano al primo polo di sviluppo di ciclologistica italiano.
La cosiddetta consegna dell’ultimo miglio oggi viene effettuata con furgoni. Spesso troppo capienti per consegne che diventano sempre più piccole e sempre più numerose. Basti il dato dell’incremento della diffusione dell’e-commerce che già oggi rappresenta l’87% delle consegne in città, e quindi delle spedizioni direttamente a casa. Quindi le strade vengono ancora più congestionate da mezzi che trasportano in maggior parte aria.
Una cargo eBike per le consegne cittadine
Qui che entrano in gioco le biciclette cargo. Tra i punti di riferimento nella categoria delle biciclette cargo a pedalata assistita figurano i modelli della Riese&Muller (come la Transporter raffigurata nell’immagine d’apertura), dotate di unità propulsive Bosch. Queste si compongono anzitutto di batterie dalla potenza variabile, da 250 a 800 Wh, per una gamma che spazia dalle unità aggiuntive per autonomia extra a quelle integrate nel telaio o fissate sul portapacchi. A queste si affianca, naturalmente, un motore elettrico, che in questo caso eroga fino a 85 Nm di coppia.
Una cargo eBike del genere può trasportare circa 200 kgdi peso compreso il conducente. Bosch ha analizzato l’impatto ambientale di questo tipo di bicicletta, arrivando a concludere che la produzione dello schema propulsivo nel suo complesso comporta l’emissione di 84 kg di CO2, mentre considerando l’impatto della ricarica, una e-bike cargo emetterebbe 3 grammi di CO2 ogni km percorso. Valori naturalmente ben più bassi rispetto ai tradizionali veicoli commerciali, diesel ma anche 100% elettrici.
Quindi si corre su strada con una bici elettrica e poi a casa si utilizza la cyclette per fare sport. Almeno la ebike fosse gratis.
Per circa 25 anni ho fatto avanti e indietro per lavoro da Suisio (BG) a Milano, due o tre volte la settimana, con la bici muscolare. Tutta salute e soldi risparmiati. Talvolta, specialmente il venerdì sera che la A4 era una coda infinita, ci mettevo pure meno tempo.
Ogni giorno 84 km. E noto tutt’oggi, che pochissimi ahimè, usano la bici.
Purtroppo avendo BEV da due anni (ricaricata x 8 mesi col FV) preferisco prendere le bici (muscolari o e-bike) per gli spostamenti personali entro i 10 km .. ci si mette meno tempo, fa bene alla salute ed all’ umore ..di tutti (anche coloro che trovano meno auto in strada o a cercare parcheggio 😂
Fa bene pure ” al portafogli” così le volte che devo caricare a prezzi di colonnine pubbliche mi lamento meno..tanto ho risparmiato prima😉.
I nord europei si spostano tantissimo in bici (anche per lavoro con le cargo bikes) pur avendo un clima molto peggiore del nostro: abbiamo tanto da imparare noi italiani, che prendiamo il SUV per fare magari 5 km ed andare in palestra a correre sul tapis roulant e le bici fisse!
ho lavorato anni vicino casa , a 12 km ed assiduamente usato la muscolare , la bici migliore delle e-bike che sarà la mia prossima scelta
A volte può risultare molto difficile perché ci sono talune strade troppo pericolose e uno non può rischiare tutti i giorni per sé o per mettere a rischio la sicurezza stradale , al contempo in alcune strade c’è troppo inquinamento .
Però se uno può la bici è il mezzo migliore, nel precedente lavoro ci andavo tutti i giorni ed era enormemente più comoda dell’ auto. C’era poi chi mi diceva : “eh ma come fai col sudore?” Non è che debba fare ogni giorno la Parigi robuiax, se non corri in bici non sudi come un dannato o non più di stare in un auto sotto il sole in colonna nel traffico per cui l’aria condizionata va al minimo. Anzi io sudavo meno che in auto.
Per il prossimo lavoro credo farò fatica perché non ho ciclabili per andare lì e la strada è troppo pericolosa e la cosa mi dispiace moltissimo. Mobilità sostenibile è anche far diventare il paese a misura di persona e quindi piedi e bici..
P.s: tra l’altro avendo lavorato anche in un bar mentre cercavo lavoro in ufficio vedevo quanta gente prendeva l’auto e parcheggiava nei peggio modi risultando sempre nervosa e che magari abitava a meno di 1km. Ma anche solo uno dei miei ex coinquilini che prendeva la bici solo se le condizioni erano perfette che lavorava a 1 km e mezzo.