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Elon Musk sta davvero cambiando il mondo?

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“Elon Musk e la Tesla stanno per fallire”. “No, saranno la Apple del prossimo decennio, con prodotti glamour che tutto il mondo vorrà”. Da anni la discussione impazza tra chi si occupa di finanza o di auto. E ogni notizia che filtra sui piani del patron della Casa di Fremont rinfocola le polemiche tra detrattori e fans.

Le mega-ricariche del camion Semi

Quel che è certo è che è sbagliato giudicare i risultati della Tesla con i parametri con cui si valutano le Case automobilistiche. L’azienda di Elon Musk è qualcosa di più e qualcosa di meno di aziende storiche come Volkswagen, Toyota, Ford e General Motors. E il suo successo dipende veramente dalla sua capacità di cambiare le regole del gioco, di fare della macchina solo una tessera del puzzle della mobilità. Cambiare il mondo, insomma, come hanno fatto personaggi del calibro di Steve Jobs e Bill Gates. E’ tutto da dimostrare che Musk riesca nell’impresa di eguagliare due visionari con i piedi ben piantati per terra come i fondatori di Apple e Microsoft. Ma di certo lui ci sta provando, come dimostrano anche le ultime notizie filtrate sul Semi, il rivoluzionario camion che dovrebbe entrare in produzione l’anno prossimo.

Il Tesla Semi è un Classe 8 a cabina avanzata

Tutti si sono chiesti come farà la Tesla a ricaricare le batterie di un truck dalla potenza e dalla capacità che gli stessi americani definiscono insane, folli. Ed ecco la notizia che Musk sta lavorando con i primi grandi clienti che hanno ordinato il Semi per costruire delle innovative stazioni di rifornimento nei loro depositi sparsi per gli States. Tante Solar City che, come ha rivelato la Reuters , dovrebbero rivoluzionare il modo con cui grandi aziende come Anheuser-Busch, Pepsi Cola e UPS muovono le loro merci.

La Pepsi e altri big ci credono e lavorano con Tesla

La Pepsi, che ha già prenotato 100 Tesla Semi, pensa di esplorare la possibilità di condividere i costi e gli investimenti per questi punti di ricarica con altre grandi aziende. <In Pepsi abbiamo grandi competenze su temi come l’energia e l’engineering … e di certo Tesla porta la sua expertise al tavolo su energia e ricarica>, ha spiegato Mike O‘Connell, senior director per la logistica di Frito-Lay Nord America, la divisione di PepsiCo che si occupa di  snack-food.

Mike O’Connell di Pepsi

Ovviamente non parliamo di normali punti di ricarica. Musk ha anticipato che si tratterà di mega-chargers, in grado di ridare ai camion l’energia necessaria per percorrere almeno 300 km. Il tutto utilizzando anche i pannelli solari installati da Tesla, come confermato da un altro cliente, Loblaws. Come ha notato un blogger americano, ci saranno molti camion con motori tradizionali in grado di far concorrenza a questo bestione elettrico da 150 mila dollari. Ma nessuno sarà in grado di offrire un pacchetto completo così alternativo. Cosa che sta avendo un ottimo impatto sulle grandi aziende americane, tradizionalmente aperte all’innovazione, con un grande riscontro nelle prenotazioni.

Ma poi spariranno i camionisti?

Ma la ricarica è solo una tessera di un mosaico più ampio. L’altra su cui si sta lavorando è la guida autonoma anche nei camion. Uber prevede che tra dieci anni nel mondo ci sarà un numero compreso tra 500 mila e un milione e mezzo di trucks in giro senza guidatore per le autostrade del mondo. A sorpresa, però, l’azienda americana ritiene che questo sviluppo non deprimerà l’occupazione. Anzi: ci sarà uno sviluppo nel settore, perché la guida autonoma sarà utilizzata solo sulle autostrade, mentre nei tratti più complessi, come le consegne nei centri abitati, ci sarà sempre un camionista alla guida. Lo riferisce The Atlanticin un report da cui è tratto questo grafico. E’ ovvio anche sulla guida autonoma la Tesla sarà in prima fila. E nel 2028 sapremo con esattezza se Musk sarà passato alla storia come un geniale visionario o solo come un megalomane che vendeva illusioni. Noi un’idea ce l’abbiamo: voi che ne pensate?

 

 

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