Elon Musk è diventato un peso per Tesla, con le sue prese di posizione politiche sempre più divisive? Sì, secondo un’analisi del Financial Times (FT). Ecco perché.
Elon Musk è diventato un peso? Il Financial Times sostiene di sì
Già il titolo, “Perché non desidero più una Tesla” è piuttosto esplicito, ma è il sottotitolo a spiegare meglio di che cosa si sta parlando: “Le buffonate di Elon Musk stanno allontanando i clienti più naturali per le sue auto“. E dire che l’articolista del prestigioso quotidiano inglese si professa un ammiratore (pentito) del patron di Tesla da lunga data. Precisamente dal 2012, quando Musk si presentò negli uffici del FT per presentare la prima Tesla, facendo una grande impressione.
Ma negli ultimi tempi quell’ammirazione è svanita, lasciando il posto a un atteggiamento di forte critica. Un po’ perché la crescita di Tesla si è arrestata, a fronte di una concorrenza sempre più aggressiva e di una gamma-prodotto che non viene rinnovata.
Ma soprattutto per gli atteggiamenti divisi da estremista (di destra) con cui sta accompagnando la sua avventura come proprietario di X, l’ex Twitter.
Sotto accusa l’attivismo su X, in appoggio a politici di estrema destra
Il FT accusa Musk di avere trasformato il social network in un triste involucro di se stesso, con post sempre più irresponsabili. Come “La guerra civile è inevitabile“, scritto a commento di un video che mostrava le violente rivolte dell’estrema destra in Inghilterra. Approvando il fatto che le sommosse fossero giustificate da “migrazioni di massa e confini aperti“.
Non solo: qualche mese prima era stata addirittura la Casa Bianca a condannare l’approvazione di Musk a un post antisemita, sempre su X. Lui si è poi scusato per questa mossa, ma ha rilanciato reintegrando sul social network una serie di personaggi molto discussi. Come Tommy Robinson, simbolo dell’estrema destra del Regno Unito, autore di tweet poi rilanciati dallo stesso Musk. Il tutto accompagnato da un sostegno incondizionato a Donald Trump nella corsa per le presidenziali.
Mai nessuno tra i grandi innovatori californiani si era spinto così avanti nell’assumere un ruolo pubblico. Nè Bill Gates o Steve Jobs o Mark Zuckenberg l’avevano fatto. E tantomeno i due creatori di Google, Larry Page e Sergey Brin. Un’esposizione in prima persona che fa sì che il FT paragoni Musk ad altri personaggi molto controversi. Come Gerald Ratner, l’ex capo di un impero di gioielli che fallì dopo aver scherzato nel 1991 sul fatto che alcuni suoi prodotti economici erano una “spazzatura totale“.
O come Michael O’Leary, patron di Ryanair, solito a definire “cretini ” le autorità e gli operatori aeroportuali ,”stupratori che applicano prezzi eccessivi“.
Ma il problema di Musk è che, negli USA, Tesla trova i suoi acquirenti nella parte progressista della popolazione, quella più attenta all’ambiente, che vota democratico. Così come nel Regno Unito vota per i laburisti al governo, ora nel mirino del patron di Tesla.
Elon Musk è diventato un peso? Di certo non aiuta…
Tutto questo può riverberarsi sulle vendite di Tesla? Il FT sostiene di sì, citando i monitoraggi di Shahar Silbershatz, capo di Caliber, società di intelligence di mercato che monitora quotidianamente le intenzioni di acquisto di Tesla. Secondo l’analista i numeri sono in costante calo da novembre, data del putiferio scatenato dal tweet antisemita.
È ovvio che non può essere solo una controversia di questo tipo e determinare le vendite di un marchio automobilistico, ma di certo la super-esposizione di Musk non sta aiutando l’immagine di Tesla. Pesa il fatto che la concorrenza si è fatta più aggressiva e che in molti Paesi le vendite di elettriche sono stagnanti. Ma proprio questi venti contrari dovrebbero suggerire a Elon atteggiamenti più prudenti.
Lui però si è messo in testa di contribuire personalmente al rilancio di X e per farlo alza sempre più la voce, con tweet sempre più provocatori. Può essere che i suoi 193 milioni di follower gradiscano. Ma c’è da chiedersi se funzioni anche tra chi deve acquistare le sue auto.
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Se all’orizzonte vedi un matto che è totalmente contro le auto elettriche con il rischio che diventi presidente degli stati uniti e tu possiedi un’azienda che produce auto elettriche FATTELO AMICO il prima possibile, e con tutti i mezzi possibili.
Da un punto di vista drammaturgico, compreso il Cybermansarda regalato all’amico ceceno, tutta questa storia è semplicemente sublime.
La drammatica e progressiva caduta negli inferi, personale e professionale, di questo eletto, prima divino e poi sempre più luciferino…
Ci sarebbe materia per una tragedia greca in piena regola. 🤭😇
Proprio oggi mi sono dovuto confrontare con questo dilemma. Il Corriere titola che il sanguinario ceceno Kadyrov ringrazia Musk per il Cybertruck appena ottenuto (chissà come), sul quale ha pure installato un mitragliere. Mi son detto che mai più avrei acquistato una Tesla. Poi sono ritornato al sito del Corriere accorgendomi che il termine regalo era stato successivamente alla mia prima lettura virgolettato. Morale, si sono inventati che Mish avesse donato il veicolo Tesla a quel delinquente. Allora mi chiedo quanto sia dovuto al rincoglionimento di Musk causato da stress e droghe e quanto venga supportato dai media.
come avevo già scritto è pericoloso tanto quanto Trump se non peggio, filoputiniano fino al midollo, qui il regalo al suo grande amico il macellaio ceceno: (altro che comperare Tesla!)
https://x.com/i/status/1824817350404620460
Ho sempre detto che è uno psicopatico, pericoloso anche, incita alle rivolte, filoputiniano, trumpiano, se anche avessi pensato di comprare una Tesla, al solo pensiero che una parte dei soldi gli vanno in saccoccia… Brrrr. Veramente un personaggio ambiguo e pericoloso per le democrazie.
Ma ha anche dei difetti 🤣
Ero un buon ammiratore di Musk fino a un po’ di tempo fa, adesso si è rincoglionito, mi stupisce questo, con Tesla, Spacex ecc..era da considerarsi un innovatore, un futurista, ma sta perdendo simpatie eappoggio di chi vedeva in lui un sognatore. Peccato
Sappiamo benissimo che Musk ha un portafoglio di aziende ven diversificato. Basti citare SpaceX. Molto probabilmente ha fiutato che la sua avventura con Tesla per vari motivi sta per arrivare al culmine di quanto lui poteva dare in termini di innovazione e sta diventabdo inviso agli azionisti per questo. Si starà preparando la strada a mantenere o rinforzare gli accordi commerciali col governo statunitense per le altre sue aziende dive evidentemente vede un maggior margine di profitto; il collegamento più diretto che mi viene in mente è SpaceX con NASA, ma non ho approfondito le potenzialità delle altre…
È ancora più semplice: FT appoggia i Dem.
Sostegno elettorale del FT alle elezioni statunitensi
2008 — Barack Obama (Partito Democratico)
2012 — Barack Obama (Partito Democratico)
2016 — Hillary Clinton (Partito Democratico)
2020 — Joe Biden (Partito Democratico)
Io credo che più che sulle vendite il Financial Times fosse preoccupato su quanto l’atteggiamento e le posizioni politiche di Musk si possano ripercuotano sull’andamento dei titoli di borsa, che a dispetto di quanto si possa pensare, spesso non rispecchiano le vendite del prodotto.
FT appoggia i Dem.
Sic et simpliciter.
Io quando penso al prodotto di una azienda non penso al suo CEO.
Penso che il prodotto lo fanno le migliaia di dipendenti.
Il CEO è fondamentale. E nella storia di Tesla è stato più fondamentale che in altre realtà.
Ma quando guido la macchina, quello che sto guidando è il lavoro di chi l’ha realizzata. A loro devo la mia soddisfazione (o meno). Con loro ho a che fare se ho problemi.
Loro hanno potuto fare quello che hanno fatto perchè il loro CEO è riuscito a mantenere viva l’azienda e nel caso specifico ha difeso in modo ferreo il suo plan e la sua visione.
Una Tesla è diversa da tutte le altre auto proprio per questo. E lo è nel bene e nel male.
Ma le skill “tecniche” non sono mai state in discussione su Musk.
Ma ogni uomo è complesso.
Come ha citato anche Guido Baccarini in altro commento ci sono tantissimi esempi di “geni” con lati molto oscuri. Nessuno è perfetto.
Credo che Musk stia facendo un danno a Tesla ora? Sì. Perchè non sta facendo tutto per tutelare gli interessi della stessa.
Henry Ford ha rivoluzionato l’industria automobilistica ma nessuno (negli USA) ha mai pensato a non comperare le sue auto malgrado apertamente sonvenzionasse il partito nazinal socialista di Adolf Hitler (Gran Croce del Supremo Ordine dell’Aquila Tedesca conferita dallo stesso Adolf per “l’impegno della sua filiale Ford in Germania nel rifornire l’esercito nazista di mezzi blindati e nel donare tutti gli utili alla causa nazista” ed una sovvenzione di circa 50000 dollari al partito).
Premesso che come già ho scritto in altri commenti, Musk è un sociopatico (a cui aggiungiamo di supportare Trump e questo lo squalifica istantaneamente agli occhi di chiunque sia dotato di buon senso, che sia di destra o di sinistra), ritengo che i danni alle vendite siano tutto sommato limitati, ma che ci siano.
Alla fine si compra il prodotto. Certo, se fossi assolutamente indeciso (alla pari) tra due prodotti, potrei decidere di boicottare lui perchè lui, parliamo di una minoranza.
Churchill era un alcolizzato razzista, Madre Teresa di Calcutta andava a braccetto con i dittatori anzichè ripudiarli, Il premio Nobel per la chimica Haber è quello che qualche anno prima a Ypres permise di usare i gas tossici poi banditi dalle guerre, Walt Disney era misogino, razzista, megalomane… insomma, la storia è piena di personaggi che vengono ricordati per le cose buone che hanno fatto dimenticandosi completamente delle cattive: Musk ha l’indiscusso primato di avere fatto partire sul serio l’avventura delle BEV e avere tenuto in vita Tesla con il suo “carisma” le innumerevoli volte che è stata vicino al fallimento (vediamo Polestar o Lucid come vanno, invece), ora si dovrebbe fare da parte perchè il danno è superiore al beneficio, compreso alcune discutibilissime scelte industriali (il Cybertruck a danno di una segmento C in un settore dominato dalla Cina è un errore strategico che può fare soltanto un sociopatico megalomane, l’avventura Twitter-X si fatica a giustificarla anche pensando alla AI causa ritardi)
Esattamente. In pratica Musk ha sottoscritto una polizza di assicurazione.
Sicuro?
Dopo la diffusione dell’ intervista tra i due amiconi Musk & Trump su ” X ”
(dai contenuti fascistoidi inquietanti…per noi europei e per la stabilità di molti contesti ) francamente non credo che gli basti vendere qualche auto meno inquinante per soddisfare l’ elettorato più democratico ed interessato alla salvaguardia dell’ ambiente….
Sicuro… mai!
Panta rei 🙂
Mahh.
Farei lo stesso.
Se vince la Harris allora le rinnovabili, le auto elettriche la lotta contro le fonti fossili, proseguirà spedita.
Se vince Trump, non sarà così, ma Tesla sarà tenuta in posizione di privilegio.
Certo che da “divino” a “otelma” il passo è sempre breve… 🤭🤭🤭
AHAHAHHAHAH
Perfetta sintesi😄
Musk ha creato un brand (più di uno) e tanta tecnologia da zero adesso per il comparto auto penso paghi più lo scotto di non aver messo in commercio delle vetture di piu bassa gamma e di non aver rinnovato quelle attuali . Io personalmente la vedo così, cioè se il prodotto mi piace ed è valido lo prendo poi se l’azienda avesse come CEO il più grosso narcotrafficante del paese vabbè
Certo che Vai Elettrico non manca mai di cavalcare il click bait anti Tesla, eh?
Metà dei lettori ci accusano del contrario. Non le sfiora il sospetto che Vaielettrico riporti le notizie?
Ma questa non è una notizia. Al più è un “opinion piece” del Financial Time. Più realisticamente, semplicemente uno dei soliti “hit piece” del FT su Musk e Tesla.
O Vai Elettrico vuol mettersi a rincorrere tutti i pettegolezzi, per fare traffico?
La notizia è il calo delle vendite di veicoli Tesla. Determinare le cause con esattezza non è possibile perché non si può obbligare ogni persona collegandola ad una macchina della verità e a un taser a rispondere alla domanda sul perché non hanno comprato una Tesla. Quindi ci sono degli studi e degli analisti che fanno sondaggi e analisi appunto per determinare cosa ha provocato quel crollo. In particolare sono già state pubblicate diverse analisi, corredate da numeri, che mettono chiaramente in relazione il sentiment verso Musk e la propensione all’acquisto di Tesla dimostrando, numeri alla mano, che la clientela si è orientata su altro per colpa di Musk mentre altri hanno proceduto all’acquisto turandosi il naso. Se il metodo d’indagine non fosse “a prova di tribunale” sta pure certo che Tesla avrebbe già fatto causa al suo autore.
Quindi sì, i numeri parlano in modo chiaro della perdita di quote di Tesla nel mondo EV e le analisi svolte (che non sono opinioni ma inchieste basate su sondaggi) dimostrano che una parte della responsabilità è collegata a Elon Musk.
Se così fosse , quando era vivo Steve Jobs, visto il suo carattere difficile e lunatico, la Apple avrebbe dovuto perdere un sacco di vendite. Non mi pare sia andata così.
E vogliamo parlare di Bill Gates?
Non c’entrano nulla Bill Gates o Steve Jobs. Tu capisci che per un immigrato inglese o per un omosessuale in tutto il mondo, tanto per citare 2 esempi a caso, è moralmente difficilissimo acquistare una Tesla oggi dopo le esternazioni di Musk? Ma quando mai abbiamo visto qualcosa del genere con Jobs o Gates?
La differenza con le posizioni di Jobs e Gates era “di merito”. Se Jobs decide che Apple deve avere un ecosistema chiuso e non aperto non è pazzo, sta giocando una partita commerciale dove sa già che perderà una fetta di mercato (me compreso, mai stato fan del closed gate di Apple) ma fidelizzerà un’altra fetta di mercato su cui potrà ben lucrare (e lo fa alla grandissima). Stessa cosa Gates con la sua guerra (e successiva tregua) contro Linux, etc. Microsoft sa che se inserisce la pubblicità sul suo OS perde una parte di clienti ma pensa che gli extra guadagni la compensino. Ma le scelte di Gates e Jobs sono state sempre scelte commerciali, divisive quanto ti pare, ma nelle normali logiche di mercato.
Io non ricordo che Jobs o Gates si siano messi a parlare di cultura woke, false flag, abbiano condiviso in soli 6 mesi non so quante decine di post di pura disinformazione (per alcuni dei quali si è dovuto anche scusare pubblicamente), inclusi video della candidata alla presidenza Harris generato da una IA. Jobs è morto per un cancro collegato alla sua dieta fruttariana, io non so che “frutta” prende Musk ma credo sia parecchio dannosa pure quella.
Bravo Enzo. Aggiungo solo un piccolissimo particolare. Gates e Jobs non hanno mai comprato il più grande social del mondo usandolo poi come strumento di disinformazione globale.
Una risposta a Massimo che scrive: “Aggiungo solo un piccolissimo particolare. Gates e Jobs non hanno mai comprato il più grande social del mondo usandolo poi come strumento di disinformazione globale.”
Loro no. Ma ricordo un certo imprenditore del nord Italia che creò un impero televisivo per poi lanciarsi in politica…. e ottenerne vari vantaggi…. 🙂 Pare anche che gli abbiano intitolato un aeroporto (e ho ancora la nausea di questa cosa)
Poi mi viene in mente anche un certo Murdoch…
Ovviamente nel caso di Musk la discriminante è che ha un reach mondiale rispetto agli altri citati.
Speravo che si fosse già capito quanto sia pericoloso un “politico” o aspirante tale con il controllo dei mezzi per manipolare l’opinione pubblica.
Senza che nessuno se ne accorge Jobs ha fatto la fortuna di Android. Con le sue manie di marketing voleva limitare gli iPhone ad un solo gestore telefonico. Gli altri si sono buttati sull unica alternativa, all’epoca in stato embrionale: Android
Pettegolezzi? Il Financial Times è il più prestigioso organo di informazione finanziaria indipendente del mondo. E’ in edicola dal 1888 ed è considerato la voce della finanza globale di ispirazione liberal-conservatrice. Capire le notizie è il nostro lavoro. Non ci pare che sia il suo.
Il “pezzo” del Financial Times si intitola letteralmente “Why *I* no longer crave a Tesla”, e ha solo vaghi riferimenti e 1 (UNA!) sola percentuale in tutto il testo. E’ davvero la definizione di un opinion piece, o nello specifico di un hit piece visto il momento in cui appare. Come volevasi dimostrare.
La pensi come vuole. E’ un fatto che Tesla non stia vivendo il suo miglior momento, sia sul mercato sia in Borsa. Chiedersi il perché ha molto senso. Continuare questa discussione no. Buona serata.
Aspettiamo la vostra news sulle vendita EV in Europa nella prima metà del 2024 allora. Quella sarà una notizia, con dei numeri addirittura.
Già fatto, oltre un mese fa…https://www.vaielettrico.it/crescita-finita-per-lelettrico-in-europa/.
Forse le è sfuggito, ma le ricordo che pubblichiamo articoli tutti i giorni, da sette anni.
Pardon, mi riferivo ovviamente al prossimo traguardo istituzionale, terzo trimestre e quindi fine settembre.
Pubblicare sempre tutti i giorni va benissimo e vi fa onore, finchè sono notizie e non pettegolezzi. Altrimenti sarà pure interessante per il marketing, il SEO, etc., ma meno per i lettori in cerca di informazioni.
Probabilmente lei ha comprato una tesla o e fan della stessa. Fa sorridere ancora sta cosa del “compro un oggetto e difendo a spada tratta l’azienda e il proprietario”, vi entra il meccanismo in testa al dover giustificare l’acquisto fatto come se l’ azienda fosse la vostra. La maggior parte delle volte per queste aziende gli frega e no del compratore, finché va tutto bene allora siamo amici, se incominciamo le magagne allora si inventano mille escamotage per dartelo in quel posto. Vi ricordo sempre, che sono “loro” che devono baciare i piedi e mettere il tappeto rosso a chi compra questi prodotti e non il contrario.
Approfittando anche di questa situazione (ovvero di uno spirito anti-Musk), mi viene in mente un’idea (e qui aspetto il feedback del buon @Guido ): se domani mattina un produttore statunitense (Ford, GM, Stellantis, Rivian …) decidesse di rendere il suo firmware open source e creasse una community per lo sviluppo congiunto credo che tanti sviluppatori si unirebbero al progetto per aiutare a sviluppare software di qualità superando in brevissimo tempo Tesla. Il progetto potrebbe essere suddiviso in 2: una parte core che riguarda le funzionalità di base (quindi ottimizzazioni inverter, motore, etc.) dove l’approvazione degli sviluppi e delle patch dovrebbe essere approvata dal mantainer del progetto (ovvero dalla casa madre) mentre una parte “open”, una sorta di marketplace, dove lo sviluppo sarebbe più libero (ad esempio per strumentazione digitale, illuminazione interne, effetti sonori, localizzazione remota, comunicazioni v2v, integrazione con librerie di terze parti, diagnostica onboard, etc.) consentendo agli sviluppatori di poter creare proprie versioni anche senza l’approvazione della casa madre. Proprio lo spirito anti-Tesla o se vogliamo di sana competizione potrebbe portare i possessori di veicoli non Tesla (ma, perché no, anche i possessori di veicoli Tesla) a partecipare davvero numerosi allo sviluppo.
Nota tecnica: so che i veicoli che hanno Android Automotive o Android Auto possono già contare sul marketplace di Android ma manca tutta l’integrazione forte con lo specifico modello di auto e col suo hardware, qui c’è tutto lo spazio per lo sviluppo di interfacce che si posizionano a metà strada tra Android Auto e il firmware “core” dell’auto che sono in grado di sfruttare al meglio l’hardware (purché “connesso”) di cui l’auto è dotato.
Non credo siano pronti a fare un passo del genere. Sono ancora al passo precedente
Infatti non mi illudo … ma sarebbe qualcosa che, se fatto bene, funzionerebbe alla grandissima … avrebbero gratis a disposizione i migliori sviluppatori del mondo che, da appassionati di informatica e dell’auto, darebbero un boost (e un hype) incredibile alle loro vetture, Tesla diventerebbe la preistoria in meno di un anno …
Certo ma per passare a software open source devono essere predisposti al fatto che in caso di successo lo stesso software (o almeno la base open) possa essere integrato anche nei veicoli della concorrenza. Avendo visto cos’è capitato in campo informatico fare questo passo non è banale, occorre rivedere tutti i business plan aziendali, rifondare la cultura aziendale, avere una visione del futuro molto solida.
Sono pronti? Mi pare di no. Saranno pronti un giorno? E tra quanto?
Leonardo diciamo la stessa cosa, concordo pienamente. E’ pur vero che avendo la piattaforma in casa, pur correndo il rischio che gli altri copino, avrebbero un bel vantaggio competitivo. Mettendo loro il progetto ex-novo significa anche partire per primi e selezionare tra i fornitori di componentistica quelli che hanno firmware aggiornabili anziché chiusi, che adottano protocolli di comunicazione di un certo tipo, etc. Perché non basta mettere su tutto il circo a livello firmware se poi l’hardware del climatizzatore o dei fari “parla poco” e se ha dei driver con cui puoi fare solo 3 operazioni in croce. Dopotutto il vantaggio che i Google Pixel hanno sulla concorrenza è notevole, ad esempio gli aggiornamenti li beccano prima di tutti gli altri. Essere il “Google” di turno, ovvero essere colui che si inventa questo ecosistema software per applicarlo sulle proprie auto lasciando altri liberi di fare lo stesso significa avere comunque un vantaggio. Fermo restando che puoi anche tenerti un ambiente collaborativo ma chiuso, ovvero i tuoi competitor per usare il tuo ecosistema devono pagarti una licenza (dopotutto l’ambiente remoto per il mantenimento delle app e le comunicazioni OTA sarebbe il tuo).
Nello specifico non saprei se è migliore un proprio OS sul quale gira Android Auto o è meglio basarsi su Android Automotive e aggiungere un layer intermedio (probabilmente anche già previsto) per la personalizzazione spinta del firmware. Partire da Android Automotive potrebbe in effetti accelerare ulteriormente lo sviluppo ma non ho mai studiato il loro codice per capire se ci sono vincoli (sia tecnici che commerciali) a quello che propongo.
Uh. Questa è grossa e complessa Enzo.
Ed è anche utopica.
Ci sarebbe da parlarne un sacco. Provo a sintetizzare quali sono secondo me i problemi di un simile approccio.
1) Il controllo. Quanti livelli di code review e test per capire tutti i contributi? Guarda cosa accade con il kernel linux.
2) La qualità d’insieme. Nel senso di uniformità. Serve comunque un organizzatore. Uno che garantisca la UX e la UI. In un team sotto controllo hai il “potere” di farlo. In un team open che accetta contributi volontari è molto più complesso. (non impossibile. nulla lo è)
3) Il punto principale. La SICUREZZA. Non puoi in alcun modo permetterti anche solo lontanamente di rischiare che entri qualcosa che può portare la tua auto a fare una strage. Perchè poi c’è un problema nella catena di responsabilità. E nessuna casa lo ha mai accettato sino ad ora. E penso non lo accetterà mai. Perchè se fai qualcosa di open aperto ai contributi e accetti il contributo dannoso poi come ne esci?
Il punto 3 spiega la tua giusta osservazione sulle limitazioni di Android Automotive per gli sviluppatori esterni.
Meno importante ma pur sempre importante è l’impegno. L’impegno a mantenere un simile progetto.
Non a caso i grandi esempi di OSS hanno dietro privati che quindi pagano il core team. I più grossi contributor del kernel linux sono canonical, redhat, google e così via.
Android nasce in seno a Google. Chromium anche. Gli esempi sono davvero tanti.
Sulla sicurezza mi limito anche a citare i recenti supply chain attack..
Alla fine mi sono dilungato più di quanto volevo. Sorry.
Ma l’OSS è il mio mondo da praticamente sempre. 😀
Credo che alla fine il problema principale sia nel fatto che i produttori automotive non abbiamo di fatto la cultura aziendale necessaria.
Tesla l’ha fatto perché Musk in fondo arriva dalla cultura della Silicon Valley. I cinesi potrebbe farlo se l’Occidente glielo permettesse, ma ovviamente sarebbero ostacolati in ogni modo.
1. controllo: per la parte core (esempio: il “driver” che ottimizza i fari matrix led con l’auto in movimento) ci dovrebbe essere comunque una responsabilità della casa madre che dovrebbe avere per ogni componente un “dittatore benevolo” (… questa la capiranno tu e pochi altri …) che approva o no le commit request, etc.
2. La parte non-core invece dovrebbe essere totalmente free, ognuno può crearsi la propria build. Ovviamente la parte non-core può accedere solo a un subset di api della parte core, ovvero non può intervenire sui fari (se non quando sono in modalità welcome, quindi per la firma luminosa di benvenuto), non può intervenire mai sul motore ma può intervenire su musichette d’ambiente e tante altre cosucce simpatiche come l’integrazione con bot ai, software text-to-speech, etc. Per la parte non-core l’integrazione con la UI non sarebbe mandatory, ovvero massima libertà, ognuno nella sua auto fa quel che vuole e propone quel che vuole (un po’ come gli store delle app)
3. la sicurezza deve essere by-design, ovvero componenti progettati partendo proprio dalle esigenze di sicurezza. Per la parte core tutti i maintainer/owner dei progetti devono essere interni, solo i developers potrebbero essere esterni (oltre ovviamente agli interni). Per la parte non-core totale libertà, anche con possibilità di sideload al di fuori dell’app store. Ovviamente le api esposte per la parte non-core non devono mettere a rischio la parte core (ad esempio con attacchi ddos, etc.)
Tradotto per i meno tecnici: l’abs, l’ebd, il traction control sono funzionalità critiche dove gli sviluppatori possono proporre modifiche evolute per creare modalità di guida ad-hoc (torque vectoring, sand, mood, drift, etc.) e proporre queste modalità ai “responsabili” della casa madre (tutto tramite ambienti di sviluppo condivisi, gitlab, etc.). Queste modalità vanno esplicitamente approvate perché una modalità drift spinta magari funziona ma poi i braccetti dopo 3000 km cominciano a vibrare e quindi il fatto che tramite software i riesca a fare una cosa non significa che quella cosa è giusta, serve che sia approvata. Per le funzionalità sfiziose (lo scheduling del condizionamento e della ricarica, la firma luminosa dei fari, le musiche e l’illuminazione ambient, gli alert del meteo, autovelox e tutor, etc.), ovvero quelle funzionalità che non hanno a che fare con la sicurezza vera e propria del veicolo ma che al più creano disagi minori se non funzionano correttamente (e per giunta sono disattivabili in qualunque momento, disabilitando/disinstallando l’app), ebbene per queste non ci dovrebbe essere il processo di approvazione. Lo smanettone deve potersi fare la sua app in autonomia e averla immediatamente disponibile sulla sua auto e poi poterla proporre agli altri: tramite l’app store della casa madre oppure tramite sideload. Il sideload lo terrei per quei casi borderline, esempio stupidissimo: se io faccio una app che ha la voce troppo simile a quella di un’attrice, in un app store potrei avere problemi/noie ma invece tramite sideload molte meno perché alla fine diventa una distribuzione molto più circoscritta tra me e i miei amici. Questo, ribadisco, solo per il mondo non-core, per il core nessuna apertura agli sviluppatori (al massimo massimo ai preparatori con apposita licenza e invalidando la garanzia sull’auto, quindi se sei un preparatore e me lo dimostri e vuoi prepararti il motore accettando di perdere la garanzia allora potrei anche decidere di abilitarti ma solo sul tuo specifico motore).
Poi, come scrive Leonardo, i produttori di auto sono troppo dinosauri per portare avanti un progetto del genere, hanno una mentalità davvero preistorica rispetto a come si sviluppa oggi. Mi sorprenderei se vedessi realizzato un progetto così, non vedo neanche tra i cinesi una mentalità al passo coi tempi.
Sarebbe quello che è stato Android per gli smartphone.
Che dire? Vorrei tanto una cosa simile anche io. E sia tu che Leonardo che Guido avete esposto gli stessi dubbi sull’attuabilità.
Ad ora di “simile” c’è solo openpilot di Hotz (comma.ai) sebbene sia dedicato al fsd.
PS: sì, il riferimento al controllo da parte di un BDFL è una bella citazione! 🙂
Belle cose e tanta roba , ma io sinceramente non vorrei che pinco pallino inserisse nulla che non sia super controllato e certificato.
Da chi fa stress test in civersecuryt evita come la peste queste aperture con sistemi chiusi figuriamoci con sistemi aperti 😱😱
Un sistema chiuso non è necessariamente più sicuro di uno aperto, altrimenti Linux dovrebbe essere meno sicuro di Windows quando in effetti non è così.
Lo stesso sistema di Tesla è basato su Linux, la differenza tra open e closed è che open è “visto da più occhi”, poi è chiaro che in un sistema di produzione non metti l’ultima cosa scaricata da internet, ma prendi qualcosa di certificato e lo modifichi a tuo piacimento.
Open Source significa che tu pubblichi i sorgenti del tuo software, mentre testing e certificazioni sono on top.
Arrivo troppo tardi per aggiungere qualcosa di significativo a quanto avete già scritto voi (soprattutto Endyamar che per competenza tecnica specifica è ben più qualificato del sottoscritto programmataurus del cretaceo)
Sarebbe bello ma non lo vedo concretamente realizzabile per mancanza di interesse da parte dei produttori, la liquido così. Tecnicamente complesso ma con alcuni limiti invalicabili (le parti core proprietarie), sicuramente almeno avere API condivise tra tutti non sarebbe impossibile.
Almeno possiamo sognarlo…
Dopo 3 Tesla, recentemente ho acquistato BMW. Hanno contribuito le sue sparate ed il suo posizionamento politico fin troppo estremo.
Non dice se la BMW è elettrica!?
Ciao Leonardo, ovviamente elettrica il modello è IX 50
Eh, tanta roba! Ma che prezzo!
In ogni caso complimenti 🙂
Pagata meno di una Mod X
Claudio
Da estimatore Tesla, concordo assolutamente.
La fascia Model 3/Y ha un rapporto valore/prezzo (notare la scelta del vocabolo valore e non qualità) inarrivabile, la fascia Model X/S anche no. A parte le prestazioni, il resto non è assolutamente all’altezza del prezzo, il lusso è un’altra cosa.
Questo lo dico non essendo mai salito su una IX50 (ma feci un test drive di una IX3), a “fiducia”.
Ma se fa un buon prodotto per me se ne può andare in giro tutti i giorni con la maglietta con la svastica; guardo al prodotto fine a se stesso e non al pensiero del CEO.
È una sua scelta. Per me invece fa differenza anche se sono consapevole di essere una goccia nel mare
un po come se io venissi penalizzato al lavoro solo perchè non condivido le idee del CEO ; però il CEO da me fa proclami di sostenibilità a destra ed a manca ma io vado a lavoro con un’auto da 3 km/l…..la cosa non sta in piedi però apprezzo la sua coerenza se sceglie quel modus operandi…. attenzione che allo stesso modo non dovrebbe acquistare tantti articoli dal’abbigliamento, alla calzature ecc prodotti nell’estremo oriente (da moltissime blasonate aziende multinazionali) dove non vige l minima regola ne ambientale ne di rispetto dei diritti del lavoratore.
Due gocce , quando compro qualcosa guardo sempre il contorno e nel caso boicotto e vado su un altro prodotto.
Personalmente non lo ammiro affatto…anche per il modo sguaiato con cui a volte persegue i suoi eccellenti risultati (a spese anche di molti suoi -ex- dirigenti/dipendenti).
Molto della sua fortuna con Tesla dipende non solo dall’ appoggio alle BEV avuto in patria (con I.R.A.) ma anche dal contributo delle fabbriche nel mercato cinese (non proprio famoso per democrazia e rispetto dei diritti dei lavoratori).
Forse è per questo suo carattere impulsivo ed antisociale che tanto tiene ai programmi “Deep mind” e “Tesla bot”…
Nel caso si mettesse male .. ha sempre Space X con cui emigrare su Marte 😉🤣
Secondo la legge di Betteridge, la risposta dovrebbe essere “no”!
Se le idee di Musk influenzano i possibili acquirenti, cosa possiamo dire degli altri CEO?
Voglio dire, Musk dice quello che pensa e se ne frega dei commenti della gente, manie di grandezza aggiungerei.
Ma gli altri CEO che idee hanno?
Allora, perché prendere una Stellantis oppure una BMW, MG, etc etc?
Anzi, Stellantis, con il ricatto degli incentivi all’Italia, dovrebbe avere le concessionarie vuote.
O no?
Sì è vero, ma diciamo che Musk effettivamente riesce ad essere veramente di cattivo gusto. Nel suo caso vale troppo spesso il detto “avrebbe fatto più bella figura a stare zitto”.
Comunque concordo, i vari CEO sono forse più politically correct ma lo sono soltanto di facciata, e non per questo migliori di Musk.
Mi associo.
Se avessi dovuto acquistare l’auto in base alle doti umane dei vari CEO… non ne avrei mai acquistata alcuna!
Però è vero che, mentre degli altri CEO si ha qualche notizia giusto ogni tanto e, letta la sparata e mandati umanamente a ca*are, ritornano nel limbo, Musk è insopportabilmente in prima pagina quasi tutti i giorni.
Sappiamo che FT è schierato, quindi sembra di essere tornati ai tempi di …” non vado alla Standa perchè è di Berlusconi”…
E dici bene, infatti la Standa non esiste più. Normalmente i brand sono bravi a evitare di polarizzare la clientela, Musk invece …
Da Emiliano pieno di Coop (a Modena quasi monopolio per decenni), capisco pienamente la battuta sulla Standa (sullo schieramento del FT sorvolo, se penso al nostro IlSole24Ore mi intristisco).
Molti non sanno che il primo supermercato d’Italia, ovviamente Esselunga, aveva come socio di MAGGIORANZA un certo… Rockfeller, che da bravo patriota partecipò all’incarico del suo governo di diffondere il benessere in Italia per contrastare il comunismo: la pancia piena raffredda gli animi, pagare per gli alimentari meno di prima contribuiva, nel complesso, a soffocare venti rivoluzionari.
Io, da informatico, continuo ad apprezzare la parte software (non che la parte prestazionale e tecnica mi faccia schifo!) e l’apprezzamento prevale rispetto al deprezzamento dato da Musk: perchè prima era solo un sociopatico, ora è un sociopatico disinformatore che appoggia un irresponsabile razzista conservatore con aspirazioni da dittatore.
Per la prossima macchina (questa non ha ancora 4 anni), vedremo, tempus fugit.
È sicuramente un genio tecnologico, un pessimo politico ma aggiungo, un stupido manager esecutivo di azienda. Qualcuno a quel livello in qualsiasi azienda di astiene ad entrare in giochi politici che possono avere un impatto negativo sul business.
Sono proprietario di una seconda Tesla (la prima 5 anni fa) ma conosco molte persone che si rifiutano di comprare Tesla esattamente per quel motivo, cioè, Elon Musk.
Sta derivando dala missione iniziale di risolvere i problemi ambientali del pianeta.
Adesso ho un serio problema di coscienza di possiedere una Tesla anche se rimango convintissimo che nessun altro EV arriva (vicino) ad offrire quello che dà Tesla. Un vero conflitto d’interesse. Pazienza. Spero che magari un giorno il suo Board of Directors lo portano a comportamenti migliori ma a quel punto vedo come unica soluzione che si ritira della gestione di Tesla e nomina qualcuno molto capace. Magari l’ex Capo di VW con il quale aveva un buon rapporto.
c’è la somma della valutazione sulle sue auto e su di lui
con questi posizionamenti riesce a rendere papabili e non “snob” (nel senso accusatorio dei repubblicani, per cui sarebbe un male essere persone intelligenti o razionali) le sue BEV anche a clienti repubblicani,
cancella un po’ della loro ideologia contraria alle BEV; e come impresa riesce ad essere agevolato, o almeno non ostacolato, dai politici anche repubblicani
mentre dal lato “democratico”
questi consensi li ha già di default per la natura stessa moderna e a minore impatto ecologico delle sue imprese che sono temi sensibili; per le “sparate” perde consensi tra idemocratici, ma relativamente pochi, forse la valutazione sul prodotto è cosi positiva da sopportare un po’ di somma negativa ?
Non è che il FT è finanziato dai DEM se non dal deep state stesso?…no sono solo complottismi giusto. Belli sveglia che il mondo della propaganda da questo lato dell atlantico vi disegna un america che di fatto non corrisponde nemmeno lontanamente al sentore del popolo americano.
Vi ricordo che lo stipendio da 56 miliardi che dal popolino medio viene visto come uno scandalo, ma di fatto non ha nulla a che vedere nelo suo senso con il valore mometario bensì è una questione di potere decisionale, è stato supportato da una votazione DEMOCRATICA di chi aveva diritto di voto, ovvero da chi ci ha messo i soldi in Tesla e non dai fanboy pro o contra. mA se ve lo dice la TV che Musk è brutto e cattivo allora……
Condivido, sto per ordinare una model Y su cui non ho dubbi, ne ho invece, molti, su Musk viste le ultime prese di posizione francamente indifendibili; ogni volta che ne spara una mi viene voglia di rivolgermi alla concorrenza.
Diciamo che pesa anche solo per lo stipendio che gli devono dare da 56 miliardi… Non ho guardato se nel bilancio erano stati accantonati questi soldi o no
Non è “uno stipendio”, Tesla non dovrà tirare fuori 56 miliardi di dollari, sono stock options, si tradurrà solo il diluizione per gli altri azionisti.
E per te un controvalore di altri 56 miliardi sul mercato non avrà nessuna influenza sul titolo? Anche chi partecipa ad un adc tante volte viene diluito, quasi sempre con perdita di capitale.
Sì, certo che di ripercuoterà sul titolo, è conseguenza della diluizione.
A me basta( e avanza) l’appoggio a un ( discutibile) personaggio come Trump…e vedi assalto alle istituzioni americane…neanche in un film…c’è dx e destra!!
Certo non aiuta , ma sono convinto che non durerà a lungo .
Trump ha detto di voler stoppare le auto elettriche , ha fatto mettere in st by la fabbrica in Messico , stanno negando il global warming .
Elon è un genio tecnologico e uno stupido politico .Certo che i democratici hanno fatto di tutto per allontanarlo . Soprattutto quando non lo hanno invitato al convegno produttori auto elettriche .
Potresti aver ragione sulla stupidità politica, e sull’intelligenza ingegneristica. Potrebbe aver utilizzato proprio quest’ultima per dare una sonora lezione ai democratici che l’hanno sbeffeggiato davanti ai produttori storici. Voglio proprio vedere cosa tirerà fuori con le sovvenzioni a Trump. Alla fine i vincitori in questo momento sembrano essere big oil e la vecchia economia, sono proprio curioso di vedere se anche questa volta Musk riuscirà a cavarsi dai guai o se riusciranno a sbatterlo fuori dall’azienda per renderlo inoffensivo.
Uno come Elon Musk polarizza molto il pubblico in fanboy e haters. Ma a io avviso la polarizzazione del pubblico ricorda quella tra squadre di calcio, molto di pancia e poco razionale.
Chi decide di comprare o non comprare il suo prodotto dimentica, ad esempio, che le migliori opere di musica classica, pittorica etc sono state prodotte da gente per lo più sbandata, alcolizzata, sifilitica e chi più ne ha più ne metta.
Con questi presupposti la musica classica dovrebbe essere un tabù, salvo alcune eccezioni, non mi pare che lo sia, le opere sono da valutare indipendentemente dal carattere di chi le produce.
Elon Musk fuori da Tesla sarebbe come è stato con Steve Jobs fuori da Apple: rischio di fallimento in breve tempo dell’azienda.
Se Musk vuole appoggiare Trump sicuramente ha in mente un disegno che ancora non siamo in grado di vedere. Poi che il suo atteggiamento possa dare fastidio a qualcuno, va beh è prevedibile, non si può stare simpatici al 100% della popolazione.
Altrimenti, se dovessimo seguire il sentimento antiamericano che aleggia anche da noi per tutti i casini che hanno combinato all’estero, non dovremmo comprare più Tesla, Ford, Chrysler e, quindi perchè no, Fiat .
Apple non mi sembra se la passi male…