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Elon dice 400 km: è questa l’autonomia giusta?

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auto elettrica fuori budget
Qual è l'autonomia giusta per un'auto elettrica, con "il pieno" della batteria?
elon dice
(illustrazione Volkswagen Newsroom).

Elon dice 400 km, come minimo. È questa l’autonomia giusta per un’auto elettrica? Altri suggeriscono di accontentarsi di meno batterie e (e prezzo). Trovare la taglia giusta, per chi acquista un’auto elettrica, è un po’ come trovare il proprio centro dei gravità permanente che cantava Francesco Battiato…

Elon dice 400, l’Audi ribatte che tutte queste batterie…

Musk dice
Elon Musk, CEO di Tesla

Elon dice e fa. Per chi non lo sapesse di cognome si chiama Musk ed è il fondatore della Tesla. In settimana ha fatto parecchio discutere la sua decisione di togliere dal listino americano (in Europa ancora non c’è) la versione Standard Range del Model Y, la più economica. Il motivo l’ha spiegato in tre righe di tweet: “È ancora disponibile fuori listino, ma non penso che l’autonomia, in molte condizioni di guida, soddisfi ancora gli standard di eccellenza di Tesla“. Il range dell’auto in questione è omologato per 244 miglia (392 km), e ormai si sa che Musk ritiene che la soglia minima per le sue macchine sia di 250 miglia, un filo più di 400 km. Certo, le sue non sono citycar, ma tra i concorrenti c’è chi non la pensa affatto allo stesso modo. Come Markus Duesmann, n.1 Audi: “Oggi vai alla stazione di servizio e metti carburante, è tutto molto naturale”, spiega. “Con le auto elettriche devi aggiustare un po’ il tuo comportamento. Ma una volta che ti sarai abituato, penso che le dimensioni della batteria diminuiranno di nuovo, perché rendono le auto inutilmente pesanti e  costose. E inutilmente grandi“.

Elon dice
Markus Duesmann, n.1 Audi

Elon dice…ma noi come decidiamo?

Elon dice, Markus replica. Ma dove sta il nostro centro di gravità permanente quando dobbiamo scegliere che taglia di batteria comprare? Ovviamente dipende dalle singole esigenze. Se si viaggia per lavoro, macinando centinaia di km al giorno, è un conto. Se si gira solo in città e dintorni con percorsi brevi è tutt’altro. E poi: è la prima o la seconda auto di famiglia? Abbiamo la possibilità di una ricarica privata, a casa o al lavoro, per rifornire l’auto quando vogliamo? E poi: il dato di omologazione di un’auto elettrica è teorico, quale sarà la vera autonomia dell’auto nelle mie condizioni d’uso?

— Quanto fanno con un pieno le più vendute (e quanto costano) —

Modello Batteria (kWh) Autonomia ufficiale WLTP km Autonomia reale km* Prezzi da euro**
Renault Zoe 52 395 315 34.450
Smart EQ ForTwo 18 143 100 25.210
Tesla Model 3 55 430 335 47.990
Volkswagen ID.3 58 426 350 38.900
Nuova Fiat 500 42 330 220 29.900
Peugeot e-208 50 340 275 33.850
Hyundai Kona EV 64 449 400 43.400
Opel Corsa-e 50 337 275 32.400
Nissan Leaf 40 270 220 35.300
Renault Twingo Z.E. 22 190 130 22.950

*L’autonomia reale è tratta dal sito EV-Database.  **I prezzi sono al lordo degli incentivi statali e locali. 

Questa e altre considerazioni vanno fatte con cura. Scoprendo che c’è un senso in entrambe le affermazioni. Musk non parla a caso: l’enorme massa di dati che Tesla  analizza sull’uso reale, gli dicono che per auto come le sue 400 km è il minimo sindacale.  Pesa anche il fatto di vivere in un Paese come gli Stati Uniti in cui le distanze percorse sono in genere più lunghe rispetto all’Europa. Ma anche il n.1 Audi ha le sue ragioni: non si può approcciare l’elettrico con le abitudini maturate con benzina e gasolio. Se non a rischio di buttar soldi per batterie che ci serviranno solo in rare occasioni.

elon dice
(illustrazioni tratta da Volkswagen Newsroom)

Auto da 140 a 700 km e più di autonomia

E allora come trovare il nostro centro di gravità permanente? Unendo buon senso alle info di base di cui sopra. E scegliendo in un’offerta che va dai 140 km di autonomia della Smart EQ fino ai 700 e oltre della Mercedes EQS, in uscita quest’anno. E anche facendosi consigliare da chi l’auto elettrica la usa già da tempo. Il nostro collaboratore Paolo Mariano, per esempio, è alla sua seconda macchina a batterie, una Volkswagen ID.3 dopo una e-Golf. E ha le idee chiare in proposito: “Non sogno auto con pacco batteria da 200 kWh, ma piuttosto auto con batterie da 50 kWh che pesino la metà e occupino un terzo dello spazio”, ha scritto. “Non immagino un futuro in cui sarà possibile ricaricare l’auto in pochi minuti. Ma piuttosto uno in cui non dovrò occuparmi di farlo, perché un software intelligente e un’opportuna infrastruttura lo faranno per me. Un futuro in cui la ricarica sarà possibile in qualsiasi parcheggio…“. Niente più ansia da ricarica e niente più nostalgia dei mille km con un pieno. E voi che cosa ne pensate?

 

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35 COMMENTI

  1. Nel mio caso specifico, credo che il taglio batteria migliore per le mie esigenze sia a cavallo dei 60 kWh. Se vai tranquillo ne fai oltre 400 di km, se ho bisogno di viaggiare veloce circa 300 fatti a 130 kmh.

  2. Più autonomia significa ,meno sbattimento a cercare colonnine e meno tempi persi per l’attesa di una ricarica decente. Più autonomia significa meno cicli di ricarica e in teoria meno stress per la batteria che si conserverà meglio. Più autonomia,significa che pure con metà carica rimasta, si può organizzare una gita al volo in un buon raggio d’azione senza troppi problemi o più probabilità sopperire ad un imprevisto urgente

  3. Elon dice…ma è elon, alone , lone.. o cosa.
    Troppi studi meccanicio .lngegneristici. Pochi quelli antropologici e psicopatologici. Ce chi dice e chi se ne frega.
    Perché abbiamo bisogno di divinità laiche e false.
    Finirà non bene.

  4. Le auto elettriche di oggi sono come il Motorola di 25 anni fa rispetto ai cellulari attuali…care e con prestazioni mediocri…

  5. Batteria da 15/20 kW , + motore termico da una trentina di kW che fa da generatore nel caso si scarichino le batterie

  6. 400 km direi che sono sufficienti per la maggior parte. Anche il fatto di non caricare ogni giorno ha il suo valore.

    Unica cosa è che servirebbero almeno 300 km invernali ai 110…

    Presumo taglia idonea sarà una 60 kWh quando peserà e costerà meno.

    Per ora però già molti con batteria dai 40 kWh in su possono sfruttare appieno le auto già presenti a prezzi non eccessivi

  7. Evitiamo le colonnine, costruire auto con batteria intercambiabili alla sosta dal benzinaio!!! Vai lasci la batteria scarica e contestualmente ne montano una carica!!

    • E già ststo valutato diverse volte e non sembra una buona sceltase non per gli scooter , dove uno si porta la batteria a casa. Per l auto è diverso, al di fuori che tutte le auto dovrebbero avere lo stesso pacco batterie esiste il grosoo problema di bullonare , sbullonare , connettere tubi acqua di raffereddamento batteria , connettori ad alta potenza e connettori di segnale per la situazione veicolo magari 10 volte alla settimana .
      Ipotizziamo 5 Minuti per lo Swap e abbiamo davanti 3 macchine ci mettiamo meno a fare una carica rapida ad un supercharger
      Inoltre se andiamo tutti al mare , siamo sicuri che il benzinaio al mare ha tutte le batterie per il rirorno ?

    • Abbiamo risposto a decine di lettori con la sua stessa idea: lo scambio rapido di batterie fu inventato anni fa da un’azienda israeliana che si chiamava Better Place Battery. Sostituiva la batteria in 3 minuti con un complesso impianto robotizzato. Fallì dopo due anni. E le spiego perchè: a)una batteria auto pesa fra 3 e 5 quintali, è grande come un armadio, è integrata al telaio ed è un oggetto da maneggiare con molta attenzione. Quale benzinaio può attrezzarsi a farlo? b) è la componente più tecnologica, esclusiva e importante di un’auto elettrica: nessuna casa auto è disponibile a standardizzarla perchè significherebbe rinunciare all’identità dei suoi modelli. c) i costi per lo stoccaggio delle batterie scariche o in carica sono enormi: grandi capannoni, allacciamenti a potenze di qualche megawatt, immobilizzo finanziario (ogni batteria può costare fra 5 e 15 mila euro). Chi paga?
      Provi a ragionarci su e capirà che è molto più semplice attaccarsi a una colonnina

      • Io quando ho visto il concept fiat 120 ho pensato che è cosa buona e giusta. Fin che si ragiona con le proprie tasche (ognuno le proprie) è corretto e rimarrà come dice Lei. Quando invece si ragionerà per l’utilità di tutti si faranno case specializzate in costruzione di batterie (che faranno tesoro e svilupperanno quanto già fatto fino a quel momento) e altre nella costruzione di auto. Fare tutto vuol dire fare tutto come viene…..fare una cosa vuol dire farla bene! Quindi avere auto di qualità dove non volano via gli alettoni e batterie intercambiabili che si possano manutenere e caricare anche la notte con potenze assolutamente NON di megawatt mi sembra uno scenario intelligente …..ma si sa la logica del mercato spesso non segue la logica delle “best practices”

        • Mi spieghi perchè, secondo la sua filosofia, non è mai nata un’azienda che fa solo motori termici? Ci sono invece molte azeinde che fanno solo i componenti chiave delle batterie per auto, cioè le celle. Cito Panasonic, LG, Catl, Sk innovation e potrei continuare. Ogni casa automobilistica progetta poi il pacco batteria, assemblando centinaia o migliaia di celle secondo le proprie esigenze. Le celle vanno collegate tra loro e il pacco batterie gestito e integrato con gli altri sistemidi bordo. Una batteria mediamente “contiene” 50 kWh di energia. Venti batterie fanno 1.000 kWh, cioè un Megawatt: notte o giorno che sia, questa è la potenza necessaria a ricaricarle. Ripeto: le sembra roba da benzinaio? La Fiat 120 (che è solo un concept per il momento) non ha il pacco batterie intercambiabile, ma solo la possibilità di inserire a richesta un modulo batterie supplementare a noleggio per aumentare l’autonomia nel caso di viaggi più lunghi. Infine: cosa c’azzeccano gli alettoni che volano via?

          • Quando è stata presentata la Mustang mach e il signore della Ford ha fatto la stessa battuta che mi sono permesso di riprendere alludendo ai difetti delle Tesla, maniglie che si bloccano cavi che non si sconnettono eccetera. Mah non so per il resto vedremo come andrà a finire chi vivrà vedrà. Una buona serata a Lei e a tutti i gentili lettori del forum.

  8. Elettrico dovrà essere il futuro se le future generazioni vorranno vivere su questo pianeta ,ma penso che ci vorranno ancora almeno 5/7 anni per avere auto elettriche accessibili come costo e performanti per autonomia , in attesa ibrido con piccolo motore termico per caricare la batteria in caso di necessità.

  9. Oggi bisogna trovare dei compromessi tuttavia sono convinto che quando (tra 10 anni?) le batterie avranno costi, peso e ingombro molto più contenuti la taglia di 200kWh sarà considerato un minimo sindacale per viaggiare sereni.
    50kWh invece lo considero già oggi il minimo sindacale per una seconda auto da usare in città e dintorni. Apprezzo auto come la mini elettrica che è prestazionale ma i suoi 33kWh mi sembrano pochi anche se è una seconda auto.

  10. Se i dati che ha Musk dicono che i 400 km di autonomia son necessari, direi che ha ragione. Per l’Italia magari potrebbero bastare anche 300/350 per una prima auto; ovvio che per la seconda ne bastino meno. Piuttosto mi dà fastidio che le autonomie indicate dalle case sono sempre assolutamente non realistiche. Non ho mai visto un mezzo di trasporto rispettare quel che veniva indicato. Non sarebbe il caso di far testare i nuovi veicoli (tutti ovviamente, non solo gli elettrici) ad un ente terzo che li testi in condizioni reali?

    • Paolo, le autonomie nel ciclo WLTP sono realistiche. Semplicemente l’autonomia nel ciclo WLTP non equivale all’autonomia a 130 km/h, magari con temperature sotto zero…

      • Realistiche si, ma se nel ciclo combinato, diciamo della e-corsa, dei 337 dichiarati ne fai 275, una certa discrepanza c’è. Ripeto, è in ogni veicolo e lo so, ma proprio per questo non mi piace. Troppo “facile” parlare di autonomie in condizioni spesso irripetibili nell’uso quotidiano. Dicevo in generale; è pacifico che all’estremizzarsi delle condizioni cambi l’autonomia, anche drasticamente

        • I consumi indicati dalle case in base ai parametri WLTP sono realistici utilizzando l’auto alle condizioni date. E spesso capita di ottenere autonomie anche superiori. Come avviene in statistica, a ogni media corrispondono singoli numeri molto diversi. A nostro parere è apprezzabile l’idea di Citroen (ma anche Renault) che mette a disposizione un simulatore on line per verificare l’autonomia indicativa al variare di una mezza dozzina di parametri: https://www.vaielettrico.it/citroen-e-c4-simulatore-di-autonomia/“>Citroën e-C4, ecco il simulatore per giocare con l’ autonomia

  • Quello che contraddistingue il mondo dell’auto elettrica oggi come oggi è l’assenza di parametri standard:ognuno dice la sua,soprattutto nelle alte sfere dei mega-dirigenti,quelli -cioè-che hanno in mano i grandi marchi automobilistici mondiali.
    Ed in fondo è giusto così perché il mondo dell’elettrico è ai suoi primi vagiti e -come un libro dalle pagine tutte bianche-è ancora tutto da scrivere.
    Non esiste ancora un utilizzatore-tipo,non esistono ancora categorie di auto ben definite nelle loro caratteristiche tecniche,così come non esiste nemmeno un mercato dell’elettrico affermato e dai numeri significativi,tranne qualche caso isolato.
    Ma forse il bello dell’elettrico è proprio questo:si tratta di una terra quasi completamente vergine,tutta ancora da colonizzare.
    Inutile dunque allora cercare risposte definitive:oggi è il tempo della sperimentazione.

  • a Roma cominciano a esserci le colonnine , il problema è trovarne con un senso , pandemia permettendo
    nel mio raggio di azione trovo sensate quelle del centro commerciale parco leonardo a fiumicino
    incredibilmente sprovvisto il parcheggio della fiera di Roma , anche se è stato uno delle prime aree fotovoltaiche di Roma
    Via della Pisana ha da qualche mese la sua fast, forse perchè qualche pezzo grosso della Regione Lazio l’ha chiesta
    A chi piace il golf o il cinema , parco de medici , c’è pure il supercharger tesla oltre a enelx

    per quello che riguarda i 400 km di autonomia di Musk
    ok il kilometraggio ,secondo me, è giusto anche per l’Italia ..
    si spera che la massa rientri nelle statistiche Europee dei 35 kM al giorno
    alias una ricarica a settimana

    se poi, come risulta l’elettrico invoglia alla guida , nel week end aggiungiamo la gita fuori porta a buon mercato
    diciamo destinazioni nel raggio di un’ora di auto , altri 300 km , sicaricati in seconda fascia
    perfetto !
    due ricariche a settimana e siamo a posto , sempre che si trovino delle colonnine “sensate” di cui sopra o siamo tra i fortunati detentori di un box
    imho mancano all’appello i supermercati per le colonnine , sono il posto più sensato
    parcheggio metto in carica , vado a fare la spesa e ho il rabbocco di 20 kwh , potenze permettendo

    😀

    • Roma è una città di estensione enorme, sostenere che ‘cominciano ad esserci le colonnine’ è quantomeno impreciso… Altro discorso è dire: vivo vicino al raccordo e in questa zona ancora non me hanno portare a sufficienza. È chiaro che con una bassa diffusione e domanda, però, finora non era impellente la necessità di espandere in modo capillare la rete.

      • si , chi compra un’auto elettrica oggi
        deve avere un box
        io parlavo per quelli che vengono da fuori , fino a un anno fa i punti di ricarica erano molti di meno e in posti “impossibili”
        se vado a Milano , non credo di aver problemi
        e in prospettiva per quelli che non avranno un box

        le colonnine dovrebbero essere situate in punti dove le persone possono occupare il tempo , in maniera utile metre si ricarica

        per questo penso che il luogo ideale sono i parcheggi dei supermercati e centri commerciali

  • Scusi, a Roma ci sono zero colonnine? A Roma ci sono 200 punti di ricarica solo del circuito Enel X. Senza considerare quelle messe a disposizione dagli hotel. Oggi.

  • Sono d accordo che 400 km siano il minimo sindacale , potrebbero essere meno se ci fosse.un Rex tipo Mx 30 con il wankelino se arriverà .

      • Rex Range Extender ,piccolo motore a scoppio che in caso di problema di non poter caricare la piccola batteria ti riesce a portare a casa .(lo aveva la bmw I 3)
        Wankel , motore a scoppio a pistone rotante piccolissimo in grado di fare la funzione .
        Il progetto Mazda Mx 30 che prevede una batteria piuttosto piccola ,attualmente in vendita , prevedeva un piccolo Wankel come Rex ,speriamo arrivi .
        Penso di aver spiegato i tuoi dubbi

    • Dipende delle necessità di mobilità di ognuno. Per molti, la maggior parte, sono persino troppi, secondo me.

  • Vivo in Toscana e talvolta devo andare a Roma (ca 300 km), in centro. Parcheggi zero e colonnine, penso in futuro, pure. Impensabile ricaricare nella sosta. Colonnine fast e batterie che reggono bene la velocità di ricarica saranno la soluzione, imho.

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