Elezioni europee: cosa dicono i partiti su energia, elettriche e ambiente

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Elezioni europee, tutti i programmi dei partiti su decarbonizzazione e cambiamento climatico. La destra sposa tesi al limite del negazionismo, il centrosinistra in molti casi vuole accelerare sul Green Deal

Come si pongono i partiti che si sono presentati per l’Italia alle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno sul tema della decarbonizzazione delle attività produttive e dei trasporti? E della lotta al cambiamento climatico? Tra gli otto raggruppamenti in lizza, il confronto si gioca tutto sul “Green deal”, il grande piano in favore dell’ambiente, delle rinnovabili e dell’efficienza energetica.

I partiti di destra e di centro – con varie gradazioni – chiedono di rivedere gli obiettivi allungandoli nel tempo e addirittura ne contestano i fondamenti, mentre centrosinistra e Cinque stelle lo confermano a pieni voti o in alcuni casi ne chiedono un rafforzamento.

Il giudizio non è solo di Vaielettrico. Anche una associazione onlus come l’Italian climate network ha segnalato come per lo più il tema non sia al centro dell’agenda delle destre per le Elezioni europee.

Lo dimostra la “pagella” commissionata a una ventina di esperti e docenti universitari, denominata “Indice di impegno climatico”.

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, leader della formazione di destra Conservatori e Riformisti Europei

La pagella dei programmi per le Elezioni europee: bocciato “l’impegno climatico” delle destre

Bocciate le liste di centro e di destra (si va dal 2,3 della Lega al 4,9 di Azione). Promossi con votazione sopra l’8 Pd, Cinquestelle e l’Alleanza Verdi&Sinistra.

Ma vediamo nel dettaglio le proposte così come si possono leggere nei programmi elettorali per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo, cuore delle elezioni europee 2024..

Il programma di Fratelli d’Italia è una sorta di dichiarazione di guerra alle politiche di Bruxelles sulla lotta al cambiamento climatico. Nel programma del partito di Giorgia Meloni nemmeno fanno finta di nascondere il negazionismo climatico.

Come si intuisce già a partire dal titolo del capitolo che introduce il tema. Non si fa riferimento al problema ma ci si rivolge a una generica difesa dell’ambiente che fa tanto campo hobbit dei giovani di destra: “Difendere la natura senza eco-follie”.

La tesi è molto semplice e diretta: “Il Green Deal scritto dalla sinistra europea ci condanna a una decrescita infelice”. In realtà, se vincessero le destre, ad andare in indietro sarebbe l’Europa. Il programma di Fratelli d’Italia è tutto a favore dello status quo e una difesa dei fossili.

Basta leggere le proposte. Obiettivi climatici: devono scegliere i singoli Stati “compatibilmente con i modelli industriali e le specificità dei diversi contesti”. Peccato che solo poco prima, si sostiene che la competenza sull’energia dovrebbe essere assegnata alla Commissione e Parlamento Ue, con cessione di sovranità.

Passiamo alla mobilità elettrica: “Cancellare il blocco alla produzione di auto a motore endotermico dal 2035” e “sviluppare la filiera dei biocarburanti tutelando le imprese dell’indotto”.

Auto elettrica: le destre vogliono cancellare il blocco alla produzione delle endotermiche dal 2035

Molto lacunoso il programma della Lega, con un’unica proposta concreta nel programma: “Rivedere totalmente il Green Deal”. Ovviamente “in nome del buon senso”. In realtà, si vogliono smontare le politiche Ue perché prevedono “obblighi e penalizzazioni al continente meno responsabile del cambiamento climatico, condannandolo alla de-industrializzazione”.

Il riferimento è a Cina e a Stati Uniti responsabili rispettivamente del 30% e dell’11% delle emissioni totali contro il 7% dell’Europa. Scordando di dire che l’Europa ha inquinato per decenni ed è solo partita prima nelle politiche di riduzione delle emissioni.

Forza Italia si conferma la Democrazia cristiana 4.0. Nel senso che cerca di tenere dentro tutto. Prendiamo le politiche energetiche: si dice favorevole alle rinnovabili, poi sostiene di aver contribuito al rilancio delle estrazioni di gas naturale, ad aver promosso la reintroduzione del nucleare. E ha ricordato di essersi astenuta sul blocco delle vendite di auto a motore endotermico al 2035.

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I partiti di centro critici con Bruxelles colpevole di politiche di de-industrializzazione

A favore dell’atomo anche Azione, secondo cui “va garantito pari sostegno normativo e finanziario a tutte le tecnologie a bassa emissione, incluso il nucleare della migliore tecnologia oggi disponibile”. Anche per il partito guidato da Carlo Calenda va rivisto il Green Deal.

Stati Uniti d’Europa (Italia Viva, Radicali, Socialisti) si trova sulla stessa lunghezza d’onda delle destre per cui la lotta al cambiamento climatico deve “ispirarsi a un principio di ragionevolezza e gradualità”. Anche in questo caso nel programma si dice di voler evitare le de-industrializzazione e la decrescita e si indica nell’industria “il player fondamentale in un processo di decarbonizzazione”.

Elly Schlein, leader del Partito Democratico

Il centrosinistra conferma l’adesione al Green Deal e chiede che venga rafforzato

Il fronte più favorevole alle politiche di decarbonizzazione approvate finora da Bruxelles si apre con i Cinquestelle. Il “movimento” chiede anzi di accelerare in questa direzione, rivedendo il ruolo di gas e nucleare (al momento inseriti nel percorso di transizione con le rinnovabili).

E chiede una tassa sugli extraprofitti delle società energetiche con cui finanziare la crescita delle rinnovabili e fondi contro la povertà energetica.

Il Partito Democratico conferma la sua adesione al Green Deal e al rispetto degli accordi presi nelle conferenze internazionali Cop sotto l’egida dell’Onu. Si dice favorevole a incentivi per l’installazione di pannelli solari sugli edifici e alle comunità energetiche.

Soprattutto è favorevole “al superamento dell’unanimità in materia di politica energetica”.

L’idea “forte” per il dopo elezioni è rappresentato dall’Industrial Act, che sul tema decarbonizzazione deve “potenziare il Fondo per la Transizione Giusta e il Fondo Sociale Europeo, per finanziare processi di formazione in lavori green e aumentare l’occupazione di qualità”.

Netta la critica al negazionismo della destra: “Chi nega i cambiamenti finirà per subirli e farli subire ai più fragili”.

Infine, l’Alleanza “Verdi e Sinistra”. La proposta più forte è la creazione di un “Fondo europeo per gli investimenti ambientali e sociali di almeno 2.000 miliardi” da destinare a “investimenti green, trasporto pubblico ed efficientamento energetico delle case”, con maggiore attenzione alle famiglie più in difficoltà. Inoltre si chiede “un piano dettagliato per cessare l’uso di carbone entro il 2030 e di petrolio e gas tra il 2035 e il 2040”.

Interessante anche la proposta per “investire sul trasporto notturno ferroviario per ridurre l’uso di voli a corto raggio, con l’obiettivo di vietare i voli all’interno dell’Unione europea quando esistono alternative valide e sostenibili”.

Visualizza commenti (11)
  1. Questa è la triste realtà italica, inoltre se aggiungiamo che metà non andranno a votare (forse più, quindi vuol dire che non gli frega nulla qualunque cosa succeda) il quadro del nostro paese è a tinte fosche. Speriamo almeno in una riconferma dell’attuale composizione politica europea e che l’italia resti una anomalia modello Ungheria e parìa vari.

  2. ernesto grottaferrata

    avere il cervello ma non utilizzarlo: ecco a cosa/chi serve questo articolo..

    sinistra e ignoranti (m5s) buoni belli e bravi, tutti gli altri cattivi brutti e puzzoni..
    sapete che la propaganda dei film di don camillo era del dopoguerra?

    continuo a pensare che chi vi accusa di CREARE questo inutile dualismo abbia ragione.. però visuals non olet!

    PS: e la vostra controparte porro?
    formigli?
    vannacci?
    a questo giro niente?

    1. Guido Baccarini

      C’è qualcosa di errato in quanto scritto da Vaielettrico?
      Se sì, che cosa? Documenta.
      Se no, che vuoi?

    2. mario milanesio

      certo che ci va un bel coraggio,
      da sostenitore del governo e delle scelte energetiche del medesimo,
      a venire ad accusare Vaielettrico di faziosità,
      senza peraltro dimostrarla:
      qui viene riportato un report di un ente terzo, si chiama informazione, aggiungerei informazione elementare,
      sono descritti gli orientamenti di tutti i partiti politici che si presentano alle europee.

      vaielettrico documenta,
      LaVerità, i tg RAI, Libero, i giornali vicini al governo non fanno altro che urlare e mettere in giro fake news.

      ma i faziosi sono quelli di vaielettrico.

    3. @ernesto
      Chissà cosa intendevi con “ignoranti” perchè pare che siano il gruppo/partito/movimento con più laureati in parlamento.
      Ma capisco a destra sono buoni, intelligenti e soprattutto belli e profumati.
      Continuo a pensare che qua dentro fai soprattutto disinformazione.

  3. L’era dei fossili è al tramonto. I petrolieri lo sanno e fanno tutto ciò che è in loro potere per far credere che petrolio significa sicurezza e stabilità, mentre le rinnovabili sono roba da terzo mondo per via dell’intermittenza del sole e del vento. Bisogna lottare contro questi signori. Bisogna dimostrare inequivocabilmente che fare a meno dei combustibili fossili non significa peggiorare la qualità della vita delle persone, ma che anzi, si potrà entrare in un’era dove l’elettricità la si potrà pagare a singola cifra di centesimo di euro per kWh (o più).

    Bisogna spingere sulle rinnovabili a tutto spiano. Bisogna aprire fabbriche di pannelli fotovoltaici e buttarli fuori come una mitragliatrice, tappezzarli su capannoni, parcheggi, case, ovunque. E più si producono, più il loro costo di produzione, e quindi il prezzo di vendita, diminuisce. I pannelli hanno il vantaggio che una volta prodotti sono già in grado di produrre energia elettrica. Non hanno parti meccaniche (a parte quelli a inseguimento solare ovviamente), se ne stanno fermi e immobili a fare il loro lavoro. Non esiste niente del genere tra le alternative. Lo spazio dove installarli non manca, è la volontà che langue. Serve ovviamente mettere anche l’eolico ove possibile.

    Idem per le batterie. Servono impianti di produzione di batterie e del loro riciclaggio. Ogni casa dovrebbe avere un Powerwall, ogni fabbrica dovrebbe avere il proprio Megapack, ogni città dovrebbe avere il proprio Gigapack. E stoccaggio alternativo ove possibile, ovvio.

    Il nucleare? Sì, sì, fate pure, ma se anche dovessero iniziare i lavori di costruzione di un impianto nucleare DOMANI, qui in Italia, io non credo proprio che tale impianto sarà pronto per il 2035. Anzi, ho l’impressione che per il 2035, se le rinnovabili sono state piantate come si deve e le fabbriche di pannelli FV continuano a buttarne fuori a non finire, la maggioranza delle persone penserà che il nucleare sia irrilevante.

    Un’altra cosa: quando studiammo (brevemente) le centrali nucleari all’università, il nostro prof ci disse che negli anni ’60 – ’70 era frequente in Svizzera che quando annunciavano una nuova centrale subito le persone facevano la corsa ad accaparrarsi gli immobili negli immediati dintorni perché vivere vicino a una centrale nucleare era una cosa ambitissima perché forniva grandissimi vantaggi economici. Oggi questo sentimento non esiste più, anzi, è una cosa impensabile e incomprensibile, persino tra gli elvetici stessi. Crederò alla storiella che il nucleare è voluto quando ci saranno persone che saranno disposte a vivere vicino a una centrale proprio come volevano i nostri lontani cugini sessant’anni fa.

    Un’ultima cosa: a chi mi dice che tutto questo è troppo ambizioso, mi piacerebbe sapere cosa avreste pensato cent’anni e più fa quando Edison cominciò a sviluppare la rete elettrica per far funzionare le sue lampadine nelle case degli americani. Troppo ambizioso? Mai e poi mai l’elettricità verrà distribuita in tutte le case perché il territorio statunitense è troppo vasto? Non esiste abbastanza rame per creare i cavi elettrici per soddisfare la domanda? Oppure avreste obbiettato dicendo che tanto le candele per fare luce bastavano e avanzavano? Vi sareste persi il ferro da stiro elettrico, la radio, la televisione, il frigorifero, il personal computer nei decenni a venire.

    Certo che è troppo ambizioso! Anche costruire le piramidi era troppo ambizioso, anche costruire il Duomo di Milano era troppo ambizioso, anche progettare macchinari che producessero vestiti per l’intera popolazione era troppo ambizioso, anche fornire acqua corrente a tutte le abitazioni quando i cessi erano delle buche per terra in giardino era troppo ambizioso, anche andare sulla Luna era troppo ambizioso, anche collegare ogni persona della Terra a Internet era troppo ambizioso! E abbiamo fatto TUTTO, nonostante i “ma” e i “se” e i “però”!

    Io dico, a mo’ di Frankenstein Junior, SI. PUO’. FARE. E sono fiducioso che si potrà fare indipendentemente dal governo in carica. Poi fate voi, io sono solo un due di bastoni quando la briscola è spade.

  4. Il problema non è cosa pensano di energia e ambiente ma cosa pensano di tutto il resto. Perchè si può avere una politica ambientale perfetta e applicarla ma se si è incapaci o analfabeti su tutto il resto, moriremo tutti entro 5 anni in un ambiente pulitissimo.
    BVisogna guardare l’insieme e votare il meno peggio.

  5. Esemplare questo articolo!
    Quelli che parlano a vanvera sono tutti in ordine di gravità o se vuoi in ordine di vuoto pneumatico.
    La matita non sbaglierà…
    Mi piacerebbe un analogo articolo su armi e guerre… ma vado fuori tema.
    Grazie.

    1. Oltre al parlare a vanvera (non faccio nomi) e al vuoto pneumatico (mi riferivo alle teste) ho dimenticato un terzo argomento di causalità, e sarebbe il foraggiamento dei “petrolieri”. Senza offesa…

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