Elettrico sì elettrico no, due lettori con esperienze all’opposto. Uno non tornerebbe mai indietro, l’altro l’ha fatto e spiega perché in 3 punti. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Elettrico sì / “Prima una Zoe, ora una Model 3: non tornerei mai indietro”
“Premetto che sono uno dei fortunati che può ricaricare a casa, ma in ogni caso dopo quasi 5 anni di elettrico (Renault Zoe prima e Tesla Model Y adesso) confermo che non tornerei mai indietro. Ma non per il risparmio o per l’essere ‘green’ (in famiglia abbiamo anche due scooter elettrici), ma per l’eperienza che il motore elettrico mi sta dando. Con buona pace dei detrattori dell’elettrico e degli ‘elettrocatastrofisti’, ognuno fa le sue scelte, io ho fatto le mie e dopo cinque anni ne sono molto soddisfatto. Grazie per il servizio che fate“. Fabio Creati
Elettrico no / “I tre motivi per cui ho fatto marcia indietro al diesel”
“Vi leggo con interesse e, dopo 3 anni di guida elettrica (Mazda Mx-30) sono tornato al Diesel (Jeep Renegade 1.6 Mjet). Perché? Di certo non perché non apprezzi la guida silenziosa, l’assenza di vibrazioni e lo scatto da fermo delle BEV, ma per 3 semplici motivi:
– aumento esponenziale delle tariffe di ricarica (Enel X passata da 40 a 80 € x circa 150 kW) e per me che non dispongo di fotovoltaico e è un salasso
– difficoltà e costo spropositato per installare una wall box nel box condominiale rispettando le norme (600€ di wall box + 600 € di progettazione+2.000€ di installazione)
– ansia da ricarica non tanto per scarsità di colonnine, ma per l’occupazione da abusivi, guasti/malfunzionamenti, indisponibilità perché in posizioni coinvolte da feste/sagre etc.. Spero in un futuro miglioramento dell’infrastruttura di ricarica e delle tecnologie degli accumulatori, più che con maggior capienza, con maggior velocità di ricarica sia DC che AC. Su quest’ultimo punto mi lascia perplesso il fatto che la maggior parte delle BEV siano dotate di OBC che non permettono di sfruttare i 22 kW disponibili. La mia Mazda per es. non ricaricava a più di 7 in AC“. Rocco Iudici
Risposta. La morale è che nessuno torna indietro dall’elettrico perché insoddisfatto dell’auto in sé. Anche se l’autonomia dell’auto scelta da Rocco oggi è ampiamente superata da tutto quel che c’è sul mercato, rendendo la vita molto più agevole. I 3 motivi elencati per tornare al diesel devono essere uno spunto di riflessione per tutti, anche perché sono in gran parte un male italiano. Le ricariche sono le più care d’Europa, installare una wall-box a casa è complicato e costoso e le colonnine sono spesso occupate da auto in sosta nel disinteresse generale. E a volte non funzionano proprio. Lavoriamo su questo, diventando un Paese serio.
- Quanto costa davvero sostituire la batteria di un’auto elettrica? Guarda il VIDEO di Paolo Mariano
Come si fa a pentirsi un’auto così pessima, batteria ridicola, senza possibilità di caricare a casa e ricarica DC a 50KW era un suicidio annunciato. Anzi che è riuscito a venderla
Eh già, non c’era nessuno che tornava indietro dall’elettrico, una settimana fa. Anche la morale fa ridere. Non è insoddisfatto della macchina solo delle prestazioni di autonomia che gli mettono ansia.solo il fatto che se hai un auto elettrica devi averne anche un altra per le lunghe percorrenze la dice lunga….col diesel non succede…ma si sa non si può discutere con uno che ha ragione e se sei nella ristrettissima cerchia di quello che hanno comprato una auto elettrica in qualche modo devi dirti che la tua scelta è giusta che sei un precursore. Con buona pace di Marchionne che di auto capiva evidentemente poco. Nessuno che commenta perché le elettriche usate valgono meno delle biciclette?
Ritengo che si sia discusso in maniera molto onesta e fattiva della cosa, soprattutto senza pregiudizi che Lei invece ha ed esprime. Lei comprerebbe mai una city car ad esempio una panda per fare viaggi lunghi? Probabilmente no ed e’ quello che invece ha fatto il signore per poi accorgersi di aver sbagliato. Su questo ed altri forum si e’ piu’ volte scritto che il non poter caricare a casa, soprattutto ora che i prezzi alle colonnine sono cresciuti, è un problema e quindi questa persona doveva valutare meglio l’acquisto. Su Marchionne stendiamo un velo pietoso, che riposi in pace. In merito al deprezzamento di queste auto, direi che è in linea con il deprezzamento delle auto termiche della fascia in cui sono (ne ho già comprate 2 quindi so di cosa parlo, io). Cmq il tempo è galantuomo e vedremo cosa accadrà nei prossimi anni.
Io suggerirei di optare per la. MX-30 R-Ev che a fronte di una autonomia di reali 85Km (la posseggo da 6 mesi) ha ricarica fino a 36Kw ora in DC e con l’adattatore AC per uso domestico carica a massimo 3Kw ora, per cui di notte senza wallbox si carica benissimo in massimo 6 ore da zero.
Nessuna ansia da ricarica, se non c’è la colonnina il rotativo produce corrente per alimentare l’auto e anche ricaricare la batteria. Usata come una ICE i consumi sono 3.8L/100Km e 17.5Kw/100Km, in media su 12000Km appena fatti.
E in città l’autonomia sfiora i 100Km. Ovviamente guidando con un po’ di sensibilità nel piede destro…
Vero che la Mazda non brilla con una piccola batteria e dunque autonomia ridotta e per conseguenza più ricariche.
Si vede che non ne ha venduto molto, come la Mini precedente che aveva gli stessi limitazioni.
Il prezzo delle ricariche mi sembra solo una scusa. Oggi ci sono tariffe più conveniente e soprattutto se uno va caricare presso i Supercharger Tesla dove tutti possono andare adesso.
Ma ci vuole un po’ di attenzione e cambiamenti delle abitudini.
Io consiglio a tutti Tesla, è brutto dirlo (per gli altri car make) ma sono avanti di 5 – 10 anni rispetto agli altri, soprattutto in piacere di guida ed efficienza.
A fine agosto 2023 ho acquistato una Model Y RWD tedesca con batterie LFP di BYD e dopo qualche settimana ho iniziato da stressare la coniuge per acquistare anche la Model 3 RWD (ovviamente) in quanto ha le batterie LFP.
Ma come?
Una settimana fa perculavate la giornalista che cercava i pentiti delle BEV, e adesso pubblicate la storia di un pentito?
Bah…
Comprare una mazda da 35 kW e usarla come prima auto è da masochisti
Del tutto comprensibili i punti 1 e 2 indicati da Rocco, anche se evidentemente il problema principale è aver completamente sottovalutato il fatto di non poter ricaricare a casa, mantra che qui su VE viene ripetuto di continuo ma che evidentemente non viene sempre ascoltato. Non c’entra nulla, invece, e mi pare un inciampo su un noto preconcetto, il fatto di non avere un impianto fotovoltaico, considerato anche che Rocco pare abitare in un condominio dove riuscire ad avere un proprio impianto è un fatto estremamente raro.
Al punto 3 mi pare invece di vedere:
• Di nuovo un collage di preconcetti sentiti in giro sulle colonnine: è vero che ci sono persone maleducate, colonnine mal mantenute e feste e sagre e che tutti, chi più chi meno, ci siamo imbattuti nel problema. Ma da qui a ritornare all’auto termica per questo mi pare davvero una motivazione debole.
• Una lamentela per la scarsa autonomia dei BEV, senza riconoscere di aver sbagliato nello scegliere un’auto sicuramente curatissima esteticamente, ma particolarmente scarsa da questo punto di vista… e qui ritorna il tema che l’auto elettrica va spiegata e chi la compra deve oggi informarsi meglio, dato che acquistare un BEV sulla base dei criteri con cui si acquista un’auto termica porta inevitabilmente a fraintendimenti, delusioni e ritorni alle auto termiche senza capire di aver sbagliato in partenza.
• Una giustissima lamentela, invece, sulla incapacità della stragrande maggioranza delle auto di sfruttare in pieno le colonnine AC da 22 kW (la maggioranza) a causa di OBC limitati. La stessa cosa vale purtroppo anche per le colonnine HPC: i BEV dovrebbero tutti permettere ricariche almeno 3C così da permettere anche ad auto dei segmenti da C in giù, che hanno batterie per natura poco capienti, di compensare la necessità di ricaricare con maggior frequenza mediante ricariche velocissime.
Le uniche auto, per quanto ricordo, a sfruttare completamente la ricarica a 22 kW erano le Renault Zoe e la Twingo, stranamente entrambe non più in produzione. I nuovi modelli, inclusa la decantata r5, hanno diminuito la ricarica. La Renault è stata di una miopia cosmica: se solo avesse aumentato leggermente la batteria della Twingo per raggiungere una percorrenza effettiva di 300 km, e fosse stata meno avida rivedendo il listino, avrebbe avuto una prateria come la 500 e la 600 che hanno motorizzato l’Italia tanti capelli fa.
Esatto. La cosa assurda è che la mia Twingo sotto il telaio ha tantissimo spazio libero, probabilmente 36 kWh di batteria ci sarebbero stati, se fossero stati bravi a farlo e mantenere un prezzo onesto ne avrebbero vendute a frotte
Fra l’altro, considerando quanto i costruttori si fanno pagare i BEV (con modelli di segmento B venduti a prezzi vicinissimi alle Tesla di segmento D!), potrebbero ben mettercelo un OBC da 22 kW, micragnosi e avidi che non sono altro! 🤬
Pensa invece la Volkswagen che le aveva fatte auto così con 36 di batteria e quasi 300 di wltp oramai 6 anni fa , ne avrebbe vendute a bizzeffe soprattutto a quel prezzo, ma non gli rendevano abbastanza a quanto pare …
Ansia da ricarica fa già ridere così
Io penso che il punto più “italiano” dei 3 siano le colonnine fuori uso, occupate abusivamente o legittimamente per sagre e quant’altro.
Non dico che nel resto dell’Europa siano sacre, ma questo scempio è tipicamente italiano. Mia figlia ha percepito un netto miglioramento viaggiando verso Slovenia e Croazia. Questo dovrebbe dare molto da pensare.
Sul punto relativo ai costi della ricarica pubblica nel breve periodo non ci possiamo fare niente, dovremo aspettare che il mercato si sviluppi in modo più sano: accadrà sicuramente, almeno finché restiamo in Europa, ma occorrerà eliminare un po’ di forze che si stanno impegnando a contrastare la diffusione delle auto elettriche.
Sul punto relativo alla wallbox avrei optato per fare la cosa in due passi successivi: il primo con l’installazione di una presa di tipo industriale da 32A, una richiesta che si può fare a qualunque elettricista, e avrei acquistato un caricatore portatile adatto all’uso continuativo (come il Juice Booster, costoso ma efficace).
Sul terzo punto, che dire, non farei la tara all’auto elettrica con la Mazda Mx-30 che era data con scarsa autonomia anche quando è uscita, quindi adatta solamente a chi non utilizza quasi mai l’auto per viaggi lunghi e soprattutto imprescindibile la possibilità di ricaricare a casa.
Ridicolo che una colonnina costi 600 euro e l installazione 2000.
infatti sono rimasto sorpreso anch’ io del costo, ho fatto fare 2 preventivi ma installazione,wall box + progetto e varie certificazioni sono circa 1400 euro
Ciao Marco. Come costo non sarebbe altissimo in sé (se il wallbox è di tipo smart e può, ad esempio, autoregolarsi in base ai carichi della casa, senza fare saltare il contatore). Peraltro le detrazioni per acquisto e installazione sono molto alte, mi pare l’80%.
Peggio ancora quando, in un box di proprietà, la presa della corrente è condominiale e non regge nemmeno un asciugacapelli. L’appartamento è lontano (condominio grande) e dovrei fare tirare una nuova linea (con nuovo contatore)… Dovrò tenere una ICE finché dura.
Con l’aumentare dei proprietari di BEV sono certo che una soluzione adatta a tutti i condomini si potrà trovare, piuttosto che un contatore dedicato ad una sola persona si può pensare ad un contatore collettivo in grado di reggere la ricarica di più veicoli con spese divise tra più condomini.
È per questo che la missione è scoraggiare il più possibile, perché se si formasse la massa critica le cose prenderebbero decisamente una piega diversa per chi volesse acquistare un’auto elettrica.
Ho appena installato la mia, 1150 euro. Una di quelle più evolute tra l’altro che capisce se c’è qualche elettrodomestico che ha bisogno di eneegia