Elettrico roba da ricchi, basta guardare dove vende Tesla…Stefano, un lettore, non vede maturi i tempi per auto a batterie alla portata di tutti. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Elettrico roba da ricchi, lo dicono i numeri
“Devo dire che l’auto elettrica mi incuriosisce e vi seguo da un po’ per capire se, come prossima macchina, potrebbe fare per me. Però bisogna riconoscere che al momento è un prodotto fuori portata per le famiglie con un reddito normale. Sono un libero professionista che viaggia spesso per lavoro nel Meridione. Mentre a Milano incrociare una Tesla è ormai frequentissimo, trovarne una a Napoli o a Bari è rarissimo, quasi impossibile. A meno che si tratti di un turista straniero. Non so se esistono statistiche per capire chi e dove compra questa auto che, da quel che dite, dominano nel mercato dell’elettrico. E, paradossalmente, vedo che vendono più delle utilitarie, che pure costano un occhio della testa. Grazie comunque per tutte le informazioni che da date“. Stefano Cozzi

Per il Sud servono buone auto da 20 mila euro. E questo è il vero progresso
Risposta. Le statistiche ci sono e ci dicono quali auto si vendono in ogni provincia. I numeri di Tesla confermano l’impressione del lettore: con l’eccezione di Firenze e Roma, le auto di Elon Musk si vendono quasi solo al Nord, a cominciare ovviamente da Milano. Nei primi 4 mesi del 2023 ne sono state immatricolate 5.290 e nessuna città del Sud figura tra le prime 15 (tabella a fianco). A Napoli ne sono state vendute 68, a Bari 41, a Palermo 23, molto meno di città molto più piccole (ma più ricche) come Brescia o Bergamo. Trento fa storia a sé perché è la provincia in cui si immatricolano molte auto destinate alle flotte aziendali. Ma noi continuiamo a pensare che, con tutto il rispetto per Tesla, il vero progresso sarà avere buone auto da 20 mila euro. Con una discreta autonomia (almeno 400 km) e dimensioni contenute (non oltre i 4 metri). Ma con uno spazio interno sufficiente per famiglie di 4-5 persone. Vedremo se i modelli in arrivo da Renault (la nuova 5), Volkswagen e Fiat-Citroen (qui) sapranno rispondere a questi requisiti.
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- Sull’auto elettrica circolano troppi pregiudizi (e qualche bufala come questa): il VIDEO di Paolo Mariano
Per favore, basta con il luogo comune “auto elettriche roba da ricchi “. In particolare le TESLA: la mia Model 3 costa più o meno come una BMW 320 o una MERCEDES Classe C. Non mi sembra che i tantissimi possessori d’auto simili siano milionari. La vera differenza è che da settembre 2020 e 35.000 Km ho speso in manutenzione ordinaria circa 50 €: filtri abitacolo e rabbocco liquido lavavetri. Quanto mi sarebbe costata una delle due auto a motore “preistorico ” di cui sopra? Definirei piuttosto le TESLA (Model 3 e Y) auto da benestanti. Su quelle più piccole, in particolare le utilitarie, non mi sento in grado di dare un giudizio.
Tutto vero. Ma comincia ad esserci un interessante mercato dell’usato di cui poco si parla ma che potrebbe essere una buona alternativa per l’ingresso nel mondo dell’auto elettrica.
Fino a poco tempo fa era possibile le immatricolazioni per modello e mese tramite il portale dell’automobilista.
Da un po’ di tempo non riesco ad accedere ai dati.
In ogni caso UNRAE mette a disposizione i dati https://unrae.it/dati-statistici/immatricolazioni?page=1
In particolare a livello provinciale per il mese di maggio 2023i dai per produttore sono questi https://unrae.it/files/13%20provincia%20maggio_6478a7c37eb9e.pdf
Il dato che guarderei è la quota in percentuale sto totale delle vendite per provincia.
Per dare un dato più realistico, però, andrebbe rapportato il dato assoluto al n. di residenti per ciascuna provincia.
Perché Roma figura come seconda, ma ha 4,3 mln di abitanti. In proporzione è come se ne avessero vendute 319 a Milano (anziché 550). Viceversa, se ne vendessero a Roma tante quanto a Firenze, in proporzione agli abitanti, a Roma ne avrebbero vendute 1.020.
Sono di padre siciliano e madre napoletana ed abito nel Nord: non vorrei scatenare i soliti luoghi comuni ma credo che, nella maggior parte dei casi, alla base dell’acquisto di una BEV ci sia soprattutto la volontà di muoversi nel rispetto dell’ambiente (e poi anche il risparmio, il piacere di guida e tutte gli altri vantaggi che conosciamo bene e che ci fanno “sopportare” una gestione della propria mobilità diversa da quella termica).
Devo però ammettere che la maggioranza di una parte della popolazione italiana non ha un grande interesse ecologico nella gestione dell’auto, spesso più uno status symbol che una reale necessità. Per carità, succede anche qui nel profondo nord, dove certe “tradizioni” (rimozioni di fap e valvole egr, installazione di componenti illegali, nonché rimappature di centraline, tutte azioni criminali che provocano emissioni pericolose e dannose, invalidando omologazioni ed assicurazioni) sono arrivate e presto adottate da chi deve compensare una carenza di virilità con un motore rumoroso e sporco, ammesso che una parte dell’universo femminile, nel 2023, possa essere attratta da questo tipo di automobilista deviato. Il tutto tollerato senza troppi problemi dalle Forze dell’ordine che, almeno qui, hanno altro (?) da fare, certamente non spostare gli abusivi termici della ricarica, dato che se li si chiama dicono che arrivano ma poi non si vede nessuno (poi magari dopo un’ora sono arrivati, ma ormai era inutile).
Le BEV sono di difficile elaborazione, almeno adesso, ed i rischi di lasciarci la pelle sono reali se non si sa dove si mettono le mani: mancano esperti e quelli che ci sono vengono assorbiti dal mercato e non si dedicano certo ad elaborazioni criminali, visti anche i costi delle auto (mentre per quanto riguarda i monopattini, di basso costo e voltaggio, esistono già organizzazioni e gruppi che trasformano questi mezzi in potenziali armi).
Dopotutto un’auto termica è relativamente facile da “truccare” (c’è più di un secolo di “esperienza”) e con una spesa minima si possono avere dei bolidi potenti, utili per impressionare altri ignoranti che credono che quello sia l’obiettivo della vita che li differenzia dai “povery”.
Poi, per carità, sicuramente ci sono coloro i quali, anche in località remote del Belpaese sono interessati alla mobilità sostenibile, ma visto che spesso, in certe zone, è meglio evitare di esporsi contro il pensiero dominante, anche se questo è potenzialmente delinquenziale, posso capire che ci sia, comprensibilmente, chi evita di farsi notare con idee “sovversive”…
A quel punto è comprensibile l’espressione di “auto per ricchi” per le BEV, acquistate da chi (e questo è successo anche qui quando c’erano i 10mila euro di contributo statale) non è per nulla interessato al settore ma cavalca solo qualcosa che può sembrare di moda…
-non vorrei scatenare i soliti luoghi comuni –
Direi che più che altro, leggendo il resto del suo intervento, lei più che scatenare i soliti luoghi comuni sotto sotto coltiva la tentazione di scatenare un po’grom contro qualsiasi povero disgraziato che per sbaglio dovesse ammettere di nutrire anche solo una tiepidissima forma di “passione automobilistica”. 😂😂😂😉😉😉
Conosco ed apprezzo *veri* appassionati che investono ingenti risorse in auto sportive e corrono nei rally ed in pista, nel rispetto delle regole.
La “passione automobilistica”, se si vuole usare poi il mezzo su strade pubbliche, va assolutamente controllata, per sé e gli altri, con quanto dispone il CdS. Sono perfettamente cosciente, vedendo certi mezzi in giro soprattutto nei piccoli paesi della mia zona, che non è così per tutti, compreso anche chi è chiamato, professionalmente, a vigilare sulle normative in vigore.
Tant pis, noi siamo virtuosi anche per questi qui…
E dopo la morte della Passione Automobilistica cosa dobbiamo aspettarci?
Il bando del sesso e degli insaccati? Tutta roba pericolosa che può causare patologie fatali!
Non esageriamo, chi desidera un futuro asettico privo di emozioni?
-Il bando del sesso e degli insaccati? –
Tu scherza, ma non scherzare troppo.
Una volta la punizione era l’olio di ricino, nel futuro distopico che evochi sarà il seitan crudo e la farina di grilli. 🤭🤭🤭
Io concordo sul fatto che la macchina elettrica sia per ricchi, perche la conoscenza, il saper valutare senza pregiudizio, avere una base su cui basare le proprie scelte, l’informazione … sono la piu grande ricchezza.
Questo non vuol dire che tutti automaticamente possono spendere 30K euro per una macchina perche purtroppo … senza bisogno di chiamare in causa l’auto elettrica … molta gente fa fatica anche a comprarsi una panda nuova che da listino di base costa quasi 15K euro.
Questo per dire che in italia oggi pesa molto di piu la disinformazione sull’auto elettrica di qualsiasi altra cosa.
Io non credo che a NApoli piuttosto che a PAlermo o qualunque citta si voglia non ci siano diverse migliaia di persone che possono permettersi il prezzo di una elettrica anche di alta gamma … non prendiamoci in giro.
Poi ci sta tutto il discorso che manca proprio la diffusione delle elettriche sulla fascia bassa.
La classifica rispecchia un fatto lapalissiano. Tesla vende di più dove ha i suoi store fisici. Ad esclusione di Marcianise (CE) che immagino copra Caserta e Napoli. Per questo mi sarei aspettato anche Napoli/Caserta in classifica. Magari si dividono la quota e non rientrano tra le prime nessuna delle due province.
No, vende dove ci sono più danè e dove è più facile (per questioni numeriche) intestarla ad una ditta per scaricarne i costi. E mettiamoci pure la meglio ramificata rete di ricarica.
Come un altro commentatore sono d’accordo sul target di 15mila euro ma con un’autonomia a 200km (come seconda auto, intanto). In questo modo si avrebbe un vero risarmio.
Si può fare ma prima bisogna cambiare la “testa” degli italiani.
Io ho portato un’amica in giro con la Niro 64 kWh e si è fatta venire l’ansia perché al ritorno non ho ricaricato fino al 100% mentre mia moglie sorrideva e la prendeva amichevolmente in giro.
Questa settimana sono andato in pausa pranzo con dei colleghi con la mia TEsla Model 3. abbiamo percorso 3+3 km. Al ritorno, la batteria segnava 32% (diconsi trentadue percento) e uno dei 3 colleghi era realmente agitato di non tornare al lavoro per tempo…. assurdo, assurdissimo! vedendomi ridere mi ha chiesto ” ma con l’aria condizionata.. siamo in 4.. non è che magari passa da 32 a 10 da qui al prossimo semaforo? sei sicuro?”
“Roba da matti” verrebbe da dire. 🙂
Al collega ansioso non serve una corretta informazione, serve EN gocce 😂
Se ci fosse veramente questa esigenza di auto elettriche a buon mercato, la dacia spring, che già ora si aggira sui 20k, andrebbe a ruba. Invece “vendicchia”, perché l’acquirente di auto elettriche sa che non si valuta solo il prezzo d’acquisto, ma anche le garanzie di durata nel tempo. Non sono le caratteristiche tecniche e il prezzo di acquisto che devono cambiare, bensì la mentalità dell’acquirente medio.
-la dacia spring … andrebbe a ruba. Invece “vendicchia”, perché l’acquirente di auto elettriche sa che non si valuta solo il prezzo d’acquisto, ma anche le garanzie di durata nel tempo.-
O forse, al contrario, se parliamo della Dacia Spring le garanzie di durata nel tempo vengono valutate molto bene… 🤭🤭🤭
E questo detto da uno che la Spring l’ha anche valutata…
non stiamo dicendo la stessa cosa?
Allora non ho capito dove voleva arrivare col suo intervento.
La spring anche a 20k euro è un furto legalizzato.
Costasse il giusto, e cioè occhio e croce poco più della metà, senza incentivi e con presa CCS, allora sì che andrebbe a ruba e io la comprerei subito.
Mia impressione chiaramente ma secondo me sarà sempre Tesla ad aprire il mercato delle auto elettriche sotto i 20’000 euro. Gli altri costruttori remano più o meno velatamente contro la transizione elettrica. C’è tantissima attesa per la così detta model 2… da quando uscirà ci sarà un ulteriore attesa di consegna di almeno un paio d’anni. E se i nostri maker occidentali continueranno a dormire si intrufoleranno le case cinesi, e direi anche giustamente!
Sulla fascia di prezzo più economica mi aspetto che ci arrivino più i cinesi (con allestimenti poveri).
Tesla mi aspetto che faccia di tutto per mettere la predisposizione per la guida autonoma in fascia 20-25.000 e se non ci riesce almeno con possibilità di upgrade hardware after market.
Secondo me c’é un secondo punto da tenere a mente, l’infrastruttura di ricarica.
Ad Affi hanno aperto il più grande Ionity d’Europa (non d’Italia) ci sarà una ragione. Magari a Palermo, a Bari, a Napoli NON c’é un’infrastruttura così diffusa.
Seconda cosa le tariffe elettriche pubbliche sono un pò alte questo limita l’acquisto a chi può ricaricare a casa.
Poi per cortesia “auto per ricchi” riferito alle BEV non si può leggere parliamo di 28000€ una MG4 standard (350 Km WLTP) e 38500€ per una Model 3.
Non saranno economiche ma per ricchi ne manca.
-Secondo me c’é un secondo punto da tenere a mente, l’infrastruttura di ricarica.-
Anche secondo me. Perché anche potendo ricaricare a casa viene sempre il giorno che una caricatina fuori casa ti tocca cercarla. E se attorno a te hai il deserto e lo sai…
Appunto. Anche io ho fatto sto pensiero ma vedendo che su due AC 22KW vicino casa uno è libero 99 volte su 100 e due 85 volte ducento ho detto OK i 65cent a KW ma se tutto va male la carico lì. Se ogni tanto capita non sarà la fine del mondo.
Ma se non vedevo colonnine per Km… un attimo di esitazione mi avrebbe preso.
NON CAPISCO PERCHE’ NESSUNO SI LAMENTA CHE NON RIESCE A COMPRARSI auto a benzina : BMW o mercedes o volvo o altro da 40.000 euro non potendoselo permettere economicamente ! vale solo per le elettriche ? meditate !
Facile: perché ci sono alternative più economiche senza scendere a forti compromessi.
Nessun complotto, nessuna dietrologia.
Sono di Lecce ma vado a spesso a Bari e vi posso confermare che le testa ci sono e sono anche tante!
In più di auto elettriche ne circolano tante!
“Ma noi continuiamo a pensare che, con tutto il rispetto per Tesla, il vero progresso sarà avere buone auto da 20 mila euro. Con una discreta autonomia (almeno 400 km) e dimensioni contenute (non oltre i 4 metri). Ma con uno spazio interno sufficiente per famiglie di 4-5 persone. Vedremo se i modelli in arrivo da Renault (la nuova 5), Volkswagen e Fiat-Citroen (qui) sapranno rispondere a questi requisiti.”
Io direi non più di 15 mila euro , d’accordo sui 4 metri , d’accordo 4-5 persone ( meglio 5 ) ma l’autonomia di 400km ti pesa 400 kg . Dovrebbero spingere sul contenimento del peso ( e in auto sui 4 metri secondo me il rapporto peso batterie/peso totale è importante ) mantenendo l’autonomia . Meno peso equivale a minore energia impiegata quindi autonomia maggiore.
Su una utilitaria 400 km di autonomia la batteria pesa molto meno di 400kg. E anche fosse, con un margine di 600kg per tutto il resto non è impossibile da ottenere.