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Elettrico per tutti, la mission di Enel X Way

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Elisabetta Ripa durante la presentazione di Enel X Way durante il GP di Formula E all’Eur.
Training Academy Varta

Elettrico per tutti: è la mission di Enel X Way, illustrata nella prima uscita dalla n.1 Elisabetta Ripa. La presentazione a margine del GP di Formula E di Roma.

Elettrico per tutti: “Dobbiamo rendere le EV convenienti”

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Lo staff di Enel X Waydurante la presentazione: a fianco di Elisabetta Ripa il n.1 per l’Italia Federico Caleno.

Enel X Way è la nuova società che il grande gruppo dell’energia ha creato a partire da aprile per raggruppare tutte le attività nella mobilità elettrica. La Ripa ha una grande esperienza nel mondo delle infrastrutture, avendo guidato a lungo Open Fiber (posa di fibra ottica). Non ha dubbio sul fatto che il futuro dell’auto (e non solo) sia nell’elettrico.”Il problema è capire quando questo sarà alla portata di tutti, ha spiegato. “È stato tagliato il traguardo di 20 milioni di EV vendute nel mondo e ormai se ne immatricola una ogni 3 secondi. Ma dobbiamo lavorare perché comprarle sia conveniente, considerando tutto il ciclo di vita. Senza dimenticare il tempo della sostenibilità, che per noi è centrale: le nostre ricariche, in 17 Paesi, avvengono tutte da fonti rinnovabili“. In Enel X Way lavorano 400 persone, che a regime diventeranno 600, con un’età media molto bassa.

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Elisabetta Ripa con il capo del Motorsport, Michele Cecchini.

Elettrico per tutti: auto, ma anche delivery, nautica e voli a decollo verticale

Di fatto con la creazione di Enel X Way il grande gruppo dell’energia esce dalla fase pionieristica per passare in una nuova epoca in cui le EV diventano di massa. “Il nostro obiettivo è fare leva su piattaforme digitali integrate, per abilitare e offrire servizi innovativi e flessibili che incontrino esigenze in continua evoluzione”, continua Elisabetta Ripa. “Aprendo così la mobilità elettrica alle varie fasce di mercato e a nuovi ambiti. Come, ad esempio, i servizi di trasporto merci e spedizioni nei centri urbani, la nautica o i sistemi di volo a decollo verticale”. I suoi collaboratori parlano di “phygital experience”, un’esperienza fisica e digitale integrata, semplice e conveniente. Questo almeno è l’obiettivo assegnato alla nuova società, che già oggi conta su 320mila punti di ricarica pubblici e privati, gestiti direttamente o con accordi di interoperabilità. Con punti di forza in quattro mercati: Italia, Spagna, Romania e Stati Uniti.

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Le ricariche ad alta potenza, la nuova fase di Enel X Way.

Entro l’anno 314 stazioni di ricarica con Volkswagen

La Fase Due di Enel nella mobilità elettrica si accompagna anche a un salto di qualità nel tipo di colonnine installate. Dopo un primo periodo in cui si è puntato soprattutto sulle colonnine in AC fino a 22 kW, ora il focus è concentrato sulle stazioni fast e super-fast, queste ultime in grado di ricaricare qualsiasi auto in un tempo compreso tra 15 e 30 minuti. È un progetto che in Italia è portato avanti in partnership con Volkswagen, con una nuova società e un nuovo marchio che verrà presentato in luglio. Già oggi sono state aperte le prime 40 stazioni, che dovranno diventare 314 entro l’anno, autorizzazioni permettendo. Il fornitore delle colonnine è un’azienda italiana, l’Alpitronic di Bolzano, la stessa scelta da Free to X per installare le ricariche HPC nella rete di Autostrade per l’Italia. Con potenze modulari: da un minimo di 75 a un massimo di 300 kW.

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10 COMMENTI

  1. Se l’elettricità è prodotta da fonti rinnovabili, come mai EnelX ha aumentato il costo delle ricariche HPC? Ricarica HPC oltre 150 kW: 0,85 euro a kWh, fino a poco fa costava 0,79 euro a kWh se non sbaglio, cosa succede, è aumentata la manutenzione dei pannelli fotovoltaici?

      • Massimo non ho capito. Se Eni fa 0,79, Ionity 0,79 e Tesla anche meno, perché Enel fa 0,85? Perché è questa la mia critica, gli altri hanno mantenuto i costi invariati (anche perché i costi di trasporto e tutte le altre voci non sono aumentati), Enel no, nonostante dichiara di produrre da fonti green. Tutti gli altri operano in perdita, possibile?

        • Visto che l’elettricità, da qualunque fonte provenga, è veicolata sulla stessa rete, il prezzo è unico ed è fissato sulla base dei prezzi di mercato. La certificazione che si tratti di energia da fonte rinnovabile si ottiene dimostrando che la quantità totale di energia elettrica venduta come green è uguale o inferiore alla quantità di eneregia rinnovabile prodotta direttamente o compensata dallo stesso operatore. Capisco che non sono meccanismi semplicissima, ma hanno una loro logica.

    • Caro Enzo: la risposta è qui
      https://www.arera.it/allegati/faq/faq_veicoli_ele.pdf
      https://www.arera.it/allegati/elettricita/schede/TariffePrezziRicariche_st.pdf
      Leggi con attenzione e capirai.
      In sintesi:
      -)gli abbonamenti flat di EnelX e Becherge NON sono aumentati e comprendono l’uso di dei sistemi di ricarica HPC
      -)i vari operatori ( A2A, Telepass, Tesla, ….) vendevano SOTTOCOSTO: quando possono/riescono vogliono avvicinarsi al pareggio.

      • Io non sono sicuro che gli altri vendono sottocosto, perché Ionity e Plenitude (Be Charge) fanno 0,79 senza colpo ferire: possibile vendano tutti sottocosto tranne EnelX? Intanto stesso Arera chiarisce che non ci sono sue linee guida sul prezzo perché è un mercato a libera concorrenza. Cito: “Per quanto riguarda le opzioni di ricarica pubblica (o, più correttamente, ricarica in luoghi accessibili al pubblico) è essenziale ricordare che, ai sensi della Direttiva Europea 2014/94/UE e del D.Lgs. 257/16, tale servizio si deve sviluppare in concorrenza e, pertanto, la determinazione dei prezzi finali del servizio di ricarica non ricade nella regolazione tariffaria dell’Autorità.”

        Ciò che è aumentato in questi mesi è il costo della materia prima, dell’energia, perché l’Italia la produce per il 42% dal metano che è aumentato di prezzo. Non a caso il mio fornitore di energia, che produce da fonti green, non ha applicato alcun aumento perché lui aumenti non ne ha subiti. EnelX che aumenti ha subito se produce da fonti green?

        • Le tariffe di ricarica sono il corrispettivo di un servizio. Si compongono di una parte fissa che comprende i vari oneri di sistema, il trasporto, l’allacciamento ecc, e la materia prima energia che è uguale per tutti gli operatori. La parte variabile, su cui si esercita la concorrenza, copre i costi sostenuti da ogni operatore per installazione, software, gestione, manutenzione ed eventuale margine di guadagno. Ecco perchè non c’entra nulla l’origine green dell’elettrcità erogata. E’ chiaro?

        • Nemmeno io ci credo.
          A parte che il sottocosto andrebbe definito rispetto ad certo arco temporale ed ad un certo numero di utenza, mica possono pensare di vendere 1.000 kWh e aver già ripagato tutti i costi (infrastrutture, servizi, personale ecc.).
          Gli utili arrivano dopo, ma probabilmente mirano a ripagarsi i costi prima del vero boom dell’elettrico
          Se poi installano colonnine a bizzeffe, poco usabili, senza alcuna protezione dalle intemperie, facile che debbano sostituirle in breve tempo.
          Vien da pensare che mancava la volontà di lavorare bene ed in modo ragionato fin dall’inizio.
          Che poi non è che sia una grandissima novità.
          Temo che la transizione ecologica non sia esattamente l’obiettivo primario da cui il mondo intero dovrebbe ricevere dei benefici.
          Mia opinione naturalmente.

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