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Elettrico: John Elkann la pensa così (e noi…)

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John Elkann, 42 anni, presiede il gruppo Fiat (oggi FCA) dal 2010.

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Ha parlato John Elkann, il presidente di FCA Group. Dicendo cose interessanti sul futuro, a cominciare dall’elettrico e dalla guida autonoma. Rivelando che la nuova 500 elettrica si farà, progettata e costruita in Italia. Ottima notizia. 

“È dai tempi delle carrozze che una rivoluzione così…”

Elkann è intervenuto sabato 29 settembre al Museo dell’Automobile di Torino. Ha parlato di strategie, di modelli, di investimenti. Un compito che in passato era riservato a Sergio Marchionne, mentre il nipote dell’Avvocato si limitava al ruolo di azionista. Ora le cose sembrano cambiare: il nuovo ad, Mike Manley, sembra concentrarsi sulla parte operativa, mentre Elkann assorbe un ruolo politico e strategico. Delle tante cose che ha detto nello splendido Museo della sua città, due in particolare ci stanno a cuore. Sono riassunte in questo passaggio del suo discorso: Siamo alle soglie di una profonda rivoluzione nel mondo dei trasporti. Forse la più grande da quando l’automobile ha sostituito cavalli e carrozze. Ci sono almeno due forze di innovazione e cambiamento profonde che stanno trasformando l’auto tradizionale. Da una parte la guida autonoma. Dall’altra nuove forme di propulsione, che portano il mondo verso le emissioni zero“. Sulle indicazioni che Elkann ne trae, siamo in parte d’accordo, in parte un po’ meno. Vediamo perché.

Guida autonoma: ci siamo

Elkann è parso indirettamente rintuzzare le critiche di chi sostiene che sul futuro il suo gruppo ha investito poco. “Di tutti i costruttori, soltanto FCA ha già un prodotto, la Pacifica Waymo. La nostra partnership con la società di Google dedicata alle vetture autonome è in continua evoluzione. Tanto che quest’anno abbiamo annunciato la fornitura di altre 62 mila Pacifica ibride. Verranno usate per il primo servizio di robot-taxi al mondo“. In effetti, mentre molti concorrenti ancora sperimentano, Fiat Chrysler grazie all’alleanza con Google è già sul mercato. E 62 mila auto sono tanta roba. Bene.

L’elettrico alla ricerca del tempo perduto

Anche sull’auto a emissioni zero Elkann ha rivendicato al gruppo che presiede “un’esperienza vasta e profonda“. Ricordando che la 500 elettrica in California è stata lanciata già sei anni fa: “Le soluzioni tecniche che stiamo sviluppando ci permetteranno di stare al passo con i requisiti normativi, di ridurre le emissioni in modo significativo e di valorizzare i punti di forza dei nostri marchi. Intendiamo lanciare una famiglia 500 verde, rispettosa dell’ambiente, con motori ibridi ed elettrici“. Qui però onestà vuole che si ricordi al presidente di FCA che il gruppo sull’elettrico deve recuperare il tempo perduto. Fino a poco tempo fa Sergio Marchionne, che pure è stato un grande manager, diceva apertamente di non crederci.

La 500 elettrica: lanciata sei anni fa, è in vendita solo negli Usa.

Non era solo una scelta tecnica. La priorità dichiarata era azzerare il debito, un obiettivo che mal si conciliava con la mole di investimenti che una nuova generazione di propulsori avrebbe comportato. Non a caso i costruttori tedeschi, che invece la scelta dell’elettrico l’hanno fatta, avvertono che nel breve i profitti nei bilanci potrebbero risentirne. Lo ha fatto la Mercedes, seguita ora dalla BMW. Anche se nel medio periodo il beneficio ci sarà: l’Audi in poche settimane ha già incassato 10 mila prenotazioni per la sua prima elettrica, l’e-tron Quattro, un gingillo che costa 80 mila euro.

Aspettiamo con ansia nuovo Cinquino e Maserati

Insomma: senza polemica alcuna, facciamo presente che ci sarà da sudare per recuperare su una concorrenza che rispetto a FCA è partita con diversi anni di anticipo. Certo, la 500 elettrica è arrivata tra le prime, ma la Fiat stessa diceva di non crederci. Invitando addirittura a non comprarla, visto che era stata lanciata solo per accontentare i regolatori californiani.

Un rendering che anticipa le linee della Alfieri, la prima Maserati elettrica, in arrivo tra due anni.

Attendiamo con ansia il nuovo Cinquino elettrico, previsto per il 2020. Per la Fiat questa piccola grande macchina è sempre stata una ripartenza. Lo fu nel 1957, al suo apparire. Lo è stato nel 2007, all’inizio della sua seconda vita. Speriamo che lo sia anche nel 2020, all’inizio di una terza, promettente stagione. Così come aspettiamo la Maserati elettrica (guarda), in un settore in cui la concorrenza sta già sgomitando parecchio.

 

 

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1 COMMENTO

  1. Gent. mo Direttore,
    il problema delle auto elettriche è come il cane che morde la coda: se non c’è una capillare rete di ricarica, non si comprano vetture e non si installano colonnine di ricarica veloce se non ci sono utenti..
    Perché lo Stato non “obbliga” (si proprio così) tutti gli ospedali ad installare nei propri parcheggi colonnine di ricarica nella misura del 10% dei posti auto disponibili, ogni anno? Poi si potrebbero concedere incentivi alle aziende private con almeno trecento dipendenti perché facciano altrettanto. Il problema maggiore è infatti costituito da quelle migliaia di persone che non hanno il garage (come me) e lasciano l’auto parcheggiata in strada.
    Poi resterebbe il problema dello spendere 40 mila euro per una utilitaria….ma con una produzione di grandi quantità scenderanno probabilmente i costi e quindi i prezzi di vendita.
    E ci spiega perché non prende piede la produzione di vetture ad idrogeno che sarebbe a mio modesto parere, la migliore soluzione?
    Cordiali saluti

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