Bollette, energia a prezzo zero: perché si tratta di una buona notizia

Il Primo maggio del 2025 è stata una giornata storica per il settore dell’energia in Italia. Per la prima volta, il prezzo dell’elettricità è andato a zero: il prezzo è stato, di fatto negativo, per sei ore durante la giornata, dalle 11 alle 17. In molti hanno commentato in modo negativo il record, invece si tratta di una buona notizia sulla strada della transizione energetica. Sotto quasi tutti i punti di vista.  

Doveva accadere, era solo questione di tempo. Come già accaduto in altri Paesi, anche in Italia siamo arrivati ad avere sulla Borsa elettrica i primi pezzi negativi. In verità, altrove i prezzi dell’elettricità sono andati anche sotto zero: è come se qualcuno pagasse perché qualcuno ritiri la sua produzione di energia. Ma in Italia, per legge, non è possibile andare in negativo.

Questo è accaduto perché, complice il giorno festivo, la domanda di elettricità, stimata con un picco intorno ai 22 gigawatt, è stata ampiamente soddisfatta dalle rinnovabili. Il sole utilizzato dagli impianti fotovoltaici, il vento delle pale eoliche, ma anche l’acqua dell’idroelettrico hanno un costo marginale nullo. E l’energia così prodotta non fa prezzo. Ma questo, come detto, è avvenuto solo per sei ore. Poi sono entrate in gioco anche le centrali a gas, la cui produzione invece un costo ce l’hanno.

Energia a prezzo zero: con le rinnovabili l’energia non è gratis, ma contribuiscono ad abbassare il costo della bolletta

In molti hanno subito commentato in modo allarmato quanto accaduto. La tesi dei più pessimisti è molto semplice: i prezzi negativi sono una pessima notizia perché se la produzione non viene remunerata, nessuno operatore si prenderà la responsabilità di nuovi investimenti. Per altri, è stata l’occasione per sottolineare come tutto ciò non significa che l’energia sia gratis. Ricordando il fatto che la maggior parte degli impianti rinnovabili sono remunerati. Con un incentivo che non pesa sulla fiscalità generale, ma finisce sulle bollette dei consumatori.

In verità, il fatto che anche l’Italia abbia avuto finalmente i suoi prezzi negativi è una buona notizia. Intanto perché l’impiego di una quota di rinnovabili sempre maggiore ha un impatto positivo sul Pun, il prezzo unico nazionale. Mediando il prezzo che scatta quando vengono chiamate a produrre le centrali a gas. E’ questo il motivo per cui la Spagna paga in media quasi un terzo della bolletta energetica italiana. Perché le rinnovabili coprono in media il 60-70% della domanda di energia.

Invece, secondo l’ultima analisi di Enea sul sistema energetico italiano, c’è ancora una notevole differenza tra i prezzi in Italia a nel resto d’Europa: la media annuale è di 108 euro al megawattora alla Borsa italiana, rispetto a 78 in Germania, 63 in Spagna e 58 in Francia.

Gli incentivi alle rinnovabili in bolletta pesano 10 miliardi all’anno. Contro i 70 di sussidi ai fossili nella fiscalità generale

In secondo luogo, va sfatato almeno in parte il mito dei costi in bolletta per gli incentivi. Pesano per il 7% circa sulla spesa annuale di una famiglia tipo. Arrivano al 10% con altri oneri di sistema. Questo significa che, su una bolletta media di 807,3 euro, la quota relativa agli incentivi alle rinnovabili è di circa 60 euro.

In totale, la spesa per gli incentivi alle rinnovabili in bolletta pesa complessivamente sulle bollette degli italiani per 10 miliardi all’anno. Una cifra che tende a scendere ogni anno. Di contro, a carico della fiscalità generale, i sussidi ambientalmente dannosi a favore dei combustibili fossili sempre in Italia supera i 70 miliardi all’anno. 

Perché, allora, abbiamo titolato che si tratta (quasi) di una buona notizia. E’ ovvio che se il prezzo dell’energia elettrica fosse sempre zero ci sarebbe un problema di investimenti. Ma come avvenuto in altri paesi dove la quota di rinnovabili è molto più alta dell’Italia, basta trovare il modo per compensare gli investimenti. Senza tener conto che  il costo dell’energia in Italia dipende molto dal gas, ampiamente usato per produrre elettricità. Ma di questo non ci si preoccupa.

POST SCRIPTUM

E va sempre ricordato che con le rinnovabili si contribuisce alla lotta al cambiamento climatico, tagliando le emissioni di CO2.

  • LEGGI anche Contro il caro bollette, taglio dell’Iva e distribuzione “intelligente” e guarda il VIDEO qui sotto

Visualizza commenti (50)
  1. michela lavelli

    Non ho capito da dove arrivi il calcolo dei 70 miliardi all’anno di sostegno alle fonti fossili. Grazie

      1. Parli dei SAD vero? Quelli definiti come sussidi ambientalmente dannosi, ovvero quelle misure che si fanno per sostenere il paese, perché in quei sussidi c’è uno sconto sulle accise per i camion, se le togli aumentano i costi di traporto e a farne le spese sono i più poveri.
        Ci sono incentivi per il gasolio delle ambulanze, ci sono incentivi per le bollette dei meno abbienti (luce e gas). E ci sono tante altre cose.
        Ora tu mi dici che sarebbero da togliere queste cose? Ci sono alternative per spostare la merce? Le ambulanze possono essere elettriche che in caso di emergenza devono stare un’oretta ferme a caricare?

        1. Leonardo (R)

          Caro Matteo, le alternative ci sono, ormai.
          E non si spendono certo miliardi per rifornire le ambulanze, l’esempio è ad effetto ma irrilevante.

          1. Ti ho messo alcuni esempi, l’elenco completo lo vedi sul citato documento, sono pagine e pagine di sussidi.
            Le alternative ci sono, lo so puoi scaldare la casa con la PDC, ma se una famiglia è in difficoltà ha 20k da impegnare per mettere la pompa di calore e il ftv? per rientrare in quanti anni?
            Per le ambulanze saranno l’ultima cosa che elettrifichi, se hai un’urgenza non puoi dire al paziente aspetta che mi fermo a caricare un’oretta. I camion anche, esistono pochissimi camion elettrici, e non sono adatti alle lunghe tratte, oltre a mancare l’infrastruttura di ricarica, i camion non li metti in garage la sera, rimangono in un piazzale.
            E non ho citato il movimento terra, l’agricoltura, tutti settori difficili da decarbonizzare con le tecnologie di oggi.
            Poi se l’energia elettrica la ricavi da gas o carbone (40% oggi in Italia) fai uno sforzo quasi inutile.

        2. Si, ci sono ambulanze elettriche, tir elettrici, macchine agricole elettriche, contratti di fornitura elettrica “verde” e via dicendo. I settori difficili da elettrificare sono pochissimi, ma si potrebbero alimentare con: idrogeno verde, biocarburanti o carburanti sintetici, ammoniaca. Togliamo i sussidi dannosi e utilizziamo quei soldi per incentivare le soluzioni a zero emissioni.

          1. Ho detto pure io che ci sono camion elettrici, pochissimi, nello stesso articoli si parla di 40 venduti all’anno, di diesel se ne venderanno 40 al giorno, forse di più. E quei 30 sono usati per la distribuzione regionale, trentino e fine. Stiamo parlando di Lidl che avrà centinaia di camion, ne prende 30 elettrici per il trasporto regionale, anche per far la “green”, poi quando la merce deve partire dalla Germania fino al sud Italia usa il camion diesel, come tutti.
            Se prendi il piccolo trasportatore che ha 5/10 camion o anche meno lo deve usare per tutto, non può dedicarne un po’ al trasporto locale in esclusiva.
            Ambulanze elettriche non ne ho mai viste per il problema che ti citavo, in caso di emergenza non puoi stare fermo un’ora a caricare.
            Settori difficili da decarbonizzare? Trasporto aereo, trasporto navale, cartiere, fonderie. Tutto facile.
            Idrogeno verde mi fa ridere, costa 10 volte l’idrogeno da Steam reforming allo stato attuale, dubito che sia economicamente vantaggioso, infatti tutti i progetti di un “polo per l’idrogeno verde” vivono di sovvenzioni e comunque stanno andando al rallentatore, quando non vengono abbandonati.
            Togli i SAD e domani mattina la spesa ti costa di più, visto che il trasporto su gomma costerà di più, togli i SAD e una famiglia in difficoltà non potrà pagare la bolletta. Vuoi questo? Si tratta di un meccanismo redistributivo, visto che sono soldi che arrivano dalle tasse e le tasse le pagano i più ricchi se ne usa una parte per aiutare chi è in difficoltà, al ricco se la pasta passa da 1€ a 1,20€ non frega niente, la differenza la sente chi non arriva a fine mese.

          2. Non sono un obbiettivo, sono una necessità, togli i SAD e non compariranno milioni di camion elettrici domani mattina, aumenteranno i prezzi della spesa per tutti. Poi come ti ho già detto i camion elettrici vanno bene ora nelle grandi flotte, dedicati al traporto regionale, non vanno bene per il trasporto su scala nazionale o peggio continentale. Se lo può permettere LIDL, dove quei 30 camion alla sera tornano in sede e li può ricaricare, ma quelli che fanno i viaggi di più giorni anche loro li tengono diesel, perché non ci sono alternative. Avessimo una tecnologia per far andare i camion senza inquinare sono il primo a volerla incentivare, ma non esiste, se non per specifici utilizzi. Tu vuoi solo rendere le persone più povere ancora più povere, vuoi fare pagare a loro la transizione energetica.
            Dall’altra parte però i settori che possono essere abbattuti non li vuoi abbattere, perché non accetti tecnologie alternative per produrre elettricità su larga scala.

          3. Lo sai che un camion elettrico si ricarica nel tempo della sosta obbligatoria di 45 minuti? Lo sai che la sosta obbligatoria scatta ogni 4 ore e un camion in 4 ore fa molto meno di 600 km? Lo sai che la tua amata energia nucleare non serve un tubo per decarbonizzare i settori hard tu abate? Ora, se permetti, mi sono stufato di perder tempo a risponderti.

          4. La pausa può anche essere fatta in due volte, 15+30.
            A parte questo vorrebbe dire avere in ogni autogrill 15/20 colonnine da 1mw erogabili in continuazione, visto il traffico di camion, una cabina di media tensione forse non basta.
            Inoltre spesso la pausa viene fatta in attesa di caricare in un piazzale della zona industriale, anche lì colonnine da 1mw, e colonnine anche in tutte le aziende mentre uno carica/scarica, facile da realizzare direi, chi la paga l’energia che prelevi dall’azienda cliente X da cui scarichi?
            Comunque non devi convincere me, ma le aziende di trasporti. Se è tutto così facile come dici perché LIDL ha preso 30 camion elettrici per girare in Trentino e non 300 per tutta la flotta che gira l’Italia o addirittura Europa? Avranno ordinato 30 camion elettrici e nello stesso ordine 60 diesel, e altri 50 tre mesi dopo, sempre diesel.

  2. sotto nei commenti accenno a vari tipi di contratti,
    ma avrei dovuto evidenziare un concetto alla base:

    – I PREZZI MEDI di aquisto all’ingrosso del KW-h
    cioè facendo la media sulle ore del mese o dell’anno, CALANO MA RESTANO POSITIVI,
    anche se in alcune ore dell’anno, es. il 5% del tempo, ci saranno prezzi nulli o negativi

    per cui ovviamente gli impianti sono retribuiti, sia che abbiano contratti a prezzo fisso e basso, sia che siano contratti a prezzi orari variabili; vengono progressivamente messe fuori mercato solo le fonti energetiche più care, e infatti sono spesso i propagandisti dell’obsoleto nuculare che si affannano contro i prezzi negativi

    vediamo il caso di una fonte rinnovabile pagata con un contratto di più anni a prezzo fisso e basso, es 5 cents al kwh (prezzo tipico dei contratti di tipo PPA):

    il suo kwh verrà pagato per anni sempre 5 cents, sia quando il prezzo orario delle contrattazioni di borsa energia sarà 15 cents, oppure 0 cents

    – per il 95% del tempo, il prezzo fissato a 5 cents sarà più basso del prezzo orario di borsa, sarà più conveniente per noi utilizzatori dell’elettricità, ci farà risparmiare

    – mentre nel 5% del tempo, quando in borsa si ha un prezzo nullo, il prezzo fisso sarà stato più caro; però il bilancio annuale complessivo è che ci sta facendo risparmiare;
    ( inoltre, nei decreti FER più recenti, i pagamenti possono essere sospesi in durante le ore di prezzi zero, con ulteriore risparmio per noi utilizzatori)

    i detrattori selezionano solo le ore dei prezzi nulli per arrampicare sui vetri dando a intendere che le rinnovabili causerebbero degli sprechi di soldi, dimenticandosi di tutte le altre ore con prezzi positivi, e tirando conclusioni illogiche; ma stanno confondendo le fluttuazioni del prezzo instantaneo, con il prezzo medio pagato

    prezzo medio che nel caso delle rinnovabili FTV di grande taglia ed Eolico, non solo è spesso un contratto a prezzo fisso, ma soprattutto in generale può essere un prezzo BASSO o anche MOLTO BASSO, lasciando comunque un margine di guadagno all’investitore

    ==========
    Chiarito che secondo me le conclusioni si tirano sui prezzi medi ( e nel caso del FTV, sui “prezzi effettivi di cattura”, cioè semplificando, la media dei prezzi orari fatta solo sulle ore di luce), la ricorrenza di prezzi orari nulli o negativi a me suscita entusiasmo perché:

    – mostra che le rinnovabili possono “saturare” le rete di energia, cioè generare molta più energia rispetto ai consumi ( e permettendo poi anche lo sviluppo degli accumuli, rendendo automaticamente limitato il numero di ore a prezzi nulli )

    – sono un segnale che le rinnovabili stanno abbassando il prezzo del mix energia

  3. Zi ti, in Italia nessuna, è ovvio, le abbiamo chiuse anzitempo, quindi impossibile accumulare quel denaro, cosa che solitamente si fa in maniera massiccia negli ultimi anni di vita”
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    @Matteo
    Perchè limitarci all’Italia?

    1. Forsmark, Ringhals, Oskarshamn hanno accumulato 6 miliardi di euro, ritenuti sufficienti. Maine yankee lo ha già fatto. La Francia ha accumulato vari miliardi, secondo la corte dei conti non bastano, ma le centrali non sono ancora vicino allo smantellamento, quindi non sappiamo ancora se basteranno o se dovrà intervenire lo stato, vedremo.
      Di centrali smantellate per raggiunta la fine vita non ce ne sono molte eh.

      1. Leonardo (R)

        Ma perché continua a scrivere qui di cose nuculari?
        A noi non interessa l’argomento, in particolare il fatto che il nuculare richiede tempo per essere costruito, la produzione di energia resta centralizzata e nelle mani di pochi, costa troppo e quel che è peggio i costi negli anni sono aumentati anziché diminuire, oltre a produrre scorie radioattive che vanno immagazzinate e gestite per moltissima anni dopo che l’energia è stata prodotta.
        Davvero, si dia pace e spreca soltanto fatica, in queste pagine non ci interessa il nuculare e chi scrive di nuculare rischia di fare la fine delle telefonate di telemarketing: “No grazie non ci interessa.”

        1. Chiedo perchè mi incurioscono le risposte.
          E per ora, pare che, abbiamo centrali che hanno/avrebbero costituito dei fondi per lo smantellamento… vedremo quando verrà il momento se quei denari verranno usati e saranno sufficienti.
          E poi ancora il nodo centrale, siti dismessi ancora non ce ne sono o quasi.
          Ed infine veniamo all’Italia: 4 centrali chiuse da 40 anni ed ancora stanno lì, di depositi per le scorie nisba ed in previsione ancora meno.
          Però non fanno che parlare di nuova epoca del nucleare.
          Sensazione? La stessa del ponte sullo stretto: un grande magna magna (a vari livelli) con risultati zero e soldi spariti.

          1. @Leonardo (R)

            Grazie, qualcosa avevo letto nei mesi passati e mi chiedevo perchè il buon Matteo non ne parlasse.

          2. Leonardo (R)

            Prego figurati, oggi con l’IA in pochi secondi si ottengono risposte che prima avrebbero richiesto ricerche sul web ben più lunghe.

            Una nota personale, che non necessariamente deve essere condivisa da altri, ma penso che…

            …quando vediamo queste difese ad oltranza del nucleare, così come dei fossili e dei motori termici (inclusa la tecnologia ibrida) penso si tratti di segnali inequivocabili che quelle tecnologie hanno già intrapreso la fase della decadenza.
            Tra le due quella messa peggio è il nucleare, in quanto ha mostrato ampiamente i propri limiti, soprattutto economici, e che ormai può essere rimpiazzata utilizzando tecnologie ampiamente disponibili oggi, in particolare i sistemi di accumulo a batteria che non sono ancora diffusi come dovrebbero essere per assorbire i picchi di produzione delle rinnovabili, ma che col tempo faranno la differenza e renderanno il nucleare totalmente non competitivo.
            I fossili non stanno messi bene ma richiedono dei cambiamenti più radicali per cui le scorrerie dei difensori riescono ancora a confondere le idee del pubblico, come la tecnologica ibrida che altro non è che un bellissimo modo per consumare meno ma è tutt’altro che esente da difetti come la complessità e, nel caso delle plug-in, della riduzione dell’autonomia in elettrico rispetto alle BEV. Ovviamente però stanno avendo un bel successo, perché rassicurano gli automobilisti sull’aspetto dell’autonomia e quindi hanno un appeal che durerà almeno fino alla prossima impennata dei prezzi dei carburanti, che potrebbe avvenire nell’arco di qualche anno, e dipende più da fattori economici e geopolitici che non dalla reale disponibilità di petrolio nel sottosuolo.

          3. gli accantonamenti sono circa 1/10 del costo futuro vero, è una presa in giro

            formalmente usano questo trucco, che è scorretto come ammette in una intervista persino un propagandista nuke sfegatato come il prof. Zollino: fanno il calcolo usando la formula dell “attualizzazione finanziaria” proiettando gli accantonamenti presenti nel futuro tra 70-90 anni, immaginando che nel frattempo vengano investiti in attività ad alto rendimento e gli vada sempre bene..

            e grazie al cavolo.. stanno dicendo che se li giocano alla roulette finanziaria e vincono forte per 70-90 anni di fila, centuplicandoli, copriranno le spese future

  4. Angelo Ferrari

    in un sito “lercio” nel titolo hanno scritto il contrario : “… perché non è una buona notizia”.

    1. Perché non lo è, perché gli impianti incentivati vanno retribuiti ugualmente, altrimenti nessuno installa più.
      Produrresti qualcosa gratis?

        1. Come mai non approvi il commento dove ti ho dimostrato che le Fer sono incentivate? Devi difendere la tua teoria errata a qualunque costo?

          1. a bhe.. se lo dici tu che avresti “dimostato” qualcosa solamente ripetendo ad oltranza una stupidata

          2. Allora pubblicalo dai. È un link che spiega come funziona il Fer X, ovvero 70 € al megawatt garantiti. Ma non ti conviene pubblicarlo, visto che smentisce la vostra balla delle Fer che vanno senza incentivi.

  5. L’energia è assolutamente imprescindibile e necessaria a tutti.
    Questo è il motivo per cui dovrebbe essere abbondante e “gratuita”, significa che andrebbe fiscalizzata senza generare utili speculativi.
    Quindi ben vengano i prezzi a zero.
    Non vanno eliminati i lavoratori necessari (metà del mio/nostro risparmio va nella loro retribuzione) ma le attività imprenditoriali inutili, ridondanti, dannose per la collettività.
    E pazienza se, poveracci, non potranno farsi un panfilo all’anno.
    Il tutto fra l’altro andrebbe nella direzione della tanto ricercata, a parole, efficienza.

      1. Sono nato dopo ed ho qualche informazione in più.
        Anche in relazione ai guasti del capitalismo ultraspinto da una parte o di relazione dall’altra.
        Eeee no… non sono per niente comunista, spiace per te se l’hai pensato.

  6. Bene, speriamo che il trend continui e i nostri governanti facciano in modo di agevolare i cittadini e non i petrolieri.

  7. == PREZZO FISSO contratti pubblici CdF ==

    FTV utility ed Eolico che vincono le aste pubbliche GSE
    vengono pagati per 20 anni a un prezzo circa fisso, indipendentemente dalle fluttuazioni orarie e giornaliere del prezzo orario della Borsa Energia

    Prezzo fisso stabilito alle aste di FTV ed Eolico è basso, conveniente:
    – in Italia tra 6,5 e 8 cents a kwh
    – in Germania tra 4,5 e 7,5 cents a kwh
    – in Spagna tra 1,5 e 4 cents a kwh

    Spagna è il mercato più trasparente e competitivo, seguito da Germania, mentre Italia i prezzi risultano un po’ gonfiati (ma ancora convenienti) perché vengono autorizzati troppi pochi impianti e allora alle aste la competizione a ribassare i prezzi è poca

    == CLAUSOLE PREZZI NEGATIVI

    i contratti Cdf recenti hanno delle clausole (a nostro vantaggio), secondo cui il pagamento del prezzo fisso concordato può essere sospeso nelle ore in cui i prezzi orari scendono a 0, in base ad es. a criteri di durata dei prezzi zeri;

    questo viene fatto di proposito per incentivare il mercato degli accumuli (vedi dopo)

    == PREZZO FISSO contratti privati PPA ==

    una parte degli impianti FTV e Eolico vende energia fuori dalle aste pubbliche, tipicamente con contratti di lunga durata PPA, anche questi a prezzo circa fisso, basso, anzi molto basso, circa 5 cents a kwh

    == PREZZO VARIABILE ==

    una minoranza degli impianti FTV ed Eolici (e forse buona parte dell’Idroelettrico ENEL, oltre a tutte le centrali termiche a metano e le ultime a carbone) può decidere di vendere energia con contratto a prezzo variabile, cioè, semplificando, al prezzo orario stabilito ora per ora dalla Borsa Energia nelle contarttazioni del “Mercato del giorno prima” (i prezzi orari vengono previsti e contrattati il giorno prima) , prezzi che sappiamo in una stessa giornata può oscillare tra 0 e 18 cents al kwh (vedi grafici al link nel mio messaggio precedente)

    == FASCIE ORARIE

    tra le 9:00 e le 18:00 l’energia FTV inonda con più forza il mercato, sommandosi alle altre fonti (eolico, idro, metano), facendo scendere i prezzi orari a 0-4-6-8 cents a kwh

    tipicamente invece l’energia a prezzo variabile costa cara, es. tra 10 e 18 cents, in due momenti precisi, alle 7:00 e alle 20:00, in cui c’è ancora una buona richiesta di energia, ma mancando il FTV saranno le centrali a metano a determinare il costo di queste fascie orarie

    == VENDERE A PREZZO VARIABILE TRAMITE ACCUMULI DI ENERGIA B.E.S.S.

    nel caso del FTV, se vendesse energia solo tra le 8:00 e le 18:00, quando c’è sì molta richiesta, ma anche tanta abbondanza di energia FTV e i prezzi orari di mercato risultano bassi, guagnerebbe relativamente poco

    se vorrà guadagnare di più, dovrà vendere energia ai momenti che hanno i picchi di prezzo, le 7:00 e soprattutto le 20:00

    cioè dovrà aggiungere un accumulo a batteria BESS, con cui accumulare l’energia di giorno prodotta da sè, oppure se parlamo di un accumulo BESS indipendente, anche energia aquistata di giorno a basso prezzo dalla rete, e venderla di sera.

    vendendola alla sera farà competizione all’Eolico, al Metano, all’Idroelettrico; inondando di altra energia la fascia serale, farà scendere un po’ il prezzo orario dell’energia alla sera, per es. lo farà scendere da 18 cents a 10-12 cents (buon per noi cosi risparmiamo, e buono anche per l’ambiente se bruciamo meno metano) ma comunque vendendo a 10-12 cents guadagnerà di più che se avesse venduto a 4-6-8 cents tra le 9:00 e le 18:00

    == PREZZI ZERO SONO UTILI E AUTOLIMITANTI

    i prezzi zero ( o negativi) servono a questo, a far spostare l’energia rinnovabile (soprattutto FTV, perché eolico già di suo funziona h24) dagli orari in cui è abbondante, agli orari in cui è scarsa e per questo pagata troppo

    e sono un fenomeno autolimitante, non possono avvenire per oltre una piccola parte del numero di ore in un anno, perchè automaticamente arriva qualcuno a comprare l’energia a prezzo stracciato, per rivenderla alla sera, con effetto di alzare i prezzi di giorno ( da 0 li fa salire a 5 cents) e scenderli la sera ( es. da 15 cents li fa scendere a 10 cents)

    PS: “automaticamente” in un mercato trasparente in cui vengono concesse le autorizzazioni per installare velocemente sia FTV che accumuli BESS

    in Italia abbiamo qualche problemuccio di ostllità politica.. il goverbo preferisce frenare, proteggere le filiere fossili (ENI principalmente, ma anche ENEL e altre fanno extraprofitti nella situazione attuale) dalla concorrenza dei bassi prezzi delle rinnovabili

  8. È esattamente il contrario, i prezzi a zero non sono un bene, il produttore deve comunque essere pagato, visto che sono impianti incentivati, sennò nessuno costruirebbe se quando produco devo regalare l’energia.
    Così quell’energia non la paga chi la usa, ma la paga lo stato, le tasse, noi. E paghiamo pure quella che buttiamo via. Geniale.

    1. Leonardo (R)

      I prezzi a zero, o meglio se negativi, servono a dare il corretto segnale al mercato che l’energia prodotta in quelle ore non ha alcuna utilità, né dei clienti che la consumano, quindi immetterla in rete crea soltanto problemi aggiuntivi, per questo è corretto che i prezzi vadano anche in negativo. Poi, a nessuno piace vendere energia gratis o addirittura pagare per consumarla, questo significa che quell’energia non deve essere buttata ma accumulata e venduta in orari differenti. A questo servono i prezzi a zero o negativi: a segnalare che c’è un problema e a stimolare gli investimenti per ridurlo o se possibile eliminarlo.
      Al contrario, pagare comunque dell’energia che viene prodotta quando non serve, impedisce la soluzione del problema o addirittura potrebbe anche aggravarlo.

    2. — affermazione sbagliata,
      perché a differenza della truffa del nuculare, con le rinnovabili non si usano di nascosto anche le tasse o il debito pubblico o finanziamenti a tassi di regalo, ma solo le tariffe per i kw-h aquistati, conti che poi finiscono in bolletta

      — affermazione sbagliata,
      perchè l’energia rinnovabile la paga chi la usa, appunto tramite le bollette

      — affermazione sbagliata,
      perchè gli impianti FTV utility ed Eolici da anni non sono più “incentivati” a babbo morto, ma viene retribuita la loro energia a prezzo fisso concordato, che ormai è basso, conveniente per noi rispetto ad aquistare la stessa energia a prezzi di libero mercato, è un risparmio nella nostra bolletta, non un incentivo

      fanno eccezione pochissime iniziative come quella del ministro Lollobrigida (agrisolare, che prende anche una parte di “incentivo”, il 40% dell’installazione)

      — affermazione sbagliata,
      perché i prezzi nulli o negativi sono autolimitanti a una farzione piccola di ore sul totale delle ore annue, e hanno una precisa utilità, già spiegata da @Leonardo, stimolare la crescita di sistemi di accumulo energia per poterla distribuire su tutte el 24 ore

      aggiungo anche che FTV ed Eolico per lo più non vengono pagati tramite i prezzi orari, ma appunto con contratti specifici a parte ( Cdf o PPA ) che hanno una loro logica diversa, lo ho scriitto in altro messaggio sopra

      1. Nessuno ha parlato di nucleare, che puoi anche scrivere in modo corretto, non storpiare per sembrare simpatico, risulti solo stupi**.
        Dimmi, dove sarebbe incentivato il nucleare in Italia, sono proprio curioso.
        Tu dici che non ci sono incentivi alle rinnovabili che finiscono nella fiscalità generale, interessante, dove è finito il 110? Dove finiscono le detrazioni al 50% su nuovi impianti FTV disponibili anche oggi?
        I prezzi nulli o negativi sono un male, nessuno installa a proprie spese se poi non verrà retribuito nelle ore in cui produce di più, o in alternativa nelle altre ore deve vendere a prezzo più alto per rientrare dell’investimento.
        Non retribuire per incentivare a spendere ancora più soldi per gli accumuli, o in alternativa farsi incentivare gli accumuli. Geniale.

        1. Leonardo (R)

          “Dimmi, dove sarebbe incentivato il nucleare in Italia, sono proprio curioso.”

          ??? 😁😁😁

          1. Ah giusto, perché abbiamo deciso di chiudere in anticipo delle centrali operative da pochissimi anni, e quindi non hanno fatto in tempo ad accantonare soldi durante il funzionamento per il decomissioning, quindi è stata una scelta scellerata a farci spendere miliardi, visto che una normale centrale accumula una parte dei profitti proprio per lo smantellamento. Certo se la chiudi dopo qualche anno di funzionamento non ha fatto in tempo e qualcuno deve pagare.

          2. Massimo leggi e comprendi, non leggere e capire quello che vuoi, la corte dei conti ha allertato che ci sono stati problemi nella gestione dei soldi, non ha detto che la tecnologia non va bene. E si parla solo di Flamanville, una centrale, prendete sempre quella come esempio, si chiama Cherry Picking. Ci sono decine di centrali che non hanno avuto quei problemi, legati a vari motivi che sai benissimo, ma non vuoi ammettere.

          3. Non dica balle, per favore. La Corte dei conti francese ha bocciato il piano per le future centrali, non Flamanville che è già in funzione. La corte dei Conti francese non ha nemmeno affrontato il merito della tecnologia nucleare, che non le compete: ha detto che i costi futuri sono incerti e probabilmente non controllabili. Infatti EDF è andata in crisi ed è stata nazionalizzata. Le decine di centrali che non hanno avuto problemi tecnici. Li avrà lo stato francese quando dovrà sganciare 70 miliardi di euro per smantellarle e forse altrettanti per stoccare in via definitiva le scorie radioattive.

        2. “stupi** è chi lo stupi** fà”, caro Matteo

          Matteo mi è qui già noto come trollino nuculare, fa disinformazione con metodo, travisa i concetti di proposito (oppure non ci capisce molto)

          — influenza sui prezzi energia la fanno il FTV ed Eolico di taglia industriale, che non centrano una mazza con gli impianti FTV domestici (mirati all’autoconsumo, più costosi di quelli industriali, e eventualmente incentivati), e men che meno con le ristrutturazioni edilizie

          però non voleva perdere l’occasione di associare una immagine negativa (il 110%).. anche se associarlo è una palese stupidata, ci da il livello di disonestà dei propagandisti nuculari

          — sui prezzi negativi, altro tormentone dei nucularisti, ho già abusato dello spazio scrivendo negli altri commenti

          — per l’obsoleto e costoso nuculare, tipicamente in ogni nazione è incentivato dallo Stato, e anche Fratin si è lasciato sfuggire che vorrebbero proporre il gioco delle tre carte suddividendo l’alto costo in più parto separate per confondere

          — finanziamenti ai progetti
          — partecipazione indiretta agli impianti tramite prestito a interesse agevolato (interesse agevolato su 20-30 anni significa quasi come non restituire il debito)
          – partecipazione pubblica diretta soldi a perdere
          – spese future per scorie e smantellamento che dopo decenni vengono scaricate allo Stato

          – giusto una porzione del costo totale, sarebbe in bolletta, sotto forma di una tariffa al KWh prodotto; facendo credere che invece sia comprensiva del costo totale, e anche così la tariffa sarebbe molto cara

          1. @Matteo
            Per curiosità, mi sai dire quali centrali nucleari hanno finanziato il proprio totale smantellamento con gli utili accantonati?

          2. Zi ti, in Italia nessuna, è ovvio, le abbiamo chiuse anzitempo, quindi impossibile accumulare quel denaro, cosa che solitamente si fa in maniera massiccia negli ultimi anni di vita

  9. nel sito del GME si vedono i grafici ora per ora del PUN italiano:
    https://gme.mercatoelettrico.org/it-it/Home/Esiti/Elettricita/MGP/Esiti/PUN

    ho provato a mettere nella casellina “Data da a” questi gg:

    — 01-05-2025 giovedi festivo
    grafico con ben 8 ore diurne di prezzo PUN quasi zero,

    — 02-05-2025 venerdi
    grafico con ore diurne con PUN molto basso ma non zero

    — 01-04-2025 giorno durante crisi prezzi metano e prima dell0’aumento primaverile dei contributi d rinnovabili

  10. “Gli incentivi alle rinnovabili pesano per circa il 7% della spesa media annuale di una famiglia tipo in Italia, a cui si aggiungono altri costi per oneri di sistema che portano il totale a poco meno del 10%”

    ” la media annuale è di 108 euro al megawattora alla Borsa italiana, rispetto a 78 in Germania, 63 in Spagna e 58 in Francia”

    Se i contributi alle FER non arrivano al 10% vuoldire che su 108€, meno di 10,8 sono destinati a questo.
    Per cui restiamo ampiamente sopra Germania, Spagna, Francia comunque anche includendo gli incentivi alle rinnovabili.

    Ed abbiamo sfatato un altro mito, quello che le bollette italiane sarebbero salate per colpa dei contributi alle FER.

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