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Elettricità, in Europa sempre più giorni di prezzi negativi

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Crollano i prezzi dei principali mercati europei dell’elettricità, in alcuni Paesi addirittura negativi. Si conferma il trend al ribasso delle ultime settimane, dovuto anche a consumi più contenuti con l’arrivo della primavera. Il ruolo fondamentale delle rinnovabili.

Numeri che non si vedevano da anni, in alcuni casi mai registrati prima. L’Europa sta attraversando in queste ultime settimane una vera e propria ondata di prezzi elettrici negativi, con i principali mercati dell’energia che registrano ribassi consistenti, vicini allo zero.

(Credit foto: Enel Green Power).

Secondo alcuni dati raccolti da AleaSoft, infatti, nei primi giorni di aprile si sono verificati cali importanti, specialmente in Germania, Francia, Olanda e paesi scandinavi; addirittura in Spagna e Portogallo, si sono registrati  prezzi negativi giornalieri per la prima volta nella loro storia.

In Italia i prezzi del mercato energia non sono mai scesi sotto lo zero, ma lo scorso 7 aprile si è comunque raggiunta la soglia dei 10 centesimi al megawattora in alcune ore del giorno, la più bassa degli ultimi quattro anni.

A determinare questo ribasso dei prezzi sui mercati europei dell’elettricità – con medie settimanali anche inferiori a 50 €/MWh nella maggior parte dei mercati analizzati – sono intervenuti vari fattori, dal calo del prezzo medio del gas naturale e dei diritti di emissione di CO2 , a quello dei consumi, dovuto ad una riduzione del fabbisogno energetico con l’arrivo delle prime temperature primaverili.

Meno domanda,  più rinnovabili

Un ruolo centrale per questa tendenza al ribasso dei costi è dato anche dalle energie rinnovabili: l’apporto del solare fotovoltaico, dell’eolico e del termoelettrico, infatti, è aumentato in molti Paesi europei nelle ultime settimane, con nuovi numeri non trascurabili.

Per capirci, sempre secondo alcune analisi, in Italia la produzione di energia solare ha registrato durante la prima settimana di aprile un incremento del 76% rispetto alla settimana precedente. Addirittura lo scorso 6 aprile si è raggiunto il traguardo di produzione di 119 GWh, secondo valore più alto della storia.

Il ruolo dell’energia solare ha portato benefici anche in Spagna (+60%), Portogallo (+35%) e Francia (+25%), mentre per quanto riguarda la produzione eolica, i mercati al rialzo si hanno soprattutto in Francia e Germania.

Questa recente ondata in Europa di elettricità all’ingrosso a prezzi negativi non è un vero e proprio fulmine a ciel sereno perché – dati alla mano – la tendenza al ribasso è iniziata già l’anno scorso, quando si ebbero prezzi negativi oltre 12 volte maggiori rispetto al 2022. L’accelerazione nella penetrazione delle rinnovabili  – che ha esigui costi variabili – e una maggiore integrazione dei vari mercati nazionali hanno permesso finora di mantenere questo trend, costante ma non privo, ovviamente, di oscillazioni periodiche.

enel antitrustBollette elettriche: Arera stima un calo del 19,8% nel secondo trimestre

Quali benefici porterà nelle tasche degli italiani questa ondata di prezzi al ribasso segnati nelle borse energetiche è tutto da vedere. Anche alla luce del fatto che alcuni governi sfrutteranno questa opportunità per eliminare i sussidi introdotti nell’ultimo biennio in risposta alla crisi energetica post invasione russa in Ucraina. Non è detto, quindi, che ci possano essere dei contraccolpi.

Secondo le previsioni, i vantaggi in bolletta per le famiglie saranno quindi modesti e riguarderanno soprattutto l’ambito elettrico. Arera ha infatti stimato un calo del 19,8% della bolletta elettrica nel secondo trimestre 2024 per le famiglie in regime di maggior tutela. La variazione è sostanzialmente legata alla diminuzione complessiva della spesa per la materia energia, controbilanciata però dal rialzo degli oneri generali di sistema.

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24 COMMENTI

    • per chi ha la possibilità … è sempre una buona scelta …
      “nel doman non v’è certezza” … ma del Sole si ….

      • a mio parere anche il gruppo economico che in questi giorni propone una legge per VIETARE IL FOTOVOLTAICO sui terreni agricoli (anche incolti, prati o abbandonati, o terreni “marginali” cioè troppo vicini ad autostrade e industrie per essere coltivabili legalmente, e destinati a speculazione edilizia o guarda un po’, colture da biodiesel):

        – ENI
        – BF Spa (Bonifiche Ferarresi)
        – CAI (Consorzi Agricoli di Italia)
        – SIS (Società sementi italiane)

        e il braccio mediatico/politico: Coldiretti + Ministro Agricoltura

        ENI è entrato con capitali e scambi di bisness (carburati per agricoltura) crescenti dal 2021, è in società, per aumentare le quote di terreni ITALIANI messi a BIODIESEL (dal banale mais a tante altre colture) stanno rastrellando migliaia di ettari alla volta con contratti di aquisto sui prodotti proposti dal consorzio

        nello stesso tempo hanno chiesto una legge (in discussione i prossimi giorni) per vietare (!) il Fotovoltaico su tutti i terreni agricoli, siamo ai livelli delle Repubbliche delle banane, altro che mais

        da noi ogni centimetro libero non montagnoso, boscoso, o con edifici e infrastrutture, formalmente è accatastato come agricolo, anche se non è coltivato o coltivabile

        sono terreni agricoli 165.000 km2 su 300.000 km2 di territorio; almeno 35.000 km2 di questi terreni agricoli sono incolti o abbandonati o marginali ( in vicinanza di autostrade o zone industriali)

        al fotovoltaico ne basterebbe una briciola, 1.000 km2 per installare 100 GW di potenza nominale (molto più di quanto nei piani di sviluppo)

        intanto Eni punta ad arrivare a coltivare Biodiesel su 20.000 km2 italiani, cioè 2 milioni (!) di ettari; e sappiamo che la resa energetica del suolo impegnato è ridicola rispetto al FT, il rapporto di suolo da impegnare è 40-50 a 1

        però come facciata usano lo slogan “zero consumo di suolo agricolo per il FT”

        a me pare che è l’ennesima manovra per bloccare la concorrenza, il FT con panneli posati a terra su prato è l’installazione che ha i costi più bassi in assoluto, sarebbe il sistema per avere già in 1-2 anni un abbassamento del costo energia importante e la crescita anche dei sistemi di stoccaggio dell’energia, far partire il ribasso sui prezzi che manderebbe a spasso tutto il circo monopolistico arretrato e costoso che ci frena

        la legge attuale pur incompleta già permette di evitare abusi, si può avere 100% di copertura con FT solo su un’ area marginale; mentre massimo sino al 10% nel caso di terreni agricoli non marginali, e devono essere del tipo già destinati a prato perenne, non coltivazione, altrimenti è ammesso solo l’agrivoltaico (più costoso, con strutture alte, e coltivazioni sotto di esso)

        • “a me pare che è l’ennesima manovra per bloccare la concorrenza, il FT con panneli posati a terra su prato è l’installazione che ha i costi più bassi in assoluto, sarebbe il sistema per avere già in 1-2 anni un abbassamento del costo energia importante e la crescita anche dei sistemi di stoccaggio dell’energia, far partire il ribasso sui prezzi che manderebbe a spasso tutto il circo monopolistico arretrato e costoso che ci frena”
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          Stai descrivendo e decretando la morte del loro potere politico ed economico.
          Si ribelleranno fino alla fine, costi quel che costi, compreso il totale assoluto fallimento dell’Italia e del 99% dei loro cittadini.
          C’è chi la chiama politica ma per me è criminalità bella e buona a cui gli italiani ignorantemente inconsapevoli acconsentono col voto.

        • Quello che scrivi sarebbe degno di una puntata di Report, oppure di un libro come quello di Alessandro Macina. Questo è un argomento ancora più scottante dell’auto elettrica in generale perché l’ utilizzo di suolo per i biocarburanti va a toccare le produzioni agricole facendo alzare ancora di più i prezzi dei prodotti italiani e che ci indurrà a importare prodotti agricoli, un’ assurdità a mio avviso, viste le caratteristiche di alta qualità delle nostre produzioni. Insomma siamo il Paese del sole e vogliamo fare volgare colza anziché produzioni agricole di alta qualità.
          Sono deluso ultimamente anche da dichiarazioni e mosse di Coldiretti, che dovrebbe essere a favore delle produzioni agricole vere, mentre sembra che si siano fatti corrompere dalle sirene del petrolio.

  1. Ma tanto i conti li fanno sempre su quello che costa di più se funziona e costa poco anzi è gratis non va bene io aprirei una decina di suprsicure centrali nucleari.

    • Lo scopo dell’attuale governo è fermare rinnovabili ed auto elettriche in quanto sottraggono profitti e potere agli attuali padroni dell’energia: petrolio, gas, nucleare e tutto ciò che possono essere venduti al prezzo che dicono loro nel momento che dicono loro.. lucrando, speculando, e poi stra_lucrando ancora di più sulle spalle delle persone.

      • Interessante considerazione quando da decenni le centrali “sicure” emettono TONNELLATE di ceneri nell’aria respirate da tutti i cittadini che poi hanno cancro, morte prematura e una sfilza di patologie mediche.

        Ma meglio spaventarsi per la possibilità remotissima di una fuga di radiazioni invece che per la certezza di respirare tossicità H24 365 giorni l’anno.

        • E se invece rinunciassimo a tutti questi combustibili, sia petrolio che metano o uranio, e puntassimo tutto sulle rinnovabili? Energia a costi inferiori e ci guadagnano anche il clima e l’aria.

        • il problema è il costo assurdo, che viene caricato sullo Stato,

          oltre alla gestione imperfetta (millenaria) dei rifiuti radioatt. che producono, specie SMR essendo di piccola taglia ne producono da 5 a 30 volte in più di quelli di taglia normale, è assurdo che vengano proposti con l’inganno:
          https://www.wired.it/article/le-mini-centrali-nucleari-in-realta-saranno-super-inquinanti/

          tornando al costo e ancora al costo:

          con gli stessi investimenti di qualche reatt., invece puoi installare/produrre da 3 a 10 volte energia rinnovabile,

          e così ti liberi con anni di anticipo dalle quote residue di emissioni fossili e delle loro emissioni, è la scelta che abbassa prima le emissioni, oltre a costare meno e non lasciare regalini millenari ai nipoti

  2. Il buon giorno si vede dal mattino.

    Precisando, per il lettore italiano poco avvezzo alla precisione, che la citata “energia rinnovabile” non esiste e nemmeno le fonti, che sono altresì giornalisticamente dette “rinnovabili” soltanto perché sono talmente grandi che esaurirle è impossibile mentre la civiltà umana occupa questo pianeta, vale la pena ricordare alcuni scenari ipotetici nei quali l’energia costerà stabilmente “circa zero” dopo il 2050 e prima della fine del secolo, scombussolando completamente il sistema socio-economico mondiale.

    Noto è infatti il legame energia-denaro-potere che vige dall’alba della nostra civiltà.

    Peccato che, per il 2050, anche i modelli climatici più conservativi prevedano varie parti del pianeta ormai diventate invivibili e centinaia di milioni di persone in movimento verso zone più ospitali.

          • IOM e collegata a ONU come lo IPCC.

            Magari si contraddicono, o sono troppo catastrofisti dicendo:

            “Le previsioni per il futuro variano da 25 milioni a 1 miliardo di migranti ambientali entro il 2050, che si sposteranno all’interno dei loro Paesi o attraverso le frontiere, in modo permanente o temporaneo, e 200 milioni sono le stime più citate. Questa cifra equivale all’attuale stima dei migranti internazionali nel mondo.”

          • Fra 25 milioni a un miliardo c’è una certa differenza. E la differenza è data da quanto aumenterà la temperatura media del Pianeta. Questo dipende da noi: in particolare da quanti gas serra butteremo in atmosfera continuando a bruciare idrocarburi.

    • “rinnovabili” ha un significato ben definito
      – sia come elenco di fonti di energie
      – che come concetto

      include le energie alimentate dalla luce del sole, non esaurabili perchè l’energia arriva dall’esterno del pianeta:

      – solare
      – eolico
      – idroelettrico
      – bioenergie
      – moto ondoso
      – viene incluso anche il geotermico, anche se usa energia del pianeta, perchè non ha esternalità o grandi limiti allo sfruttamento prolungato nel tempo

      non sono chiamate rinnovabili
      – fossili
      – nucliare

      in quanto hanno:

      >> limiti pratici nel reperimento dei carburanti, estratti dal sottosuolo e con i giacimenti più sfruttabili che vanno ad esaurirsi

      >> delle esternalità dannose, con la produzione di prodotti indesiderati di scarto che confliggono con la nostra vita in superficie del pianeta

      • Ad inizio anni 2000 (2002-3 se non ricordo male) il governo AN -FI – Lega fece rientrare tra le rinnovabili anche il Petroleum Coke (altamente cancerogeno) riveniente dallo scarto di raffinazione, dando il permesso a raffinerie, cementifici ecc. di poterlo bruciare (facendo aumentare malattie oncologiche, morte, malformazioni neonatali e sterilità tra le popolazioni che ci vivono attorno).

        E tutto perché?
        Perché il petrolio è di qualità sempre più scadente e genera sempre più scarti.

        Quando bruciate un combustibile fossile riveniente dalla raffinazione del petrolio come gasolio, benzina o gpl pensateci 2 volte.

      • > R.S. non metto in dubbio questo.

        Ripropongo testardamente (donchisciottescamente) questa sottolineatura perché la civiltà del pianeta è a un punto storico della sua evoluzione: potrebbe finalmente capire dai suoi errori millenari, dominare l’idea di “energia”.

        Ma chi ha intuito qualcosa si accontenta di una “pappetta”. L’espressione “energie rinnovabili”. Probabilmente, come per altri grandi salti, la civiltà avrà bisogno di qualche secolo per digerire e interiorizzare l’idea e chi ha subodorata la rivoluzione copernicana non riesce ad esprimerlo meglio di così. Pazienza: il Dialogo di Galilei fu solo l’inizio, ma oggi si studia la meccanica celeste sui libri di Tremaine. Chi vivrà (dopo il 2050, dopo il 2100 etc.) vedrà (meglio).

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