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Elettricità: consumi in calo ma flop rinnovabili

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Elettricità: consumi in calo nel 2022 e flop nella produzione da rinnovabili, a causa dell’impasse dell’idroelettrico legato alla scarsità di precipitazioni. E sembrano proprio non pesare i consumi delle auto elettriche e ibride plug-in.

Elettricità: -1% nel 2022, rinnovabili ferme al 31,1%

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Nel grafico i dati relativi al solo mese di dicembre

Nel 2022, secondo i dati Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, il fabbisogno di energia elettrica in Italia è stato pari a 316,8 miliardi di kWh. Il valore è in flessione dell’1% sul 2021. Le fonti rinnovabili complessivamente hanno coperto solo il 31,1% della domanda, registrando in particolare un marcato calo della produzione idroelettrica (-37,7%). Siamo comunque lontani dalla quota di produzione da rinnovabili dei principali Paesi europei, a causa delle difficoltà di ottenere autorizzazioni a nuovi investimenti. Vedi lo sbarramento della Sardegna in primis. Giù anche l’indice IMCEI che registra i consumi industriali delle imprese cosiddette energivore , in calo del 5,4% rispetto al 2021. Sul calo dei consumi, comunque contenuto, ha pesato il caro-energia che ha indotto cittadini e imprese a prestare molta più attenzione. E’ il frutto di un aumento nel rimo semestre e di un calo nel secondo. La contrazione della generazione idroelettrica è stata parzialmente compensata dall’aumento del  termoelettrico (+6,1%), in particolare da carbone. Tra le fonti rinnovabili in crescita il fotovoltaico (+11,8%), in flessione idroelettrico (-37,7%), eolico (-1,8%) e geotermico (-1,6%).

elettricitàMercato elettrico: la Ue lancia una consultazione aperta sulla riforma (con sganciamento dal gas)

La Commissione europea ha intanto lanciato una consultazione pubblica sulla riforma del mercato dell’elettricità dell’Unione. Scopo: capire come proteggere i consumatori dalla volatilità dei prezzi, sostenere il loro accesso a energia sicura da fonti pulite e rendere il mercato più resiliente. Si tratta di un passaggio preliminare per definire la modifica delle regole del mercato: sul tavolo la separazione del prezzo dell’elettricità da quello del gas. Nell’attuale crisi dei prezzi, elevati e volatili, l’onere economico è stato scaricato sui consumatori finali.  La consultazione durerà fino al 13 febbraio, su 4 aree principali:

  • rendere le bollette dell’elettricità meno dipendenti dai prezzi dei combustibili fossili a breve termine e promuovere la diffusione delle energie rinnovabili
  • migliorare il funzionamento del mercato con sicurezza di approvvigionamento e utilizzando appieno le alternative al gas, come stoccaggio e gestione della domanda;
  • rafforzare la protezione e l’emancipazione dei consumatori;
  • migliorare la trasparenza, la sorveglianza e l’integrità del mercato.

— Leggi anche:elettricità Comunità energetiche rinnovabili, il governo promette che il decreto attuativo è ormai in arrivo.

 

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18 COMMENTI

  1. Scarsità d’acqua, e neve , forse chi è contrario al catastrofismo vedrà che il clima sta cambiando e sempre in peggio, il governo ok nuove forniture per tamponare il problema gas ma deve sbloccare le rinnovabili, e deve fare in modo che poi le regioni/comuni non trovino mille scuse per bloccare i lavori, sia per le case che per le opere pubbliche, o ci diamo una mossa o continueremo a pagare noi l’inefficienza delle nostra classe politica.
    Tanto loro sono stipendiati da noi e guadagno una follia.

  2. Salve, rimango sempre convinto che sfruttare il.mare, il quale circonda il 90% dell’ Italia , darebbe un contributo molto elevato alla produzione di energia pulita.

      • Ci sono soluzioni industriali? Perche’ se non e’ pronto per installare impianti l’anno prossimo, e’ un progetto di ricerca. Che va benissimo, la ricerca e’ utile, ma non risolve il problema che abbiamo adesso di installare 8-10GW di rinnovabili all’anno. Ed eolico e solare sono industrie mature,

        Magari fra 5-10 anni impianti che sfruttino la marea cominceranno a dare un contributo, e ne sarei felicissimo. Pero’ non raccontiamoci che siano indispensabili. Sarebbero utilissimi, come complemento alle altre rinnovabili, perche’ avranno caratteristiche e periodicita’ differenti, ma nel frattempo, non siamo senza mezzi per affrontare la crisi energetica e ambientale.

  3. Nell’ultimo ventennio la sola rinnovabile idroelettrico generava spannometricamente un 20/25% medio della produzione totale nazionale di elettricita’. Con la penura di precipitazioni fine 2021 e tutto 2022 i bacini si sono letteralmente prosciugati. Ma se continuassero le precipitazioni (anche le neve si mantenesse in quota) come in quest’ultimo quadrimestre e se si iniziasse ad aprire i rubinetti degli invasi sulle Alpi (credo stiano facendo scorta per l’estate) credo si possa ritornare ad un contributo analogo agli altri anni.
    Cio’ non toglie la necessita’ di un vigoroso affiancamento di rinnovabili eolico/fotovoltaico.
    Si, flop rinnovabili come da titolo, ma da analizzare nella sua origine e causa per valuazioni di merito.

    • Beh, basta guardare il grafico di Terna, molto chiaro nel suddividere l’apporto delle varie forme di rinnovabili. E comunque condivido che non ce la possiamo cavare dicendo che è stato un anno no solo per scarse precipitazioni e quindi crollo dell’ideo-elettrico. Bisogna spingere su eolico e fotovoltaico, cosa che solo noi (e la Polonia…) non stiamo facendo.

      • La differenza è che la Polonia ha deciso seriamente di virare su soluzione nucleare, fondi stanziati, 3 nuove centrali per il 2032. Noi figurarsi, siamo capaci di discutere anni per un parco eolico.
        Si dice che ci vuole troppo tempo per il nucleare, vedremo al 2035 chi tra noi, Germania e Polonia avrà decarbonizzato di più.
        Perché alla fine è quello il problema, non solo installare più rinnovabili.
        Se misuriamo quelle, le emissioni, sono un po’ sconfortanti i dati della Germania con tutta la potenza rinnovabile che ha dispiegato. Cosa dire, speriamo di fare meglio.
        Ad ogni modo non voglio aprire discussione sul nucleare su cui so che avete già una vostra linea.

        • Considerando che ci vogliono 7 anni normalmente e la Finlandia ci ha messo solo 13 anni per finirlo, dubito fortemente che la Polonia ci metta di meno.

        • Il problema NON é solo decarbonizzare.

          C’é un problema almeno altrettanto grande ossia la sostenibilità economica di una nazione, soprattutto se sei una grande manifattura che quindi richiede tanta energia.
          Perché se quell’energia NON la HAI o costa un botto le aziende O chiudono O delocalizzano.
          Risultato che il problema sarebbe mettere insieme il pranzo con la cena NON la decarbonizzazione.

          Eppure la Germania ha dimostrato che SENZA i NST1 e 2 é ancora in piedi e la prima manifattura europea, ha dovuto compensare col carbone ma é lì col 90% degli stoccaggi di gas pieni.
          L’Italia li ha al 79% con due gasdotti funzionanti. Immaginiamo cosa succederebbe se il TAP e il Transmed facessero la fine dei NST.
          In 30gg saremmo al buio ed al freddo.

          Mentre la Germania ha compensato col suo carbone e con 254 TWh prodotti da rinnovabili (47%).

          La differenza enorme fra Italia e Germania é tutta lì loro hanno i margini e la vision per affrontare anche eventi come quelli.

          My opinion

        • In Europa il tempo medio di costruzione odierna di in reattore nucleare è oltre i 15 anni, rasentando i 20.
          Costi triplicati rispetto al progetto iniziale.
          Vedasi i reattori in costruzione o semifiniti tra Francia, Inghilterra, Finlandia e Polonia.
          Noi ne avremmo bisogno di circa 30/40 e dovremmo anche cercare dove farli.
          In una sola parola: irrealizzabili.
          E ne sono contento.
          Il mio impianto da 6kW alimenta casa ed auto.
          Ma tropi tetti sono spogli.
          Cominciamo a riempire i tetti di FV, case, capannoni, scuole, palestre e così via.
          E di gas ne avremo bisogno molto poco.

    • E’ stato un brutto anno per l’idroelettrico, vista la siccita’.
      Ma questo non vuol dire che il flop sia delle rinnovabili, ma del paese, che a fronte di annunci roboante del ministro, a fine anno e’ riuscito a installare 3 miseri GW di potenza.

      Le rinnovabili, si sa, hanno rendimenti variabili; il fatto e’ che abbiamo contato per anni sull’idroelettrico, e solare ed eolico sono di fatto contrastate.

      Non mi preoccupa la situazione per quello che e’, mi preoccupa che la risposta dei governi sia sempre solo importare il gas da un altro fornitore, invece di iincoraggiare la produzione da rinnovabili.

  4. Mi risulta che in Italia quest’anno solo +2,9GWp contro i 7,9 della Germania e i 7,5 della Spagna.
    Perfino la piccola Olanda ha installato 4GWp.
    Ma po***a *** *** *** ma come si fa? L’Olanda roba da 900KWh/anno per KWp installato.
    In Sicilia saremmo a 1500 ho visto report di impianti nel ragusano da 1700 KWh/anno per KWp ma quattro gatti di olandesi ne installano più di noi in una terra 2000 Km più a nord.

    Che volete che dica contenti noi contenti tutti. I miei 6500 KWh/anno li faccio quindi ad maiora.

  5. I fossili danneggiano la rinnovabile idroelettrico ed energeticamente viene compensato da termoelettrico a carbone, praticamente aumentando di fatto il circolo vizioso.

    Dalle mie parti i pannelli solari (come le tegole, le persiane, le auto, l’erba, i davanzali ecc.) vengono anneriti da una minuscola polvere nera simile a toner proveniente dal petrolchimico che riduce la resa degli stessi.

    Grazie ai fossili ci stiamo scavando una fossa sempre più profonda.

    • Polveri sono e nella polvere ritorneremo (Genesi 3,19)
      «Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris»

      • Mi auguro invece che vadano nella polvere e non ritornino più: i petrolhead, i politici, ecc. (sia per ignoranza che per convenienza econonomica).

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