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Elettriche o ibride plug-in? In Europa non c’è storia

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Volkswagen (qui la ID.5 GTX) guida la classifica delle vendite in Europa per gruppi di marchi.

Elettriche o ibride plug-in? In Europa non c’è storia: mentre le prime continuano ad aumentare le vendite, le seconde cominciano a calare. Solo in Italia…

elettriche o ibride
Le vendite de elettriche (BEV) e ibride plug-in negli ultimi 4 anni.

Elettriche o ibride plug-in? I numeri parlano chiaro

Sì, solo in Italia l’ansia da autonomia spinge le vendite delle plug-in, con un rassicurante doppio motore benzina-elettrico. Un dato emerso già nel 2022 e che si è consolidato anche in gennaio, con le prima a quota 6.136 immatricolazioni e le seconde ferme  3.342, poco più della metà. A livello europeo, invece, non c’è storia: dopo tre anni in cui le vendite di entrambe le motorizzazioni salivano in modo omogeneo, nel 2022 le strade si sono divaricate. Le EV sono ancora salite, da 1,21 milioni del 2021 a 1,56 milioni dell’anno appena concluso. Altro trend per le ibride plug-in, che invece sono leggermente scese a 1,02 milioni. Risultato: la forbice si è allargata di quasi 560 mila unità. Il che fa pensare che la stagione dell’ibrido plug-in, da sempre considerato una tecnologia di passaggio, sia già sul viale del tramonto. Mentre l’elettrico, con l’uscita di modelli sempre più convincenti sul piano dell’autonomia, sia destinato a un’ulteriore rapida crescita. Mettendo nel mirino i due milioni di consegne già quest’anno.

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La classifica di vendita di EV nel 2022 per gruppi di marchi.

Classifica per gruppi: VW davanti a Tesla,  flop per i giapponesi

I numeri di vendita in Europa nel 2022 sono stati elaborati dalla società specializzata Jato Dynamics, che pubblica anche la classifica delle vendite per gruppi. Qui la forza d’urto di Volkswagen, con la sua miriade di marchi, prevale su tutti, compresa Tesla, che invece sbanca la graduatoria per singoli modelli. Il il super-gruppo tedesco ha immatricolato 349 mila auto a batterie, contro le 232 mila del brand di Elon Musk, che però continua a crescere di più (38% contro 15%). Tesla precede di pochissimo, nemmeno 2 mila unità, il gruppo Stellantis, spinto soprattutto dagli ottimi risultati della Fiat 500e (66.198 auto vendute) e della Peugeot e-208 (46.616). Non brilla invece Renault, che scivola in quinta posizione a quota 143 mila EV vendute. Il vero exploit è quello delle marche cinesi, cresciute del 122% a 61.508 immatricolazioni, un dato a cui vanno aggiunte le 78 .856 di Geely, gruppo che comprende anche Volvo e Polestar. Mentre il flop che più colpisce è quello delle marche giapponesi: Nissan -6%, Mazda -47%, Honda -38%. Solo Toyota cresce, ma con numeri marginali.

Elettriche e ibride plug-in: la top 50 Europa del 2022

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31 COMMENTI

  1. Però un dato di quest’anno sta andando contro tendenza, la Germania che è stato il leader di BEV nel 2022 a gennaio di quest’anno ha fatto segnare un -13.2% di auto BEV vendute a confronto, nello stesso periodo del 2022…è vero che una rondine non fa primavera ma sicuramente fa pensare.
    Se si riconfermerà anche nel mese di febbraio sarà l’inizio della crisi del l’elettrico…

    • C’è anche da considerare che un auto che va bene non ha nessun senso venderla, intendo dire che ci sarà un numero cospicuo che è arrivato al punto che l’auto debba essere cambiata, c’è chi la cambia canonicamente ogni tre anni ( io la trovo uno spreco ma è un mio parere) e c’è chi come molti la cambia solo 10/15 anni, quindi le statistiche le trovo alquanto strane, c’è anche da tenere in considerazione il mercato del usato, ma quello non fa testo, anche se potrebbe valere per vedere che classi euro vendono.

      • Però in generale in Germania come in Italia il comparto auto a gennaio in generale ha segnato + mentre se si vanno a prendere solo le BEV il dato è negativo. Quindi di auto ne sono state vendute di più ma nello specifico la percentuale di BEV è diminuita…

        • Da noi hanno dato incentivi con tetti più alti alle auto non pure elettriche, di fatti gli incentivi sono finiti, vediamo ora come si comportano le vendite

  2. Io ho sempre avuto l”impressione che le ibride non siano nè carne né pesce, mettono insieme i difetti delle elettriche e delle scoppio, ti fanno portare a spasso peso e ingombri inutili. Sicuramente sbaglierò, ma non mi sorprende che in Europa perdano terreno. 🙂

    • Buona sera Luca.
      Dipende! Né carne né pesce no di certo! Possono essere ottime BEV ed eccezionali termiche.
      Ma dipende dalle necessità che hai. Come ogni cosa, ed ogni persona, hanno delle caratteristiche.
      Se le tue necessità sono consone alle caratteristiche dell’auto, hai per le mani due auto, ciascuna perfetta nel suo ambito.

      Io, ad esempio, sono un utente ottimale per una Plug-in. Correggo: per la mia Plug-in, le altre non le conosco!
      Mediamente faccio un paio di viaggi al giorno per un totale di poco più di 20 Km e uno o due viaggi all’anno oltre i 400 Km. Faccio anche sui 25 viaggi all’anno tra 75 e 160 Km.
      Il risultato è che la uso (vita auto) come una BEV per il 95% dei viaggi (85,5% dei Km), viaggi cittadini o appena “fuori porta”. Se prendo come esempio l’anno appena concluso (2022) ho avuto un consumo medio annuo a zero emissioni pari a 13,32 kWh/100Km (7,51 Km/kWh). Ci sono BEV che fanno meglio (e ci mancherebbe!), ma la mia è una Station Wagon di 4,70 metri, 1.750 Kg. Per cui non va poi tanto male come BEV, no?

      In ibrido, nel viaggio più lungo (600 Km) ho avuto un consumo medio di 23,8 Km/l, 104,4 g/Km di CO2 emessi. La batteria ha consentito al motore elettrico di aiutare il termico sempre, ed è riuscita a far coprire 120 Km al solo motore elettrico (quando è meno “pesante”, il termico ricarica la batteria, oltre alle normali rigenerazioni, ed appena può l’auto va solo in elettrico, anche quando viaggi in ibrido). All’arrivo, avevo ancora un 2% di batteria (50% a metà strada). Il tutto, avendo a disposizione oltre 900 Km di autonomia. Sono arrivato a casa alla sera che potevo ancora fare più di 300 Km.
      Nei viaggi medi in ibrido ho un consumo che va da 40 Km litro per i viaggi attorno ai 150 Km (emissioni di CO2 pari mediamente ai 40/60 g/Km) a oltre 250 Km/l per i viaggi attorno agli 80 Km (da 2 a 12 g/Km).
      Considera che l’ultimo “pieno” l’ho fatto circa 7.000 Km fa, ed era il 16 febbraio del 2022. Ho consumato di quel pieno 30 litri, me ne restano ancora 9,5 nel serbatoio. Le emissioni di CO2 di questo pieno sono, ad oggi, di 10,6 g/Km.
      Non mi pare malaccio nemmeno come termica, no?

      L’autonomia elettrica media del 2022 è stata di 71 Km per le cariche al 100%, 67 Km per tutte le cariche, comprese le parziali. La danno per 65 Km di omologazione. Quest’anno, anche se siamo in inverno, sto facendo meglio (bisogna imparare ad usarla, il primo anno era un disastro!).
      I due motori insieme, convertendo i kWh consumati dall’elettrico in litri equivalenti e sommandoli ai litri reali di benzina, mi danno un consumo combinato equivalente pari a 53,8 Km/l, oppure, convertendo i litri di benzina in kWh equivalenti, pari a 16,55 kWh/100Km. Ripeto: consumo di entrambi i motori, compreso l’inefficientissimo termico, nel 2022.

      Direi quindi che è tutto fuorché “né carne né pesce”! Ho a disposizione due ottime auto in una sola, senza avere nessuno dei problemi di BEV e termiche. Come detto, è necessario che le proprie necessità siano confacenti alle caratteristiche dell’auto. Altrimenti non va acquistata! E saperla usare!
      Buona notte!

      • io ho una situazione simile alla tua ,ho una plug-in del 2018 , percorrenze incluse
        e anche io non mi lamento

        ma sinceramente , compreresti OGGI una plug-in quando con la stessa cifra o addirittura inferiore compreresti una bev con più di 60kWh e più di 400 km wltp ?

        io no !
        e ripeto , imho le plug-in oramai sono un affare solo sul mercato dell’usato

        • Col mio uso tutta la vita una BEV. Cercavo una BEV. Ma la mia l’ho pagata nuova e super accessoriata 21.700 euro, circa il 51% del listino, ed allora non c’erano station wagon BEV.
          Dipende, infatti. Alle mie condizioni non c’è partita, ma al contrario.

        • Aggiungo che ho risposto all’affermazione di Luca perché verteva sulla tecnologia, non sui prezzi. Sui prezzi, oggi, non c’è molto da obiettare. Potendo (e non potrei) BEV di sicuro!
          Tecnologicamente, alle condizioni indicate, una Plug-in è invece l’auto più versatile presente sul mercato. Nessun problema, nessuna preoccupazione, nessun limite tipo BEV, inquinamento e consumi ridicoli rispetto ad una termica.
          Appunto, tutto fuorché “né carne né pesce”!
          Poi, se la usi male… ma non è colpa della tecnologia adottata, anzi!

  3. Premesso che i dati dovrebbero essere disaggregati nazione per nazione e magari anche per zone, perché un conto è vivere nella campagna francese ed un altro alle porte di Amburgo sull’Elba, al netto del maggior reddito di alcuni paesi e delle solite considerazioni pro e contro, la domanda che mi pongo è quanti degli acquirenti di elettriche abbiano comunque in famiglia anche una termica. Perché, se in una famiglia con marito, moglie ed un paio di figli di cui uno lavori si hanno due o tre auto di cui una termica, allora tutto il discorso sull’uso consapevole, sul viaggiare programmando, sugli stranieri che siamo bravi e noi italiani pessimi etc. perde relativamente di senso: per gli utilizzi quotidiani con percorrenze che non richiedano ricariche le Bev sono il massimo, mentre per il viaggio di lavoro o le vacanze, c’è sempre il diesolone puzzolente (mai avuto un diesel in

    Ecco, sarebbe importante capire il numero esatto di nuclei familiari interamente elettrificati (perdonatemi la parolaccia) altrimenti se faccio l’equazione acquirente di Bev uguale utilizzatore escliusivo di Bev è come dire che, siccome ho una bicletta, allora la uso per tutti gli spostamenti. Capisco che la statistica non l’avete fatta voi, ma così non è molto utile.

    • Ho voluto dare un’occhiata ai dati della Norvegia che, anche a fronte del reddito di circa 2,5 volte maggiore di quello italiano, è capofila delle Bev.

      Parto da un dato: l’età media delle vetture in Norvegia, con mio stupore, non è bassissima ed è di 10,5 anni. In Italia sono 12,2 e la media europea è 12.

      In Norvegia le elettriche circolanti (non il venduto) sono il 16,2% e le ibride di tutte le tipologie il 4,9%.

      Ora, anche a fare i conti male, abbiamo circa un 20% di vetture che, come massimo, hanno un’età media di 5 anni perché il boom delle Bev è recentissimo ed anche le ibride non è che spopolino da decenni. Probabilmente anche molto meno, ma attestiamoci prudentemente sui 5 anni.

      Ne consegue -fidatevi del calcolo- che il restante 80% del parco circolante ha un’età media abbastanza elevata di minimo 11,5 anni, non lontana dalla media europea, e ciò avvalora il mio sentore che molti nuclei familiari abbiano anche auto termiche che non stanno sostituendo.

      Qui i dati mancano ma ci sono varie possibilità:

      – anche in Norvegia ci sono differenze sociali e non tutti comprano elettrico o cambiano macchina spesso;

      – anche chi cambia auto si tiene una termica per emergenze e lunghi viaggi;

      – un mix delle due sopra.

      Con l’aggiunta che in Norvegia ci sono meno di 700 km di autostrade ed in Italia dieci volte tanto.

      Se fra 4-5 anni l’età media delle auto sarà scesa a 5 anni si potrà parlare realmente di passaggio all’elettrico della Norvegia, ma al momento la situazione è ancora in bilico, numeri alla mano. C’è la sensazione che anche lì ci sia una netta divisione tra gli automobilisti abbienti che comprano elettrico e magari hanno una seconda o terza auto ed i meno fortunati che girano con carrette d’epoca.

      Anche perché utilizzare una vettura di 10 anni coi climi nordici e la corrosione del sale sparso in strada non è come girare sulle “spiaggine” che facevano da taxi a Capri: spesso equivale ad avere il sottoscocca marcio e bucato. Sicché chi gira con un’auto di oltre 10 anni in Norvegia è probabilmente povero.

  4. le phev
    avevano un senso quando costavano 10000 eur in meno delle BEV
    adesso che costano uguale a un 60 kwh ..
    pessimo affare

    my 2 cent

  5. Io non avendo un BOX/Posto assegnato lo ho fatto un pensiero ad una PHEV.

    In realtà quello che mi frena é il costo elevato, l’azzeramento del vantaggio di manutenzione e la scarsa autonomia in elettrico.

    Mi spiego alla fine l’autonomia in elettrico é troppo bassa ed i costi dell’auto e di gestione la rendono ancora meno attraente.

    Farò un pensiero alla Captur PHEV ma solo se trovo un’offertona.

    • Se non hai la certezza assoluta di dove caricarla, assolutamente NON comperare una Plug-in. Usarla al meglio (intendo avere anche in inverno la massima autonomia per inquinare il meno possibile) comprende per certo disporre di un posto di ricarica, meglio se non all’aperto (un garage non riscaldato consente comunque da 6 a 9 gradi di differenza rispetto all’esterno, e per una batteria fa differenza stare a -2 o a +7°C).
      Per una BEV è consigliabile avere dove ricaricarla, ma se non abiti in zone non servite da ricariche, puoi “arrangiarti”. Per una PHEV è indispensabile un garage, anche con una ricarica pressoché certa a 500 metri da casa. Solo un garage consente di adottare una gestione che preservi anche in inverno la tua autonomia di omologazione e, anzi, di fare anche di più.
      Se poi per il tuo utilizzo quotidiano 60 o 70 Km di autonomia non ti bastano, non ci pensare nemmeno ad una Plug-in. Sarebbe un grande errore per l’ambiente.

  6. Oltre 1,3 milioni di BEV in un anno, fotografano un fenomeno che sta diventando di massa. Con buona pace di chi sperava fosse un “fuoco di paglia” per continuare a inquinare allegramente.

    • Sta diventando un fenomeno di massa e i numeri sono importanti ma occhio che c’è una leggera flessione nella curva.
      2020: +106%
      2021: +64%
      2022: +29%
      Ti ho riportato per ogni anno la percentuale di incremento rispetto all’anno prima. E il 2022 è stato l’anno peggiore perché ha assorbito anche la quota di coloro che non hanno acquistato la plugin scegliendo l’elettrica pura, diversamente il dato sarebbe stato ancora peggiore. In pratica apparentemente secondo questa curva il dato va verso una stabilizzazione mentre, se vogliamo arrivare al 2035 con solo auto elettriche, la curva dovrebbe impennarsi e non decrescere.

      • Ma in realtà si tratta di un andamento del tutto normale. Se per esempio il tasso di crescita si mantenesse fermo al “misero” 29% del 2022, si raggiungerebbe il 100% di vendite di sole elettriche già nel 2031.

        • Il tendenziale è chiaro. Il prossimo anno potrebbe registrarsi un misero +14%, quello dopo un +7%, quello dopo un +3%, poi un +1% e poi niente più, il risultato si stabilizza. Ovvero, in numeri, significa che tra 3 o 4 anni la quota di elettriche in Europa potrebbe rimanere costante e non crescere più. E sono stato anche generoso nei conti perché dal 2021 al 2020 la percentuale di crescita si è arrestata di un 40% e dal 2022 al 2021 di un 55% il che significa che nel 2023 potrebbe arrestarsi anche di un 70% per cui anziché fare +14% potrebbe fare anche solo +8.7%.

          Ovviamente queste tendenze sono enormemente influenzate dal mercato: con l’uscita di modelli economici sui 25000 euro il mercato dell’elettrico dovrebbe tornare a crescere in modo prepotente, ma in assenza di scossoni i numeri sono preoccupanti.

          • Fai una gran confusione fra aumento percentuale delle vendite, numeri assoluti e quote di mercato.

          • Grazie per le tue considerazioni sulle tendenze del mercato dell’elettrico. Tuttavia, è importante tenere presente che le previsioni possono essere influenzate da molteplici fattori e non sempre si avverano come previsto. La tecnologia e i mercati stessi possono evolversi in modo imprevedibile, quindi è importante restare aperti a eventuali sviluppi futuri.

  7. l elettrico, ammesso che sia meno inquinante complessivamente, per ora lo considero un bene di lusso o quasi, chi gestisce il sito forse deve informarsi sugli stipendi e quanto italiani si possono permettere questo lusso. poi se devo viaggiare con la cartina di caccia al tesoro delle ricariche.. si lo so che uno deve sapere che uso ne fa dell’ auto ma allora e veramente un superlusso che serve per la spesa al supermercato.
    cordiali saluti

    • Sul serio? Allora dici che la mia Twingo è un lusso da nababbi? In effetti l’ho presa solo perché era l’unica elettrica che passava sulla passerella del mio yacht. Per questo ho cambiato la Ferrari con la Twingo, prima ancora di Piquet.

  8. Le ibride vendono di piu’ perché costano meno e si ricaricano piu’ in fretta, ma fanno ancora uso di biocarburante. L’elettrico verra’ di suo spontaneo, e’ inutile spingere un carretto in discesa.

  9. maledetta ansia!!
    potrebbero fare una joint-venture con la ditta farmaceutica del tavor: 200 confezioni all’acquisto della bev.. 🤣🤣

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