Elettriche nuove? Roberto, un lettore, propone piuttosto di trasformare le vecchie auto, ottenendo così costi ragionevolmente bassi. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti vanno inviati alla mail info@vaielettrico.it
Elettriche nuove? Meglio recuperare l’esistente, a costi ragionevoli…
“Scrivo due righe per condividere il mio punto di vista su mobilità elettrica. Per una reale sostenibilità ritengo che sarebbe necessario investire sulla conversione di auto a motore endotermico. Su molte auto, i volumi disponibili consentirebbero l’allocazione delle batterie su area serbatoio e albero di trasmissione (come fatto per la E-Golf). Se poi si raggiungessero quantità di conversioni importanti, credo che il costo rimarrebbe ragionevolmente basso. Magari grazie a contributi statali e modifiche sviluppate direttamente dalle case costruttrici. E così andremmo a recuperare un bel parco auto. Non è senz’altro l’obbiettivo delle case costruttrici, che devono vendere auto nuove, ma se la cosa venisse in qualche modo “forzata” dalla UE magari potrebbe essere attuabile“. Paolo Grazzini

La Renault in Francia ci sta provando, ma in Italia…
Risposta. In realtà anche le Case costruttrici stanno cercando di capire se la conversione delle vecchie auto può diventare un business. Oltre che una mossa in direzione di un’organizzazione più orientata all’economia circolare. La più impegnata in questa direzione è la Renault, che da tre anni ha deciso di dedicare a questa attività un’intera fabbrica francese, quella di Flins, ribattezzata Re-Factory. Più di recente anche la Toyota ha fatto sapere di lavorare a un progetto simile, in Inghilterra. Mentre il gruppo Stellantis ha creato più in generale una direzione dedicata proprio all’economia circolare. Si può pensare alla conversione in elettrico di vecchie auto anche da noi, dando una seconda vita a veicoli destinati altrimenti a rottamazione? In realtà di aziende che si occupano di queste trasformazioni ce ne sono già diverse, ma spesso sono entità poco più che artigianali. Per avere strutture più solide, vere e proprie fabbriche, non servono solo i contributi statali evocati da Paolo. Ma anche una normativa che consenta di re-immatricolare le auto convertire senza svenarsi, come impiego di tempo e di denaro.
non capisco il discorso della “reale sostenibilità”.. cioè se compro un auto nuova elettrica non è “realmente” sostenibile, mentre se ne converto una vecchia in elettrico lo è?
pensiamo a quello che normalmente la gente fa in questo ambito, auto vecchia, la cambia con una nuova, fino a ieri diesel o benzina (in alcuni casi metano e gpl)… domani invece vendo la vecchia auto a benzina e ne compro una elettrica, ma non è una scelta sostenibile? perché?
poi, come dice qualcuno, la vera scelta sostenibile è usare l’auto meno possibile indipendentemente dall’alimentazione, ma non capisco veramente l’affermazione con cui Roberto apre la sua riflessione…
secondo me è un problema di piattaforma
la maggioranza vuole l’auto per fare “tutto”
non la seconda auto da città
chi ha bisogno “solo” di un’auto per la città , il retrofit ci può stare
per gli altri ,
il minimo comun denomitatore oggi è ..
ricarica CSS combo di 200 km in mezzora o meno e/o più km
la maggior parte delle piattaforme EV uscite dal 2020 in poi ..
sono così
quello in cui spero io, è che il retrofit,raro, faccia da palestra per le autofficine ..
molto più interessate è la rigenerazione di una EV del 2020 nel 2030 ,2035,2040
spero nella legislatura , che consenta di sostituire le batterie con equivalenti o superiori
anche di terze parti magari con chimiche diverse a buon mercato
certo sarebbe bello , che si combattesse anche l’obsolescenza più o meno programmata degli adas
ma su questo , non non so se è possibile imporre alle case ,
schede cpu IA e sensori aggiornabili per 20 anni
in un campo che ogni 5 ne semprano passati 25
In un Paese in cui per anni si è imposto l’incentivo alla rottamazione di automobili che davanti avrebbero avuto ancora diversi anni di “onorata carriera” (sprecando dio solo sa quanta energia grigia, immagazzinata in quelle autovetture dismesse), non penso ci possa mai essere la volontà politica di incentivare la riconversione elettrica di motori endotermici, considerando comunque che è da valutare la sostenibilità ambientale ed economica di un simile sistema alternativo di mobilità.
incentivo alla rottamazione figlio di euro 1 e successivi (minor “inquinamento” 🤦♂️ )..
Forse un motore elettrico più inverter e charger può pesare quanto un termico , ma il peso della batteria esiste e se vuoi 150 km alme no 280 200 kg
secondo me ti stai facendo sviare dalle elettriche moderne..
comunque, ci sono video a riguardo.
Son sempre stato favorevole alla filosofia “piuttosto che buttare una cosa funzionante per un’altra, tengo la funzionante” quindi se la trasformazione in elettrico delle attuali auto permette a queste ultime di essere usate più o meno come erano prima ben venga. Tanto se devo spendere 30k per una punto elettrica nuova (dico a caso solo perché è la mia) preferirei spenderne 12k per rendere elettrica quella che già ho* (ribadisco, ho citato la punto solo perché è quella che ho al momento. In realtà per quanto la stia odiando la rottamerei anche adesso)
*sempre se il passaggio non me la renda una, a me inutile, auto da città e poco più. A quel punto credo valga la pena lasciar perdere e prenderne una nuova direttamente
Pensiamo al problema della ricarica prima, perché tutto sia appetibile e conveniente. Sono anch’io d’accordo per una trasformazione dal motore termico a quello elettrico, ma dovrebbe essere conveniente come costo del kit e per un’autonomia di media sufficiente.
vengono convertite auto con motore elettrico della stessa potenza originale quindi i problemi di tenuta della carrozzeria non si pongono visto che anche chi ha un motore elaborato sottopone l’auto a sforzi meccanici non previsti dal costruttore . questa eccezionale ditta in sicilia ( newtrongroup.it )chiede intorno alle12000 euro per una panda ……….
E tu li metteresti 12 Mila Euro per una Panda ??
12000 euro ti compri una panda nuova a GPL e giri per altri 10 anni
In effetti quando inizio 900 i tedeschi stavano studiando e provando i loro motori termici hanno riciclato le carrozze a 4 ruote.
Quindi al posto del cavallo hanno inserito il loro motore e al posto delle redini una specie di volante.
E così hanno iniziato la loro avventura.
Ma è passato molto poco tempo per arrivare ad una specie di auto con le sue pur primordiali caratteristiche, chessò finestrini, un tetto, pneumatici, fanali e meccanicamente ad altre migliorie.
Arrivo ad oggi, oggi abbiamo la disponibilità di una tecnologia elettrica che sia pur giovane sta mostrando già enormi progressi rispetto alle auto termiche in termini di costi, prestazioni, comodità, ecc. ecc. ultimo ma più importante di tutti l’aspetto ecologico.
Oggi l’auto elettrica sta scimiottando nelle forme l’auto termica, come inizio 900 l’auto termica scimiottava la carrozza a 4 ruote.
E ora veniamo al punto, Tesla ha progettato auto elettriche affinchè venissero gestite dal sw e non da un umano, quindi, mentre ora deve scimiottare auto termiche, fra qualche anno le sue auto non avranno più bisogno del guidatore, del volante, di pedali e via dicendo.
Verrà eliminata anche la ridicola ansia da rifornimento, infatti oggi quando prendi un taxi, cheffai ? ti preoccupi se ha il pieno di carburante ?
Ah già, l’oggetto dell’articolo era come riciclare un’auto termica sostituendo il motore termico con una bobina di rame.
Mi viene da sorridere perchè penso a quando negli anni 80 c’era chi pensava a macchine da scrivere elettriche pur di non sostituirle con un pc.
“Tesla ha progettato auto elettriche affinchè venissero gestite dal sw e non da un umano” Ne ho lette di sciocchezze, ma questa….
che sciocchezza sarebbe? la guida autonoma è la stella polare del marchio Tesla e già la offre in versione beta già da anni. funziona? non funziona? io ce l’ho… per essere agli inizi è già impressionante anche se su strade italiane europee ha molte incertezze (nelle curve decise o in rotatoria va in confusione) ma in autostrada guida “meglio” dell’automobilista medio. non che vada più dritto sul dritto… ma interpreta molto bene i pericoli e le dinamiche tra auto… in 30.000 km mi ha “salvato” 2 volte… l’auto frena, io mi domando cosa abbia “visto” e subito dopo realizzo la situazione di pericolo, magari costituito da 2 auto davanti con traiettorie strane… in pratica ha frenato mezzo secondo prima di quanto avrei potuto fare io
E potresti spiegarmi in che cosa consiste il fatto che le auto siano progettate per essere gestite da un software, anzichè da un essere umano? Peraltro vai a dirlo a quelli che si sono infilati sotto i rimorchi o hanno sbattuto contro automobili ferme quanto funziona bene il sistema tesla.
D’accordo con te al 100%
La colpa è una sola e si chiama burocrazia. Poi viene la mancanza di incentivi…
È da una decina o più di anni che società private propongono il retrofit.
E la morte loro (delle auto riconvertite) sarebbe la Città con indubbia utilità collettiva.
L’idea mi piaceva avendo in famiglia due diesel ancora con carrozzeria ed organi meccanici buoni, ma di ormai 20 anni. Autop usate quasi sempre dal solo guidatore e quindi anche gli interni ancora ok. Mi spiceva rottamarla.
La legge italiana permette il retrofit. Però sono stato fermato dai costi e dalla normativa. Anche se a quanto dicono è stata semplificata.L’altro argomento che mi ha frenato è stato che cercavo una autonomia di almeno 400 km il che richiedeva una batteria molto grande e già questa impegnativa come costo. Per cui alla fine ho optato per acquistare un veicolo nuovo elettrico. Rottamando la più vecchia. Per un utilizzo locale, quindi con richieste di autonomia più ridotte, il retrofit poteva essere una opzione fattibile.
Io sono un pro elettrico, ho un auto elettrica, ma non sono così convinto su kit di elettrificazione , principalmente per due ragioni .
1 Il motore elettrico libera una coppia che non è stata calcolata al momento della costruzione dell’ auto .
2 L aggiunta di una batteria ,comunque pesante potrebbe variare la sicurezza e la guidabilità della vettura.
Faccio un esempio , ho una vecchia Mini Moke e onestamente avrei moltissimi dubbi su posizionamento batteria
la coppia non viene liberata tutta istantaneamente, altrimenti sai che continuo di sgommate?
in genere poi, le potenze sono molto più basse proprio per rientrare nei vincoli dati da telai trasmissione freni. questo a oggi.
la tua mini moke, ad esempio, avrebbe un pacco batteria che consentirebbe l’uso cittadino ma non oltre: quindi peso relativamente basso che non inficerebbe stabilità e guida.
a mio modo di vedere, questo tipo di trasformazione rimane onerosa per quello che offre.
capisco l’intento della domanda posta da paolo in ottica ecologica (meno materie prime nuove in circolazione), ma ai prezzi attuali di trasformazione la convenienza è una chimera
Io sono uno di quelli a cui piacerebbe elettrificare una vecchia auto (anche se depotenziata e limitata nella velocità Max (130 km/h possono bastare). Auto che potrei continuare ad usare per piccoli tragitti e soprattutto auto tutto fare (da caricare senza troppe remore)
Ma come dici tu ai prezzi attuali e con le normative attuali non è proprio possibile.
Sarebbe interessante se le case automobilistiche proporressero kit da applicare alle loro auto più vendute. Vedasi Fiat Panda/500 ultima serie (conosco uno che ne ha una del 2002 e gli piacerebbe farlo) o anche auto come Ford Fiesta, Renault Clio o Citroen C3.
Molte di queste auto che attualmente montano motori euro 3/4 ma ancora con carrozzeria e resto in ordine potrebbero essere molto utili se i prezzi di conversione fossero inferiori ai 10k€ e garantissero un’autonomia minima di 150/200 km.
Penterebbero una prima elettrificazione di massa e si eviterebbe di avere nei prossimi anni una rottamazione forzata di molte auto che già ad oggi non possono più circolare in molti centri urbani.
domandina ragazzi. Ma tutte le macchine semi nuove e perfettamente funzionanti che verranno rottamate all’altare del Dio elettrico dove andranno ad inquinare?
Appunto sarebbe opportuno effettuare la trasformazione
Dopo il 2035 sarà possibile continuare a guidare le auto attualmente in circolazione. Le nuove regole non impongono che entro il 2035 tutte le auto in circolazione siano a emissioni zero. Lo saranno solo quelle nuove.
D’accordo sul 2035 e la circolazione delle attuali ICE (con e fuel o bio fuel ancora non si sa ) ma la domanda permane scusate.
Se il sig. Rossi passa ad una BEV e rottama la sua ICE che poteva fare ancora altre 100/200 mila km. Questa ICE va in Africa dove inquina. Perché se inquina a Benevento per dire, inquina anche a Casablanca. Secondo me il sig. Rossi girerà con la sua BEV convinto di aver salvato il pianeta. In realtà il sig. Rossi ha solamente messo in circolazione due machine quando gli bastava una. Moltiplica per “x” milioni di europei. Ad occhio e croce non mi sembra una grande vittoria per l’ambiente
Le auto rottamate vengono…rottamate. Se preferisce, demolite. Quindi non circoleranno più nè in Europa nè in Africa. I materiali vengono recuperati al 90-95%.
le do una notizia Franky
in Nigeria c’è gente che sta elettrificando pulmann con retrofit ..
mi sa che il 4 mondo, se l’Italia rimane in mano a conservatori come lei ..
saremo noi
A oggi una conversione viaggia almeno dai 15 Milà euro in su e si ha una autonomia che viene stimata non sufficiente.
Il parco auto migrerà con le sue velocità senza aggiungere investimenti su retrofit .
Se proprio si volesse ridurre l impatto inquinante potrebbe avere senso supportare con un bonus , magari di 1000 Eu per un impianto GPL che necosta 1600 Eu
Esatto Daniele, l’accelerazione da fermo che consente un motore elettrico sottopone la scocca di una vettura collaudata con valori enormemente più bassi a stress di fatica insostenibili. Tanto più quando contribuisce la ruggine.. Anche per quanto riguarda il dimensionamento e geometria delle sospensioni e ruote, non più adeguati all’aumento dei momenti di inerzia, sia sul piano orizzontale che in quello verticale, pochi modelli sopporterebbero la trasformazione.
Sinceramente non capisco i dubbi sulla resistenza alle potenze erogate dai motori elettrici… L’erogazione di coppia e potenza in un motore elettrico è solo questione di software, basterebbe regolare l’erogazione in modo che rispetti i requisiti dell’auto, probabilmente la parte più semplice del retrofit…
Certo su discorso Se ,ma you sto parlando anche di pesi batterie buttati in zone non predisposte a livello di progetto.
La vecchia 500 aveva un serbatoio per supportare 20 litri di benzina , ci metteresti 100 kg di batterie ? Pensi che anche a 50 km ora sia guidabile ?
Più che la guidabilità, il problema della massa aggiunta sotto il pianale, lo vedrei in caso di urti e nelle sollecitazioni sul lungo periodo.
Un urto laterale con strutture non adeguate va ad impattare sulla batteria in modo indicibile, in un urto frontale/tamponamento, come si comporterebbe la massa sospesa?
Se si vogliono autonomie “normali” penso che diventi irrealizzabile il progetto.
Il veicolo dovrebbe ricevere delle modifiche strutturali notevoli per sopportare gli stress dovuto ai kg in più.
es. togliendo il serbatoio e mai che si sia spazio nel sotto tunnel facendo una batteria iso 600 elettra, per avere un po’ più di autonomia e per distribuire un po’ il peso…
Comunque immaginate i costi di questi retrofit… Immagino improponibili….
Diverso è il discorso accontentandosi di autonomie limitate… con batterie nell’ordine dei 50/60 Kg… inserite in strutture rinforzate diciamo con forme quasi standard…
Comunque si, interessante e sfruttabile, tipo per veicoli da usare poco con poche percorrenze
da quello che ho capito, i parametri di potenza/coppia devono essere similari al termico di origine proprio per le caratteristiche del mezzo: una 127 del ’75 col suo 993cc da 45 cv riceverà un motore elettrico di pari potenza (cavallo più cavallo meno) perché continuerà a circolare con le sue gomme 135 13 e freni disco/tamburo dalle relative dimensioni: il pacco batteria al posto del serbatoio e inverter con centraline nel baule. stop
parlare come se avvenisse un trapianto da una tesla non è confacente alla realtà della conversione