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Elettriche ancora troppo care, in media +39%

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auto elettrica attendere
Le elettriche sono ancora troppo care e l'offerta di citycar è troppo ristretta.

Elettriche ancora troppo care, in media il 39% in più rispetto alle auto a benzina. La rilevazione è di Jato, nell’aggiornare la classifica delle vendite in Europa.

elettriche ancor troppo care
Le 10 auto elettriche più vendute in luglio in Europa. Fonte: Jato.

Elettriche ancora troppo care, l’industria deve fare di più

Le statistiche di Jato confermano quanto già rilevato dall’Associazione dei costruttori ACEA. Le vendite di EV aumentano, valgono il 13,6% del mercato con una crescita del 60% in luglio rispetto allo stesso mese del 2022. Ma per diventare veramente popolari devono costare meno. Mentre invece il prezzo medio delle elettriche disponibili in Germania nel primo semestre 2023 è stato superiore del 39% rispetto alle loro controparti a benzina. Anche la gamma è ritenuta ancora insufficiente, con 109 modelli BEV e 297 modelli a benzina. Felipe Munoz, analista di Jato, spiega: “L’industria deve fare di più se vogliamo vedere le BEV competere e avere successo. La regolamentazione da sola non può raggiungere questo obiettivo: saranno necessari una maggiore consapevolezza e prezzi più equi“. Il messaggio è: gli incentivi non bastano, servono auto con prezzi più competitivi, mentre ora l’offerta si concentra solo sulla fascia alta.

elettriche ancora troppo care
I 25 modelli più venduti in Europa in luglio: c’è una sola elettrica, la Tesla Model Y, al 20° posto con 11.317 immatricolazioni.

Tra le EV comanda sempre la Tesla Model Y, ma le cinesi…

Quanto alla classifica dei modelli  EV più venduti (sopra), la Tesla Model Y mantiene saldamente la testa, sia nella classifica di luglio sia nel totale 2023. La Volkswagen ID.4 difende la seconda posizione a quota 8.872, seguita dalla “sorella” Skoda Enyaq con 5.904. Ma la pressione dei modelli cinesi si fa sempre più forte, grazie in particolare alla MG 4, quarta a quota 5.890. Jato fa notare che il mese scorso, considerando tutte le motorizzazioni, i 22 marchi cinesi presenti in Europa hanno venduto 25.564 nuove auto. È il 131% in più rispetto all’anno precedente, con una quota di mercato è raddoppiata dall’1,27% al 2,51%. L’88% di questi volumi è stato registrato dai produttori cinesi con marchi come MG, Lynk & Co e DR Automobiles che camuffano bene la loro origine. Quanto al made in Italy, la 500e perde un altro 3% rispetto allo scorso anno e scivola in 7° posizione con 4.857 auto vendute. Ancora fuori dalla top ten la Volkswagen ID.3, mentre un ottimo risultato lo porta a a casa un’altra auto made in Cina, la Polestar 2, nona con 3.810 auto vendute.

  • “È vero, l’auto elettrica è il prodotto peggiore…”. Guarda la VIDEO-PROVOCAZIONE di Paolo Mariano

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19 COMMENTI

  1. È una mia impressione o le concessionarie praticano scontistiche superiori alle macchine elettriche rispetto a quelle termiche ? Non credo di essere l’unico fortunato ad essere riuscito a comperare ( e possedere tutt’ora ) due auto elettriche a €26.000 nonostante un prezzo di listino di €40.000 ( Citroen eC4 Shine e MiniE ) .
    D’accordo che per entrambe ho avuto l’ecoincentivo da rottamazione di €5000 ….. ma il resto ?!?
    Inoltre …. posso capire che il prezzo di acquisto lasci perplessi .
    Ma fare due conti sul costo di utilizzo no eh ?
    Lasciamo stare i tagliandi a 40 €, la possibilità di entrare nelle ZTL, la ridottissima usura dei freni, niente bollo per cinque anni, i risparmi nei parcheggi ( dimenticato qualcosa ? ) .
    Ma le spese di ricarica ?!?
    Farla a casa in fascia oraria 3 ( 23:00~07:00 + festivi ) a ZERO EURO e quando si è “costretti” nelle colonnine al costo , con gli abbonamenti , di 5 cent al km , la metà del termico .
    Con i miei 30.000 km risparmio circa € 3.500 all’anno che in 7.5 anni azzerano il costo iniziale dell’auto . Non male , vero ?
    Senza considerare l’aspetto più importante : contribuire ad inquinare meno e a rendere meno peggiore il nostro mondo viaggiando col sole e col vento ( 42% rinnovabili a tutt’ora )

  2. Già da tempo VE ha denunciato che le auto costano tanto e quelle elettriche ancora di più. Senza un effetto calmiere da parte dell’industria è inutile aspettarsi grandi exploit.
    Mi permetto poi ricordare che l’Italia non è un Paese di box e garage: sono pochi, spesso vecchi e di dimensioni limitate. Nelle grandi città, in centro sono in numero enormente inferiore al necessario ed anche nelle periferie non sono così abbondanti (al massimo uno per appartamento). Inoltre tanti box sono stati costruiti sulla base delle dimensioni delle vetture degli anni ’70 e quindi oggi sono praticamente inservibili perché troppo piccoli.
    Non che in provincia vada meglio: in tanti piccoli paesi le abitazioni non hanno il posto auto (soprattutto nei c.d. centri storici) e parcheggiare su suolo pubblico è abbastanza” normale”.
    Va da sè che se per la ricarica sono “scomodo” (devo necessariamente andare alla colonnina pubblica, aspettare un congruo tempo ed andare poi a riprendermi l’auto) anche le migliori intenzioni rischiano di infrangersi. Sorvoliamo poi sul fatto che ricaricare ad una colonnina pubblica è ancora troppo complicato per l’utente medio e tutt’altro che conveniente.
    All’opposto troviamo invece chi ha casa con pannelli fotovoltaici e batteria di accumumlo: per costoro l’auto elettrica non solo non dà alcun disagio particolare (giusto nei viaggi lunghi: ma quanti sono in un anno?) ma ha pure una convenienza economica che in relativamente poco tempo ripaga il maggior esborso iniziale. Li invidio molto ….
    Sono quindi pessimista su un rapido cambio di direzione del mercato: i prezzi alti delle auto allontanano sicuramente i potenziali clienti ma anche i “disagi” per la ricarica non aiutano certo ad incrementare le immatricolazioni

    • Sì ma se poi ti installano colonnine comode vicino a casa le cose cambiano improvvisamente. Immagino dove ci sono grossi condomini in cui vivono molte persone, a regime le colonnine sarebbero molto profittevoli perché il numero di utenti sarebbe alto.

  3. È uscita la nuova Model 3. Bomba!
    https://www.tesla.com/it_it/model3/design#overview
    Per 42500 euro (a cui vanno detratti gli incentivi), lasciando i cerchi da 18, la versione base, la standard range a trazione posteriore, dichiara 554 km di autonomia wltp. Tantissima roba.
    Migliorata in tutto (anche se per le frecce ha introdotto i “bottoni” … no comment …) adesso ha un rapporto prezzo/specifiche infinito. Basta dire che ha disintegrato la mg4 long range che non ha più senso di esistere, ne venderanno 2 in tutto l’anno. Aspettiamo che esca la performance per vedere che novità introduce, ma già così siamo siamo a livelli stellari.

    Sarà un duro colpo per tanti, inclusi Mercedes, BMW, VW. La ID.3 si conferma veramente un’auto miserrima confrontata con la Model 3. Queste sono le elettriche che meritano!

      • uhm..una buona parte del mio (sgangerato) quartiere credo potrebbe, cambiano auto ogni 3-4 anni, suvvettini e suvvettoni che costicchiano.. non so se con qualche artificio fiscale

        riformuliamo:

        ” è una bomba nel suo segmento di berline D, e cannibalizza anche segmento C ”

        dici che cosi può andare?

  4. Possiamo dire che questo valga per molti ma non per Tesla.
    Le sue vetture sono care ma hanno un costo paragonabile alle sue antagoniste in versione termica.
    Vedremo a breve i prezzi di Renault 5 (onestamente non mi aspetto grandi progressi) aspettando con molta più fiducia Tesla e la sua M2. Non parliamo ancora di segmento A ma almeno di segmento C/B.

    • Non aspettatevi nulla da Renault, De Meo ha già fatto capire chiaramente che si vuole fare le mutande d’oro con la vendita delle auto: poche ma care. Non possiamo rinfacciargli che non sia esplicito.

  5. Quello che fa specie è il confronto con l’Italia, dove si vendono (dati 2023) praticamente solo city car ovvero quasi 60.000 Panda, poco meno di 30.000 Dacia Sandero, 27.000 Lancia Y, 22.000 Fiat 500 e la prima auto a superare i 25.000 Euro è la Jeep Renegade (quinta in classifica) mentre le altre costano molto meno. Mi sembra ovvio che, al netto della solita litania sulla propensione al risparmio ed alle riserve degli italiani che sarebbero ricchi ma spilorci (che andrebbe molto contestualizzata, ma non è questa la sede) l’effettiva disponibilità per l’acquisto delle automobili sia ben inferiore al resto d’Europa.

    Anche in Italia la Tesla Model Y con 5.000 e rotte immatricolazioni è la numero 1 delle elettriche, ma non è nemmeno nelle prime 50 più vendute e, mentre a livello europeo fa un 60% circa delle vendite della Vw t-roc (auto più venduta) in Italia fa poco meno dell’8,5% delle vendite della Panda.

    Perciò la conclusione logica, per un paese dove si vendono prevalentemente auto da discount, è che è piuttosto normale che l elettriche vadano male per due ragioni:

    1) le elettriche realmente a basso prezzo sono quasi inesistenti ed hanno autonomie scarsissime e vanno benissimo essenzialmente come seconde auto per gli spostamenti a breve raggio. Per quello che offrono sono carissimi rispetto alle Bev dei segmenti superiori che si sono date una regolata sui prezzi, soprattutto Tesla;

    2) molti degli italiani che comprano le utilitarie termiche non hanno una seconda auto “grande” per i lunghi viaggi ma, visti i numeri di vendita, al massimo un’altra macchinetta e ci devono fare anche lunghi viaggi. Posto che fare viaggi lunghi, ma anche medi, con auto con scarsa autonomia in autostrada come Dacia Spring elettrica (che raggiunge a fatica i 130 orari, tra l’altro) o giù di lì non è il massimo, ciò rende improponibile per molti l’acquisto di autoelettriche.

    A corollario di quanto sopra, in Italia è ancora più difficile vendere utilitarie elettriche con autonomie minime rispetto a paesi più ricchi dove vengono giustamente utilizzate come city car e non come all-around.

    E’ questo che trattiene gli italiani dall’acquisto delle elettriche, non la propaganda in stile clickbait o la Spectra. Anche la storia per la passione per la guida vecchio stile è una mezza bufala o, comunque, riguarderà lo 0,1% dei conducenti che sa controllare un testacoda. Gli ultimi che, ogni tanto, sanno guidare davvero sono i motociclisti e le autovetture odierne termiche sono già tutte noiose.

    • /// quello che fa specie è il confronto con l’Italia, dove si vendono (dati 2023) praticamente solo city car \\\ Veritá tristemente nota e a cui VE ha dedicato diversi articoli come https://www.vaielettrico.it/le-auto-costano-troppo-non-solo-le-elettriche/ e https://www.vaielettrico.it/macchine-troppo-care-solo-per-noi-italiani/

      /// le elettriche realmente a basso prezzo […] Per quello che offrono sono carissimi rispetto alle Bev dei segmenti superiori che si sono date una regolata sui prezzi \\\ Beh non tanto per autodisciplina ma per la questione dei margini di guadagno che nel segmento B sono bassi e in quello A ancora di piú (e in campo elettrico il problema si acuisce ulteriormente)

    • La mia esperienza personale mi suggerisce che quando c’è un problema non c’è mai una sola causa. Sicuramente il prezzo ed è un dato di fatto assodato è una delle cause principali, ma non l’ unica altrimenti è difficile spiegare come due auto come la Dacia spring e la MG4, che con gli incentivi hanno un prezzo simile alle loro concorrenti termiche non abbiamo successo. Ci sono anche altre cause come l’impossibilità di caricare a casa, paura infondata sull’autonomia e pregiudizio sulle nuove tecnologie.

    • ciao, secondo me hai unito parti inattaccabili (redditi un pò più bassi in italia) con qualche forzatura

      alcuni utenti (non dico tu in specifico) sostengono queste forzature, non so se per indirizzo ideologico concorde con una piuttosto che altra parte politica, sappiamo i temi ambientali , rinnovabili e auto elettriche, sono usati come argomenti divisivi “politici”, che se ci si pensa è assurdo, al pari di tanti altri temi usati come distrazioni, ma questa situazione abbiamo, e potrei capire se qualcuno si sentisse inbarazzato da questa situazione e volesse minimizzarla

      a me, sembra difficile poter negare a livello ammnistrativo (attuale governo) un clima sfavorevole alle BEV, che crea maggiore ritardi e incertezze percepite nel settore anche nei provvedimenti stessi (al pari che con le rinnovabili); sono tanti sassolini buttati davanti alle ruote ( dichiarazioni di orientamento negativo, semplificazioni per i condomini non in vista, incentivi wall-box usati come disincentivo, assenza di attenzioni all’applicazionei di vari step delle infrastrutture, ritardi nella riedizione dei bandi degli incentivi standard, anceh questo crea un effestto all’incontrario, etc)

      e negare la presenza di ampie campagne comunicative strutturate di disinformazione, come si possa negare il potere della pubblicità ( ance negativa ) e del “sentiment” che si cerca di creare su un prodotto, mi sembra impossibile, mia opinione personale, perché di persone più influenzabili ce ne sono sempre in buona quantità, e il marketing agisce un poco persino sui meno influenzabili, per ripetizione ossessiva dei messaggi

      Aggiungo come ultimo fattore in ordine di importanza (perché ampiamente influenzabile dai 2 precedenti), anche un po’ di diffidenza alle novità tecnologiche, mentalità di un paese non troppo per giovani, ormai in parte votato più che altro al turismo e alla conservazione immobile

      e poi forse anche un fattore geografico, abbiamo città, strade e anche alcun garage vecchi pensate più per auto piccole, corte e strette, rispetto ad altri paesei europei, dove ti faresti meno problemi a fare uno sforzo economico e prendere una Tesla tuttofare perchè noti che ti costa come una compatta e va meglio e tiene bene il valore dell’usato; però misura 4,7 metri e parcheggiarla in città o nel box non è facile; c’è comunque anche all’opposto voglia di auto grosse per status symbol, anche un po’ sopra le proprie possibilità, facendo sacrifici economioci e di impazzimenti di parcheggio;

      per cui nell’isieme penserei che il fattore geometrico si bilancia a una soglia di circa 4,3m, vetture da 4 metri (B) e 4,3 metri (C ?) , se ben piazzate di listino, già aprirebbero le danze anche da noi

      Nell’ insieme, il differenziale tra italia e la media europea per me è composto da questi più fattori, compresi quelli di percezione/disinformazione, la trovo una spiegazione più completa, il reddito da solo spiega una parte del differenziale, non tutto, perché ci sono ampie porzioni della statistica che il potere di aquisto lo hanno e lo dimostrano aquistando non un pandino, ma un suvvettino termico da 4,3 metri, magari a rate, che tra bolli e carburante già nei primi 3 anni, senza fare calcoli troppo lontani, gli costa come una Tesla

      inoltre secondo me, per avvalorare la tua spiegazione, stai esagerarndo le limitazioni tecniche delle BEV piccole, le guardi forse con l’occhio delle tue aspettative, magari abituato ad un certo uso più intenso/lfrequente a lungo raggio dell’auto

      per il segmento B, puoi dire che sono ancora care e in proporzione molto meno convenienti di una Tesla, ma non che siano cosi tecnicamente inadeguate, non per tutti almeno

      una opel e-corsa o un avenger, ormai i 400.km nel misto li fanno; e organizzandosi, anni fa c’erano profesionisti che usavano senza problemi bev con quasi metà di questa autonomia;
      il kilometraggio medio giornaliero è 30-50.km, e molti pochi superano i 100.km al giorno

      se/quando nel segmento B venisse/verrà percepita una convenienza economica (aquisto + gestione, a seconda del tipo di utilizzo) qualche piccola scomodità sulla rete di ricarica attuale ancora in crescita, e il non cosi tremendo limite dei 400.km nel misto (250.km in autostrada a 130.kmh, ma ci sono scomodità peggiori nella vita) molti se la farebbero passare, si fa un bilancio di vantaggi e scomodità sull’arco di tutto l’anno di utilizzo, non è nero o bianco, ogni persona della statistica ha un’ampia variabilità di situazioni d’uso

      Sul concreto, le vetture compatte “meno care” (in realta concordo sono ancora troppo care) che mi vengono in mente e che i 400.km nel misto li fanno:

      – MG4 da 4,3 metri / Dolphin (versioni meno care (?) di una classica ID3 )
      – Opel e-corsa 4 metri ( chiedo: vi risulta 28.000e vetture scontate tramite la formula km.0 ? )
      – Avenger B-suv 4,1 metri

      In attesa per l’anno prossimo se esce qualche segmento B da 23-25.000e o se ribassano i listini di queste

      Sulle segmento A, di potabili (ma concordo ancora sovraprezzate) mi vengono in mente:

      – Spring; se presa come unica macchina, ora c’è la versione 65 cv , che affronta bene anche l’extraurbano e i sorpassi, 0-100 in 13 secondi, velocità ancora limitata a 130 (135?) ma raggiunta facilmente

      – Twingo, brillante ma sovraprezzata, specie rispetto alla batteria piccolina

      – purtroppo hanno tolto dal listino la E-up/Citigo, che secondo me con 35 kwh di batteria era già tecnicamente adeguata (270 km di autonomia nel misto?) persino se usate come macchina unica, segmento A da 3,6m e con le “preziose” 5 porte

      in sostanza sostengo che ci sono molti automobilisti che hanno aspettative inferiori a quelle di chi è abituato ad uno uso più a lungo raggio dell’auto ed a categorie di auto più premium,

      a una parte di queste pesrone, le specifiche tecniche di autonomia delle compatte e persino di alcune segmento A andrebbero già bene, senza spettare 1-2-3 anni che migliorino ancora;

      rimane invece ostacolo che i listini A-B hanno ancora 5000e di troppo, e poi mettiamoci che vengono percepite con questa aura di negatività:

      ESEMPI:

      ..si romperanno? e nel caso l’assitenza sarà veloce? le batterie scadranno come dicono molti come lo yogurt? è vero (sigh) che se prendo un’ammaccatura devo buttare via l’intera auto? il concessionario quando andrò a vederla cercherà di sconsigliiarmela per rifilarmi una termica? i prezzi alle ricariche impazziranno ogni mese? etc..

      dubbi alcuni anche irrazionali se si perde tempo a informnarsi, ma che pesano, all’incirca come altri 3000-4000e “virtuali/percepiti” in più sul listino, che gia di suo è caro

      PS: tecnicamente trovo interessante anche la DR 1.0 , batteria grandina da 36.kwh, 4 posti, soli 3.2 metri, scocca in alluminio, pannelli esterni in composito, basso peso; per ora anche questa ancora cara (la vendono cara in versione full optional, forse anche per non dare fastidio ai costruttori nostri)

      Per assurdo, all’estero vende bene poi la e-500

      3,6 metri (e solo 2 porte e poco bagagliao, abbastanza comodo) anche se è cara, ma appunto tecnicamente (specie la versione da 36.kwh) è già adeguata con discreta autonomia e spunto

      Da ricordare poi che da Oriente di vetture A e B valide, ne avrebbero a decine, ma per ora pare vigere un accordo di non venire a disturbare troppo velocemente in europa, solo passetttini lenti (tipo la MG4 e la Dolphin), e ancora di più cautela nelle auto ancra più piccole, per cui pazienza, aspetteremo quello che c’è da aspettare, magari come paese recupereremo quote di vendite più avanti, una parte del ritardo verrà recuperato

    • Apparentemente il tuo ragionamento non fa una piega, ma non è sufficiente a spiegare perchè nei segmenti da D in su le percentuali rimangono comunque largamente inferiori alle medie europee: non lo spieghi con il reddito basso, non lo spieghi con i prezzi (se prendiamo Tesla sono addirittura decisamente inferiori della controparte ICE), non lo spieghi con le caratteristiche intrinseche del veicolo, non lo spieghi con le difficoltà di ricarica (si suppone che chi acquista macchine di segmento D disponga probabilmente di garage o posto macchina o casa privata indipendente), puoi spiegarlo solo con la ritrosia al cambiamento, con la disinformazione, con il rifiuto culturale, a mio parere.
      Circolano quasi 4 milioni di auto di segmento D o superiore con una età media che NON è quella del restante parco macchine, quindi il ricambio è molto più frequente. Dovremmo aspettarci quindi uno spostamento sulle BEV decisamente massiccio e rapido. Invece no. Sì, molti sono leasing, NLT etc. ma una parte è anche il tradizionale acquisto, a livello macro di segmento si dovrebbe vedere una chiara direzione. Invece no, in Italia.
      Tu come lo spiegheresti?

    • direi che il punto è ben centrato, nonostante le ritrosie di rs e guido baccarini:

      il primo da costantemente la colpa a governo/istituzioni e pubblicità negativa di giornali e affini,
      è prolisso all’infinito e sa tutto di tutto.

      il secondo, in un discorso in cui si parla di city car tira fuori il segmento D: ne circolerebbero 4 milioni, di cui l’età media MOLTO più bassa l’ha calcolata e verificata di persona garage per garage.. facezie a parte, degli altri 35 milioni ne vogliamo parlare?
      probabilmente gli sfugge che a buona parte delle persone un’auto con 4 panche e un tablet (tesla) non interessa, che altri vogliano comfort d’interni, e che altri ancora cerchino uno status simbol riconoscibile da tutti (mercedes audi bmw ad esempio)
      da chi ha la seconda casa in montagna a cui far la spola con la tesla per imbiancare mi aspetto più acume, non il solito becero mantra “è colpa di..” con svicolamento a destra e manca.

      d’altronde, sarebbe sempre buona norma rispondere e rimanere nel merito.

      • “sarebbe sempre buona norma rispondere e rimanere nel merito”
        In psicologia l’incapacità di distinguere in se stessi i difetti che si attribuiscono, spesso impropriamente, agli altri ha un nome preciso (che può benissimo cercarsi da solo).
        Non appena avrà documentato le sue controdeduzioni sarò lieto di portare le mie (non ha idea di quanti dati si trovino in rete, cercandoli), nel frattempo magari provi a capire cosa avevo scritto e risponda a quello e non ha quello che ha capito con la prima lettura, sicuramente frettolosa (le offro persino la scusa).

    • @ cristiano

      con le denigrazioni personali e i toni maleducati, ti sei (di nuovo) qualificato da troll, che stai qui a creare disinfornazione e se non gli riesce inizia a offendere, buttarla in caciara; lo so, ti sto rispondendo male pure io, e rincaro la dose, perchè non mi piace neanche lasciar correre, internet è già piena di questi modi da furbetti; mi hai preso di mira a freddo già altre volte, ne ricordo almeno 4 con alias diversi ma stile identico, ti parte l’offesa facile e rancorosa, perchè ti ho rotto le uova (insieme ad altri, che dovrebbe farti capire che certi sistemi non funzionano) quando postavi bufale con un altro account fake, per esempio sui dati delle fonti di energia

      non so, bho, da come sei stato mirato negli attacchi sembri un ativista politico o un troll professionista che presidia anche questo spazio, ma maldestro, che sta collezionando torte in faccia ai vari account che usa

      quando vieni smontato scrivi da maleducato, fai il leoncino da tastiera, in assenza di argomenti chiari usi attacchi alla persona, nell’anonimato di uno dei tuoi account fake

      E ti squalifichi da solo, “non è rispondere nel merito” come hai scritto tu “d’altronde”, eh la miseria che boria.. chi ti legge ti può inquadrare; usi metodi furbetti alla Fb che qui non funzionano e non ci vuole una cima a capirlo, alla fine fai cattiva testimonianza / pubbliicità alle tesi che vorresti propagandare, sei la testimonianza che non sono buone idee se devi ingannare o buttarla in caciara; fai rimarcare di più gli le annotazioni altrui che volevi nascondere,

      Ecco:
      ricordarsi di non votare gruppi che sono contrari allo sviluppo delle fonti rinnovabili (possibile sintomo di permeabilità al lobbismo, per usare un eufemismo) perchè ci relegano a rimanere indietro nel futuro prossimo economico e non solo; in generale difidare da chi butta le decisioni in caciara, provando a ingannare e attaccare, confondere, distruggere; non sanno costruire, se votati sarebbero amministratori pessimi e non trasparenti, di cui non fidarsi; come dico spesso, non gli farei tosare neanche un barboncino, già troppa responsabilità; se vogliamo portarci avanti in tanti aspetti, c’è da darsi una mossa cercando di selezionare persone più serie possibile

      ===========
      Ho pensato a come essere più chiaro sulla statistica delle auto
      (Cristiano non leggere cosi poi non devi lamentarti)

      Luca ha preso i primi 5 posti nella classifica di vendita italiana, utilitarie di basso costo, ognuna vende 30.000, 20.000, 15.000 unità, ed ha avuto l’impressione che fossero il grosso delle vendite, perchè in pochi modelli sommati fanno 175.000 unità (oltre al fatto che considera non sufficenti le autonomie di 400.km delle segmento B attuali, su questo non concordo)

      ma se si va a prendere la classifica completa delle auto vendute in italia (on-line si trovano i primi 50 posti, e la lista poi va ancora avanti), si vede che nei posti successivi ci sono tante vetture termiche acquistate che costano più di 36.000-40.000e; chi le ha aquistate non aveva problemi economici ad accedere a una elettrica, se non lo ha fatto è per altri motivi

      queste vetture vendute e costose, che non sono nei primi dieci posti della classifica, vendono meno unità a testa rispetto alle utilitarie in cima alla classifica, per es. alcune vendono 10.000e, altre 8000e, altre 6000e e cosi via, molto meno delle utilitarie in cima alla classifica

      ma se le si vanno a sommare le vendite dei singoli modelli costosi, percorrendo la coda “lunga” della classifica sino in fondo, si ottengono centinaia di migliaia di unità di auto vendute che sono più care di circa 36.000-40.000e

      perchè il totale delle vetture vendute è 980.000 (!), che è molto più della somma delle utilitarie, l’impressione (comprensibile ma errata) che la stragrande maggioranza fossero solo utilitarie, è data da un effetto ottico, un bias, che si ha guardando i primi posti delle classifica

      in statistica questo effetto si chiama “sottostimare il peso della coda lunga” della distribuzione statistica, cioè psicolgicamente si tende a sottostimare la somma delle unità dei tanti elementi presenti nella lunga parte della coda con elementi singolarmente più bassi, ma questi elementi da sommare in realtà sono tanti, perche la coda è “lunga”

      in questo caso guardando i primi posti nelle classifica è facile sottostimate il numero complessivo in realtà imprtante di vetture costose comprate, chi ha tempo se vuole puo mettersi con un file exel a sommarle (assegnando anche i relativi prezzi, parte più lunga)

      E’ lo stesso discorso che ha fatto con altre parole Guido, con cui mi trovo daccordo,
      e che hanno fatto altri cmmentando atrtcolo con o stesso tema, cioè riportando l’impressione che si vedano in giro fin troppo facilmente auto nuove e costose, segno che con sacrifcio o meno da parte dichi aquista, ma c’è un certo venduto di auto non proprio economiche

      Insomma abbiamo si una statistica con più utilitarie vendute rispetto alla germania, ma non cosi priva di vetture costose (sopra 36-40.000e), non troppo diversamente dalla germania, la differenza di reddito (valore medio e come distribuzione, come mi spiegavano altri) esiste, ma senza essere così drammatica da spigare un fattore x3 / x4 di diversa presenza dell’elettrico

      Le altre cause che proponevo di mettere nella lista oltre al fattore reddito (A):

      – B) clima ostile in italia per ideologia politica, con lunga lista di provvedimenti non presi , ostacolati, incasinati, dichiarazioni tese a creare incertezza, etc, con uso dei temi ambientali come bersaglio polarizzante (cosa sensa senso ma siccome un po’ funziona viene usata ) per compattare l’elettorato anche in vista delle elezioni del prossimo anno

      -C) attività di disinformazione organizzata suoi social e giornali, con le tecniche abituali della pubblicità/marcketing, qui fatta al negativo; da parte delle filiere (filiera petrolifera e fonti mnergetiche superate, oltre a brand auto rimasti indietro) dannneggiati dall’emergere delle nuove tecnologie (rinnovabili ed auto elettrica), e di cui si è già discusso anche su vaielettrico

      – B e C a volte vanno a braccetto, e pesano psicologicamente nelle valutazioni di un aquisto, creando dubbi, scomodità, paure anche irrazionali, agire sul “sentiment” è il meccanismo del marketing/comunicazione, qui agita in negativo; è “come se” l’auto costasse 3000-4000e in più, da aggiungere ai prezzi di listini (che poi sono di loro già alti nei segmenti delle compatte e utilitarie)

      – D) come anche altri segnalano, in italia abbiamo più strade e garage stretti di taglia piccola rispetto alle nazioni nordiche, per molti una Tesla da 4,7m e larga 1,85m (oltre 1,9 la MY), non è facilmente usabile/parcheggiabile in questo contesto; per una parte degli aquirenti c’è uno sbarramento per vetture oltre 4,3 metri o più larghe di circa 1,8.m; a scapito proprio delle vetture elettriche più competitive del momento ( Model 3 e Model Y) e che all’estero fanno una buona parte del venduto

      Ecco piu breve di cosi non riesco, mio limite, eh pazienza

  6. 39% in più è una media, quindi vuol dire che nei segmenti A, B, c è anche peggio. Alla luce di ciò come si può pensare che gli incentivi non siano decisivi? Se ci fossero quelli di un paio di anni fa vedremmo almeno un utilizzo pieno degli incentivi. Abbassare gli incentivi non ha abbassato i prezzi, questo è fattuale. Inoltre non sembrano esserci ribassi in vista, nonostante la crisi dei chip e delle materie prime siano ormai alle spalle.
    Inutile dire poi che le BEV abbiano costi di gestione minori, se costano 10.000 euro in più di una termica di pari segmento, con le percorrenze medie che si hanno quando li recuperi quei soldi? In 10 anni? Se i prezzi rimarranno così alti non vedo come le persone con un reddito medio possano permettersi una BEV, almeno in Italia. Il 4% scarso del mercato è già tanto in queste condizioni, anche considerando il costo dell’energia in Italia, più elevato che nel resto d’Europa.

    • Probabilmente quel 39% è proprio dovuto ai segmenti A e B che alzano e non poco la media, dove i margini di guadagno sono talmente bassi che fanno si che i prezzi delle controparti elettriche siano decisamente più alti.

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