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Elettrica o ibrida plug-in? Massimiliano le ha entrambe e…

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La due Renault di Massimiliano: la Captur ibrida plug-in e la Zoe elettrica.

Elettrica o ibrida plug-in? Massimiliano le ha entrambe, due Renault: una Zoe e una Captur con il doppio motore benzina-elettrico. E qui ci racconta come vanno.

“Vorrei aggiungere la mia esperienza dopo ormai un anno di utilizzo di un’elettrica pura e di un’ibrida plugin. Nello specifico una Zoe e Una Captur plug-in. Sono pienamente soddisfatto delle mie scelte e condivido il piacere di guida di queste auto.

elettrica o ibridaElettrica o ibrida…? “Ho rottamato due diesel, ma senza incentivi…”

Ho sostituito le mie 2 vecchie auto, mia e di mia moglie, che utilizziamo ogni giorno per recarci al lavoro. Approfittando del massimo degli incentivi previsti per la contestuale rottamazione di 2 vecchie diesel. Avevo già puntato sulla Zoe per il fatto che è sul mercato da qualche anno e, dopo aver visitato qualche concessionario, il Renault mi è sembrato il più competente e disponibile. Mi ero già preparato abbondantemente in materia e hanno risposto onestamente a tutte le mie richieste di informazioni. Mi allineo ai tanti detrattori dell’elettrico per quanto riguarda i costi di acquisto senza incentivi. Io ho risparmiato un sacco di soldi, ma se non ci fossero stati gli incentivi (statali + regionali) avrei sicuramente optato per normali ibride a benzina, che hanno consumi più che accettabili. Avevo già calcolato di scartare il diesel: facciamo un buon numero di km, ma su tratti brevi. Volevo evitare che la cosa mi creasse problemi: oltre alle limitazioni alla circolazione anche degli Euro 5, non vorrei che tra 4-5 anni siamo lì anche con gli Euro 6.

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Il garage di Massimiliano: “Ricarico a 2-3kW da prese industriali a 220V”.

Elettrica o ibrida…? “Ricarico solo a casa, mai usato colonnine”

Altro motivo per cui ho fatto questa scelta: ricarico di giorno o di notte (in base ai turni di lavoro) nel garage di casa. Mai utilizzato una ricarica fuori casa (mai avuto necessità), ritengo eccessivi i costi delle varie colonnine. Non ho avuto spese per wallbox, ricarico a 2-3kW da prese industriali a 220V, ma vanno bene anche le shuko, basta avere un impianto in regola e non ci sono problemi. Le ricariche le programmo in orari diversi sulle due vetture e li imposto dall’auto o dall’app dedicata. La Captur si ricarica completamente in circa 3 ore, la Zoe la con cicli di 10-12 ore quando arriva al 30% circa. Se non avessi un garage di proprietà con alimentazione elettrica, non avrei acquistato questo tipo di auto. Leggo di utenti che ricaricano nei supermercati o in altri luoghi dove ricarichi gratis. Io non sarei disposto a dedicare il poco tempo libero che rimane tra lavoro e impegni familiari per ricaricare fuori casa. Se non nelle occasioni in cui in questi luoghi ti devi recare comunque. Infatti per la seconda auto ho optato subito per una ibrida per viaggiare in tranquillità su spostamenti più lunghi.

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La Captur plug-in: batteria 9,8kWh, autonomia in elettrico 50 km.

Risparmio annuo di 2 mila euro dalle due auto

La scelta dell’elettrico l’ho effettuata facendo mille calcoli. Sul costo della corrente (di media in questo anno ho speso 0,21 al KWh), della benzina, delle manutenzioni. Sull’esenzione del bollo per la Zoe e del bollo ridotto per la Captur, della riduzione dell’assicurazione, dei consumi dichiarati e di quelli reali presi dai vari forum pro e contro. E sopratutto ho fatto questi calcoli evitando di tenere conto del fatto che ho un impianto fotovoltaico da 3kW con accumulatore. Abito all’estremo nord Italia e nei mesi invernali il sole basta appena per fare un paio di lavatrici al giorno, se va bene.Quando dai calcoli ho capito che comunque avrei risparmiato (in base ai kilometraggi di entrambe le vetture) circa 2.000 euro annui, non ho più avuto dubbi. Poi se ci scappa quanche KWh gratis nella bella stagione grazie a fotovoltaico e accumulo (che comunque avevo già da anni) tanto meglio. Facendo i conti sugli ultimi 10.000km percorsi da settembre a  gennaio da entrambe le  auto il risparmio annuo supererà tranquillamente i 2000 euro. Un appunto sull‘autonomia invernale delle elettriche. È vero, si riduce, lo sapevo in anticipo, ma i concessionari dovrebbero metterti al corrente. Nessuno tra quelli visitati mi ha avvisato, se non su richiesta e comunque in modo vago.

elettrica o ibridaPer ammortizzare le spesa con la Zoe devi fare almeno 20 mila km all’anno

Le considerazioni finali (e personali) sono queste:
Ibrida plugin: hai un buon risparmio se, come nel mio caso, si percorrono quei 40-60 km quotidiani che permettono di sfruttare al massimo l’autonomia elettrica.
Elettrica: per avere un ritorno di spesa che ne giustifichi l’acquisto (senza incentivi) bisogna valutare quanti km si percorrono annualmente. Secondo me più di 20.000.
Per giudicare bisogna provare: ero scettico ma dopo due giorni di test drive (ho potuto provare la Zoe per 2 giorni) è svanito ogni dubbio.
Bisogna avere la possibilità di ricaricare a casa.
Calcolando che le batterie non sono mai state sviluppate tanto come in questi ultimi anni, spero e credo che ci siano margini ampi di miglioramento negli anni a venire.– Visto lo spauracchio degli aumenti in bolletta, ma anche di benzina-gasolio-metano, credo che se e quando le vetture elettriche prenderanno il sopravvento, i costi per km saranno più o meno quelli di sempre. Ci metteranno tasse e accise varie, ma l’utente finale ci guadagnerà sicuramente in aria respirabile.

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50 COMMENTI

  1. L’articolo mi sembra sufficientemente equilibrato anche se tralascia il fatto che non tutti acquistano un’auto pensando prima di tutto a quanto gli costerà subito e negli anni.
    Comunque quello che ho letto, unito ad altre informazioni che ho raccolto per mio conto, mi convincono ancor più a continuare ad ad acquistare fino al 2035, e anche dopo dal mercato dell’usato, ottime e parsimoniose auto turbodiesel, dotate di coppia poderosa, poco pesanti, piacevolmente maneggevoli, longeve in chilometraggio, con autonomia vicina ai 1000 km.
    Tanto per fare un esempio una BMW serie 3 o serie 4, preferibilmente 330d o 430d, le mie preferite.
    Lasciamo perdere la M3 e la M4 ché quelle sarebbero troppo anche per me.

    • Grazie Paolo. Le garantisco che le prestazioni dei turbodiesel le conosciamo anche noi, avendoli guidati per una trentina d’anni.

      • E conosciamo anche quanto inquinano, quanta energia sprecano in calore (motori “termici”, appunto). E se finalmente togliessimo le sovvenzioni ai petrolieri, come la metteremo col confronto tra i costi delle due tecnologie?

    • Un mio amico è passato dal BMW diesel al benzina per via delle restrizioni al traffico.
      Il tono del suo intervento è molto simile a quello dei commenti
      nei forum Apple contro Nokia, crede veramente che questa volta sarà differente? Io il mondo che torna indietro non l’ho mai visto, ogni epoca ha sempre lasciato spazio alla successiva e il mondo oggi è più veloce che mai.
      Il 2035 è lontano, ritorniamo sull’argomento nel 2025, potrebbero esserci delle sorprese più o meno gradite.

    • @Paolo: non è una prova fatta da un giornalista, è una relazione fatta da un lettore sulla sua esperienza. Massimiliano aveva come principale argomento di scelta l’economia di esercizio. Poi altri hanno la coppia poderosa, la leggerezza e maneggevolezza del turbodiesel!
      Vada a provare una BEV qualsiasi.

  2. Bel articolo

    Parlate di anni o kW per il rientro economico, penso sia un po’ sviante come discorso, ( uno va in concessionaria acquista l’auto che gli piace, con le prestazioni il più vicino ai propri gusti e con optional che vuole, poi se fa 1000/2000 km
    L’acquista comunque , ma se guarda non avrebbe senso non rientrerà mai della spesa.
    Quindi può servire a chi cambia auto spesso per necessità km, ma per chi fa pochi km e l’auto non la cambia ma la rottama il puro calcolo del rientro e un numero.

  3. Non è vero che bisogna per forza fare tanti chilometri all’anno perché convenga una full elettrica, anche con 10.000km/anno, il risparmio resta lo stesso sui 7€ ogni 100km che poi se questi li fai in 7 o 15 anni è la stressa cosa.
    Se uno fa pochi chilometri e dopo 10 anni si stanca può sempre rivenderla a buon prezzo perché avrà ancora un degrado della batteria accettabile e per il resto del power train sarà ancora valido visto che un motore elettrico è praticamente eterno.
    Se invece si acquista un 100% termico o anche mezzo termico come un’ibrida, fra qualche anno sarà svalutato per via dei costi di gestione e delle normative antinquinamento sempre più stringenti, dopo 10 anni avrà più valore residuo basso, più basso della equivalente Full elettric e così si saranno persi i soldi delle differenze di valore dei due usati
    Per i viaggi lunghi bisogna imparare, avere un po di spirito di iniziativa,voglia di imparare e cimentarsi in cose nuove, ma sono fattibili,anzi per certi aspetti migliori di una termica certo finché rappresentano una percentuale ridotta della percorrenza complessiva , ma è la casistica più comune soprattutto per chi ha una percorrenza media bassa.

    • Aggiungerei che nessuno sa quanto diavolo potranno costare benzina e gasolio tra dieci anni. Potenzialmente saranno un fattore decisivo per la precoce svalutazione dei mezzi con motore ICE. Non è un caso che VW abbia intrapreso la strada dell’elettrico prevedendo un ciclo di vita per le ibride troppo veloce perché ne valga veramente la Pena. Diverso è il caso di Toyota che invece aveva già investito pesantemente sull’ibridizzazione di quasi tutta la gamma e che in questo momento ne può capitalizzare i benefici senza ulteriori sforzi.

      • Prima della BEV ho avuto 3 termiche,una volta che si cerca di venderle usate o vanno rottamate o si incassa poco, il primo problema sono le normative antinquinamento Euro X che diventano sempre più restrittive svalutando anzitempo il veicolo e poi i problemi del power train, chi acquista un usato termico ha sempre il timore di imbarcarsi in un fiasco finanziario in caso di guasti al cambio automatico o al motore.
        In una BEV invece non ci sono sorprese, l’unico parametro che conta nell’usato è il SOH della batteria che può essere misurato al momento della compra vendita, ma sono pochi punti percentuali su molti chilometri o anni che non inficiano l’uso pratico dell’auto

    • Ho scooter NIU elettrico, Yaris ibrida dal 2013 e ZOE da 1 anno ma voglio fare il bastiancontrario a difesa di Massimiliano. Il discorso sulla convenienza va fatta a breve periodo (e anche questo è discutibile), tra 7 o 15 anni si vedrà. E se col diminuire della richiesta di benzina e gasolio questi diminuissero? E se togliessero l’esenzione del bollo? E se fra 2-3 anni ci fosse una rivoluzione sulle batterie o un diverso tipo di alimentazione (idrogeno, Omega1)?
      Per la convenienza economica ci si deve basare sul breve termine, il resto è una scommessa…che spero vinceremo 😜😁😂

  4. La qualità delle recensioni e dei contributi che sono usciti negli ultimi mesi è aumentata notevolmente. Siamo passati da commenti di “appassionati” tutto-bene-niente-da-segnalare a commenti molto molto maturi e ponderati.

    Faccio i miei complimenti a Massimiliano e a quelli che lo hanno preceduto negli ultimi mesi per le argomentazioni e la lucidità con cui le ha esposte. Notevole il fatto che Massimiliano sia partito da un progetto di risparmio e abbia calcolato con scrupolo il ritorno economico, considerando tutti i fattori, incluse le future variazioni di prezzo. Un gran lavoro.

    Grazie Massimiliano.

  5. Buongiorno personalmente seguo questo sito per tenermi aggiornato su questa oscura rivoluzione Imposta dai poteri forti!!!!????….
    Vabbè dai sono un boomer tentato dal fare il grande salto e cambiare chiesa ma timoroso per scarsa conoscenza.
    Volutamente adotto uno stile di scrittura scherzoso perché non ho le competenze tecnico-scientifiche ,e la voglia oserei dire,per potermi addentrare in dotte disquisizioni.
    Si sa che noi Diversamente giovani abbiamo bisogno di tempo per assimilare le novità.
    Il sito è tenuto molto bene i moderatori e gli esperti che scrivono sono in gamba e comunque mi diverte leggere i commenti che associo alle chiacchiere che si raccontano al bar tra amici, però mi danno fastidio i commenti maleducati o aggressivi e comunque ci pensano i moderatori a questo.
    Detto questo vorrei spendere due parole su questa cosa del Battery swap su cui si sono incartati tanti amici.
    Questa cosa è impossibile ed è stata spiegata mille volte in questo sito.
    Ragazzi Ma avete idea della complessità tecnico costruttiva di una qualsiasi bev attuale?
    Il pacco batterie è enorme e pesantissimo e viene piazzato in fondo allo scafo per fare baricentro tutto il resto della vettura è posto al di sopra.
    Inoltre ogni vettura è progettata a sé stante e diversi sono i progetti dei vari modelli all’interno della stessa marca altrimenti Bisognerebbe produrre tutti la stessa vettura identica.
    Impossibile.
    Anche se fosse queste stazioni dovrebbero avere in giacenza decine di pacchi batterie con costi insostenibili ricordo che questa cosa è stata tentata da un’azienda israeliana che è rapidamente fallita.
    Più facile progettare e produrre delle batterie su perdenze di basso peso e piccole dimensioni con alta autonomia e problema risolto

    • Per favore non fate commenti chilometrici che non legge nessuno, bastano poche righe per farsi capire..cmq concordo che le recensioni stanno migliorando e vorrei aggiungere il mio pensiero sul Battere Swap, secondo me il futuro dell’elettrico passa dal noleggio con poche eccezioni

    • Lo standard sui tipi di cerchi gomme c’è, lo standard sulla dimensione delle batterie da 12V c’è, lo standard sui caricatori dei cellulari c’è. Se si vogliono mettere d’accordo il battery swap è già fatto (Tesla l’ha nel cassetto dal 2013, mi sembra). Ma tra il dire e il fare …

    • Siamo così sicuri della complessità delle auto elettriche? Avete mai guardato da vicino un motore termico aperto? È “macro-orologeria”. A me piacerebbe che qualcuno spiegasse bene perché le batterie costano così tanto da rendere le auto elettriche più care dele termiche.

      • Perchè i primi TV LED costavano così tanto più degli LCD la cui differenza era solo la retroilluminazione che da lampade fluorescenti passò ai LED? Perché gli OLED costano così tanto in più del TV LED e fra qualche anno avremo solo degli OLED? Perché un impianto FV da 3kW mi costò 4 anni fa 5.100€ e mio collega nel 2010 (2012?) lo pagò 23.000€, mica era più complesso. Perchè nel 1976-78 comprammo una FIAT 128 (1100cc, 2 valvole per cilindro, sedili ribaltabili😜) a poco meno di un anno di stipendio di mio padre e 5 anni fa mia figlia si è presa una DACIA Stepway (900cc, 4 valvole per cilindro e turbo, mi sono accertato, sedili rigidi) per poco più della metà del suo stipendio?
        Che sia l’economia di scala?

  6. Salve, se le case costruttrici vorranno vendere auto elettriche come quelle a motore endotermico dovranno mettersi d’accordo a dare un servizio di ‘Battery Swapping”(scambio delle batterie) Dovranno scegliere uno standard universale di pacchi batteria a moduli componibili. Sarebbe il miglior incentivo per fare comprare le auto elettriche. Specialmente le medio-piccole avrebbero un costo iniziale minore del 30/40%.
    Si comprerebbe l’auto senza batterie.
    Queste verrebbero noleggiate dagli utenti che oltre a poterle ricaricare come avviene ora, avrebbero la possibilità di fermarsi nelle “stazioni di scambio batterie automatizzate” (tipo le stazioni di servizio attuali) e in tempi di 2 o 3 minuti farebbero il cambio delle batterie scariche con quelle cariche. Il pacco batteria dovrebbe essere composto da diversi moduli/mattonella standard es. 30cm x 30cm x 12cm in altezza da 2,5 kWh circa. Con questa misura si potrebbero riempire tutti i sotto pianali delle auto, da le più piccole ad una Maybach. In una Smart fortwo, ad esempio, ci potrebbero entrare fino a 15 moduli/mattonella in 150cm x 90cm (5 x 3) Con una potenza totale max di 37,5 kwh si potrebbero percorrere oltre 300 km. Se dovessi fare pochi km al giorno, potrei noleggiare solo 5 moduli/mattonella da 12,5 kWh utili per fare più di 100 km. Con le varie app si potrebbero prenotare in anticipo le varie taglie necessarie alla stazione di scambio automatizzate e pagare il noleggio e il costo della ricarica. Quando le batterie iniziassero a perdere prestazioni, verrebbero sostituite e rivendute per accumulo dei pannelli fotovoltaici.
    Vantaggi: le auto avrebbero una vita molto più lunga. Niente più problemi nelle lunghe percorrenze autostradali. I pacchi batterie usati sarebbero riciclati molto più facilmente con buoni guadagni.
    I produttori di batterie potrebbero concentrarsi molto di più sulla ricerca delle batterie più performanti. Meno inquinamento, perché chi usa l’auto in città non avrebbe bisogno di pacchi batterie potenti e pesanti. Finalmente anche i rappresentati potranno viaggiare senza avere la necessità di fermarsi ore per ricaricare la batteria.
    Svantaggi: non ne trovo.
    Ciao a tutti.

    • Sinceramente mi convince poco, vedo sia ostacoli tecnologici che di infrastruttura. Dal punto di vista tecnologico, i sostegni nelle auto per il pacco battery swap porterà ad un peso aggiuntivo perché non sarà possibile alcuna ottimizzazione per obbedire allo standard, le batterie stesse dovranno essere più protette per resistere alla movimentazione, i connettori per la corrente e per la climatizzazione saranno giocoforza più grandi per permettere aggancio e sgancio rapido. Una stazione di scambio ha sicuramente dei costi elevati, il meccanismo di sostituzione credo sia qualcosa di robotizzato, c’è poi lo spazio per il magazzino per la ricarica delle batterie. Ho letto (https://spectrum.ieee.org/ev-battery-swapping-how-is-this-a-good-idea#toggle-gdpr) che il costo potrebbe andare dai 500.000 ai 2 milioni di dollari per ogni stazione. C’è anche da considerare che ci vorrebbero più batterie (si calcola 1,5-2 volte tanto le auto da gestire). Quanto viene a costare lo scambio per essere conveniente alla rete delle stazioni?

      Forse l’ostacolo maggiore è che le case costruttrici non vedono di buon occhio un sistema del genere perché significa rinunciare a buona parte delle possibilità di differenziazione delle auto oltre a togliere incentivi a miglioramenti delle batterie.

      Secondo me lo sviluppo tecnologico renderebbe obsoleta la necessità del battery swap il cui unico fine è abbreviare la sosta nei lunghi viaggi. La sosta per lo scambio è di circa 5 minuti e probabilmente richiede un operatore per sorvegliare che non ci siano problemi per fornire diciamo 300-400 km di autonomia, con un supercharger parliamo (tecnologia di oggi) di 25-30 minuti per lo stesso rabbocco e nel frattempo si può fare altro. Fra qualche anno probabilmente le autonomie specifiche saranno più elevate ed a costi minori quindi chi necessiterà di viaggi lunghi frequenti semplicemente userà un’auto con batteria capiente senza necessità di soste intermedie aggiuntive.

  7. Chiaro e onesto. Sicuramente non potranno dire che è di parte perché hai ammesso tutti i punti dolenti ed evidenziato i vantaggi in maniera obiettiva. Ottimo articolo, da consigliare

  8. Leggevo i costi di sostituzione delle batterie (circa 6/8 anni)
    Belle care!!!!
    Giochino costose e poco sensate oggi ,un domani chissà……
    Ma ora e per qualche anno soldi spesi in malo modo.

    • Dopo 8 anni scade la garanzia delle batterie. Dopo 3 anni scade la garanzia del suo motore termico. Quindi in 8 anni lo cambia quasi tre volte: giochino costoso…

        • No Giulio, qui si parla di cambiare il motore quando scade la garanzia, visto che il lettore pensa che la batteria si debba cambiare quando scade la garanzia. In realtà quasi tutte le batterie durano ben più degli 8 anni di copertura

          • Ciao Massimo, cambiare motore termico o pacco batterie a scadenza garanzia penso sia assurdo solo pensarlo. Entrambi durano di più ed è assodato ma, la mia paura, è che l’elettrico decada prima del termico e quindi, facendo i conti della serva tra acquisto, manutenzione e rivendita usato (sai come ti demoliranno i concessionari al ritiro del tuo usato elettrico se le batterie non saranno al 100%?) possa essere un dissanguamento. E se lo domanda uno che ha una full ibrid ed una vespa elettrica…

          • Infatti: le case auto calcolano i tempi della garanzia con ampio margine di sicurezza,sia sul termico sia sull’elettrico. Quindi è assurdo dire che le batterie devono essere sostituite dopo 8 anni tanto quanto dire che i motori termici devono essere sostituiti dopo 3. Le batterie subiscono un progressivo degrado delle prestazioni che riduce l’autonomia; ma questo non significa che un’auto elettrica di 8-9 anni con 250 km di autonomia anzichè 350 sia da buttare. Può essere pefetta per automobilisti con esigenze diverse. Per esempio: La seconda vita delle batterie? Sulle stesse quattro ruote

          • @Guido Gerli: nella full hybrid la batteria fa almeno 3-4 cicli al giorno, non è normale ma a me nella yaris l’hanno cambiata (in garanzia che la Toyota aumentò unilateralmente da 5 a 10 anni) dopo 7 anni e 110.000km. In una Plug-In usata bene la batteria fa 1 ciclo al giorno. Provi a informarsi da qualche suo conoscente con plug-in e vedrà che dopo 50-60000km (1000-1500 cicli) la batteria mantiene l’autonomia originaria. In una BEV con 300km di autonomia, 1000 cicli sono 300 x 1000 / 1,2 = 240.000km (diviso 1,2 perchè la batteria si carica nelle frenate rigenerative e a grandi linee la ricarica da frenata è almeno il 20%)

        • Forse Giulio non hai compreso quello che voleva dire Massimo, non perché il motore termico ha una garanzia di 3 anni tu lo debba cambiare con quella frequenza, così come succede con la batteria di trazione, non perché a la garanzia di 8 anni o 160 mila chilometri, tu la debba cambiare ad 8 anni e un giorno o a 160001 chilometro. Essenzialmente è quello che succede con le KIA, non perché hanno una garanzia di 7 anni, a 7 anni e 1 giorno le si debba cambiare. E poi ripeto quello che ho scritto un paio di commenti più sotto, ma perché dovrebbe costare quello che costano oggi? Perché nel frattempo non dovrebbero nascere officine che sostituiscono solo il moduli difettosi? La batteria di trazione non è una vasca piena di litio e cobalto, quindi non è costituita da un monoblocco come la batteria degli smartphone. Oppure non credi che si aprirà mai un business per la riparazione delle batterie?

          • C’è molta confusione sulla questione costo delle batterie e sul loro contenuto, che oltretutto cambia rispetto alla chimica utilizzata. A titolo di esempio già qualche anno fa si stimava che ci fossero circa 63 kg di carbonato equivalente nella batteria da 70 kWh di una Tesla, ovvero soltanto 11 kg di litio metallico su un pacco di 450 kg.
            Tra le ragioni per cui le batterie costano ancora molto c’è il fatto che le economie di scala sono basse e la capacità produttiva è ancora bassa rispetto alle necessità di mercato oltre al fatto che sono stati investiti tanti soldi in ricerca e sviluppo e i produttori devono rientrare di tutti questi soldi investiti.
            In pratica è come se le batterie fossero dei nuovi farmaci: in questa fase sono molto costose anche perché chi le ha sviluppate ha investito molti soldi per metterle a punto e renderle sicure e longeve per cui grazie all’elevata domanda può venderle a prezzi relativamente alti. Col passare degli anni però molte batterie diventeranno come i farmaci generici, per cui le tecnologie odierne potranno essere prodotte senza pagare l’attuale sovrapprezzo mentre nel frattempo saranno soppiantate da batterie ancora più performanti che vedremo sui prodotti premium.
            Chi guarda ai costi di acquisto sceglierà auto con batterie poco costose della generazione precedente mentre chi usa l’auto per lunghi viaggi di lavoro potrà acquistare il prodotto premium con autonomia di 700-1000 km senza rimpiangere il vecchio diesel.
            Il futuro insomma è piuttosto roseo per il settore, ovvio che chi si ostina a fare senza batterie finirà facilmente sul lastrico. Ovvio che i sindacati italiani siano molto preoccupati per questo.

          • Aggiungerei che secondo una ricerca di Ark Invest (Stati Uniti) il costo di produzione di una Toyota Camry (auto media molto popolare negli USA) e una BEV con 350 miglia di autonomia (circa 550 km) ha il seguente andamento:

            2019 Camry: 23.000 $ / BEV 50.000 $
            2021 Camry: 24.000 $ / BEV 40.000 $
            2023 Camry: 24.000 $ / BEV 24.000 $
            2025 Camry: 25.000 $ / BEV 16.000 $

            Ora, le previsioni, chiunque le faccia vanno sempre prese con beneficio di inventario.
            Ma se Ark Invest avrà vagamente ragione, dal 2023 in poi i governi potranno ritirare tutti gli incentivi a favore dell’ automotive e dal 2025 in poi acquistare un’auto termica o ibrida sarà un suicidio economico sotto ogni punto di vista.

    • Marco Baggio sei o fai finta di essere ignorante nell’argomento visto che non dici quanto è quel ” belle care” ?

    • @Marco baggi, ammesso e non concesso che fra 8 anni si debba cambiare batteria di trazione (basterebbe legge due articoli prima di questo https://www.vaielettrico.it/5-grossi-equivoci-sullauto-elettrica/) ma perché dovrebbe costare quello che costa oggi? Perché nel frattempo non dovrebbero nascere officine che sostituiscono solo il moduli difettosi? Quando brucio la guarnizione della testa di un motore termico non sostituisco tutto il motore, o sbaglio? Le batterie delle auto non sono quelle dei telefonini, esaurita la batteria butto il telefonino (anche se a mio parere ci sarebbe da imporre alle aziende costruttrici la possibilità di sostituirla senza dover scollare cover, disply ecc. ecc.)

  9. La ringrazio per la chiarezza dell’esposizione, delle valutazioni e dei conteggi. Seguo questo sito per restare informato sui progressi e sulle capacità dei BEV e la sua esposizione dà un eccellente “stato dell’arte” indicando con chiarezza e sincerità chi, ad oggi, può utilizzare convenientemente un BEV

  10. Buon giorno Massimiliano,
    con l’app della Renault puoi impostare la carica fino a una certa percentuale? (diciamo 80% giusto per dare un numero a caso 🙂

  11. Per quanto mi senta attratto dalle EV mi sento ancora bloccato da un fattore non legato al mondo auto, ma al mondo come società. Il mondo ci impone una continua e costante accelerazione del nostri ritmi di vita quotidiana, mentre leggo di parecchi utenti che si sentono rallentare. Forse non riesco a trasmettere bene ciò che intendo, ma vedo l’automotive EV andare controtendenza con la società. La tecnologia dovrebbe venire incontro, e per la questione ambiente sembra che lo faccia, ma chiedendo il sacrificio di tempo, denaro ed autonomia. Per quanto nobile l’obiettivo, al momento è un conglomerato di sacrifici. Tempo perché vincolato maggiormente alle esigenze dell’auto e non il contrario. Economico perché una EV senza incentivi è fuori budget. Autonomia in parte legata al tempo. Il parallelismo con cellulare calza fino ad un certo punto: un cellulare posso continuare ad usarlo anche collegato alla rete elettrica, una EV (scusate la battuta) non è un filobus. E l’autore dell’esperienza di questo articolo afferma che per ammortizzare i costi bisogna viaggiare “parecchio” (almeno 20000km). Ancora troppi gli ostacoli. Non nego gli enormi passi avanti, ma secondo me fatti in una direzione “sbagliata”. Troppa performance e poca autonomia o velocità di ricarica. Per non parlare della lentezza nella creazione di strutture di ricarica.

    • Apparentemente il ragionamento fila, ma le marginalità saranno sempre più a sfavore delle termiche.
      Probabilmente stiamo vivendo una situazione tipo quando l’auto ha sostituito i cavalli. All’inizio sembravano solo svantaggi, doversi procurare il carburante nelle poche stazioni di servizio, la difficoltà di trovare meccanici in grado di effettuare la manutenzione e le riparazioni, la necessità di avere strade adatte per andare ovunque si volesse.
      L’autonomia, la velocità di ricarica e il numero di punti per la ricarica aumenteranno nonostante l’ostracismo ormai radicato a tutti i livelli della mentalità italica. Il costo dell’elettricità prodotta con fonti rinnovabili si disaccoppierà da quello dei prodotti petroliferi che al contrario costeranno sempre di più e alla fine quello che sembra impossibile diventa l’opzione più logica e ragionevole. Difficilmente un mondo economico e veloce potrà basarsi su fonti finite ancora per molto senza generare guerre per accaparrarsi le ultime risorse rimaste.

    • Sono nella sua stessa posizione. Difficilmente avrei trovato delle parole migliori delle sue. E infatti è esattamente questo il motivo per cui seguo questo sito, dove ho trovato delle informazioni interessantissime per il futuro e, fatalità, anche piuttosto utili per il presente in relazione nel mio ambito lavorativo. Così facendo mi illudo di essere capace, un domani e al momento opportuno, di saltare da un cavallo all’altro senza particolari problemi e soprattutto senza particolari sorprese.

  12. Ma alla fine di quanti incentivi parliamo? Quanto sono costate al singolo queste due auto e quale sarebbe stato il prezzo limite che avrebbe fatto pendere l’ago della bilancia verso una EV?

    • Si trattava di 16000 (8000 regionali + 8000 statali) per la Zoe, per la Captur ora non ricordo di preciso ma credo 8000 in tutto. Non c’era un prezzo limite preciso, e con questi incentivi a disposizione non ho dovuto fare molti calcoli, l’ago della bilancia pendeva decisamente verso l’elettrico.

      • Con quote così alte di “sconto della collettività” non c’è storia. Se non ci fossero stati gli incentivi regionali, invece? Cosa per altro plausibile in buona parte d’Italia…

  13. Non saprei cos’altro aggiungere alle considerazioni di Massimiliano, che faccio mie fino all’ultima virgola

  14. Buon giorno Massimiliano, solo per curiosità e per valutare l’eventuale acquisto di una plug-in, quanti chilometri percorri annualmente con la Captur? Ho avuto l’occasione di noleggiare e provare per qualche giorno proprio una Captur e devo dire che finché la batteria è carica si comporta i modo molto simile ad una full electric, ma purtroppo nei pochi giorni che l’ho utilizzata non sono riuscito a farlo al meglio. Mi spiego, sotto un certo valore di carica si mette in moto il termico nonostante nel menù di configurazione abbia optato per l’uso esclusivo della trazione elettrica. Probabilmente mi è sfuggito qualcosa. Tu riesci a portare vicino allo zero la batteria senza che il termico si avvii in continuazione?

    • C’è la possibilità sulla Captur Plug In di non far scendere mai la batteria sotto il 40% , bisogna verificare di non aver selezionato questa opzione. In tal caso il motore termico parte per ripristinare il livello.

    • Con la Captur percorro circa 15000 km anno. Onestamente la utilizzo sempre nella modalità My Sense, la batteria su queste auto credo che non arrivi mai troppo vicino allo zero. Cmq il motore termico c’è e credo sia corretto che ogni tanto funzioni, ho notato che nel periodo invernale interviene un poco più di frequente, forse per mantenere un minimo di temperatura motore. Nell’utilizzo normale (circa 40 km al giorno per 6 giorni alla settimana) il motore si avvia per circa un minuto per 2-3 volte e sempre quando si parte dopo una sosta prolungata, poi naturalmente se si preme sull’acceleratore per un sorpasso, per una partenza decisa o su una salita abbastanza impegnativa interviene comunque per dare potenza.

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