Il piccolo trattore compatto Rino della famiglia Del Morino. Il primo trattore ibrido di Carraro, il prototipo elettrico degli indiani FarmTrac. Il mini camioncino Dmx dei cinesi di Shandong Wuzheng Group o l’originale tre ruote che ricorda la vespa degli indiani di Redlands. Anche nelle macchine agricole l’elettrico avanza. Le abbiamo viste a Eima, la grande rassegna bolognese.Â
Frutteto, appena nato e già premiato
“La prima voce di spesa delle aziende agricole è il carburante, il diesel con i fumi ci sporca tutte le serre e poi tutto quello che respiriamo…”. Sono le parole carpite ad un imprenditore agricolo che parla con Federica Bettella, l’ingegnere proijet leader di “Frutteto” il primo trattore ibrido di Carraro in mostra ad Eima. La ricercatrice accoglie gli agricoltori e spiega la nuova creatura di casa, perché tutti sanno che anche in agricoltura il futuro è elettrico. Non è casuale che abbia vinto il premio per la Novità Tecnica EIMA 2018 ed il Premio Blu EIMA 2018. Distanti dal full electric, perché “non abbiamo ancora le batterie adatte“, ma il sistema Carraro permette l’utilizzo ad emissioni zero in ambienti delicati (e non solo). All’interno di serre, stalle o in luoghi frequentati da molte persone, per esempio. Tutta salute per i polmoni dei lavoratori.

Il motore diesel è stato “ridotto”, il cosiddetto downsizing, per arrivare ad una potenza di 105 CV con il contributo della propulsione elettrica. “E’ possibile ridurre sensibilmente i consumi e le emissioni del trattore, così come i tempi e i costi di manutenzione grazie al minor utilizzo del motore endotermico. E’ stato concepito per soddisfare le esigenze di lavoro dell’agricoltore, sottolinea l’ingegner Bettella. “Ed è ideale per alcuni lavorazioni per esempio nei frutteti”.
Rino, full electric dalla Toscana
La famiglia Del Morino dal lontano 1875 realizza soluzioni meccaniche per l’agricoltura a Caprese Michelangelo, in Toscana. Una lunga tradizione, ma porte aperte all’innovazione. Una ricerca di 5 anni con l’Università di Firenze ha portato a Rino, un piccolo trattore elettrico compatto utilizzabile nei campi, nel bosco, per il trasporto, la manutenzione e la cura del verde. “Si tratta di una piattaforma multifunzionale, adattabile a diverse esigenze. Abbiamo un buon mercato in Francia e Germania dove c’è una maggiore attenzione alla qualità dell’aria e alla riduzione dei rumori”. Parole di Andrea Del Morino, che ha scommesso sulla transizione all’elettrico.
L’autonomia assicurata è di 6 ore di lavoro e di 11 in movimento, “si può fare poi una ricarica durante la pausa pranzo – sottolinea Del Morino – per aumentare l’autonomia”. L’azienda oltre il trattore, il prezzo al pubblico è di 35mila euro, offre anche un box dotato di pannelli solari e colonnina per la ricarica.
La seminatrice a emissioni zero
Altra tecnologia italiana verso l’elettrico premiata a Eima è quella di Forigo per  Modula-PRO: “Una pacciamatrice-seminatrice totalmente elettrica, a gestione elettronica sviluppata dal reparto Innovation Technology di Forigo. La componente elettrica della seminatrice è centrale nel processo di coltivazione”, sottolineano dall’azienda. “Ciò in quanto il sistema non richiede una potenza minima al trattore ad esso collegato. L’elettricità viene fornita dalle batterie, quindi il movimento della seminatrice non dipende da trasmissioni meccaniche“. Non hanno avuto mezzi in esposizione a Eima, ma ci stanno lavorando anche alla Merlo: “Come tutti, siamo alla fase di prototipo di modelli ibridi. La sfida è legata al tema delle batterie e, quindi, all’autonomia“, spiega il direttore marketing Paolo Andreone.
Gli indiani a batteria
Dall’Italia all’India, presente in massa ad Eima con Farmtrac, che nell’ampio stand ha proposto anche il modello elettrico 26 E . “Ma si tratta di un prototipo” ci sottolineano Sumant Khanna e Arush Barar, i due manager di Escorts Ltd, la società madre di Farmtrac, “siamo ancora in fase di sperimentazione prima della commercializzazione“. Il modello è stato progettato a New Delhi ma è destinato in particolare al mercato europeo e nordamericano. Il motore avrà una potenza di 19 kW (26 CV), per un’autonomia di sei ore di lavoro. Il pacco-batterie è agli ioni di litio LFP e richiede da 6 a 8 ore per una ricarica completa (ma per arrivare al 70/75 per cento bastano 3 ore).

Indiano è anche il piccolo veicolo a tre ruote della Redlands – il Muck Truck – prodotto anche in versione elettrica. Ricorda la mitica Vespa ed è utilizzato soprattutto da piccoli agricoltori.
Il camioncino del Wuzheng Group
Anche i cinesi del Shandong Wuzheng Group hanno portato a Bologna una loro creatura elettrica, ancora non commercializzata in Europa. È il mini camioncino a tre ruote Dmx. Sicuramente può vantare un buon prezzo: il manager Sam Zhang ci ha parlato di un costo di 5500 dollari con batteria, mentre l’autonomia dichiarata vai dai 70 km a pieno carico a 120 a cassone vuoto.
Tanti prototipi, ma la transizione è iniziata
Infine per la macchine da lavoro citiamo il gruppo veneto Faresin, che ad Eima ha presentato il primo sollevatore completamente elettrico. Il modello 6.26. Anche questo un prototipo. È l’ennesimo indizio che anche quello agricolo è un settore in cui un po’ tutti stanno lavorando a soluzioni per la propulsione elettrica. Nelle “piccole taglie” i modelli sono già in commercio, soprattutto nel giardinaggio, con un’esplosione di macchine a batteria. C’è chi presenta prototipi e chi prende tempo, ma è chiaro che sono tutti sulla linea di partenza, pronti ad entrare in campo, visto anche il boom delle coltivazioni bio. Anche qui una leva fondamentale sarà  rappresentata dalle norme e dagli incentivi.