Eicma 2022, sulle due ruote elettriche arrivano anche i big

eicma 2022 due ruote

«L’evento giusto al momento giusto» dice Paolo Magri, presidente di Confindustria Ancma e di Eicma, inaugurando la 79ª edizione del più importante Salone mondiale delle due ruote a Fiera Milano Rho.

Il momento è quello della ripartenza post Covid e quello della crisi energetica, due fattori che impattano positivamente su veicoli individuali e sostenibili per natura come quelli leggeri. Infatti i numeri sono lusinghieri. I brand presenti a Eicma 2022 sono 1.370, il 59% proveniente dall’estero, in rappresentanza di 45 differenti Nazioni. I padiglioni occupati sono passati dai 5 della passata edizione a 6.

eicma 2022 due ruote
Il Ministro del Turismo Daniela Santanchè taglia il nastro della 79esima edizione di Eicma

Gli spazi venduti sono cresciuti del 35% e il 20% dei costruttori mondiali ha deciso di essere presente a Milano. Infine un’area speciale che occupa parte del Padiglione 9 è dedicata alle start-up italiane più innovative del settore. Il pubblico potrà bearsi di tutte le novità dal 10 al 13, mentre i primi due giorni, come da tradizione, sono dedicati a giornalisti e addetti ai lavori.

Cosa c’è da vedere, dunque? Come ci aspettavamo c’è tanto elettrico ad Eicma. Più o meno tutti i brand di caratura internazionale hanno messo in mostra modelli a zero emissioni tra le novità attese nel 2023. Anche chi fino ad ora ha sempre temporeggiato, aspettando un’evoluzione del mercato di settore.

Il Salone milanese, che ogni anno fotografa perfettamente l’attualità del mondo delle due ruote, vede i modelli elettrici cominciare a fare la voce grossa soprattutto nel segmento degli scooter urbani. Quindi compatti, leggeri e con autonomie sufficienti per non patire carenze di autonomia nei centri urbani. Il contesto ideale per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni.

Kawasaki elettriche dal 2023

Poi pero, ad incuriosire veramente l’appassionato, ci pensano le moto prestazionali, le sportive elettriche che, seppur con numeri inferiori rispetto agli scooter, iniziano a farsi ammirare anche dai più scettici. E ad Eicma 2022, in diverse ci sono riuscite.

A partire dalle attese prime moto elettriche Kawasaki, regine dello stand nipponico. Tre i modelli presentati – Ninja EV, Z EV e l’inedito ibrido HEV – che rappresentano il futuro a zero emissioni della Casa di Akashi.

Il lancio della versione di serie di queste moto è previsto per il 2023, con potenze che dovrebbe essere adatte anche per un utilizzo da parte dei più giovani.

Le elettriche Kawasaki di domani. In primo piano l’inedita versione ibrida

Energica e Zero si sfidano sui green tourer

Banco di prova importante ad Eicma anche per le nuove green tourer proposte da Energica e Zero Motorcycles, due brand di riferimento per moto ad alte prestazioni.

Da una parte la modenese Experia, dall’altra la californiana DSR/X: due modelli Adventure super equipaggiati che hanno aperto una breccia importante in un segmento di mercato, quelle delle moto da viaggio prestazionali, ancora molto poco battuto dalle elettriche.

La DSR/X equipaggiata di tutto punto
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Il viaggio esperienziale secondo Experia

Arrivano le idee elettriche di Ducati e Triumph

Luci dei riflettori puntati anche, ovviamente, su casa Ducati. Qui, a fianco della Desmosedici del neo campione MotoGp Pecco Bagnaia trova spazio un’altra “regina” attesa al debutto: la Ducati Elettrica.
Ammiratissima nella sua livrea rosso-grigio-nera, la prima elettrica di Borgo Panigale sarà la grande protagonista del prossimo Mondiale MotoE. Con prestazioni che, trattandosi di una Ducati, saranno sicuramente uniche.

L’avvenenza della Ducati elettrica

E a proposito di super prestazioni, non dovrebbe essere da meno il primo prototipo elettrico di Triumph. Il TE-1 è esposto solitario ma in bella mostra nel ricco padiglione della casa inglese, come ad evidenziarne l’unicità.

La moto, pressocchè nella sua versione definitiva, sarà una delle grandi novità del 2023, dopo che i tanti test a cui è stata sottoposta ne hanno evidenziato caratteristiche da capogiro.

eicma 2022 due ruote
Triumph TE-1, carattere da vendere

E Aprilia ha un prototipo di e-Enduro

Mentre Honda e Yamaha per ora concentrano l’elettrico principalmente sulla mobilità urbana (ma pare ancora per poco), lanciando i loro primi modelli di scooter compatti e leggeri, una “big” nostrana come Aprilia sembra avere qualcosa di più prestazionale che bolle in pentola.

Si tratta di un prototipo abbozzato di una filante moto elettrica, che non si discosta molto dai modelli enduro che ultimamente trovano ampio riscontro nel segmento a zero emissioni. Staremo a vedere, ma la moto sembra molto interessante.

eicma 2022 due ruote
La prima Aprilia elettrica?

Infine, per un primo giro perlustrativo ad Eicma, da non perdersi una visita allo stand VMoto, per vedere tante cose, tra cui la versione definitiva dell’apprezzata Stash.
E perchè no, dare una sbirciata anche da Italjet, dove impera la versione elettrica del mitico Dragster. Che è uno scooter con l’anima da moto. Rivoluzionario.
Se ne parla da un po’, ma ora i tempi del lancio sul mercato sembrano molto più vicini.

Design inconfondibile per il Dragster elettrico

 

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Visualizza commenti (11)
  1. Sono tutte avveniristiche, e con celle nuovo tipo. Lo sviluppo e’ finito, la tecnologia c’e’.

    1. Alessandro D.

      Ti faccio una profezia, pronto ad essere smentito.
      Le motociclette “vere” elettriche rimarranno un prodotto di nicchia per specifici appassionati (cioè quelli che a prescindere vogliono una motocicletta elettrica) finchè non saranno disponibili come cosa “normale” e a prezzi “normali” delle batterie che hanno come minimo minimo una densità energetica di 500 wh kg come valore puramente indicativo.

      Facciamo che il gruppo motore/cambio di una motocicletta “media” a benzina a spanne oggi pesi attorno ai 70 kg.
      Facciamo finta che un motore elettrico pesi zero e “regaliamo” sto bonus di 70 kg alla sola batteria.
      Con 500 wh/kg siamo ad un teorico di 35 kwh di batteria.

      Con 35 kw ominciamo a parlare di qualcosa che almeno 200 km li fa davvero (senza il “trucco” di scrivere piccolo piccolo che per farli si deve andare a 50 all’ora in città) e che grazie alla “taglia” finalmente un po’ “cicciotta” della batteria si può ricaricare in mezz’oretta all’ 80% una qualsivoglia “fast” a una potenza di almeno 50 kwh.
      (che poi nulla di strano: per dire, sarebbe esattamente quello che già succede con una “banale” Fiat 500 elettrica).

      Salendo ancora di densità energetica, magari possiamo cominciare a parlare anche di cambio di velocità.

      Quindi segnati 500 wh/kg e vedremo se l’ho indivinata. 😉

      Prima di quello, di elettrico solo scooter.

      1. Mah, io vedo la Ducati elettrica e non mi piace. Quel cupolino lì e le esigenze aerodinamiche penalizzano troppo l’estetica. Mi ricorda molto, quando aveva le 125 2 tempi (quelle vere da 34.5 cv), l’amico sfigato che aveva scelto il modello brutto e ogni volta che lo vedevi dicevi in cuor tuo “poverinoooooo … ma perché ha scelto quella schifezza lì?” però non glielo dicevi mai in faccia. Capisco fibra, tecnica stellare, prestazioni che neanche voglio conoscere ma quella Ducati lì nun se po’ vedè, ma neanche sembra una Ducati, ma che roba è? Mah …

        Le Kawasaki (anche quella elettrica) mi sembrano molto più riuscite esteticamente, poi magari hanno zero autonomia ma almeno vedi una cosa … che poi, anche Kawasaki, aveva promesso un cambio manuale a 4 marce e alla fine ci hanno rifilato lo scooterone senza cambio … complimenti, bravi, dei geni!

          1. Le performance saranno anche buone, ma le marce? L’estetica? Guardando la foto vedo un motociclista che cavalca una mastodontica batteria gialla con le ruote. Esteticamente la migliore ev resta quella di Kawasaki …

    1. Alessandro D.

      Ti segnalo l’infallibile teorema di EICMA, la cui verità ho potuto constatare frequentando per quasi 20 anni la manifestazione (sia per lavoro sia per diletto)

      Più sono attraenti le modelle, meno è “interessante”o “valido” il prodotto.

      Ricordo per esempio una …. “Forcella Marzocchi” a dir poco fotonica, in grado di far riempire lo stand che altrimenti sarebbe rimasto ben poco visitato (e chi diavolo si va a vedere nel dettaglio gli ammortizzatori, oltre il sottosritto e i “malati come il sottoscritto?)

      Per non parlare dei prodotti di “cosmesi” (su tutti la mitica MA-FRA), che per sopperire alla comprensibile “poca attrattiva” di saponi e lucidi calavano dei “carichi da otto” vestite in un modo che alla fine quasi ci si preoccupava che non prendessero freddo.

      Dove invece le assistenti sono vestite come tali e non come delle lap dancer, allora casualmente il prodotto ha una caratura tale da poter “vivere di vita propria”.

      Corollario: la italjet (che comunque di cose ne ha fatte diverse fintanto che Tartarini Sr. è stato qui con noi) senza voler assolutamente alludere ad altro ma è almeno 20 anni che è una marca “virtuale”.

      Cioè, seriamente: hai mai visto un italjet circolare per strada?

      1. ernesto grottaferrata

        a tutte le fiere (di qualsiasi natura fosse) cui sono andato, l’interesse andava di pari passo.. 😜

    2. ringrazierei se nel 2022 d.C. potessimo evitare tutti quanti di perpetuare stereotipi vecchi e ritriti. Grazie!

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