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Eicma 2018, cosa vedere all’ultimo minuto

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Ultimo giorno di Eicma 2018 e ultima occasione per ammirare le più originali proposte di due ruote elettriche sfornate dall’industria ciclomotoristica mondiale. Ecco una spigolatura di novità da non perdere.

La più interessante, almeno per l’innovativo design, è questa Future proposta dal costruttore taiwanese SYM. Non ha i pedali, ma come prestazioni e autonomia è praticamente una bici: motore sulla ruota posteriore da 1 kW, 40 km di range con una ricarica, 25 km/h di velocità massima e soli 40 chili di peso, batteria amovibile che può essere ricaricata da casa. Per ora è un concept, non commercializzato in Italia.

Il ciclomotore Future di SYM Scooter

Metà moto, metà scooter

Potrebbe arrivare in Italia a settimane, invece, questa originale moto elettrica prodotta da Nuux, brand elettrico spagnolo partner del gruppo  Rieju. E’ prodotta in tre versioni, Urban, Tracker e Cargo con due diverse motorizzazioni Bosch da 4 e 8,3 kW di potenza e la possibilità di raddoppiare la batteria posta centralmente nella parte bassa del telaio tubolare a culla, per un’autonomia che arriva fino a 300  km. La velocità massima è di 115 km/h. ll  prezzo base: 6.000 euro circa.

Nuux Tracker

Sempre Nuux ha portato ad Eicma un prototipo di moto  massiccia e dalle linee retro denominata Booster (nella foto qui sotto). Caratteristiche tecniche e prezzo non sono stati resi noti, e i responsabili dello stand Rieju ritengono improbabile che sia messa in produzione in tempi brevi.

Peogeot presenta all’Eicma tre scooter elettrici. Oltre al già datato GenZe 2.0 in versione delivery e scooter sharing, la casa francese offre l’e-Ludix concept, uno scooter leggero equiparabile a un cinquantino dalle linee tondeggianti e accattivanti, e la versione elettrica del grande tre ruote francese, il concept E-Metropolis, dotato di un motore da 36 kW per una velocità massima di 130 km/h. Evidente l’obiettivo di far concorrenza al BMW C Evolution.

E-Ludix di Peugeot

La sorpresa che arriva da Taiwan

Arriva da Taiwan una delle moto più inusuali viste ad Eicma, sia per le linee, sia per le dimensioni e perfino per le prestazioni. L’aspetto è infatti quello di una superbike, aggressiva al limite della strafottenza; ma poi tutto si sgonfia quando vedi le prestazioni, di poco superiori a quelle di un grosso scooter, e quando ti avvicini al mezzo, che sembra quasi una mini moto per bambini. Il modello si chiama MCR II, la categoria quella delle mini city racer, il costruttore Otto Bike; ma si tratta di una brand nato per sfruttare anni e anni di esperienza accumulata nella fornitura di componenti da una storica azienda taiwanese. L’anno scorso aveva esposto un concept, quest’anno è arrivato il prodotto ormai industrializzato. Le batterie vanno da 4 a 10 kWh, la potenza del motore è di 6 kW, la velocità massima di 105 km/h per un’autonomia dichiarata di 220 km. Notevole la dotazione: freni Brembo, tre modalità di gestione del motore, telecamere integrate anteriore e posteriore, sensori per la navigazione e la guida. Il prezzo dovrebbe aggirarsi attorno ai 5.000 euro.

la MCR II della coreana Otto Bike

L’ibridazione scooter-ebike

L’ibridazione dei mezzi è una delle tendenze emerse con evidenza ad Eicma. Vale a dire vie di mezzo tra moto e scooter, e tra questi ultimi e bici a pedalata assistita. Vediamo per esempio il modello qui sotto: si chiama K2 e lo produce la svizzera emobi. Il telaio in un unico traliccio ricorderebbe i motorini 50 cc monomarcia della nostra adolescenza, ma il costruttore l’ha dotato di pedali, e l’ha equipaggiato con un piccolo motore da 250W che non lo spinge oltre i 25 km/h. Le prestazioni, insomma, sono quella di una e-bike, compresa l’autonomia che è solo di 40 km.

Tuttavia pesa 52 chili ed è impensabile che possa muoversi senza il contemporaneo utilizzo del motore elettrico. Una versione potenziata, è equipaggiata con più battrie (sempre alloggiate in un contenitore sotto la sella) e può raggiungere gli 80 km di autonomia, sempre ai 25km/h.

La Ascot Adventure di Italjet

Telaio e pedali farebbero pensare a una bici elettrica anche nel caso di Italjet Ascot  ma ruote, fanale e sospensione anteriore sono quelli di una moto anteguerra. Il prezzo non scherza (4.100 euro di listino) ma è italiana al 100% e di fattura squisitamente artigianale. Un piccolo gioiello. La gloriosa casa di San Lazzaro di Savena, ora trasferita qualche chilometro più a Est, a Castel San Pietro, ha programmi molto ambiziosi e dopo un trentennio di silenzio vuol tornare protagonista della nuova storia della trazione elettrica. Il secondo e il terzo modello della sua gamma, una riedizione della mitica Dragster e una Caffè Racer battezzata Caffeina, sono equipaggiati da motori termici da 150, 200 e 250 cc. Ma Massimo Tartarini, nipote del fondatore e autore della resurrezione, ci garantisce che almeno la riedizione del Dragster avrà presto una motorizzazione elettrica. E sarà certamente un crack.

Italjet si ripresenta ad Eicma con due riedizioni del Dragster. Per ora espone due versioni termiche da 150 e 200 cc. Presto però sarà sul mercato una terza versione a motore elettrico

Ma tornando agli ibridi bici-scooter, l’agile due ruote VSN portato ad Eicma dall’azienda turca Volta è un caso di scuola: è classificato come e-bike, ma di una bici non ha altro che due pedali, tanto estranei alla linea da sembrare posticci. E in realtà lo sono,  perché viene commercializzato anche senza. Questo rivela il vero motivo della soluzione, che non è funzionale. E’ invece un semplice escamotage per essere omologato sul mercato cinese dove il pedale è d’obbligo per ottenere gli incentivi dal governo di Pechino. Le prestazioni, con o senza pedali, sono quelle di una bici elettrica: 25 Km/h e 70 km di autonomia grazie a un motore da 250 w (1.200 di picco) e una batteria agli ioni di litio ricaricabile in 2-3 ore. Prezzo indicativo attorno ai 1.000  euro. sarà in Italia il prossimo anno.

Il piccolo VSN della turca Volta

Stesso discorso per questo mini scooter della Niu U-mini. Pesa solo 36 chili, ed è alimentata da una batteria rimovibile che pesa solo 5 chili. Costo inferiore ai 2 mila euro.

Il Niu U-mini

Tre ruote per tutte le taglie 

In un piccolo stand, seminascosto in una corsia laterale del padiglione 9, si può trovare anche l’unico monopattino elettrificato in commercio con le due ruote posteriori basculanti.  Si chiama Wing3 kick scooter, è prodotto dall’asiatica Kingsong e lo propone l’importatore italiano OverWheel. Pesa 16 chili è può viaggiare per una quarantina di chilometri a 20 km/h. Lo stesso importatore mette in mostra l’originale scooter pieghevole I.waik con telaio in lega di magnesio e velocità massima di 25 km/h, e un personal transporter monoruota da soli 11 chili per un’autonomia di 18 km.

Il nome è glorioso, le fattezze ben note, ma dopo un lunga gestazione ora è finalmente in strada. Parliamo del Velocipedo, il tre ruote biposto costruito dalla spagnola Torrot. Arriva in Italia in due versioni, una passeggeri e una seconda cargo. Le due ruote anteriori basculanti garantiscono stabilità in marcia, nonostante il peso importante di 240 kg. La copertura integrale con tettuccio e i sedili avvolgenti con cintura di sicurezza consentono la guida senza casco. La motorizzazione da 10 kW è equivalente ad un 125 cc (si guida con patente a 16 anni); l’autonomia è di 120-150 km, la velocità massima di 95 km/h. Può ospitare fino a 5 batterie removibili, caricabili anche da impianti fast charge in pochi minuti. E’ in vendita al prezzo base di 6.300 euro: decisamente interessante. Va a salire con gli allestimenti Premius e Plus

Il tre ruote Velocipedo della Torrot

Ultima citazione per il Flexi della tedesca Goveces, che sarà in vendita a partire dalla prossima primavera. E’ proposto in due versioni, la One che può raggiungere i 45 km/h con autonomia limitata (40-70 km) e la Two, più lenta (25 km/h) ma con autonomia che sale a 75-120 km a seconda delle batterie che possono essere da 11 o 17 chili. Il veicolo pesa in tutto 95 chili, escluse le batterie. E’ spinto da un motore Bosch da 2 kW.

Il Flexi della Goveces

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