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Econavighiamo: dai laghi al mare di Cagliari

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L’economia che sta dietro la mobilità elettrica è più viva che mai e conta tante piccole aziende che crescono. Anche nel turismo.  Come Econavighiamo, che da laghi e fiumi del Nord approda in Sardegna: dai corsi d’acqua interni al mare.

Abbiamo già parlato di questa azienda (guarda) che fa filiera: dal cantiere dove sforna le barche fino agli eco-noleggi.  Presenti con questo marchio nel Lago di Como, nel Lago di Garda, nel Lago d’ Iseo, ma pure a Silea, Portogruaro e nel mitico fiume Piave (guarda).  Il business sembra  funzionare e alcuni hanno ampliato il pacchetto offerto: al lago di Como (guarda) Silvia Franzetti agli itinerari in barca ha aggiunto altri servizi come ci spiega Luigi Nani,fondatore di questa sorta di franchising elettrico: “Le barche sono Microwatt 2.0, di nostra produzione. Visto il successo del format 100% elettrico, a Como si sono dotati di una serie di e-bike e quest’anno stanno valutando anche l’acquisto di alcuni scooter elettrici, a riprova che il progetto funziona”.

Un’idea nata nel 2007 da tre amici

Anche i bimbi in barca
Sul Lago di Como

L’idea è nata nel 2007 quando con tre amici Luigi visita il salone nautico di Parigi: “Io sono appassionato velista, tra i vari stand abbiamo visto alcuni modelli di imbarcazione elettriche di piccole dimensioni. E abbiamo subito pensato a quei corsi d’acqua o riserve dove non si può accedere con motore endotermico“. Si è aperto un mondo, l’iniziale curiosità si trasforma in idea di impresa:”Abbiamo preso visione di alcuni punti di econoleggio in Austria e Francia, nel 2008 abbiamo acquistato le prime 6 barche e aperto la prima base. Visto il riscontro ottenuto nel primo anno di attività, nel 2009 abbiamo acquistato altri sei mezzi, nel 2010 abbiamo raggiunto i 1850 noleggi stagionali”.

Barche costruite  in casa

Tutto bene, ma “stava maturando la crisi e i miei soci avevano necessità di tornare alla loro attività principale; io invece decisi che quella sarebbe diventato il mio lavoro. Rilevate  le quote  cominciai a creare una sorta di franchising, che io preferisco definire associazione al marchio”. Rimasto solo, Luigi modifica il progetto: “Ho pensato di produrre una barca che ponesse rimedio alle lacune presenti in quelle che usavamo. Ed è nata così la prima Microwatt. Nel frattempo, facendo di necessità virtù, avevo fatto sviluppare un gestionale che mi permettesse di gestire al meglio i noleggi, le manutenzioni, le newsletter, le manutenzioni, i report di utilizzo”. Un vera e propria filiera, anche se in formato micro.

Dai laghi al mare, partendo da Jesolo

L’econoleggio di Nani ha moltiplicato gli ormeggi nei laghi, ma in mare? “Noi siamo presenti a Jesolo, zona Cavallino, da cui raggiungiamo il mare, Venezia , e la laguna. Ad oggi non abbiamo mai riscontrato alcun tipo di problema, ovviamente sul nostro portale ogni noleggiatore può accede al suo spazio web e verificare il meteo nella sua zona. Molto sta al buon senso del noleggiatore”.

Approdo in Sardegna, base a Cagliari

In Costa Smeralda

Dal Veneto alla Sardegna: “L’anno scorso abbiamo portato una barca in Costa Smeralda per un evento di 3 giorni, e chiunque ha provato il mezzo ne è rimasto stupito, per la sua stabilita anche con onda”. Esperimento riuscito e da questa stagione si fa sul serio: “Da giugno sarà operativa anche la base di Cagliari, in questo caso a maggior margine di sicurezza abbiamo dotato la base di imbarcazioni a 3.0 kW anziché 2.0”.

Propulsione elettrica, il futuro 

Un test importante. “Per quanto riguarda le acque interne, credo che dovrebbe essere il  sistema di propulsione principale – spiega l’imprenditore – È chiaramente più semplice muoversi in acque dove la costa sia raggiungibile in poche miglia, tanto più se si parla di fiumi. Vanno ovviamente verificate le potenze dei motori in base alle correnti delle acque. Va però fatto un distinguo tra barche da noleggio per uso ludico e barche private, dove si vogliono raggiungere velocità importanti, quindi con mezzi plananti. Cosa assolutamente possibile, facendo i debiti conti con i costi. Quest’ultimi in realtà sono più alti in fase di acquisto, ma poi si recupera su costi di esercizio: carburante e manutenzioni”. I tempi stanno diventando maturi anche per la nautica elettrica.

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